Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Il nodo palestinese si risolve solo vincendo il terrorismo

martedì 11 ottobre 2016 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 11 ottobre 2016

Oggi il mondo ebraico celebra Yom Kippur, il giorno dell'espiazione, in cui si medita sulla natura umana, sui nostri peccati e sul perdono. E non a caso ieri Israele ha seppellito due innocenti assassinati dal terrorismo, altri due nella teoria di circa 4.000 persone trucidate che l'accompagna dagli anni Venti, prima ancora dello stabilirsi dello Stato di Israele sempre con la mezzaluna islamica come sfondo basilare: dallo sceicco Yassin, per cui la presenza ebraica era inaccettabile dalla "ummah", la comunità musulmana, fino a Hamas cui apparteneva il terrorista Masbach abu Sabich, di 39 anni, che ieri ha colpito. Sparando all'impazzata sulla folla ha ucciso prima una signora di 60 anni, un'impiegata della Knesset, Levana Malhi, nonna di sei nipoti; e poi, spargendo feriti, colpendo un ufficiale di polizia di 29 anni, la cui misera giovanissima moglie piange alla radio la morte del suo eroe "senza il quale il mondo non potrà più esistere". Così è il terrorismo: attacca la civiltà democratica, le sue regole, i suoi affetti colpendo a caso e contando sulla conseguente distruzione della struttura politica e religiosa nemica. Spesso, dal Papa alla Mogherini, quando si elencano i Paesi colpiti dal terrorismo, Israele non c'è, nonostante le migliaia di morti innocenti sugli autobus, nei caffè, per strada..[...]

Recensione al libro di Ugo Volli "Israele. Diario di un assedio".

domenica 9 ottobre 2016 Il Giornale 0 commenti
 Il Giornale, 09 ottobre 2016

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Un lavoro monumentale da studioso e da cronista, indispensabile per chi voglia capire di che pasta è fatto l'odio antisraeliano che respiriamo ogni giorno. Volli, con l'appoggio di Angelo Pezzana, fondatore di Informazione Corretta, ha raccolto i suoi scritti dal 2009 alla fine del 2015. La smaliziata analisi di Volli mette in rapporto l'«Eurabia» terrorizzata, imbelle, ingiusta con i buoni e generosa con i cattivi, e la caterva di ignobili bugie con cui Israele viene coperta giorno dopo giorno. E scopre senza pietà il verminaio antisemita.

Con i pacifisti al potere il mondo è sempre più vicino alla guerra

domenica 9 ottobre 2016 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 09 ottobre 2016

Ogni tanto lo ammette anche il Papa, perfino Kerry talvolta si piega all'idea, e accade persino di vedere Obama preoccupato: viviamo ormai in un mondo in guerra. In linea di massima però il messaggio va contromano rispetto a questa schiacciante realtà. La realtà dovrebbe essere maestra di vita: invece nel mondo di oggi non accade. Il pacifismo oltre che l'ideologia inventata dal mondo comunista nel 1952 dichiaratamente come arma per vincere lo scontro con l'imperialismo è diventato un costume politico invincibile, non c'è chi non si dica pacifista, e con esso si moltiplicano le guerre.[...]

Obama prepara una mossa d'addio contro Israele

sabato 8 ottobre 2016 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 08 ottobre 2016


Mentre ci perseguitano le terribili immagini dello sterminio di Aleppo e ci accompagnano nella desolazione di aver visto, nella nostra era, naufragare il "successo della libertà" del discorso inaugurale di John Fitzgerald Kennedy, ovvero della garanzia americana di un mondo in cui la democrazia fosse almeno in lizza per stabilire il suo primato, è ancora più paradossale, persino frivola, la china su cui in questi giorni ci tocca a discendere. Da parte di Obama, dopo la rinuncia (ormai irrecuperabile data la presenza Russa con gli S300), a bombardare gli aerei di Assad, Obama scende nel grottesco con la sua ormai quasi noiosa antipatia per Israele che sembra, proprio adesso, alla ricerca di nuovi orizzonti. Potrebbe essere la sua legacy in un Medio Oriente a pezzi: una povera cosa per la leadership che era partita col mantello rosso del premio Nobel. Ma come un filo d'Arianna, una quantità di indizi portano a sospettare che Obama proprio subito dopo il voto dell'8 novembre e prima della nomination del 20 gennaio, quando non si può più influenzare il voto e danneggiare Hillary, immagini una durissima mossa anti-israeliana.[...]

Mediorientale

martedì 4 ottobre 2016 Generico 0 commenti
Cari amici,

cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Massimo Bordin.

Il mondo cambia ma l’Onu resta sempre la stessa. Forse cambierà?

sabato 1 ottobre 2016 Generico 0 commenti
Shalom, ottobre 2016


L’assemblea generale dell’ONU segue da decenni lo stesso copione: arriva sul podio Abu Mazen (prima naturalmente c’era Arafat) e comincia una sequela di accuse sanguinose contro Israele, fra cui: quella ridicola di “ethnic cleansing” (ridicola perché i palestinesi dal 1948 si sono almeno triplicati, e stanno molto meglio economicamente, quanto a natalità, a sanità, a rappresentatività), di apartheid, anche quella insensata dato il livello di integrazione nella Knesset, negli ospedali, all’università, allo shopping, nei mall degli arabi-israeliani-palestinesi; di strage di innocenti; di “esecuzioni extragiudiziarie” riferendosi alla reazione della polizia contro accoltellatori e aggressori di innocenti per strada; di punizione collettive, riferendosi alle misure di sicurezza prese in zone e in ambienti sociali da cui fuoriescono terroristi a frotte, come Hevron.[...]

Israele perde i fondatori ma le radici restano salde

sabato 1 ottobre 2016 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 01 ottobre 2016



E' stato triste davvero per tutta quella folla di politici, leader, teste coronate, da Obama a Hollande, da Clinton a Charles d'Inghilterra, a Donald Tusk, al re Felipe, a Tony Blair e quant'altri mai che con i loro settanta aerei sono piombati all' aeroporto Ben Gurion, per dare l'ultimo saluto a Shimon Peres. Sì certo, il dialogo politico filtrava fra le lacrime: importante è stato che Bibi Netanyahu abbia stretto la mano a Abu Mazen, che Sara lo abbia invitato a cena. Brutto invece che gli arabi israeliani che siedono alla Knesset abbiano deciso di disertare un evento di questa portata. Ma più forte è stata la memoria di tutti gli oratori: Netanyahu, il presidente Rubel Rivlin, i tre figli di Peres, Amos Oz, Barak Obama. Quest'ultimo ha spinto la sua identificazione con Peres fino a sovrapporre, con slancio poetico davvero inaspettato, la sua biografia di girovago, meticci, gente del mondo con quella del polacco Shimon Persky immigrato a 11 anni.[...]

L'Shana Tovah

venerdì 30 settembre 2016 Generico 2 commenti
 

Israele piange Shimon Peres, l'ultimo dei padri della Patria

giovedì 29 settembre 2016 Il Giornale 3 commenti

Il Giornale, 29 settembre 2016

 
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Ancora un giorno, un minuto prego, non aveva ancora concluso, non aveva ancora finito. E così la morte ha aspettato un poco, come a intendere che il suo lavoro è rimasto incompiuto, ma i miracoli non sono di questo mondo, anche se, dopo l'esplosione dello stroke del 13 settembre è un po’ tornata indietro, la famiglia ha smesso per qualche giorno di piangere, la stampa ha lasciato il corridoio dell'ospedale di Sharee Tzedek, i commentatori che già avevano fatto tutti il coccodrillo hanno smesso di incensarlo o di vituperarlo. Shimon poi però se n'è andato, che peccato; in questo intervallo avevo pensato che fosse eterno davvero, coi suoi 93 anni così ben portati. Ancora nel giorno dello stroke Shimon Peres aveva postato un video in cui invitava con entusiasmo a comprare prodotti israeliani, specie la frutta: "Tutti vogliono un vassoio di frutta israeliana!".[...]

 

Addio Shimon Peres

mercoledì 28 settembre 2016 Generico 0 commenti
“Piango Shimon Peres, una persona con cui ho condiviso molto: sapevo bene, e lui me lo ha confermato in cento interviste e occasioni amichevoli, che non era solo un difensore della speranza di pace, ma soprattutto un insostituibile padre di Israele, difensore della sua sicurezza, consapevole del duro compito di garantirla. Un vero leader, un visionario, un poeta, un pioniere, un personaggio consapevole della grandezza del ruolo di Israele e del Popolo Ebraico nella storia mondo”
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