Israele, unica difesa contro il dilagare di un estremismo sanguinario
Shalom, luglio 2014
Mentre scriviamo, il mondo intero esprime la sua condanna per il barbaro assassinio di tre ragazzini rapiti da Hamas: Naftali, Golad, Eyal tornavano a casa da scuola a notte. Per due settimane Israele li ha cercati con immensa fede, i soldati hanno frugato il Gush Etzion sotto il sole di Israele non lasciando pietra su pietra, la gente d'Israele si è stretta intorno alle famiglie che a loro volta hanno dato forza a laici e religiosi col loro atteggiamento di forza e dignità. I ragazzi purtroppo sono stati ritrovati trucidati da quelle stesse forze estremiste islamiche che perseguitano cristiani ed ebrei uccidono gli omosessuali, segregano le donne. Israele invece ha ritrovato se stessa, la sua determinazione e la sua forza di sopravvivenza, la sua unità e il suo senso di equilibrio. La speranza è che l'eredità dei nostri tre ragazzi uccisi sia una migliore comprensione di quello che sta accadendo oggi in Medio Oriente, un'analisi più seria delle forze in campo, una più lucida vicinanza a Israele.[...]
Barbarie in Israele: trucidati i tre studenti rapiti da Hamas
Il Giornale, 01 luglio 2014
Come una madre che non vuole sapere della morte del figlio e fugge quanto più lontano, così ieri Israele ha evitato di dare la notizia anche dopo ore che Al Jazeera e Al Arabiya avevano annunciato che i ragazzi rapiti per cui da due settimane si prega e si trema sono stati ritrovati morti.Si fa così in Israele: prima sono stati avvertiti i genitori, che non apprendano dalla televisione l'accaduto.[...]
Superstipendi ai terroristi palestinesi in cella
Il Giornale, 27 giugno 2014
I prigionieri nelle carceri israeliane sono per Abu Mazen e per Hamas un fine e un mezzo primario, un faro che orienta la loro politica: più li aiuti, più riesci a tirarli fuori da dietro le sbarre, più mostri di occupartene, più la società palestinese ti ammira, ti attribuisce consenso. Anche l'ultimo terribile rapimento di tre ragazzini israeliani che tornavano da scuola è finalizzato a uno scambio tipo quello di Gilad Shalit, 1000 prigionieri fra terroristi con ergastoli multipli, contro quel soldato semplice.[...]
Convegno "Il dramma delle spose bambine"
Il caos Siria sconfina in Israele: ragazzo ucciso
Il Giornale, 24 giugno 2014
Il terremoto mediorentale bussa rumorosamente alla porte di Israele dal confine siriano, e lo Stato ebraico risponde senza sottintesi: non toccate i nostri confini. La premessa è tragica, ovvero il primo morto israeliano causato da proiettili siriani, ed è un ragazzino di 14 anni, arabo israeliano, Muhammed Fahmi Krakara. Appena iniziata la vacanza estiva ha chiesto al padre, un tecnico addetto alle strutture di sorveglianza fra il Golan e la Siria, di accompagnarlo. Il povero padre ha accettato, e ambedue, insieme a un terzo operaio, sono stati raggiunti verso le undici di mattina da un missile Nun Tet, molto preciso e di grosse dimensioni, mirato al camion su cui sedevano, e che ha ucciso Muhammed, ferendo lui e l'altro lavoratore. Il bellissimo volto del bambino, che campeggia su tutti i giornali,ha suscitato l'emozione di Netanyahu: in un messaggio (la altri tre adolescenti, quelli rapiti da Hamas) ha promesso alla famiglia di non lasciare impunito l'attacco e ha poi aggiunto che se necessario, agirà con più forza.[...]
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Molte e gravi le notizie che arrivano questi giorni dal quadrante mediorientale. Si parte da Israele, dove si sta vivendo nel caos più totale, e mentre il mondo non se accorge migliaia di soldati pattugliano ogni singolo metro alla ricerca dei tre ragazzi rapiti. Durante la puntata di questa settimana de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme, Nirenstein ci racconta gli sviluppi delle indagini e le recenti notizie che circolano in Israele sul rapimento dei tre ragazzi, sulla morte di Muhammed Fahmi Krakara, 14 anni, ucciso da proiettili siriani, per poi analizzare la recente situazione in Iraq, in Siria, in Giordania, i gruppi jihadisti dell'Area, e concludere con alcune notizie che arrivano dalla Palestina e dall'Egitto.
I ragazzi rapiti e il nuovo rischio di un'Intifada
Il Giornale, 23 giugno 2014
Oltre la tragedia, il dilemma: quanto si può cercare, come sta facendo Israele,i tre ragazzi rapiti senza sollevare la solita furiosa protesta internazionale? La popolazione palestinese del West Bank, disturbata e ferita dalle perquisizioni e fai fermi israeliani, è infuriata contro Hamas che, anche dopo aver scelto l'unità con Abu Mazen, ha usato il terrorismo, o insorgerà contro gli israeliani che perquisiscono casa per casa, scendono in ogni pozzo, ogni notte fermano uomini di Hamas nei villaggi indiziati?Che succederà adesso, dopo che in una serie di scontri generati dalla presenza dei soldati nelle strade sono rimasti uccisi due giovani palestinesi? Si spezzerà l'unità Hamas-Fatah, o vedremo una nuova Intifada? Il filo è molto sottile, quasi spezzato, e i ragazzi rapiti non si trovano, ciò che obbliga Israele a continuare le ricerche. Netanyahu annuncia prove sulla responsabilità di Hamas, si sa chi sono i rapitori, spariti da casa.[...]
Nella città dei ragazzi rapiti: "Prova terribile, ma sono forti"
Il Giornale, 20 giugno 2014
Gerusalemme. Hevron anche stavolta eccelle nel dramma, nella difficoltà, nella cupezza. Qui e nei dintorni è l'epicentro della disperata ricerca dei tre ragazzi israeliani rapiti. Arriviamo alla Yeshivà, il collegio religioso dove studia Eyal Yfrach, uno dei ragazzi rapiti ormai otto giorni fa. "Eyal ti aspettiamo" è scritto sulla porta della sua stanza. E' scritto storto, con inchiostro nero, nello stile incurante delle cose di questo mondo che ha la Yeshiva Beith Romano, un'affermazione di volontà ebraica come tante a Hevron, dopo migliaia di anni di su e giù fra espulsioni e presenza. Qui Abramo comprò la tomba per Sara, qui sono sepolti i Patriarchi nel castello che costruì Erode il Grande, un santuario dove c'è stato un macello continuo e alternato di musulmani e ebrei, sacro a tutte le religioni. [...]
Mediorientale
La puntata di questa settimana de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme, incentrata sul recente rapimento dei tre ragazzi israeliani, Naftali Frankel, Gilad Sha’er e Eyal Yifrach, le notizie che circolano in Israele su quest'ultimo atto terroristico di Hamas, la reazione dell'IDF e del governo di Gerusalemme per poi passare a parlare del nuovo presidente israeliano, Reuven "Rubi" Rivlin, succeduto a Peres, e concludere con un'analisi sulla crisi irachena.
La disperazione di Israele: "I tre ragazzi rapiti da Hamas"
Il Giornale, 16 giugno 2014
Rachel Frenkel esce dalla porta di casa nel villaggio di Nof Ayalon. Suo figlio Naftali, 16 anni, uno studente della scuola religiosa Machor Chaim, è stato rapito mentre tornava a casa. Sono tre giorni che non se ne sa più niente, nè di lui ne del suo compagno di scuola Gilad Sha'ar, anche lui un sedicenne dalle guance lisce, nè di Eyal Yfrach, di 19 anni. Sono saliti su un'auto per avere un passaggio, nella notte. La polizia ha ricevuto una chiamata forse da uno di loro, ma imperdonabilmente, si direbbe, ha avvertito l'esercito solo di mattina. Rachel cerca di nascondere con un po' di make up i segni di pianto sulla faccia, e parla per la prima volta ai giornalisti piantando in faccia a tutti un sorriso invincibile, come sanno fare le persone che credono in una giustizia superiore: "Noi speriamo" -ripete- " vi inviteremo a gioire con noi per il ritorno di Naftali, noi e i suoi sei fratelli lo amiamo tanto, Naftali, ci senti? Le preghiere ci aiuteranno, pregate, e grazie ai giornalisti che ci aspettate sotto il sole, grazie, soldati che muovete ogni pietra, a tutta Israele che ci si stringe intorno".[...]





