Ebrei in fuga, europei sterili. E i musulmani si moltiplicano
sabato 24 gennaio 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 24 gennaio 2015Le statistiche Pew sono sempre affidabili, quiete. Ma i risultati alle volte risultano allarmanti. Il dato di base che il Pew Forum stavolta ci comunica dice: la popolazione musulmana nell'Unione Europea cresce dell'1 per cento ogni decennio. Beh, l'1 per cento, che vuoi che sia. Ma guardiamo meglio. Per esempio, in Germania già nel 2010 i musulmani tedeschi erano circa 4,8 milioni, circa il 5,8 della popolazione, in Francia sarebbero poco meno di 5 milioni, il 7,5 per cento della popolazione e altre statistiche puntano già a 6. In Inghilterra 3 milioni, in Italia 2 milioni e 200mila. E in molti Paesi europei non si classificano gli abitanti per religione. L'età media dei musulmani europei immigrati è di 32 anni, quella dei cristiani 42.[...]
Netanyahu e Obama nuova rottura
venerdì 23 gennaio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 23 gennaio 2015Il rapporto fra Obama e Netanyahu, sempre molto teso, è arrivato a un punto quasi di rottura. Il presidente del Congresso John Boehner in nome della leadership bipartisan ha invitato il primo Ministro di Israele a parlare al Congresso senza avvertire Obama. Solo Winston Churchill ha parlato, come toccherà adesso a Bibi, per ben tre volte al Congresso americano; inoltre il premier parlerebbe il 3 di marzo, in visita a Washington per il congresso dell'AIPAC, e le elezioni avranno luogo il 17. [...]
Un attentato al giorno. Attacco in Israele sul bus 12 accoltellati
giovedì 22 gennaio 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 22 gennaio 2015Un altro giorno di ordinario terrorismo che il mondo non può ignorare. All'alba di ieri il giovane Hamza Muhammed Hasan Matrouk, 23 anni, lascia Tulkarem, dove si trova anche se in genere vive con la madre a Ramallah, capitale politica dell'Autonomia Palestinese, prende un coltello ben affilato e raggiunge Tel Aviv. E' qui che sull'autobus numero 40, sul quale sale alla vecchia stazione, riesce in pochi minuti a fare dodici feriti di cui 2 molto gravi. E' un mare di sangue, di urla, un mostro terrorista che si getta su tutti, uno a uno. I viaggiatori si ammonticchiano sul fondo, il guidatore colpito per primo chiama un amico raccomandandogli il suo bambino. Quando finalmente si riesce ad aprire le porte la furia non si è esaurita: il giovane insegue la preda, brandisce il coltello e si getta su una donna in fuga e la colpisce al collo e colpisce ancora finché la polizia lo ferma e lo cattura.[...]
Perché l'islam dichiara guerra allo sport
mercoledì 21 gennaio 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 21 gennaio 2015A volte il disgusto è più forte della voglia di capire. Vuoi solo girarti dall'altra parte e dire: questo non mi riguarda. Eppure ieri ci è toccato sopportare anche, fra tanti orrori, la notizia di 13 ragazzini iracheni massacrati dall'Isis per aver tifato la nazionale mentre giocava contro la Giordania. Lo sport piace all'islamismo, come obiettivo da aggredire però: lancia una fatwa mortale contro una squadra se vende un giocatore; uccide una coppia di fidanzati se guardano la finale dei mondiali; minaccia i calciatori cattolici; mette al bando gli sportivi ebrei, a volte ne massacra squadre intere come quella degli schermitori israeliani a Monaco, alle Olimpiadi del 1972.[...]
Mediorientale
martedì 20 gennaio 2015 Generico 1 commento
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin Il raid di Israele sul Golan contro terroristi di Hezbollah e i rapporti del gruppo terrorista libanese con l'Iran; il mistero sulla morte di Alberto Nisman che indagando sull’attentato del 1994 alla sede della mutua ebraica, aveva accusato la leader di avere negoziato l’impunità di Hezbollah e degli 007 di Teheran in cambio di favori commerciali con l’Iran; la decisione della Corte penale dell’Aja di aprire un'indagine preliminare su eventuali crimini di guerra d’Israele in Palestina; questi i principali argomenti della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme per concludere con interessanti notizie su come si trascorre la vita quotidiana in alcune città siriane.
Se l'islam moderato esiste, si faccia sentire
lunedì 19 gennaio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 19 gennaio 2015Negli anni in cui ancora pensavamo che la democrazia fosse esportabile, l'Islam moderato è stato il protagonista di una quantità di iniziative. Nathan Sharansky, Bernard Lewis, Vaclav Havel, Aznar, io stessa con la Fondazione Magna Carta, intellettuali americani fra cui lo storico della cultura islamica Harold Rhode abbiamo creato molteplici occasioni a Washington, a Roma, a Praga, perché i democratici parlassero al mondo. Ci abbiamo creduto solo noi: le loro voci sono state ritenute "di destra"e affossate, e oggi piangiamo l'Islam moderato, mentre ascoltiamo il mantra che "l'Islam è una religione di pace". Se anche lo fosse, in questo momento non importerebbe. Se anche esistono gruppi di islamisti moderati, in questo momento l'onda alta è legata a un'interpretazione dell'Islam dominatore e crudele.[...]
A Gerusalemme è polemica: Parigi fredda con Netanyahu
martedì 13 gennaio 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 13 gennaio 2015Che il giornale Ha'aretz fosse anti Netanyahu, come gran parte della stampa israeliana, è noto. Ma che dovesse polemizzare col fatto che il Primo Ministro israeliano sia andato alla manifestazione parigina contro il terrorismo, è davvero stravagante. Se non Bibi, che è sempre stato un campione della guerra contro il terrore, se non Israele, che ha subito un numero di perdite incomparabili con quelle di qualsiasi altro Paese e ha anche saputo battere i terroristi, allora chi?[...]
Così l’Europa "ripulita" dalla Shoah fa scappare i suoi ebrei perseguitati
martedì 13 gennaio 2015 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 13 gennaio 2015Gli ebrei francesi, scrivono tutti i giornali, hanno paura, se ne vanno, partono per Israele e fanno l'aliah, la "salita" verso la patria del loro popolo. Si parla ormai della possibilità che dai 4000 dell'anno scorso, gli ebrei in partenza siano già 7000, e che alla fine dell'anno saranno più di 20mila. In Inghilterra la situazione non è diversa, anche in Italia l'emigrazione ebraica è aumentata, in Germania è lo stesso; più che panico è disgusto e preoccupazione per i propri figli. Fa perdere ogni fiducia nella natura umana l'antisemitismo che spazza l'Europa, che ha invaso la casa da così poco ripulita dall'orrore della Shoah. E tuttavia la Francia è speciale, un francese è sempre " Liberté, Égalité, Fraternité " e anche baguette, così quando ieri Bibi Netanyahu a Parigi per la manifestazione dei primi Ministri contro il terrore ha con tono solenne indicato agli ebrei francesi la strada di casa, quella di Israele, ricordando come sia per tutti gli ebrei un possibile porto sicuro, alla fine del suo intervento dalla platea si è levato il coro della Marsigliese, e non quello di HaTikva, il Canto della Speranza, inno di Israele. Com'è difficile per gli ebrei francesi questa decisione che pure in tanti stanno prendendo, quanto sono stati eroici nel resistere attaccati alle sponde della Senna tutti questi anni di odio.[...]
Così la Francia si è scoperta Israele
sabato 10 gennaio 2015 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 10 gennaio 2015Cade la neve su Gerusalemme.Silenzio. Bianco. C'è un attimo di silenzio totale nell'istante subito dopo le esplosioni, è una beffa che dura un istante prima delle urla dei feriti e delle sirene delle ambulanze e della polizia. Ne abbiamo visto fino a contare circa duemila morti. Adesso mentre qui è bianco, il silenzio è amico, si parla in casa di piccole cose (riscaldamento, elettricità) e il paradosso è enorme: la gente guarda fissa la TV perché il terrore si è rovesciato su Parigi. Guarda con ansia particolare, partecipata, quelle scene purtroppo familiari se non si svolgessero tanto lontano: Israele soffre con Parigi, in diretta su tutti i canali, Netanyahu chiede se può mandare aiuto, con un ghigno di soddisfazione l'estremismo islamico che qui è sgradito compagno di strada adesso ha ridotto in ginocchio la Francia.[...]
Un'Europa senza faccia è un'Europa inesistente
venerdì 9 gennaio 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 09 gennaio 2015Ci vorrebbe una faccia, una voce, una bandiera, magari un inno e soprattutto un'analisi chiara, una politica. Dopo un attacco come quello di Parigi, dovremmo tutti quanti appartenere a un'Europa, che dopo questa ferita paragonabile all'11 di settembre, guarda in faccia il nemico, lo chiama per nome, gliela fa pagare. Ci vorrebbe Churchill che promette sangue sudore e lacrime, ci vorrebbe persino Bush con la faccia stravolta e perplessa del dopo Twin Towers che dice: siamo americani, li batteremo. Ma noi,non sappiamo chi battere, non siamo un tutt'uno, semmai lo siamo solo nella cautela di dire qualcosa che ci metta in contrasto col vicino.[...]