Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Profanate anche le tombe. Ebrei tornate a casa, l’Europa non vi protegge

lunedì 16 febbraio 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 16 febbraio 2015

Prima, il terrorista islamico spara ai simboli della libertà dell'Occidente, poi agli ebrei, simbolo di tutto il male. Così a Parigi, così a Copenhagen, e il piano riguarda tutta la mappa del futuro Stato islamico, il mondo. E' un pattern garantito, ammazzare gli infedeli per preparare l'avvento del futuro califfato. Così, in tutta Europa si ammazzano gli ebrei, il numero degli attacchi antisemiti è cresciuto del 436 per cento nei primi sei mesi del 2014, e ora corre verso altri picchi. Un rabbino di Copenhagen ha consigliato agli ebrei di non uscire di casa: stiano ben chiusi. Un deputato francese ebreo Meir Habib ha ricevuto un video che mostra una decapitazione.[...]

Troppi premi a sinistra, Bibi cambia giuria

sabato 14 febbraio 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 14 febbraio 2015

Ne hanno dette di tutte: che Benjamin Netanyau odia il Premio Israele perché suo padre, il famoso storico Ben Tzion Netanyahu non l'ha mai ricevuto; che ha voluto evitare che questa volta il premio letterario andasse al candidato David Grossman, scrittore famoso, suo nemico dichiarato, amico della causa palestinese; e di più, che ha tentato di uccidere la cultura, con la C maiuscola. Impedendo la libertà di pensiero; che ha politicizzato un premio purissimo, il più importante del Paese.... Diciamo subito che di fronte a tanta sapienza in armi Bibi si è ritirato ieri dall'agone, accettando il consiglio dell'Avvocato dello Stato di rimandare ogni intervento.[...]

"La mia Oriana". Recensione di Fiamma Nirenstein del film L'Oriana per il settimanale Grazia

venerdì 13 febbraio 2015 Generico 3 commenti
 Grazia.it, febbraio 2014


Mediorientale

giovedì 12 febbraio 2015 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Molte le notizie di cui si è discusso durante della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto di Gerusalemme di questa settimana: la campagna elettorale in Israele in vista delle vicine elezioni; la questione del nucleare iraniano; la minaccia degli Hezbollah dalle alture del Golan, l'incandescente situazione in Yemen sull'orlo di una guera civile; le politiche anti-israeliane dell'UE.

Obama pronto a reinvadere l'Iraq

giovedì 12 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 12 febbraio 2015

Qui si esagera coi paradossi. Obama, premio Nobel per la pace, il presidente che ha scelto per la sua seconda elezione la carta del ritiro dall'Iraq, adesso va al Congresso per chiedere “poteri di guerra" per combattere l'Isis. E' il primo voto di guerra del congresso da 13 anni, quando nel 2002, dopo l'11 di settembre, fu consegnata questa chiave nella mani di George W.Bush. Obama vuole rispondere all'orrore dell'opinione pubblica per l'esecuzione dell'americana 26enne Kayla Mueller e cerca un ruolo primario nella riconquista di Mosul e di Kirkuk, fiori all'occhiello del Califfato, simbolo del pernicioso svanire degli americani che anche Obama comincia a vedere come una fuga sbagliata, l'origine del fiume di sangue: a Mosul in questi giorni ferve la battaglia fra Isis e esercito iracheno, e gli interventi aerei della coalizione non appaiono sufficienti a battere l'Isis.[...]

Il nuovo medioevo dei barbari islamici

giovedì 5 febbraio 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 05 febbraio 2015

Si balbetta, ci si arrovella, l'anima rifiuta il dolore profondo. Ma no, non è possibile, è solo un film storico quello che vediamo, non la realtà. L'Isis fa di tutto per confermare questa sensazione, fornendoci la cronaca con leziosi primi piani sul volto disperato del condannato, lunghi stacchi su imperterriti armati, boia circonfusi di jihadismo che accendono come a una festa il fuoco che arderà l'infedele. I mostri sono scesi dallo schermo, il Medio Evo è tornato da noi: per la gloria di Dio.[...]

Mediorientale

martedì 3 febbraio 2015 Generico 1 commento
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin




La situazione della politica interna israeliana a pochi mesi dal voto; il ritorno dell'ambasciatore giordano in Israele; la lotta del governo egiziano contro l'Isis, contro Hamas e contro altre organizzazioni terroristiche: le reazioni del movimento terrorista palestinese e l'asse tra Gaza e l'Iran da poco scontratosi contro Israele, insieme ad Hezbollah, sulle alture del Golan; questi i principali argomenti della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme per concludere con interessanti notizie che ci portano in Arabia Saudita.

Se è l'Egitto a mettere fuori legge Hamas

lunedì 2 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 02 febbraio 2015

Ci vuole una grande lite nella famiglia araba perché si gridino delle verità impronunciabili: nessuno, nel mondo musulmano aveva mai osato legare il nome di Hamas, insieme a quello della Fratellanza Musulmana, a quello dell'Isis e di Al Qaeda. Ma Abdel Fattah al Sisi, dopo l'ennesimo attentato ha svelato come vede le cose: l'Egitto, ha detto accigliato alla tv, è l'oggetto delle mire di tutto il terrorismo internazionale capitanato dalla Fratellanza Musulmana, e del disegno di dominarlo fanno parte anche Al Qaeda, l'Isis con la sua dependance egiziana, Ansar Bayt al Maqdis, e, novità, Hamas.[...]

La “basic law” dello Stato di Israele che scandalizza il mondo

domenica 1 febbraio 2015 Generico 0 commenti
Shalom, febbraio 2015

“Lo Stato di Israele è democratico, basato sulle fondamenta della libertà, della giustizia e della pace nella visione dei profeti di Israele e sostiene i diritti individuali di tutti i suoi cittadini secondo la legge”. Questo è l’inizio della proposta di legge che dovrebbe alla fine riconoscere Israele come lo Stato nazione del popolo ebraico. Non sembra minacciosa verso la democrazia come invece si sono affrettati a gridare i commentatori che non l’hanno nemmeno letta. E’ veramente notevole quante critiche e malumori abbia sollevato il fatto che il Parlamento israeliano abbia discusso il disegno che stabilirà, una volta approvato, che Israele è lo Stato nazionale del Popolo ebraico. Una verità auto-evidente, e che non sottrae nessun diritto alle minoranze, come non sottrae questo diritto il fatto che gli Stati Uniti siano la nazione del popolo americano. Cos’è che dà tanta noia all’opinione pubblica internazionale, che cosa spinge a credere che un fondamento legislativo di questo tipo possa trasformarsi in razzismo e in discriminazione? Non è l’Italia lo Stato del popolo italiano? Ciascuna nazione, non è la nazione del popolo che risiede con motivazioni storiche, culturali e, perbacco, talora persino religiose all’interno dei suoi confini, senza che questo significhi deturpare i diritti delle minoranze al suo interno? Perché immediatamente si è sospettato il governo israeliano, che così tanti amano odiare, di volere brandire una mannaia nei confronti delle religioni non ebraiche e verso le altre etnie? Dove si trova la traccia che questo possa accadere?[...]

La spaccatura nel Califfato a caccia di soldi

sabato 31 gennaio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 31 gennaio 2015

Avrebbe dovuto scadere ieri sera l'ultimatum dell'Isis che propone lo scambio fra il pilota giordano rapito e una terrorista detenuta ad Amman. Ma per ora non si muove nulla, e anche se la Giordania ha dichiarato la sua disponibilità, pure la mancanza di notizie certe sulla sorte del pilota blocca la situazione. Le perplessità sono da tutte le parti: non si sa se Kasaesbeth, il pilota, sia vivo, e in realtà la richiesta dello scambio l'ha bizzarramente gestita il prigioniero giapponese Kenji Goto, anche lui minacciato di morte. E anche l'Isis, nonostante l'inflessibile, criminale leadership di Abu Bakr al Baghdadi può avere momenti di dubbio: sembra che proprio ieri nelle ore in cui la Giordania doveva liberare la terrorista Sajida al Rishawi in cambio dell'ostaggio, si sia spaccata.[...]
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