"Santità, aspetti a firmare l’intesa con i palestinesi". Lettera di un'ebrea a Francesco
venerdì 15 maggio 2015 Il Giornale 11 commenti
Il Giornale, 13 maggio 2015 Caro Papa, Eccellenza,
è con umiltà ma guardandoLa negli occhi che mi permetto di scriverLe per spiegarLe quale grande tristezza mi abbia colto, da giornalista che da decenni si occupa di Medio Oriente e anche da ebrea, quando ho dovuto leggere che il Vaticano, il Suo Vaticano, riconosce lo Stato palestinese con un nuovo trattato. Si dice che ancora il documento non è firmato. Papa Francesco, ci pensi ancora un poco. Sospenda la firma. Il Vaticano non è uno dei tanti Stati nazionali che compongono la Comunità europea. Agli occhi della storia esso è depositario di una memoria e di una responsabilità tutte particolari del rapporto fra ebrei e cristiani. Mi lasci ricordare che il Vaticano ha una storia difficile con Israele, da rivoluzionario Giovanni Paolo si decise a riconoscerlo vent'anni dopo che gli egiziani lo avevano già fatto. Non è ora che si annaffi come una pianta preziosa questo piccolo Paese che ha cura dei suoi cristiani e li difende a differenza di tutto il Medio Oriente?
Il Vaticano non ignora che il mondo palestinese è una voragine di incessante e propagato antisemitismo nei libri di testo, nelle vignette, nella TV, persino nell'incitamento a uccidere gli ebrei. Da quando Fatah e Hamas sono alleate nel Governo dei palestinesi, è ancora peggio. Lei Santo Padre, non vorrà di certo avallare uno Stato antisemita dato che una sua parte fondamentale, Hamas obbliga a uccidere gli ebrei nella sua carta. Papa Francesco, Lei sa bene che a Betlemme i cristiani sono fuggiti discriminati e maltrattati, e sa che a Gaza i cristiani subiscono persecuzioni. Non si tratta di un epifenomeno che Fatah potrà cancellare, perché secondo le indagini più recenti alle elezioni che prima o poi Abu Mazen dovrà concedere (fu eletto per quattro anni nel 2005, e basta) Hamas avrà due terzi dei voti.
Santità, la pace non la si ottiene, dato che certo è questo che vuole, promettendo a una parte tutto senza trattare. La pace si fa in due soprattutto quando la materia è davvero controversa. E' ingeneroso pensare che una parte sola possa disegnare i confini fra due Paesi di cui uno, Israele, è minacciato quanto nessun'altro. Dovrebbe ormai essere ben consapevole, caro Papa, di quanto l'odio islamista sia pertinace e aggressivo. Israele è stato aggredito fin dalla sua nascita non per ragioni strettamente territoriali, ma perché rappresenta una cultura democratica nel cuore della humma islamica.
E' uno straniero da eliminare. Per sopravvivere ha sempre dovuto difendersi duramente, come potrebbe farlo senza avere la parola sui confini, che invece i palestinesi identificano con quelli del '67, a due metri dall'aeroporto internazionale, a uno da Gerusalemme. Santo Padre, si è accorto che dopo il Suo annuncio l'Autorità Palestinese ha fatto sapere che non ricomincerà a negoziare se non si stabilisce un termine della "occupazione" israeliana?
Inoltre Francesco, Lei ama la democrazia: come se lo immagina il nuovo Stato? Che riconosca pari diritti dei suoi cittadini, anche se sono dissenzienti, omosessuali, donne? La Freedon House scrive che è vero tutto il contrario, purtroppo. E Hamas usa a Gaza un codice penale shariatico. Lei, vorrebbe uno Stato palestinese senza pena di morte? Non è così. Inoltre, le milizie tuttavia uccidono per strada nemici e sospetti di collaborazionismo. E i giornalisti non sono liberi. La realtà economica è piagata dalla corruzione e sostenuta dall'enorme sussidio internazionale. Sarebbe bene aiutare a costruire lo Stato prima di riconoscerlo.
Caro Papa, sappiamo che lei è molto preoccupato per la sorte dei cristiani in Medio Oriente. Giusto,ma non è così che guadagnerà loro più protezione e simpatia, anche se magari Abu Mazen gliel'ha promesso e vorrebbe farlo:l'onda è grandissima, l'idea che l'instabilità del Medio Oriente abbia a che fare col conflitto israelo-palestinese e finita, i confini e gli stati crollano e si ridisegnano secondo l'Isis e gli sciiti guidati dall'Iran. La mossa del Vaticano eccita e non placa l'antagonismo verso cristiani ed ebrei perché è una mossa di appeacement prima che di pace. Inviti semmai le parti alla trattativa bilaterale, e i palestinesi alla cessazione della denigrazione antisemita. Questo aiuterà la pace. Sua con rispetto, Fiamma Nirenstein.
lunedì 25 maggio 2015 10:53:37
Complimenti, onorevole Nirenstein! Io seguo spesso questo suo blog, perché, pur non essendo quasi mai d'accordo con lei, ho il vizio di voler sentire le ragioni di tutti prima di farmi un giudizio che altrimenti sarebbe pregiudizio. Lei avverte che non pubblicherà commenti razzisti, contro i diritti umani o con turpiloquio. Ho varie volte tentato di scrivere un commento ai suoi articoli, ragionando ed argomentando le mie posizioni, senza mai mostrare antisemitismo, non potrei perché non sono antisemita (a meno che non essere d'accordo per filo e per segno con la politica dello Stato di Israele non significhi tout court essere antisemita, e purtroppo parecchi ebrei hanno questa assurda posizione; parecchi altri ebrei, anche israeliani, invece non ci stanno). Non ho mai parlato contro i diritti umani che stanno molto a cuore anche a me (a meno che i diritti umani non siano da riconoscere solo agli israeliani e ai palestinesi no, tanto quelli sono selvaggi). Non ho mai usato turpiloquio, perché non è nelle mie abitudini e nella mia educazione (a meno che affermare che i palestinesi hanno dei diritti non sia da lei considerato turpiloquio). Eppure lei non ha mai, dico mai, pubblicato un mio commento: tutti caduti sotto la scure della sua censura - che brutta parola. Oggi vedo però che ha pubblicato il commento del sedicente "De Stronzibus" che non è certo un esempio di correttezza, di mancanza di pregiudizio razziale o di turpiloquio. Come mai? Forse oggi si sente buona? O non sarà che le conviene far credere che chi dissente da lei è solo rozzo e volgare? Gli argomenti ragionati e ragionevoli, pacatamente esposti, se pur con un pizzico di ironia, sono molto più pericolosi di un insulto brutale e gratuito. Quindi ancora complimenti per la sua chiarissima onestà intellettuale.W
gerardo , vergiate
martedì 19 maggio 2015 08:13:07
Cara Fiamma io non saro' con l'italiano , io nelmio post su facebook ho detto e' stato un errore riconoscere lo stato della Palestina da parte dello stato vaticano, perché viene meno uno presupposto la vera Pace.E' noto da tempo le mie idee di sinistra , ma anche noto che sono in pieno dissenso con la mia parte politica su Israele.Considero Israele e' uno stato democratico come tale ha diritto ad esistere, l'olp deve decidersi cosa vuole fare o stare con i negoziati di pace vera , o stare i terroristi di hamas , e togliere dal suo statuto politico la distruzione di Israele come entita politica, e come stato.Togliamoci anche le fette di salame dagli occhi e vedere oltre il nostro naso, io la mia scelta lo ho fatta senza sé e senza ma , io rispondo alla mia coscienza e non ho padroni politici a cui obbedire.imbriano gerardo.
Aldo Tufano , Cuneo, Italia
lunedì 18 maggio 2015 07:32:08
Prima si costruisca uno Stato Palestinese, con strutture Democratiche, civile e indipendenti; poi si potrà parlare di riconoscimento. Una casa non si costruisce, cominciando dal tetto...I palestinesi sono una entità creata dall'odio arabo verso Israele, infatti prima del intervento dei Paesi arabi, i due popoli vivevano in perfetto accordo, la volontà di costruire una Nazione Civile e Democratica, trovava d'accordo i nativi palestinesi, che avevano pascoli e poco altro in una landa povera e incolta. I primi coloni Ebrei, compravano dai nativi le terre che sarebbero diventati veri e propri giardini, ricevendo lodi e riconoscimenti da tutti; ma questo processo di integrazione e stato bruscamente interrotto da forze che non accetteranno mai la vera Democrazia, abituati come sono al dominio feroce e fanatico dei loro stessi fratelli. I progetti di Pace si costruiscono tra i due contendenti, mentre Israele, deve, faticosamente convincere e vincere anche contro altri Paesi che odiano gli Ebrei perché hanno paura di perdere il controllo dei loro abitanti. I stand with Israele!!! Sono un Cattolico che conosce le colpe gravi della Chiesa e di Paesi, adesso democratici, ma che in passato hanno cercato in tutti i modi di eliminare gli Ebrei per motivi di cui, oggi, se ne vergognano; ma che contemporaneamente aspirano nel criminale progetto, sperando, non tutti, per fortuna, che "qualcuno porti avanti il progetto iniziale." è terribile, lo so; ma è più reale di quanto si possa immaginare. Le ragioni? Io personalmente non riesco ad immaginarle, forse perché il solo pensarle mi crea una profonda rabbia ed inquietudine.
Fiorenzo Belelli , Cortona
domenica 17 maggio 2015 15:16:18
Buongiorno, spero tanto che Bergoglio La ascolti, ma temo che abbia già deciso purtroppo!
Davide , UAE
sabato 16 maggio 2015 11:14:31
Come sempre Fiamma sai arrivare al punto della situazione. Non solo condivisibile quello che scrivi ma auspicabile.Putroppo Papa Francesco e' umile e troppo semplice per una diplomazia pur semplice , come e' chiara nel tuo articolo. Mi auguravo che essendo un gesuita e diciamo cosi "illuminato", come lo fu il Card. Martini , che credeva in un dialogo con le altre religioni a cominciare dall'aebraismo......putroppo Francesco sembra disattendere tutto questo......spiace ma rimarremo delusi.Con stima e affetto.
Giuseppe de Stronzibus , Canicattì
sabato 16 maggio 2015 04:48:37
Ho apprezzato moltissimo l'articolo che Fiamma ha indirizzato a Papa Francesco e che è stato pubblicato sul Giornale del 15 maggio. Lo ritaglierò e lo conserverò. Che pretesa a solo 67 anni dalla risoluzione 181 dell'ONU considerare la Palestina come uno Stato! Il Santo Padre doveva incaricare il suo successore che siederà sul soglio di Pietro nell'anno 2.500 per farlo - sempreché non si avveri la profezia di San Malachia, cosa che non escludo. Complimenti a Fiamma, una faccia di culo come la sua non la si trova in ogni angolo di strada.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
venerdì 15 maggio 2015 17:24:22
Cara Fiamma, sarebbe bello vivere in pace, soprattutto con i “vicini di casa”.----- SAREBBE.----- Se quelli non volessero DICHIARATAMENTE (“per statuto”) buttarci fuori dalla nostra, e magari anche ammazzarci.----- Sarebbe bello potersi fidare dei “vicini di casa”.----- SAREBBE.----- Se quelli non avessero come prassi la DISSIMULAZIONE per fede in un libro “sacro” (Arafat dixit), accordi temporanei da rinnegare appena possibile. ----- Se poi si fanno accordi di riconoscimento con UNO DEGLI INTERESSATI, senza che l'altro possa far valere le sue ragioni, evidentemente si compie una AZIONE SCORRETTA (a dir poco).----- E lo dico come CRISTIANO CATTOLICO.----- Perciò condivido l'appello a Papa Francesco.----- Condivido anche l'articolo di Feltri che richiama ciò che diceva l'amica Oriana: è inutile e PERICOLOSO (e stupido, e suicida) fidarsi di chi ha in progetto PER FEDE di assogettarci (cristiani ed ebrei) CON OGNI MEZZO.----- Magari “comprandoci” o terrorizzandoci (le “sure killers” del Corano sono da loro ritenute di fonte divina), anche se qualcuno prende le distanze da ISIS (perché viene colpita anche la SUA confessione religiosa):------ Insomma, non credo che a persone sane di mente e intellettualmente oneste piaccia essere “prese per il”, e, men che meno, “prenderlo nel”. ----- Posso capire l'intento di proteggere i cristiani più esposti alle persecuzioni nelle zone “calde”, acquistando “benemerenze” formali, ma la Storia dovrebbe insegnare che NON FUNZIONA, non ha mai funzionato, soprattutto con gente dalla mentalità hitleriana , che considera prova di debolezza e cedimento ogni concessione.
Yamit Werps , Cetona (Siena) Italia
venerdì 15 maggio 2015 16:02:31
Grazie, cara Fiamma, una lettera che di sicuro fara' pensare Papa Francesco, almeno questo lo speriamo tutti noi che AMIAMO ISRAELE.Le auguro di cuore un SHABAT SHALOM e volevo anche farla sapere che ammiro sempre il suo lavoro.Con affetto dalla Toscana.
mara , Bologna
venerdì 15 maggio 2015 15:38:31
Grazie, Fiamma!
vanessa collini , roma
venerdì 15 maggio 2015 14:46:45
sono d'accordo con la signora nirenstein.il primo riconoscimento che il papa deve tassativamente ottenere è quello che hamas venga iscritto come movimento di stampo terroristico.non si può trattare neppure lontanamente con chi ha rapporti o contatti con questa organizzazione.
giuseppe casarini , binasco
venerdì 15 maggio 2015 12:09:11
Non so che dire!O tempora o mores!Mala tempora currunt!shalomggc