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Italian deputies oppose UN recognition of Palestinian State

giovedì 11 agosto 2011 English 0 commenti
By BENJAMIN WEINTHAL

Jerusalem Post, August 11, 2011

Italy plans to present letter to world body and US Congress rejecting the Palestinian Authority’s attempt to circumvent the peace process.

BERLIN – Italian deputy Fiamma Nirenstein told The Jerusalem Post on Wednesday that over 150 of her fellow parliamentarians signed a document rejecting the Palestinian Authority’s attempt to circumvent the peace process and convince UN member states to recognize an independent Palestinian state.

Nirenstein said the content of the Italian document is “easy to understand” because the imposition of a unilateral declaration to create a Palestinian state will “cancel all treaties and the peace process” between Israelis and the Palestinians. [...]

Oltre 150 parlamentari per la ripresa dei negoziati di pace, contro l’unilateralismo palestinese all’ONU

martedì 9 agosto 2011 Attivita parlamentari 2 commenti

Sono oltre 150 i parlamentari italiani appartenenti a tutti i partiti politici che hanno firmato, su invito dell’Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele, un documento che chiede a tutto il consesso internazionale, all’ONU e ai Paesi Europei, di non procedere alla dichiarazione unilaterale di uno Stato Palestinese.

La lettera, promossa dal direttivo dell’associazione - i deputati Enrico Pianetta (Pdl), Fiamma Nirenstein (Pdl), Gianni Vernetti (Api) e la senatrice Rossana Boldi (Lega Nord) - invita a una più rapida ripresa dei colloqui di pace fra le due leadership, israeliana e palestinese, così da arrivare a una pace stipulata di comune accordo. Ogni unilateralismo, dice il documento dei parlamentari, viola la legalità internazionale e mette in discussione il principio della trattativa tra i popoli. Il preambolo stesso dello statuto delle Nazioni Unite afferma che l'Onu si impegna a “creare le condizioni in cui la giustizia e il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati (…) possano essere mantenuti”. [...]

150 Italian MPs against Palestinian unilateralism at the UN, for resumption of negotiations

Over 150 Italian MPs from all the political parties signed a document calling on the international community to oppose the resolution for a unilateral declaration of a Palestinian State to be presented at the United Nations General Assembly in September 2011.
The same letter has been presented in several States worldwide by the International Council of Jewish Parliamentarians, chaired by Italian MP Fiamma Nirenstein.
The document, launched in Italy by the board of the Italy-Israel Parliamentary Friendship Association – MPs Enrico Pianetta (Pdl), Fiamma Nirenstein (Pdl), Gianni Vernetti (Api) and Rossana Boldi (Lega Nord) – calls for a rapid resumption of negotiations between the Israeli and Palestinian leaderships, aimed at reaching a peace based on mutual agreement. “Unilateralism”, the document asserts, “violates international legality and harms the value of treaties among people”. The preamble of the UN Charter itself states that the UN is determined “to establish conditions under which justice and respect for the obligations arising from treaties (… ) can be maintained”. [...]

Il crac annunciato della città multietnica

martedì 9 agosto 2011 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 9 agosto 2011

Persino Oxford Circus, dove non c’è chi non abbia messo piede entusiasta dopo uno shopping in Oxford Street e un'estenuante camminata nel West End, è stata ieri lambita dagli scontri di Londra. Le bande si organizzano, saccheggiano e distruggono, da Tottenham e Einfield cominciano a bruciare e a vandalizzare a Edmonton, a Brixton, a Waltham Forest, nel centro, al supermercatino Tesco a Ponders End. I politici e i commentatori studiano le cause, la sinistra all’opposizione attacca il governo conservatore con i suoi tagli che poi, a un rapido calcolo, si scopre non esserci stati. Le accuse sulle condizioni di vita, sulla miseria e sulla criminalità del quartiere nero piovono a raffica, ma dal 1985, epoca di altri gravissimi scontri, la disoccupazione è dimezzata; inoltre, da 875 rapine l’anno si è passati a 30. La polizia, che al tempo degli scontri dell’85 parlava pubblicamente dei neri come di scimmie, benché abbia 35 uomini feriti, non si è lasciata andare nemmeno a una parola di troppo. Da allora conta 3000 ufficiali di etnie diverse da quella british e bianca. [...]

Mediorientale

lunedì 8 agosto 2011 Generico 0 commenti
 RIASCOLTA:



Nella rubrica "Due sguardi sul Medio Oriente" di questa settimana Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein affrontano questi argomenti:

Israele: continuano le manifestazioni di protesta a carattere sociale, che negli ultimi giorni hanno portato in piazza 350 mila persone. Sono caratterizzate da una forte presenza giovanile e organizzate in modo del tutto spontaneo. [...]

Paradosso all’Onu: la Corea del Nord presiede il disarmo

domenica 7 agosto 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 7 agosto 2011

Manca solo che l’Onu metta un gatto a presiedere la commissione per la difesa dei topi. Più o meno suona nello stesso modo la terza sessione del 2011 della Conferenza dell’Onu per il disarmo, dato che è presieduta in queste settimane dalla Corea del Nord. Ban Ki Moon ha definito la conferenza come «l’indiscutibile sede di tutti gli sforzi internazionali per il controllo delle armi». Dunque, la Corea del Nord dovrebbe occupare la sedia presidenziale contro se stessa, la sua politica atomica, missilistica, comunista, anticapitalista, antimperialista. E sempre pronta a fornire armi ad altre dittature come la Siria, in questo a braccetto con l’Iran, che aiuta nella corsa nucleare. La Corea del Nord è anche un paese totalitario che fa uso sistematico di mezzi di repressione fra cui atroci campi di concentramento. [...]

Multiculturali per forza? Minaccia alla democrazia

mercoledì 3 agosto 2011 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 3 agosto 2011

Un giorno a New York vidi un padre e un figlio neri ancora in abiti africani intenti a mangiare un gelato al tavolino di un bar. La loro amorosa comune gioia era palpabile. I loro profili si specchiavano in un comune progetto: America. La loro integrazione era palpabile come la soddisfazione di essere a New York. Erano già americani nonostante gli abiti. Qui sta il punto.

Caro Manconi, che sul Foglio riapri la discussione sul multiculturalismo attaccando una “sindrome Nirenstein” che creerebbe un falso giudizio sottraendo questa realtà al mondo dell’ineluttabile e affidandolo a quello di un’ ideologia attribuibile a “buonisti” tipo Don Ciotti o “l’internazionale socialista”, non è così. Il multiculturalismo, è vero, è “un movimento umano, un fenomeno economico, un processo demografico, una dinamica dei gruppi..” . C’è. Ineluttabile, lo è.  [...]

La coscienza nera della Nazioni Unite paralizzate dai veti

martedì 2 agosto 2011 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 2 agosto 2011

Forse Bashar Assad ha intenzione di far fuori tutti i siriani e restare da solo a governare un Paese vuoto. E forse glielo lasceremo fare, data l’incertezza con cui tutto il mondo si gratta la testa mentre l’esercito fa le pulizie con i tank, i mitra, le bande che terrorizzano e uccidono chiunque si affacci per le strade. Ieri è stata la quarta volta del Consiglio di Sicurezza dell’ONU dall’inizio della rivolta, se non ne dimentichiamo qualcuna. [...]

The UN Bad conscience: paralysed by vetoes

Il Giornale, August 2nd, 2011

Maybe Bashar Assad intends to kill all Syrians and to rule over an empty Country. And maybe they will let him do so, given the paralysis that characterizes the international attitude toward the cleansing actions of tanks, guns, bands that terrorise and kill anyone who steps into the street.  [...]

Mediorientale

lunedì 1 agosto 2011 Generico 0 commenti

RIASCOLTA: 



Nella rubrica "Due sguardi sul Medio Oriente" di questa settimana Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein affrontano questi argomenti:

La situazione socio-politica israeliana: nonostante lo sviluppo economico, è sempre più forte la protesta dei giovani che vogliono una casa.

La situazione siriana: il veto di Russia e Cina al Consiglio di Sicurezza pesa sulla capacità delle istituzioni internazionali di esprimersi con forza contro il regime di Bashar Al-Assad.

I rapporti tra il governo turco e i militari: di nuovo poco sereni a causa di una nuova ondata di arresti di generali.

La democrazia marocchina: la donna è più libera che nel resto del mondo arabo.

Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU discuterà della situazione in Siria

lunedì 1 agosto 2011 Attivita parlamentari 0 commenti
 

Dichiarazione dell’On. Fiamma Nirenstein (Pdl), Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera

“La strage perpetrata ieri dalle forze di sicurezza di Assad, uccidendo oltre 130 persone che si aggiungono alle altre circa 2000 vittime dall'inizio delle rivolte, conferma l'insopportabile volontà di repressione del regime siriano. E' paradossale e beffardo che questa ultima strage abbia avuto luogo a Hama, la città in cui nel 1982 il padre di Bashar Assad, Hafez, massacrò oltre 20,000 persone. Bene ha fatto il Ministro Frattini a reagire richiedendo una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Sulla scia dell'Italia si è mobilitata anche la Germania e il capo della diplomazia UE, Catherine Ashton, auspicando una posizione comune europea, che sembra delinearsi sulla strada della condanna del regime siriano. Condanna fortemente voluta anche dal parlamento italiano che mercoledì scorso ha approvato all’unanimità una mozione, di cui sono prima firmataria, che impegna fra l'altro il nostro governo ad agire in sede ONU affinché il Consiglio di Sicurezza si pronunci sulla crisi e prenda finalmente una posizione netta in difesa della popolazione siriana”.

Roma, 1 agosto 2011 

La Turchia minaccia ma è senza generali

domenica 31 luglio 2011 Il Giornale 0 commenti

Inizia oggi la nuova rubrica di Fiamma Nirenstein su Il Giornale: "Fuoco e Fiamma"

Il Giornale
, 31 luglio 2011

La Turchia dardeggia il suo terribile broncio: adesso, dopo Israele, c’è un altro Paese, l’Armenia che deve, e subito, porgere le sue scuse a Tayyip Erdogan, il primo ministro del Paese che dal più laico dei paesi islamici sta diventando il più intensamente islamico dei paesi laici. Non lo distrae dal cipiglio il fatto che tutti i suoi generali, compreso il capo di Stato Maggiore Isik Kosaner, si siano appena dimessi per protestare contro l’incredibile, lunga detenzione di 250 alti gradi militari per un supposto complotto contro il potere dell’AK, il partito di Erdogan al potere dal 2003. Erdogan annuncia tranquillo che il consiglio militare supremo si incontrerà lunedì per conferire nuovi incarichi militari. E’ dubbio che rappresenteranno la solita buona vecchia garanzia democratica [...]

Turkey keeps on threating, but lacks of generals

Il Giornale, July 31, 2011
 
Turkey is again very angry: after Israel, there is now another State, Armenia, which must apologize immediately to Tayyip Erdogan, the Prime Minister of the Country which used to be the most secular among the Islamic States, and turned to be the most Islamic of secular Countries. [...]

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