Dallo zar al sultano, l'America non fa più paura
Il Giornale, 22 marzo 2014
Ci sono parecchi eventi nel mondo che oggigiorno possono andare sotto il titolo "che ci importa degli USA". E' un peccato, non sono eventi positivi. Obama ha basato la sua strategia internazionale sulla volontà di spostare gli USA dal ruolo di "nazione indispensabile" come diceva Clinton, o se si vuole di "poliziotto del mondo". Ma questo provoca degli slittamenti nel rispetto verso la democrazia e la libertà, vecchi, cari feticci dei Rangers e dei Navy Seals. Per esempio Tayyp Erdogan, premier turco, usa con indifferenza, mentre si avvicinano le elezioni locali, il manganello contro la libertà di opinione. Ieri, come aveva promesso, ha chiuso Twitter, in seguito alle micidiali accuse di corruzione che ne provenivano per lui e la sua famiglia.[...]
Quell'Europa strabica che guarda Israele
Shalom, marzo 2014
La strada intrapresa dall'Europa nei confronti di Israele non è chiara. Da una parte, non passa giorno senza che nuovi importanti accordi vengano firmati, la visita di Angela Merkel con tutti i suoi ministri dei giorni scorsi è solo uno dei segnali dell'enorme interesse europeo per l'high tech, la medicina, l'innovazione in genere e poi, alla fine, la vitalità che Israele riesce ad esprimere. Ma dall'altra parte le nuove direttive europee, in particolare le cosiddette "guidelines" della signora Ashton promulgate nel luglio scorso, dimostrano una animosità antisraeliana sempre più evidente, che monta come panna montata nella fantasia di chi ama la grande menzogna di "Israele Stato di Apartheid", una eco della risoluzione ONU del 1975 "Sionismo eguale razzismo".[...]
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Tre soldati feriti a seguito di una esplosione avvenuta oggi sulle Alture del Golan, gli scontri tra Hezbollah e l'IDF, la situazione interna al Partito di Dio e in Libano, si è parlato di questo durante la puntata radiofonica di questa settimana del Medioriente visto da Gerusalemme per poi continuare a parlare di una Ramallah in festa per il rientro di Abu Mazen da Washington, del continuo rifiuto palestinese di non riconoscere l'esistenza dello Stato ebraico, delle richieste dell'Anp relative alla prossimo rilascio dei prigionieri palestinesi e concludere con un'approfondita analisi sulla scoperta delle nuove riserve energetiche israeliane e le conseguenze geopolitiche che queste potranno provocare.
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Il continuo lancio di razzi contro i civili israeliani, la reazione dello Stato ebraico, la situazione nella Striscia di Gaza, il ruolo di Hamas e dell'ANP, il ritorno di Dahlan,si è parlato di questo durante la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme per poi continuare con l'analisi sulla questione demografica e concludere con due recenti episodi che ci portano in Giordania e in Turchia.
L'odio non si regola. Quanta falsità nei trattati di pace
Il Giornale, 14 marzo 2014
Trattati di pace, quanti sacrifici per arrivarci. Nei momenti delle strette di mano i leader sorridono e il mondo con loro.Ma prendiamone uno chiuso e uno da realizzare. Israele-Giordania, del '94: lunedì al confine è stato ucciso un giovane magistrato giordano dai soldati israeliani. Spiegano che aveva strappato l'arma a uno di loro urlando Allahu Akhbar,ma i giordani accusano l'IDF di violenza gratuita.[...]
Ucraina: "Aiuti UE e USA solo senza neonazisti al Governo"
Il Sussidiario.net , 14 marzo 2014
Intervista a Fiamma Nirenstein di Fabio Franchini pubblcata su Il Sussidiario. net
Il governo di Kiev è in mano ai neonazisti? Molti membri dell'esecutivo che ha rovesciato Yanukovich farebbero parte di movimenti ultranazionalistici e antisemiti. Uno su tutti l'Unione Pan-Ucraina "Libertà", nota come Svoboda, il partito nazionalsocialista ucraino. Come dovrebbero muoversi l'Europa e la Nato? Lo abbiamo chiesto a Fiamma Nirenstein, giornalista, vicepresidente della Commissione esteri della Camera con l'ultimo governo Berlusconi.
Tra le forze che hanno ribaltato Yanukovic, prendendo possesso del nuovo governo ucraino, ci sarebbero elementi neonazisti, antisemiti e perfino personaggi legati al terrorismo ceceno e ad Al-Qaeda.[...]
Conference "Europe and Israel: A New Paradigm"
Il direttore del comitato ebraico: presi tra due fuochi, pensiamo a emigrare
Il Giornale, 11 marzo 2014
Gerusalemme - «La verità - Edward Dolinsky, direttore generale del Comitato Ebraico dell'Ucraina, fa un sorriso amaro - è che ogni ebreo in Ucraina, a Kiev, a Odessa, e anche in Crimea si sta chiedendo se non sia il caso di emigrare in Israele. Compreso io stesso». Gli ebrei ucraini di nuovo si sentono minacciati, pesano su di loro memorie feroci (il più famoso l'eccidio di Babi Yar) dell'endogeno antisemitismo del loro Paese, dove pure hanno dimorato da millenni. Già negli anni Novanta 350mila ebrei ucraini sono diventati cittadini israeliani. Adesso ne sono rimasti fra i 300 e i 400mila, di cui 15mila circa in Crimea.[...]
Se la Turchia scivola verso il regime
Il Giornale, 08 marzo 2014
Ne ha fatte di tutti i colori senza pagare pegno, e anzi restando nell'opinione pubblica internazionale il ponte fra mondo islamico e Obama,ma colpire il grande moloch del nostro tempo, You Tube e Facebook, va al di là delle solite imprese. Erdogan ne compie ogni giorno: dalle pesanti accuse di corruzione per lui e il figlio Bilal (porta via i soldi da casa dei nostri parenti, gli dice, se il materiale è autentico, il papà), dalle lodi a Hamas e la fallimentare Flotilla, all'effrazione delle sanzioni e le visite in Iran, al sostegno cieco per la Fratellanza Musulmana, all'accusa a Israele di aver organizzato la rivoluzione in Egitto contro il suo amico Morsi, agli attacchi personali a Shimon Peres, più tutte le aggressioni alla libertà nel suo Paese, ai giornalisti, ai militari, a chiunque non sia d'accordo con lui.[...]
Mediorientale
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