La svolta dell'ONU: Israele ora è amico
martedì 27 settembre 2016 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 27 settembre 2016La settimana scorsa abbiamo assistito alla prima visione di un nuovo film: l'ONU cambiata. La sua crisi porta molte cicatrici, ma l'Assemblea Generale dell'ONU della settimana scorsa, ce ne ha offerto un saggio notevole. Spesso gli interventi di Benjamin Netanyahu e di Mahmud Abbas, detto Abu Mazen, sono una ripetizione di un film di duellanti, un po’ stufi di ripetere sempre le stesse cose, Netanyahu logico e diretto, negli anni passati impegnato a descrivere il pericolo iraniano senza ma anche a chiedere ai palestinesi di discutere razionalmente, mentre l'Assemblea disapprova il suo inglese perfetto; Abu Mazen furioso e pallido, in arabo, spavaldo nonostante il terrorismo dei suoi, certo invece di raccogliere gli applausi dell'ente che ha fornito ai palestinesi tutto l'ossigeno, il denaro, la legittimazione per cercare di distruggere Israele anche con mezzi diplomatici.[...]
Mediorientale
lunedì 26 settembre 2016 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Massimo Bordin.
In nome di Allah assalta l'Ambasciata israeliana
giovedì 22 settembre 2016 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 22 settembre 2016Tentativo di attacco terrorista all'Ambasciata di Israele ad Ankara: purtroppo non c'è niente di strano che un islamista urli "Allah hu Akbar" e cerchi di accoltellare qualcuno presso quella Ambasciata; e nemmeno che esso venga qualificato subito da rappresentanti dei due Paesi interessati come "una persona mentalmente instabile". E' il politically correct mondiale, ed è logico che sia nel linguaggio diplomatico quando la cosa accade nella capitale di un Paese che negli ultimi anni ha fatto dell'attacco furioso e scriteriato contro Israele una delle sue principali carte d'identità, e che solo da poche settimane ha deciso, con un nuovo accordo fra i due Paesi, di ristabilire rapporti diplomatici e linguaggio decente.[...]
Terrore ogni giorno a ogni angolo Il calvario di Israele ora è di tutti
martedì 20 settembre 2016 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 20 settembre 2016Tre attentati in due giorni sono davvero tanti, le bombe nello zaino vicino alla stazione di Elizabeth, l'esplosione del Seaside Park nel New Jersey, e nel quartiere di Chelsea, a Manhattan. L'ultima scoperta ha bloccato la strada per l'aeroporto di Newark, ha messo in difficoltà i passeggeri dei treni Amtrak, ha gettato il Paese in quel senso di dejà vu che assomiglia alla sconfitta. Così è la sindrome che investe ogni società sconvolta dal terrorismo: esso vuole sorprendere le sue vittime, confonderle, creare una crisi di fiducia. Gli USA dall'11 di settembre ad ogni attacco vivono con lo shock una regale sensazione di oltraggio, da cui la crisi isterica simile all'assedio in casa per lunghissime ore di tutti i cittadini di Boston, asserragliati mentre la polizia continuava la sua caccia ai terroristi. Anche in Europa ogni attacco porta le vittime nel caos del traffico e delle menti, come è successo a Parigi. Ma Israele dimostra che è possibile mantenere stabilità e forza nello scontro. Si chiama "resilience" (elasticità, capacità di recupero, ma anche resistenza) ed è stata costruita sin da prima della fondazione dello Stato d'Israele, da quando lo Stato Ebraico è stata la provetta in cui si sperimenta tutto, il sequestro, il rapimento, l'eccidio di massa, il terrorismo suicida, i lupi solitari, l'estremismo islamico, l'odio razzista travestito da nazionalismo palestinese. La Seconda Intifada ha fatto più di mille morti. Nel 2015 sono stati registrati 2.563 attacchi, e nei primi sei mesi del 2016, 1.030.[...]
Intervista a Fiamma Nirenstein sulla campagna presidenziale della candidata democratica Hillary Clinton dopo il malore alla cerimonia commemorativa delle vittime degli attentati dell'11 settembre 2001
martedì 13 settembre 2016 Generico 0 commenti
Intervista a Fiamma Nirenstein sulla campagna presidenziale della
candidata democratica Hillary Clinton dopo il malore alla cerimonia
commemorativa delle vittime degli attentati dell'11 settembre 2001 Per ascoltare l'intervista clicca qui.
Lottare per la libertà: il grande compito che ci ha lasciato la Fallaci
domenica 11 settembre 2016 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 11 settembre 2016E' ormai diventato quasi un luogo comune ripetere che l'Oriana aveva ragione. Ci si stupisce, con tante polemiche, tanto scandalo, tanta persecuzione. Forse adesso il coro di stupefatto rimpianto e ammirazione generale diventa un impedimento a identificarla pienamente come una scrittrice e una mente poliedrica e profonda. Tutte le guerre di Oriana erano guerre sante e ben condotte, non solo quella all'Islam e al terrorismo. Piccola, con quei vestiti da signora fiorentina, la gonna scozzese e il twin set, e pronta nell'armadio, fino all'ultimo, la tuta Kaki per partire "embedded"su un carro armato non c'era angolo dell'universo politico in cui Oriana non agitasse la sua fiaccola scintillante, trascinando l'interlocutore in un labirinto di idee in cui lei si offriva generosamente come guida, capo supremo, sacerdote. Oriana faceva venire il cardiopalma, ti eccitava, ti sgridava, ti lodava: a me lo fece venire letteralmente, una notte prima di una mia visita finii al pronto soccorso cardiaco a New York. Dopo l'11 di settembre ero diventata uno dei suoi intercolutori su Bin Laden e in genere sull'Islam, spesso mi chiamava in Israele alle due di notte con una domanda improvvisa.[...]
Dalla Russia con stupore: Abu Mazen spiava per il Kgb
venerdì 9 settembre 2016 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 09 settembre 2016Non è un buon periodo per Abu Mazen, al secolo Mahmoud Abbas, presidente dell'Autorità Palestinese dal 2005. La sua stella è già offuscata dalle analisi che lo danno possibile perdente alle elezioni locali palestinesi del prossimo 8 ottobre; ed ecco che il primo canale della TV israeliana per opera di un giornalista famoso, Oren Nahari ha rivelato: il nome di Abbas appare nella lista degli agenti del KGB del 1983. Lo hanno scoperto i ricercatori israeliani Isabella Ginor e Gideon Remez dell'Istituto Truman della Hebrew University di Gerusalemme. Si tratta di un ritrovamento compiuto compulsando la lista dell'archivista Vasili Mitrokhin, che trascrisse a mano dagli archivi portando scompiglio in tutto il mondo. Naturalmente le smentite si sono succedute a miriadi (Nabil Sha'at, Jibril Rajoub, Sa'eb Erakat, tutti i leader di Fatah..), con relative accuse di manipolazione politica da parte di Israele. Anzi, Muhammed al Madani del Comitato Centrale di Fatah ha anche detto che "l'OLP ha rapporti politici con la Russia, che cominciarono quando Arafat incontrò il presidente Russo nel '64".[...]
Oriana la profetessa non ascoltata
giovedì 1 settembre 2016 Generico 0 commenti
Shalom.it, settembre 2016Sono passati dieci anni da quando è morta Oriana Fallaci, ed è beffardo quanto la si senta ancora attuale, viva, presente nella discussione che occupa tutte le prime pagine.
Quando andavo a New York l'andavo a trovare al numero 222 della 61esima, zona elegantissima, palazzo in Brownstone, ed ero sempre un po’ intimorita, preoccupata dall'ondata di passione cosmica che stava per investirmi. Le portavo dei fiori di campo, adatti a lei, lei mi preparava da mangiare un uovo essendosi dimenticata in un cassetto il caviale beluga che mi aveva dedicato, e mi sentivo in compagnia nel parlare fiorentino, nell'ansia della tempesta islamica che si stava gonfiando, nel dividere l' esistenza fra due dimensioni, l'una, quella italiana, irrinunciabile, l'altra quella americana la sua, quella israeliana la mia, indispensabili.[...]
Erdogan in Siria non ascolta Obama
giovedì 1 settembre 2016 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 01 settembre 2016Prima gli americani hanno chiesto una tregua fra turchi e curdi, poi hanno detto che erano molto soddisfatti che la tregua stesse prendendo piede, poi i turchi hanno fatto sapere, incuranti ormai del disappunto della Casa Bianca, che non c'è nessun cessate il fuoco, e che "la Turchia è uno Stato sovrano e legittimo. E suggerire che si metta al livello con un'organizzazione terrorista..questo si che è inaccettabile". Una risposta al medesimo aggettivo, "inaccettabile" usato prima dagli USA per descrivere l'atteggiamento turco. La verità è che adesso che i carri armati turchi si aggirano fra le rovine fumanti della Siria, le cose sono destinate a complicarsi e che, semmai Erdogan risponde a una superpotenza, questa è la Russia, e non l'America. Le sue bombe pare abbiano già ucciso almeno 73 civili curdi. Non sembra davvero un contributo alla guerra contro l' Isis, è un'altro capitolo della guerra turco-curda che così sposta i migliori combattenti anti Isis, i curdi, sul fronte turco: di conseguenza abbiamo un potente guerriero in meno sul fronte anti tagliagole.[...]
Recensione del libro "William Conrad" di Pierre Boulle
domenica 21 agosto 2016 Generico 2 commenti

Che tipo irriproducibile Pierre Boulle, francese ma appassionatamente inglese nel cuore, soldato e filosofo, avventuriero e letterato, buono e cattivo, un tipo pacioccone e serpentesco alla Maigret, inclusa la pipa, ma nello stesso tempo un avventuriero sfrontato con stile, un David Niven che l'aveva vissuto davvero quel "Ponte sul fiume Kwai" che è stato il suo più grande successo, scimmia e uomo di quel "Pianeta delle Scimmie"che aveva scritto. Prima di scrivere questi romanzi e di vederli diventare film di incredibile successo aveva vissuto la vera avventura di Niven in una versione ancora più aspra e dura, da prigioniero dei giapponesi in quella giungla oscura e cespugliosa.
Qui ci troviamo, appena uscito per Liberilibri, di fronte al primo romanzo di Boulle, scritto nel 1951, appena un piede fuori della Seconda Guerra Mondiale vissuta come spia della Resistenza francese in Cina, Birmania, Indocina... Ma la storia qui si svolge nell'Inghilterra eroica ma anche leziosadella classe dirigente, intenta a conservare il suo fair play, i suoi bei modi aristocratici, la sua ostentata tempra morale che impone brindisi al re e alla regina anche mentre piovono le bombe e i soldati muoiono nella guerra contro il nazismo. [...]