Se guerra e martirio contagiano pure gli arabi moderati
domenica 21 agosto 2011 Il Giornale 9 commenti
Il Giornale, 21 agosto 2011Se l’attacco terroristico di Eilat tragicamente conferma il fatto che ormai dall’Egitto postrivoluzionario spirano pesanti minacce di guerra; se pensare che un commando terrorista variegato per missili, cinture suicide e kalashnikov, ma compatto nella determinazione di uccidere chi capita rappesenti l’orrore impersonificato per la sua fame di uccidere passanti innocenti… non abbiamo visto ancora niente. Sono gli eventi del giorno dopo che ci svelano lo scenario delle prossime puntate, e ci dicono purtroppo che il peggio deve ancora venire. Invece di lanciare ai palestinesi di Hamas e altre organizzazioni terroriste una condanna che suoni come un invito alla pace, pressocché tutto il mondo arabo li esalta.
All’ONU, il Libano, nel suo ruolo di membro temporaneo del Consiglio di Sicurezza, ha impedito contro ogni ragionevolezza che esso votasse una risoluzione di condanna dell’attentato minacciando il veto se non vi fossero state inserite parole di condanna anche per Israele. Ma Israele ha solo reagito a un attacco che ha fatto 8 morti e decine di feriti sul suo territorio nazionale, e lo ha fatto colpendo obiettivi puntuali, come avrebbe fatto qualsiasi paese colpito. Se i terroristi cercano rifugio in siti civili, questo fa parte dell’immenso problema della guerra asimmetrica, che non può tuttavia condannare a essere inermi. Ma si sa, a Israele è vietato reagire altrimenti è un coro di condanne, che però non ci sono mai state prima per l’attentato stesso, né per i missili quotidiani sparati da Gaza sulle città israeliane, come è successo persino ieri.
L’Egitto: del tutto incurante che il commando sia uscito dal suo territorio e che la cosa avrebbe forse potuto essere prevenuta o almeno esplicitamente combattuta, ha preferito invece di porgere le sue scuse ritirare il suo ambasciatore da Tel Aviv e ammonire l’ambasciatore israeliano perché alcuni suoi uomini erano stati per sbaglio uccisi nella reazione israeliana. Israele si è scusata. La reazione, certo non ci sarebbe stata se il Sinai non fosse ormai un campo di esercitazione del terrore. Del resto il giornale del Cairo Al-Gomhuria nell’editoriale ha sostenuto che “l’aggressività israeliana” è responsabile per l’attacco, e così ti saluto. Il quotidiano saudita Al Jazeera sostiene che l’attacco è “giustificato e legale nonostante le esagerazioni occidentali”; al Sharq, dal moderno Qatar, si diffonde nel descrivere con ammirazione quello che chiama “un attacco di altà qualità”.
L’entusiasmo è alle stelle, far fuori gli ebrei ha nell’area un forte indice di gradimento e la ragione ce la spiega il “moderato” Hafez Barghouty, direttore del giornale palestinese Al Hayat Al Jadida: “L’operazione mostra cosa potrà ora provenire da quei confini che fino ad ora erano sorvegliati da regimi che cadono adesso uno ad uno”. La rivoluzione araba insomma, dice Barghouty farà cadere “il regime criminale israeliano”. Ovvero, l’entusiasmo filo-terrorista dei cosiddetti paesi moderati è la maniera più sicura per cercare di compiacere le masse in agitazione: si espande l’odio antisraeliano e antiebraico che le ha tenute al guinzaglio per tanto tempo.
Il potente rischio del momento è che questo punto di vista si sviluppi, ciò che danneggerà sia i democratici in lotta per un po’ di libertà, intrappolati nella morsa islamista massimalista, sia Israele, circondato dall’odio che genera il terrorismo. Qualche giorno fa la tv palestinese in un programma intitolato “Le migliori madri” intervistava la madre di un terrorista, Yusuf Shaker Al Asr, e le chiedeva perché suo figlio aveva voluto immolarsi. La madre ha risposto che il figlio aveva scelto, piuttosto che un matrimonio normale, di sposare le 70 vergini dagli occhi neri, quelle che aspettano lo shahid in Paradiso. Grande benevolenza e ammirazione hanno accolto le sue parole. Così piccoli terroristi crescono, quando si sentono benvoluti.
mercoledì 24 agosto 2011 14:43:27
Condivido totalmente la sua analisi sulla situazione nel mondo arabo-islamico!
Ariella Adler , Trieste - Italia
martedì 23 agosto 2011 20:55:36
Provo un profondissimo dolore e vorrei tanto che la Costituzione italiana fosse cambiata e l'Italia fosse definita una Repubblica fondata non sul "lavoro" ma sui principi e valori giudaico-cristiani. Vorrei parlare con la gente ma li trovo tanto stupidi, ignoranti, disinteressati non consapevoli di ciò che sta succedendo e poi la falsità, la stupidità, la cattiveria di sinistra che ragiona....E' semplicemente vergognoso tutto ciò che sta accadendo. Il mondo si è capovolto.Qualcuno si chiede perchè Israele non entra nell'UE. Non è Israele che ha bisogno dell'UE è l'UE che ha bisogno di Israele. Un abbraccio Ariella
Franco , Italia
martedì 23 agosto 2011 10:24:45
Condivido a pieno la sua analisi, la situazione è terribile e non si intravedono soluzioni. Temo l'installarsi di fondamentalismi in tutto il mondo arabo. Israele è molto solo in questo momento. Quando, frutto di una cultura, ci sono madri che spingono i propri figli alla morte e se ne rallegrano, temo stiamo veramente toccando il fondo.
Elia Meghnagi , Londra
lunedì 22 agosto 2011 21:52:11
Scusatemi se scrivo in Inglese.The events in Egypt prove that their so called 'spring democratic revolution' is but a facade.It'll take the Arabs a few decades to understand and apreciate true Western --style democracy.The incident at the Sinai border is verylikely a diversionary tactic to divert public opinion away from their present dislike of the military by fabricating an incident, a crisis with Israel. Israel, is again a convenient scapegoat for the military's arrogance and failure.
luigi massara , palermo
lunedì 22 agosto 2011 21:33:46
Sono decenni che, nel mio piccolo, predico contro la politica aggressiva islamica verso l'Occidente. Ricordo che, quando negli anni sessanta, Qadafi prese il potere, in una cinversazione tra amici, entusiasti della " democrazia " che nasceva in libia, io dissi che avrebbero fatto meglio a pregare perchè quei bedù non arrivassero sulle nostre coste (siciliane) coma avevano fatto per secoli.E ora? Sono ancor più pessimista. Conosco le dottrine, Wahabita e Salafita.Prepariamoci al peggio, anche se le loro quinte colonne le abbiamo già ina casa. Shalom.
Adriano Romaldi , Falconara Marittima (AN)
lunedì 22 agosto 2011 17:07:52
Gent.le Fiamma è come se le stessi vicino in questi momenti; per quello che vale per lei.Non è facile per me che sono vicino aglia Ebrei in quanto compassinevole e veramente solidale con quanti soffrono della situazione dura in cui sono costretti.Non sarà certo che tutti gli Ebrei siano santi e credo che mi debba togliere dalla testa quest'idea (come per i Cristiani d'altra parte) ma la situazione è grave.Come uomo d'occidente sono favorevole a che tutti i musulmani se ne tornino nel loro Medioevo (non in senso negativo).Il Papa ai milioni di giovani presenti a Madrid ha invitato a non aver paura e quindi affrontare la vita con fiducia.Voglio estendere quest'invito pressante ai vostri giovani abituati sin da piccoli a non vivere sotto la campana; coraggio e guardate al futuro con vera gioia.Gli attentati sono così numerosi che non vorrei ci assuefacessimo ad essi come quando portavano via gli Ebrei sui carri bestiame; stiamo in guardia dall'indifferenza.Con stima Adriano Romaldi
roberto santachiara , pavia
lunedì 22 agosto 2011 15:57:51
e il tutto in attesa del Durban III, dove i paesi "civili" daranno tutto il peggio dell'antisemitismo...
Renzo , Firenze Italia
domenica 21 agosto 2011 13:52:25
Gentile Fiamma, sono pienamente d'accordo con Lei, sull'articolo dei fatti successi in Medio Oriente.Il vigliacco e criminale attaccodi elementiterrosti palestinesi contro civili israeliani,(una famiglia completa è stata sterminata)non ha trovatomolta eco sulla stampa italiana (solo qualche rigo), mentre per larappresaglia d'Israele e relativi morti an-che qualche bimbo, le parole si sono sprecate. Come al solito, due pesi e duemisure. Niente di nuovo. Anche se le persone con un poò di coscienza rimangonosempre sorprese. I paesi arabi, invecesi distinguono per ipocrisia. I quasi 2000morti assassinati in Siria da Assad crea-noloro solo qualche protesta. Invece i morti palestinesi contano molto di più.Basta solo per aggredire Israele.Cordiali saluti
michele , Sondrio / Cesarea
domenica 21 agosto 2011 10:41:24
Cara Fiamma,non ho mai creduto esistano arabi moderati così come non credo ci si debba fidare della dirigenza palestinese. Non è interessata alla pace ma solo a degli accrocchi che consentano di continuare a perpretare la politica attuale. Hamas poi lo dice apertamente che ha il solo scopo di distruggere Israele... e non è altro che la grancassa (o viceversa) degli ayatollah iraniani....Purtroppo non vedo soluzioni pacifiiche all'orizzonte ma solo alcuni mesi di tensione altissima e gragnucole di missili lanciati da Gaza Se poi non ci si mettono anche quelli dal libano...