Il governo risponde all'interrogazione sulla Freedom Fotillia 2
Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein (Pdl), Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera:
“Esprimo soddisfazione per la presa di posizione del Governo italiano sulla Freedom Flotilla 2, che tra pochi giorni partirà alla volta di Gaza anche con una nave italiana, la Stefano Chiarini. Il Governo ha infatti risposto alla mia interrogazione presentata la settimana scorsa per sapere in che modo intenda ottemperare alla richiesta del Segretario Generale dell'ONU di «scoraggiare nuove flottiglie dirette a Gaza» e come intenda agire per evitare che sia messa a repentaglio l'incolumità dei cittadini italiani che partecipano alla missione.
Il Governo, come già era emerso da dichiarazioni del Primo Ministro Silvio Berlusconi e del Ministro Franco Frattini, ha annunciato di essere contrario a nuove flottiglie dirette a Gaza, in linea non solo con la posizione del Segretario Generale dell’ONU, ma anche con quella del Quartetto. Come indicato dal Coordinamento dei donatori internazionali a favore dei palestinesi (AHLC) lo scorso 13 aprile, il Governo Italiano ritiene anche “che le misure adottate da Israele per l’ingresso dei materiali per la ricostruzione e in generale l’aumento delle importazioni nell’ultimo anno vadano nella giusta direzione, così come quelle recenti per incrementare le esportazioni dalla Striscia di Gaza”.
Nell’interrogazione è riportata anche la disponibilità italiana a tornare a gestire il valico di Rafah tramite la Missione EUBAM, che era stata costretta ad abbandonare la postazione a seguito della presa di potere violenta a Gaza da parte di Hamas nel 2007. Infine, come nel caso di altri Paesi europei, il Governo ha comunicato “di aver evidenziato sul sito internet ‘Viaggiare sicuri’ i rischi connessi ai tentativi di recarsi via mare verso la Striscia di Gaza in violazione della normativa israeliana”.
Roma, 23 giugno 2011
Segue il testo dell’interrogazione e la risposta del Governo:
Interrogazione a risposta in Commissione 5-04889
presentata da
FIAMMA NIRENSTEIN
martedì 14 giugno 2011, seduta n.485
NIRENSTEIN. -
Al Ministro degli affari esteri.
Per sapere - premesso che:
il segretario generale dell'ONU, Ban Ki Moon, ha inviato nei giorni scorsi una lettera ai governi dei Paesi del bacino mediterraneo esprimendo «grande preoccupazione per la notizia di nuove flottiglie dirette a Gaza, che potrebbero provocare inutili scontri». Nella lettera Ban Ki Moon si rivolge ai governi perché si adoperino per «scoraggiare queste flottiglie, che potrebbero portare a una escalation delle violenze»; Ban Ki Moon ha invitato ad inviare aiuti umanitari attraverso i canali prestabiliti, ovvero principalmente attraverso i valichi di terra;
è in corso di allestimento una nuova flottiglia «Freedom Flotilla 2 - Stay Human» che si comporrà di circa quindici navi provenienti da numerosi Paesi tra cui l'Italia (con la nave Stefano Chiarini) e che dovrebbe partire a fine giugno, con una partecipazione massiccia anche di organizzazioni italiane - tra queste l'Abspp (Associazione benefica per la solidarietà al popolo palestinese), presieduta da Mohamed Hannoun, in passato oggetto di indagini per associazione a delinquere finalizzata al terrorismo. L'Abspp e altri attivisti italiani che hanno preso parte alla prima flottiglia, sono stati molto attivi in questi mesi per raccogliere fondi per la nuova spedizione. A questo scopo, nel giugno 2010, hanno tenuto anche un incontro all'Ambasciata della Repubblica Turca in Italia con l'ambasciatore facente funzioni, Semih Lütfü Turgut;
tra le organizzazioni internazionali attivamente coinvolte nella promozione di questa seconda flottiglia c'è anche quest'anno la turca IHH (Insani Yardim Vakfi), che si fregia di una parvenza umanitaria, ma che è stata in passato indagata per terrorismo internazionale e che, attraverso l'adesione all'organizzazione islamica «Union of Good», con base in Arabia Saudita e affiliata ai Fratelli musulmani (nel 2008 inserita dagli Stati Uniti nella propria black list con l'executive order 13224), finanzia associazioni legate a Hamas e Hamas stesso, nella lista delle organizzazioni terroristiche europee già dal 2004;
nelle dichiarazioni dell'IHH si trovano spesso incitazioni al terrorismo contro Israele. Tra le più recenti, ricordiamo quanto affermato l'11 aprile 2011 dal capo di IHH, Bülent Yildirim, parlando della prossima Freedom Flotilla: «Non temiamo di morire come shahid (martiri)». Questo aumenta i sospetti che la natura della spedizione sia provocatoria e possa causare il ripetersi di gravi incidenti, come accaduto il 31 maggio 2010, quando la nave turca Mavi Marmara, guidata proprio dall'IHH, cercò di forzare il blocco navale israeliano e ne segui uno scontro con 9 morti;
il carattere islamista estremo dell'organizzazione IHH è documentato da numerosi interventi inneggianti al martirio e alla distruzione di Israele; per esempio, già nel febbraio 2009, durante una manifestazione a Gaza, il succitato Bülent Yildirim, capo dell'IHH, aveva auspicato il «martirio nel nome di Allah» contro l'embargo della Striscia; diversi militanti imbarcatisi sulla Mavi Marmara, prima di partire avevano dichiarato ai giornalisti che il loro scopo era il «martirio religioso». Ciò è emerso da interviste, da numerosi filmati e persino dalla testimonianza dei parenti e dai diari di alcune delle vittime del 31 maggio 2010;
il pretesto della spedizione umanitaria è smentito dal rifiuto degli attivisti di accogliere l'invito d'Israele, ripetuto in più occasioni, di spedire qualsiasi aiuto umanitario, previa ispezione dei cargo al porto di Ashdod, attraverso i valichi di terra che consentono l'accesso alla Striscia di Gaza;
Israele, attraverso il COGAT (il meccanismo di coordinamento delle attività del Governo israeliano per i Territori), consegna nella Striscia di Gaza una media di 50.000 tonnellate ogni due settimane di prodotti e aiuti umanitari, con 250 camion che valicano il confine quotidianamente;
l'AHLC, l'organo di coordinamento dei Paesi donatori verso l'Autorità nazionale palestinese, riunitosi a Bruxelles lo scorso 13 aprile 2011, ha rilevato che le misure adottate da Israele verso la Striscia di Gaza - quali l'ingresso dei materiali per la ricostruzione e l'aumento delle esportazioni e delle importazioni nell'ultimo anno da e per la Striscia di Gaza - hanno alleviato la situazione umanitaria nella Striscia;
il 18 maggio 2011 il Governo egiziano ha deciso di aprire nuovamente il valico di Rafah che collega l'Egitto alla Striscia di Gaza, valico che è stato chiuso nel 2007 a seguito della presa violenta del potere da parte di Hamas nella Striscia; la riapertura del valico può contribuire senz'altro a risolvere i problemi dei rifornimenti di Gaza cosi da non dover implicare aiuti via mare;
il Presidente del Consiglio Berlusconi ha dichiarato nel corso di un'intervista alla radio israeliana, nell'aprile 2011, che il Governo italiano intende adoperarsi perché non si diriga a Gaza alcuna flottiglia, in quanto tale iniziativa non giova a sostenere la pace in Medio Oriente;
anche il Ministro degli affari esteri Frattini ha ribadito, il 10 maggio 2011, che «il modo migliore per portare assistenza agli abitanti di Gaza è quello di inviare gli aiuti umanitari attraverso i valichi terrestri, evitando ogni tipo di provocazione che possa avere come unico effetto l'aumento della tensione»; -:
in che modo il Governo intenda rispondere alla richiesta del segretario generale dell'ONU di «scoraggiare nuove flottiglie dirette a Gaza», dando quindi seguito alla posizione espressa dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro degli affari esteri e con quali iniziative si riprometta di fare valere tale posizione in ogni sede internazionale rilevante, a partire dall'Unione europea, anche al fine di evitare che sia messa a repentaglio l'incolumità di cittadini italiani qualora dovessero, come è stato riportato, trovarsi a bordo di tali navi. (5-04889)
RISPOSTA (22 giugno 2011):
Interrogazione a risposta immediata 5-04889 dell’On. Fiamma Nirenstein sull’allestimento di nuove flottiglie dirette a Gaza.
• Il Governo sta monitorando con la massima attenzione le notizie sulla partenza delle nuove Flottiglie si stanno preparando a salpare in direzione della Striscia di Gaza da alcuni paesi del Mediterraneo compresa l’Italia.
• Come evocato dall’On. Nirenstein, il Segretario Generale dell’ONU ha manifestato preoccupazione circa i rischi di una potenziale escalation della tensione legati a tali convogli, chiedendo con una lettera del 24 maggio a tutti i governi interessati, ed in particolare a quelli che si affacciano sul Mediterraneo, di adoperarsi per dissuaderli. Ban Ki-Moon ha inoltre espresso la convinzione che tutti gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza vadano veicolati attraverso valichi terresti legittimi e preesistenti.
• Il Governo italiano concorda pienamente con i timori e le raccomandazioni del Segretario Generale dell’ONU. Già ad aprile, il Presidente Berlusconi aveva infatti che l’Esecutivo intende adoperarsi perché quest’anno si evitino iniziative analoghe a quelle del passato in quanto dannose alla ripresa del Processo di Pace. In questo senso, il Ministro Frattini aveva sottolineato il 10 maggio che il modo migliore per portare assistenza agli abitanti di Gaza è quello di inviare gli aiuti umanitari attraverso i valichi terrestri. Occorre evitare, aveva ribadito il Ministro, ogni tipo di provocazione che possa avere come unico effetto l'aumento della tensione. Si tratta, del resto, di posizioni rispecchiate anche nelle dichiarazioni del Quartetto il 21 giugno 2010 e del Coordinamento dei donatori internazionali a favore dei palestinesi dello scorso 13 aprile.
• Riteniamo che le misure adottate da Israele per l’ingresso dei materiali per la ricostruzione e in generale l’aumento delle importazioni nell’ultimo anno vadano nella giusta direzione, così come quelle recenti per incrementare le esportazioni dalla Striscia di Gaza. Sono iniziative che s’inquadrano nella prospettiva, che auspichiamo rapida, di passare dalla fase dell’emergenza a quella dello sviluppo socio-economico con l’apporto del settore privato.
• In linea con l’invito di Ban Ki-Moon, L’Italia, continua a dispiegare ogni sforzo a livello internazionale per far valere le raccomandazioni dell’ONU, invitando tutte le parti interessate ad evitare provocazioni e situazioni di crisi legate ad incidenti che coinvolgano nuove “flottiglie”. Ovviamente siamo impegnati in questo senso in pieno coordinamento con i nostri principali partner europei, tenendo anche conto che l’UE resta disponibile a tornare a gestire il Valico di Rafah mediante la Missione EUBAM.
• Siamo naturalmente vigili al fine di evitare che si possano profilare pericoli che mettano a repentaglio l’incolumità dei cittadini italiani. Per scongiurare che navigli privati italiani siano coinvolti in eventuali situazioni di criticità, abbiamo attivato i competenti organismi per diramare gli opportuni avvisi. Come effettuato da altri Paesi europei – tra cui Austria, Germania, Francia e Inghilterra - la Farnesina ha anche evidenziato sul sito internet “Viaggiare sicuri” i rischi connessi ai tentativi di recarsi via mare verso la Striscia di Gaza in violazione della normativa israeliana.
Italian government replies to parliamentary question on "Freedom Flotilla 2"
Dear friends, yesterday I received the answer from the Italian government to my parliamentary question regarding the "Freedom Flotilla 2 - Stay Human", which is about to set sail in the next few days and includes the Italian ship Stefano Chiarini. I declared myself satisfied with the answer, showing the Italian government opposition new flotillas bound for Gaza. It is a position that has been expressed in past months by Prime Minister Silvio Berlusconi, as well as by Minister of Foreign Affairs Franco Frattini, asserting that “the best way to assist the population of Gaza is to deliver humanitarian aid via the land crossing, which would avoid any kind of provocation that could only result in a rise in tension”.
Below you can find my query and the reply.
Parliamentary question to the Minister of Foreign Affairs:
Whereas:
UN Secretary-General Ban Ki Moon has sent a letter to the governments of countries around the Mediterranean Sea expressing “concern for media reports of potential flotillas to Gaza, which carry the potential to escalate into violent conflict”. The Secretary-General called on all of these governments “to use their influence to discourage such flotillas”. He went on to express his belief that assistance and goods destined to Gaza should be channelled through legitimate border crossings and established channels;
A new flotilla called "Freedom Flotilla 2 - Stay Human", and comprised of about 15 ships from multiple countries, including the Italian Stefano Chiarini, is about to set sail in the next few days. Many Italian organizations are participating, including ABSPP (Charity Association for the Palestinian People), chaired by Mohamed Hannoun, who has been investigated for links to organized crime involving terrorism. During this past year, ABSPP and other Italian activists fundraised for the "Freedom Flotilla 2", and also convened a meeting in June 2010 with the Turkish Amassador to Italy - Semih Lütfü Turgut;
This year's flotilla was primarily organized by the Turkish IHH (Insani Yardim Vakfi), a purportedly humanitarian organization which has been under investigation for international terrorism. As a member of the umbrella Islamic organization "Union of Good" (designated as supporting terrorism under Executive Order 13224 in November 2008), IHH finances organizations linked to Hamas, and Hamas itself, which has been designated as European Union terrorist organization since 2004;
The IHH has issued numerous statements supporting terrorism against Israel. Among the most recent, its chairperson, Bülent Yildirim, said the following about the next Freedom Flotilla: "We are not afraid todie as shahids". This increases the suspicious nature of this expedition, potentially causing serious clashes, as happened on May 31, 2010, when the Mavi Marmara, headed by the IHH, tried to break the Israeli naval block on Gaza, leading to a fight that left 9 deaths;
The Islamic fundamentalist nature of IHH has been documented by numerous declarations praising martyrdom and Israel’s destruction. On February 2009, during a demonstration in Gaza, the above mentioned Bülent Yildirim called for "Martyrdom for the Sake of Allah" against the Gaza Strip embargo. Several militants on the Mavi Marmara, before leaving told journalists that their goal was "the religious martyrdom". This emerged from interviews, films, witnesses of family members and also from the diaries of some of the victims of May 31;
The real purpose of this so-called humanitarian expedition was exposed by the activists refusal to accept Israel's repeated invitation to transfer any humanitarian aid through the port of Ashdod and the land crossing points, after being checked by the Israeli security forces;
Every two weeks, Israel, through the COGAT (Coordinator of Government Activities in the Territories), delivers to the Gaza Strip an average of 50,000 tons of supplies and humanitarian aid, with 250 trucks crossing the borders daily;
The AHLC (Ad Hoc Liaison Committee), the main international coordination mechanism for the assistance to the Palestinian people, met in Brussels on April 13, 2011, stating that "there was continued progress in the implementation of the Israeli Security Cabinet announcement of 20 June and the announcement of 8 December 2010, both important for recovery in Gaza. There were some signals of recovery and other positive developments during that period, including a real GDP growth of 15 percent, increased volume of non-food imports, increased average annual sales of Gaza businesses, and further approvals of UN and other international projects. [...] Israeli measures to facilitate movement and access have also supported economic activity";
On May 18, the Egyptian government decided to open the Rafah Crossing linking Egypt to the Gaza Strip, which had been closed since 2007 following Hamas's violent coup in Gaza. The re-opening of the Rafah Crossing might contribute in solving supply problems to Gaza, so that aid coming via the sea simply won't be required;
Last April, Israeli radio reported that Prime Minister Silvio Berlusconi declared he would work to prevent a flotilla sailing for Gaza, stating that he believed that the flotilla was not working to support peace in the Middle East;
Minister of Foreign Affairs Franco Frattini confirmed that "the best way to assist the population of Gaza is to deliver humanitarian aid via the land crossing, which would avoid any kind of provocation that could only result in a rise in tension”;
I would like to know the following:
How does the Italian Government intend to abide by the UN Secretary General request "to discourage new flotillas bound for Gaza", following therefore the position expressed by the Prime Minister and the Minister of Foreign Affairs? How does it intend to assert this position in every international body, starting from the European Union, aiming also at avoiding undermining the safety of Italian citizens in case they should be found on those ships, as it has been reported?
June 14, 2011
GOVERNMENT ANSWER (June 22, 2011):
• The Government is monitoring with attention the news regarding new flotillas bound for Gaza that might set sail from several Mediterranean countries, including Italy;
• As pointed out by Hon. Nirenstein, UN Secretary-General sent a letter to the governments of countries around the Mediterranean Sea expressing concern for the potential to escalate into violent conflict that might be generated by new flotillas. Ban Ki-Moon called on all of these governments to use their influence to discourage such flotillas: humanitarian aid to Gaza should be channelled through the existing and legitimate land crossings;
• The Italian Government fully shares the concerns and recommendations of UN Secretary-General. In April, Prime Minister Berlusconi stated that his executive intends to make every effort to avoid this year other initiatives that can damage the resumption of the Peace Process. Minister Frattini affirmed on May 10 that the best way to assist the population of Gaza is to deliver humanitarian aid via the land crossing, which would avoid any kind of provocation that could only result in a rise in tension. This is as well the position of the Quartet from June 21, 2010 and of the AHLC, the International donors coordination mechanism for the assistance to the Palestinian people, from April 13, 2011;
• We think that the Israeli measures to facilitate movement and access of goods and materials are going in the right direction;
• Italy keeps on pressuring at international level to implement Ban Ki-Moon recommendations, calling on all the parts to avoid provocations and situations of crisis in which new flotillas could be involved. We are committed to this purpose together with all the European partners, also considering the EU availability to restore EUBAM, the European Union Border Assistance Mission at the Rafah Crossing Point;
• We are on alert in order to prevent any kind of danger that might undermine the safety of Italian citizens. As it has been done by other European States - among them Austria, Germany, French, UK - the Ministry of Foreign Affairs highlighted on the website “Viaggiare sicuri” (travel safe) the risks linked to the attempts to reach Gaza via sea, in violation of the Israeli law.
Mi sento offeso come libanese e come medio orientale dal suo supporto parziale dello stato di israele e il supporto della opressione e occupazione del popolo palestinese che è rimasto in quella terra. Fa sempre bel marketing mostrare i successi technologici e culturali di israele, beh con tutto il supporto del mondo occidentale sviluppato sarebbe strano non averlo. Però ti assicuro che la VERITA' di israele, di guerre, massacri, occupazione, razismo contro gli ibrei orientali, druze, ecc... non verrà mai trascurata. Ci saranno sempre migliaia per far vedere questa verita.
stefano , usa
Spero che i ridicoli pacifinti degli intellettuali di sinistra facciano anche la flottiglia per liberare il cittadino franco israeliano Shalit, per liberare la Siria, il Sudan, il Tibet, la nord corea e la Birmania.Solo il cieco antisemitismo guida queste persone che sostengono gli assassini dei loro amici come Vittorio Arrigoni!Diritto di Israele a vivere e difendersi!!Spazziamo via i nazisti rossi!!!Simon Wiesenthal Center!!!Sempre con Israele!!!
Myriam , PARIS FRANCE
I want to congratulate you for your importantes actions. This will offer relief to know that the heart of men working in a concrete way to wake up consciences.We see now that people who only want one thing, destroy Israel and its people forgetting that 63 years ago, there was the Holocaust.THANK YOU FOR EVERYTHING YOU DO.
Bernice Dubois , Paris, France
Once again, you are a clear and courageous spokeswoman.My warmest congratulations for you.The Italian government's reponse is a reason for hope and optimism, as is Ban Ki Moon's message.Please do keep up your excellent work.You are unique and appreciated.