Fiamma Nirenstein Blog

Il burqa è disprezzo per la donna e la democrazia, va vietato

mercoledì 27 gennaio 2010 Attivita parlamentari 2 commenti

Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein, Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati

“Non deve essere permesso nel nostro paese indossare il burqa, o qualsiasi altro tipo di velo integrale. E non perché si tratti di un simbolo religioso: molti esperti di Islam negano infatti che lo sia e inoltre i simboli religiosi nel nostro paese sono permessi come espressione della libera scelta dell’individuo.
Il dibattito riguarda invece un fenomeno culturale e rappresenta inoltre una violazione delle norme di sicurezza vigenti da anni in Italia.
Il burqa esprime vergogna e disprezzo per il corpo della donna, lo rinchiude in una spaventosa e scomoda prigione che rappresenta senza ombra di dubbio la negazione del corpo femminile.
Inoltre, nascondendo il volto della persona, ne impedisce l’identificazione, come stabilito invece dal nostro ordinamento, secondo cui ogni cittadino deve poter essere immediatamente identificato.
Le società democratiche hanno fatto memorabili battaglie per il diritto delle donne a essere fiere del proprio corpo. Quindi reputo ogni attacco alla libera esposizione del corpo femminile un attacco alla democrazia”.

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Gloria Capuano - giornalista di pace , Roma / Italia
 giovedì 28 gennaio 2010  18:11:31

Ho scritto molto sull'argomento. ora sintetizzo e integro: prima mi attendevo dalle donne musulmane il rifiuto delle diverse fogge quali simboliche prigioni non solo della femminilità ma della persona di sesso femminile, ora ho capito che ero in errore perché in realtà pretendevo da loro un proprio e vero atto di eroismo. Né bisogna farsi ingannare da molte loro asserzioni di libera scelta poiché in Islam la libertà è purtroppo una conquista di pochi e ancora una pia aspirazione di non pochi. Tra i vari argomenti già noti che sottoscrivo aggiungo che non ammetto nel mio Paese una grave disparità tra cittadini che mostrano lealmente il proprio viso come una sorta di pubblica carta d'identià e cittadini che occultando il volto in realtà si arrogano senza volerlo il diritto di spiare senza reciprocità altri cittadinni. Non accetto d'essere spiata senza che io possa o vogliaproteggermi a mia volta.



Sandra C. , Ginevra, Svizzera
 giovedì 28 gennaio 2010  14:22:43

Bravissima Fiamma, parole verissime, combatti questa battaglia importantissima, condotta in prima fila dai meravigliosi laici francesi. E non dimenticare il ruolo di tutte le religioni nella schiavizzazione della donna....la vera battaglia è quella per uno stato laico, che rispetti la dignità di tutti, senza permettere a nessuna religione di contrabbandare le discriminazioni aperte o velate (sic!) contro le donne sotto forma di "tradizioni", più o meno giustificate da Bibbia, Corano, etc.. Coraggio.



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