Mediorientale
giovedì 12 marzo 2015 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo BordinA pochi giorni dalle elezioni come si affrontano le varie lista nell'agone politico israeliano? Questo l'argomento principale della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto di Gerusalemme per poi continuare con la notizia del ragazzo di appena 19 anni ucciso dall'Isis accusato di essere una spia del Mossad, con le notizie che ci arrivano dall'Iran sui papabili eredi di un Khamenei oramai in fin di vita, per poi concludere con la conquista di Tikrit da parte delle forze irachene e con un ultimo flash sul discorso di re Abdullah di Giordania all'Unione europea.
L'amore Usa-Israele batte Obama
mercoledì 4 marzo 2015 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 04 marzo 2015"Cari membri del Congresso e del Senato, ho un amore profondo per l'America e rispetto il presidente Obama, ma quell'accordo con l'Iran è un cattivo accordo. Se lo firmate sancite la distruzione del popolo ebraico e la rovina del mondo intero. E se questo avverrà e ci troveremo nella necessità di farlo, ci difenderemo da soli". Chiaro, semplice, contenuto in toni bassi per placare le polemiche che hanno disegnato il viaggio di Bibi Netanyahu a Washington come una sfida al Presidente americano Obama, pure il primo Ministro israeliano non ha perso l'occasione, e senza mai alzare la voce ma senza rinunciare a esser diretto e anche duro ha ottenuto 23 standing ovation. Perché l'America ama Israele, anche se Obama ha condotto la sua battaglia contro l'invito delle due Camere a parlare dell'Iran.[...]
Obama non ha simpatia per Israele, ma l’America sì
domenica 1 marzo 2015 Generico 0 commenti
Shalom, marzo 2015Quando Benjamin Netanyahu è entrato nell’aula di Capitol Hill dove si erano riuniti i Senatori e i membri del Congresso (la Camera americana) per ascoltare il suo contestatissimo discorso, ho avuto un profondo moto di commozione e, soprattutto, di invidia. Quanti applausi, quanto calore. C’erano, là presenti, amici e critici, anche aspri, del governo attuale di Gerusalemme; la polemica che aveva tormentato la lunga chiacchieratissima vigilia del discorso del Primo Ministro israeliano risuonava in ogni angolo del mondo e aveva persino indotto alcuni democratici, fra cui persino il vicepresidente Biden ad annunciare la propria assenza durante l’indirizzo. Eppure l’aula era stracolma e soprattutto piena di amore per Israele e per gli ebrei. Non c’era nessuna aria di supponenza, non era il Grande Paese che accoglie con sufficienza il piccolo: era la fratellanza di chi ha vissuto in dure condizioni e ce l’ha fatta a restare fedele a sé stesso, di chi conosce le difficoltà della vita, del confine, dell’invidia per lo stato della scienza e della tecnologia che crea odio e calunnia. Era un incontro da uomo a uomo, senza sottintesi e senza politically correct, niente messaggi né indicazioni di che cosa Israele debba fare per piacere, si trattava soltanto di voler bene a chi giorno dopo giorno, mantenendo le difficili regole della democrazia, lotta per la propria sopravvivenza senza risparmiarsi.[...]
Da D'Alema a Santoro ecco la lobby con la kefiah che condiziona la politica
sabato 28 febbraio 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 28 febbraio 2015Peccato e persino un po’ penoso che si votino le mozioni filopalestinesi proprio all'indomani della decisione di un tribunale americano di far pagare all'Autorità Palestinese, quella di Abu Mazen, quella che ha stretto un accordo per un governo di coalizione con Hamas, quella che non passa giorno senza un messaggio di odio per gli ebrei e di lode per i terroristi e che li mantiene in carcere. Peccato, perché, al contrario di quello che dicono tutte le mozioni presentate e discusse, si è arrivati al voto non per aiutare il processo di pace, che anzi così si blocca, ma per il fanatismo di un mondo di scatenati filopalestinesi che agiscono in base a slogan ripetuti cento volte da una macchina propagandistica potentissima, quella della lobby palestinese. In Italia e in Europa conta milioni di persone che vanno accontentate. La lobby filopalestinese è in realtà antisraeliana. Se uno dice antisemita, paga una multa; chi scrive ne sa qualcosa[...]
Dopo dieci anni la verità su Arafat: finanziò gli attentati
mercoledì 25 febbraio 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 25 febbraio 2015"Mia figlia aveva due anni quando suo padre fu ucciso da un attacco palestinese a Gerusalemme; non ha parlato fino a tre anni, quando all'improvviso ha detto: Qualcuno ha ucciso mio padre?". L'ha raccontato Karen Goldberg testimoniando al processo conclusosi due giorni or sono a New York. Come in un film, è finito con il riconoscimento dei veri colpevoli. Piangendo Karen ha ricordato che suo marito Scotty saltò per aria su un autobus durante la Seconda Intifada. Tante altre testimonianze hanno fatto rivivere quei giorni terribili fra il 2000 e il 2004, in cui gli ebrei venivano fatti a pezzi nei caffè, sugli autobus, nei supermarket soprattutto a Gerusalemme. Ne furono uccisi più di mille. Negli Stati Uniti, due giorni fa è stata fatta un po’ di giustizia per alcune vittime di origine americana che sono coperte da una legge antiterrorismo del 1992.[...]
E ora tutti (a Canossa) da Al Sisi
sabato 21 febbraio 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 21 febbraio 2015Tutti lo guardano ormai come un leader con una responsabilità mondiale. Anzi, si spera nella sua determinazione; con un sorriso un po’ scandalizzato e timido si capisce nel mondo, che anche il problema libico e anche una contrapposizione dell'Islam moderato all'Isis, dopo i tanti auguri di "buona soluzione pacifica", la solita, da parte dell'ONU, è di fatto soprattutto nelle sue mani, di Abdel Fattah al Sisi, generale e presidente dell'Egitto. La visita che il nostro Sottosegretario di Stato Marco Minniti ha fatto al presidente egiziano, con lettera o senza lettera di Renzi (lui nega di averne portate) dice in buona sostanza questo: l'Italia sa di avere un guaio urgente con la Libia e il terrorismo, seguiremo l'impostazione del tentativo diplomatico dell'ONU, ma abbiamo fiducia nella collaborazione con l'Egitto anche in una circostanza tanto delicata.[...]
L’Isis fa abbracciare Egitto e Israele
giovedì 19 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 19 febbraio 2015"Israele continuerà ad essere fianco a fianco con l'Egitto nella sua battaglia con il terrorismo che minaccia tutti noi". Così ha detto ieri il primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu. Primo ebreo dal tempo dei Faraoni a considerarsi in guerra contro nemici comuni insieme all'Egitto. Fianco a fianco, i due antichi nemici di tutte le guerre dal 1948, i dubitosi amici della pace del 1979, i nervosi vicini divisi da una striscia di deserto in cui gli oleodotti saltano e le milizie terroriste impazzano. Fianco a fianco: è di più della pace del 1979, che pure travolse di emozioni e di speranze tutto il mondo. "Non più guerre, non più sangue, non più minacce" disse Menachem Begin nel suo appello al popolo egiziano, trasmesso due giorni dopo l'inaspettata dichiarazione del presidente Sadat in cui annunciava la volontà di andare alla Knesset. Sadat disse al presidente Ezer Weitzman "Io sono un uomo di parola, non più guerre".[...]
Un nuovo nazismo contro Gerusalemme
mercoledì 18 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 18 febbraio 2015Prima di tutto, cos'è davvero l'antisemitismo assassino che percorre l'Europa?sì, sotto i tizzoni spenti resta la cenere calda del vecchio antisemitismo europeo, ma un fenomeno nuovo ha scatenato il disastro e svegliato gli zombie. Si tratta della capillare diffusione di un antisemitismo islamista (no, non sono semiti anche gli arabi, "semita" è un aggettivo puramente linguistico, non razziale) che ha soprattutto, sulla scorta di Haj Amin al Husseini e poi di Arafat, criminalizzato alla maniera nazista gli ebrei che osarono fondare Israele. Così Israele è diventato, a causa di un serie di bugie ben orchestrate, uno Stato di apartheid (pazzesco, basta passeggiare in un mall), uno Stato genocida (i palestinesi sono triplicati), uno Stato che cerca i bambini per ucciderli nel sonno e i giovani per rubargli gli organi (su "Aftonbladet", giornale svedese), un Paese in cui gli ebrei sono stati solo da turisti o da occupanti.[...]
Profanate anche le tombe. Ebrei tornate a casa, l’Europa non vi protegge
lunedì 16 febbraio 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 16 febbraio 2015Prima, il terrorista islamico spara ai simboli della libertà dell'Occidente, poi agli ebrei, simbolo di tutto il male. Così a Parigi, così a Copenhagen, e il piano riguarda tutta la mappa del futuro Stato islamico, il mondo. E' un pattern garantito, ammazzare gli infedeli per preparare l'avvento del futuro califfato. Così, in tutta Europa si ammazzano gli ebrei, il numero degli attacchi antisemiti è cresciuto del 436 per cento nei primi sei mesi del 2014, e ora corre verso altri picchi. Un rabbino di Copenhagen ha consigliato agli ebrei di non uscire di casa: stiano ben chiusi. Un deputato francese ebreo Meir Habib ha ricevuto un video che mostra una decapitazione.[...]
Troppi premi a sinistra, Bibi cambia giuria
sabato 14 febbraio 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 14 febbraio 2015Ne hanno dette di tutte: che Benjamin Netanyau odia il Premio Israele perché suo padre, il famoso storico Ben Tzion Netanyahu non l'ha mai ricevuto; che ha voluto evitare che questa volta il premio letterario andasse al candidato David Grossman, scrittore famoso, suo nemico dichiarato, amico della causa palestinese; e di più, che ha tentato di uccidere la cultura, con la C maiuscola. Impedendo la libertà di pensiero; che ha politicizzato un premio purissimo, il più importante del Paese.... Diciamo subito che di fronte a tanta sapienza in armi Bibi si è ritirato ieri dall'agone, accettando il consiglio dell'Avvocato dello Stato di rimandare ogni intervento.[...]