"La mia Oriana". Recensione di Fiamma Nirenstein del film L'Oriana per il settimanale Grazia
venerdì 13 febbraio 2015 Generico 3 commenti
Grazia.it, febbraio 2014
Mediorientale
giovedì 12 febbraio 2015 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo BordinMolte le notizie di cui si è discusso durante della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto di Gerusalemme di questa settimana: la campagna elettorale in Israele in vista delle vicine elezioni; la questione del nucleare iraniano; la minaccia degli Hezbollah dalle alture del Golan, l'incandescente situazione in Yemen sull'orlo di una guera civile; le politiche anti-israeliane dell'UE.
Obama pronto a reinvadere l'Iraq
giovedì 12 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 12 febbraio 2015Qui si esagera coi paradossi. Obama, premio Nobel per la pace, il presidente che ha scelto per la sua seconda elezione la carta del ritiro dall'Iraq, adesso va al Congresso per chiedere “poteri di guerra" per combattere l'Isis. E' il primo voto di guerra del congresso da 13 anni, quando nel 2002, dopo l'11 di settembre, fu consegnata questa chiave nella mani di George W.Bush. Obama vuole rispondere all'orrore dell'opinione pubblica per l'esecuzione dell'americana 26enne Kayla Mueller e cerca un ruolo primario nella riconquista di Mosul e di Kirkuk, fiori all'occhiello del Califfato, simbolo del pernicioso svanire degli americani che anche Obama comincia a vedere come una fuga sbagliata, l'origine del fiume di sangue: a Mosul in questi giorni ferve la battaglia fra Isis e esercito iracheno, e gli interventi aerei della coalizione non appaiono sufficienti a battere l'Isis.[...]
Il nuovo medioevo dei barbari islamici
giovedì 5 febbraio 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 05 febbraio 2015Si balbetta, ci si arrovella, l'anima rifiuta il dolore profondo. Ma no, non è possibile, è solo un film storico quello che vediamo, non la realtà. L'Isis fa di tutto per confermare questa sensazione, fornendoci la cronaca con leziosi primi piani sul volto disperato del condannato, lunghi stacchi su imperterriti armati, boia circonfusi di jihadismo che accendono come a una festa il fuoco che arderà l'infedele. I mostri sono scesi dallo schermo, il Medio Evo è tornato da noi: per la gloria di Dio.[...]
Mediorientale
martedì 3 febbraio 2015 Generico 1 commento
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin La situazione della politica interna israeliana a pochi mesi dal voto; il ritorno dell'ambasciatore giordano in Israele; la lotta del governo egiziano contro l'Isis, contro Hamas e contro altre organizzazioni terroristiche: le reazioni del movimento terrorista palestinese e l'asse tra Gaza e l'Iran da poco scontratosi contro Israele, insieme ad Hezbollah, sulle alture del Golan; questi i principali argomenti della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme per concludere con interessanti notizie che ci portano in Arabia Saudita.
Se è l'Egitto a mettere fuori legge Hamas
lunedì 2 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 02 febbraio 2015Ci vuole una grande lite nella famiglia araba perché si gridino delle verità impronunciabili: nessuno, nel mondo musulmano aveva mai osato legare il nome di Hamas, insieme a quello della Fratellanza Musulmana, a quello dell'Isis e di Al Qaeda. Ma Abdel Fattah al Sisi, dopo l'ennesimo attentato ha svelato come vede le cose: l'Egitto, ha detto accigliato alla tv, è l'oggetto delle mire di tutto il terrorismo internazionale capitanato dalla Fratellanza Musulmana, e del disegno di dominarlo fanno parte anche Al Qaeda, l'Isis con la sua dependance egiziana, Ansar Bayt al Maqdis, e, novità, Hamas.[...]
La “basic law” dello Stato di Israele che scandalizza il mondo
domenica 1 febbraio 2015 Generico 0 commenti
Shalom, febbraio 2015“Lo Stato di Israele è democratico, basato sulle fondamenta della libertà, della giustizia e della pace nella visione dei profeti di Israele e sostiene i diritti individuali di tutti i suoi cittadini secondo la legge”. Questo è l’inizio della proposta di legge che dovrebbe alla fine riconoscere Israele come lo Stato nazione del popolo ebraico. Non sembra minacciosa verso la democrazia come invece si sono affrettati a gridare i commentatori che non l’hanno nemmeno letta. E’ veramente notevole quante critiche e malumori abbia sollevato il fatto che il Parlamento israeliano abbia discusso il disegno che stabilirà, una volta approvato, che Israele è lo Stato nazionale del Popolo ebraico. Una verità auto-evidente, e che non sottrae nessun diritto alle minoranze, come non sottrae questo diritto il fatto che gli Stati Uniti siano la nazione del popolo americano. Cos’è che dà tanta noia all’opinione pubblica internazionale, che cosa spinge a credere che un fondamento legislativo di questo tipo possa trasformarsi in razzismo e in discriminazione? Non è l’Italia lo Stato del popolo italiano? Ciascuna nazione, non è la nazione del popolo che risiede con motivazioni storiche, culturali e, perbacco, talora persino religiose all’interno dei suoi confini, senza che questo significhi deturpare i diritti delle minoranze al suo interno? Perché immediatamente si è sospettato il governo israeliano, che così tanti amano odiare, di volere brandire una mannaia nei confronti delle religioni non ebraiche e verso le altre etnie? Dove si trova la traccia che questo possa accadere?[...]
La spaccatura nel Califfato a caccia di soldi
sabato 31 gennaio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 31 gennaio 2015Avrebbe dovuto scadere ieri sera l'ultimatum dell'Isis che propone lo scambio fra il pilota giordano rapito e una terrorista detenuta ad Amman. Ma per ora non si muove nulla, e anche se la Giordania ha dichiarato la sua disponibilità, pure la mancanza di notizie certe sulla sorte del pilota blocca la situazione. Le perplessità sono da tutte le parti: non si sa se Kasaesbeth, il pilota, sia vivo, e in realtà la richiesta dello scambio l'ha bizzarramente gestita il prigioniero giapponese Kenji Goto, anche lui minacciato di morte. E anche l'Isis, nonostante l'inflessibile, criminale leadership di Abu Bakr al Baghdadi può avere momenti di dubbio: sembra che proprio ieri nelle ore in cui la Giordania doveva liberare la terrorista Sajida al Rishawi in cambio dell'ostaggio, si sia spaccata.[...]
C’è un altro fronte. Attacco Hezbollah contro Israele
giovedì 29 gennaio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 29 gennaio 2015Gerusalemme. Due soldati morti, il capitano Yohai Klamgel di 25 anni, e il sergente Dor Nini di 20 anni, e sette feriti per un attacco missilistico degli Hezbollah, un soldato dell'UNIFIL ucciso dopo lo scontro di artiglieria seguito all'attacco degli hezbollah. L'assedio stringe Israele dal nord: probabilmente i due soldati uccisi erano a Gaza a combattere qualche mese fa. Il pesante bilancio della giornata di ieri giunge dopo 8 anni di quiete dalla seconda guerra del Libano. I colpi delle batterie si sono susseguite tutto il giorno. I missili degli hezbollah sono quelli iraniani, probabilmente anche l'attacco è un ordine degli ayatollah.[...]
L'antisemitismo? E' in piena forma
martedì 27 gennaio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 27 gennaio 2015Stefano Tachè, due anni, ucciso a Roma al Tempio il 2 ottobre 1982; Ian Halimi, Parigi, 13 febbraio 2006, in uno slum sede di una banda islamica; Moshe Twersky, Aryeh Kupinsky,Kalman Levine, Avraham Goldberg, in una sinagoga a Gerusalemme,18 novembre 2014; Yoav Hattab, Philippe Braham, Yohan Cohen, Michel Saada, Parigi, al supermarket kosher, 9 febbraio. Sono pochi nomi fra le migliaia di vittime dell'antisemitismo contemporaneo, ed è insopportabile. Sono stati uccisi solo perché erano ebrei, come i Sei Milioni di cui oggi si leggono uno dietro l'altro i nomi nelle sinagoghe per non dimenticarli come persone, bambini, vecchi, mamme, giovani. Ma questi nuovi nomi e quelli di tutti gli altri uccisi in questi anni devono adesso e per sempre entrare a far parte del tributo della storia agli ebrei trucidati in quanto tali, celebrandoli nel Giorno della Memoria. E' indispensabile, se vogliamo che abbia un senso l'iniziativa per non dimenticare mai le vittime della più abominevole fra le brutture che affliggono il mondo.[...]