L’America sceglie l’ipocrisia per non irritare i musulmani
martedì 5 maggio 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 05 maggio 2015 L'aria negli USA è ormai questa: smussare gli angoli, lasciar perdere, consentire che l'islamismo estremo, gli attentati stessi vengano affrontati con un desolato ma non ostile scuotere del capo chiamando un attentato islamico "attentato di origine religosa" una religione qualunque; gli episodi di violenza sono, nel Paese che ha subito l'11 di settembre,"random", casuali, isolati come definì Obama gli eccidi di Charlie Hebdo e del supermarket Hypercosher di Parigi. E del resto Obama al corteo di tutti i capi di Stato per protestare contro il terrorismo non c'è andato. E i giornali americani non hanno pubblicato le vignette di Charlie Hebdo: sia la CNN che il New York Times hanno seguito la strada del presidente: non irritare l'Islam, non pubblicare le vignette, non farsi sospettare, Dio non voglia, di islamofobia.
Anche se era del tutto evidente che i poveri dodici uccisi in redazione erano le vittime di un attentato di odio islamista, Obama è rimasto fedele al programma: al primo inizio del suo mandato annunziò che avrebbe cambiato il rapporto fra gli Stati Uniti e l'Islam, sempre da lui ritualmente definita "religione di pace" anche quando gli attacchi si dimostravano decisamente preparati e studiati in nome della jihad, come quello di Boston o quello in cui un ufficiale nel 2009 uccise 4 commilitoni a Baghdad. Adesso l'attacco di Dallas, cui la polizia ha risposto all'americana uccidendo i due che avevano attaccato la gara di vignette su Maometto, segna un'altra tappa nel dichiarare, in certo modo, fuori della corrente principale del Paese perché non ritenuta abbastanza politically correct: l'organizzazione aveva preso in affitto un'area del Culwill Center e aveva dovuto pagare 10mila dollari di tasca propria per la sicurezza. L' ha detto la sua presidente, la ferrigna signora Pamela Geller: la sua organizzazione e il suo blog American Freedom Defense Initiative propugna la lotta contro l'estremismo islamico. Geller aveva anche invitato il deputato olandese Geert Wilders, famoso per la sua lotta contro quella che vede come un'aggressione del mondo occidentale.
Il consiglio del distretto aveva ritenuto che la Geller dovesse pagare di tasca sua, dunque perché riteneva provocatoria la manifestazione: e può essere ma il contenuto era perfettamente americano, in quanto vigorosa dichiarazione della libertà di espressione. Si sa, quando mette alla berlina santi e persino Gesù Cristo e la Madonna non è un problema; lo diventa quando mette in giuoco Maometto e scorre il sangue a rivoli, come accadde nel 2005 col Jyllands Posten e adesso a Parigi. Il distretto di Garland ha rifiutato di difendere come fatto normale di libera espressione la manifestazione della Geller, come se la libertà di espressione fosse confinata al di qua del recinto islamico. Ma l'esempio più eclatante è stato quello del Premio Pen per il coraggio, che verrà consegnato il 5 maggio con una serata di gala, il top della letteratura.
Il premio è stato assegnato al Charlie Hebdo, scelta assai ragionevole per chiunque creda nella libertà di pensiero, anche se magari le vignette possono urtare il gusto di qualcuno: di fatto tutti quei musulmani, preti, rabbini disegnati come mostri non sono mai piaciuti a tutti, ma qui che importava? Invece come è noto sei importanti letterati hanno annunciato che non avrebbero partecipato alla premiazione, anche personaggi famosi come Francine Prose o Taiye Selasi. Lo hanno spiegato talvolta con assurde osservazione, la Prose ha paragonato l'Hebdo a Goebbels. Per fortuna e per coraggio il grande disegnatore e letterato vincitore di Art Spiegelmann, l'inventore di "Maus", storia della Shoah a fumetti ha accettato insieme altri cinque di sostiture i virtuosi assenti. Anche Salman Rushdie e Paul Auster si sono associati al gesto "contro la corrente fanatica dell'Islam che cerca di spaventarci tutti". Fanatica sì, ma random, per favore.
venerdì 15 maggio 2015 20:42:00
Cara Fiamma, purtroppo dobbiamo sorbirci ancora un paio di anni con “O..Bamba” e i suoi “democratici” al potere, sperando e pregando che il.. fenomeno.. non riesca a fare peggio. ----- Ma con l'Iran si teme ci riesca.----- Intanto continua a dare qualche strigliata a ISIS, ma solo dall'alto, e quelli continuano come niente fosse.----- Continuare nella demenziale posizione di non riconoscimento del terrorismo COME ISLAMICO, non salvaguarderà gli Stati Uniti da altri attentati: rischio per rischio, tanto vale procedere speditamente nello sterminio dei delinquenti islamici ispirati dal Corano.----- Anche se erano altri tempi, altre ricchezze, altri armamenti, la Spagna (poco prima della scoperta dell'America) ha mostrato il metodo giusto per venire a capo del problema islamico: la cacciata cruenta, senza tanti buonismi.----- Gli straricchi petrolieri islamici non dovrebbero essere contrari, dato che i fanatici guastano anche la loro “dolce vita”.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
mercoledì 6 maggio 2015 18:38:35
Cara Fiamma, purtroppo dobbiamo sorbirci ancora un paio di anni con “O..Bamba” e i suoi “democratici” al potere, sperando e pregando che il.. fenomeno.. non riesca a fare peggio. ----- Ma con l'Iran si teme ci riesca.----- Intanto continua a dare qualche strigliata a ISIS, ma solo dall'alto, e quelli continuano come niente fosse.----- Continuare nella demenziale posizione di non riconoscimento del terrorismo COME ISLAMICO, non salvaguarderà gli Stati Uniti da altri attentati: rischio per rischio, tanto vale procedere speditamente nello sterminio dei delinquenti islamici ispirati dal Corano.----- Anche se erano altri tempi, altre ricchezze, altri armamenti, la Spagna (poco prima della scoperta dell'America) ha mostrato il metodo giusto per venire a capo del problema islamico: la cacciata cruenta, senza tanti buonismi.----- Gli straricchi petrolieri islamici non dovrebbero essere contrari, dato che i fanatici guastano anche la loro “dolce vita”.
Piero Sammut , southampton inghilterra
mercoledì 6 maggio 2015 16:30:34
Cara Fiamma,E vero che l`ipocrisia dell`America e` la rovina della lotta contro questa iritazione musulmana . Che razza di "religione e` questa? Chi e` questo Muhammad per il quale vuoliono sempre ammazare tutti quelli che non credono che quell assassino non era un` "profeta".Se questo paese del`USA non vuole capire chi e` il suo nemico non vincera` la lotta.