Le minacce alla festa d'Israele e il silenzio del sindaco Pisapia
A Milano cambio di scena su sfondo arroventato. Si torna dal Castello Sforzesco in piazza del Duomo. Sembra che quella orribile malattia dei nervi per cui alcune migliaia di persone fantasticano cose insensate su Israele, ovvero sugli ebrei se vogliamo dirla tutta, stavolta non riuscirà nel suo effetto intimidatorio, spranghe, kefiah sul volto, sfasci e botte non faranno chiudere bottega a Israele: la mostra, che dal prossimo 12 giugno è programmata per una settimana in piazza del Duomo a Milano avrà luogo nonostante le minacce di violenza dei vari «centri sociali» e gruppi filopalestinesi, e nonostante l’atteggiamento un po’ tremante del sindaco Pisapia alla sua prima prova. [...]
Mediorientale
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Sintesi degli argomenti:
Le marce che dalla Siria invadono i confini di Israele non si sono ancora esaurite. Nei giorni in cui ricorre l’anniversario della Guerra dei Sei Giorni l’esercito israeliano è in tensione. Per distrarre l’attenzione dalla persecuzione contro i manifestanti, che ormai dura da più di 100 giorni, Bashar Assad ha offerto mille dollari a persona per partecipare alla marcia della Naksa (“malattia”)
Alla vigilia della partenza della seconda Freedom Flottylla sono state rese pubbliche le immagini dei passeggeri della Mavi Marmara muniti di mitragliatrici ed altre armi da fuoco, elementi che stridono con gli scopi umanitari e pacifisti della spedizione e contribuiscono a far crescere le preoccupazioni per la prossima spedizione. Anche nella campagna elettorale in Turchia l’elemento della Flottylla è utilizzato in modo strumentale per la propaganda politica.
Da ultimo è interessante ricordare che Hillary Clinton, dopo la proposta di un summit parigino, ha sottolineato come siano solo gli Stati Uniti nella posizione di poter svolgere il ruolo di mediatori del conflitto mediorientale
La mostra per Israele torna in piazza a Milano
“Mi aspetto che il ripristino in Piazza del Duomo a Milano della mostra Unexpected Israe l sia un segnale contro tutte le menzogne e gli estremismi che cercano periodicamente di infangare Israele, paese profondamente democratico, che ha donato al mondo le migliori tecnologie, le cure mediche più preziose e le tecniche agricole più avanzate.
Speriamo che un coro di voci democratiche, cui dovrebbe unirsi anche il sindaco Pisapia, sottolinei l’impossibilità in Italia di delegittimare Israele cercando di cancellarne l’eccellenza.
Gli Italiani amano Israele, non sarà una piccola minoranza che potrà infangarlo.”
Roma, 7 giugno 2011
L'editoriale di Fiamma Nirenstein per Informazione Corretta
C´è una grande, pesante svolta nel movimento anti israeliano, e lo abbiamo visto in queste settimane a tutte le latitudini e specie sui confini di Israele stesso. In linea generale, si può dire che i palestinesi e con loro tutto il mondo jihadista che tende alla distruzione di Israele hanno suscitato un movimento arabo, sostenuto dall´Iran, che ambisce, che pretende di utilizzare l´agitazione popolare che si è impossessata del mondo musulmano e per analogia, dei suoi simpatizzanti non a scopi democratici, ma per distruggere Israele. Che vuole spostare a livello popolare la determinazione alla guerra. L´impostazione prima di tutte le manifestazione della Nakba e poi di quelle di domenica scorsa della cosiddetta Naksa, novità linguistica a cui non vogliamo abituarci, è molto chiara: entrare senza chiedere il permesso nello Stato Sovrano degli Ebrei, negare l´esistenza dei confini di Israele, ovvero la sua stessa identità ed esistenza.[...]
Libri al bando in Scozia: scrittori israeliani vietati
Ci sono tanti modi di cancellare qualcuno che odi, con un bazooka, con le bombe, con la delegittimazione, la negazione della dignità della sua esistenza fisica e psichica. La marcia dei vicini in guerra con Israele (palestinesi, siriani, giordani...) preparata per oggi al fine di scavalcarne in massa i confini da ogni parte, come non esistessero, dice una cosa precisa: Israele non c'è. Ne neghiamo l'esistenza. Ed è francamente orrido che a questa affermazione di prepotenza internazionale senza precedenti si accompagni un'altra forma di seppellimento in vita dello Stato Ebraico, quello culturale. Il boicottaggio culturale di Israele è cosa vecchia, anche in Italia la Fiera del Libro di Torino del 2008, le liste di proscrizione delle università di varie città italiane, il blocco di progetti scientifici e artistici comuni, la manifestazione come quella progettata per i prossimi giorni a Milano per cancellare una mostra sulle meraviglie scientifiche di quel Paese, ci hanno allenato. A questo si uni il boicottaggio di merci della Coop e della Conad, poi ritirato. [...]
E' urgente la reazione internazionale contro la repressione del regime siriano
“È con orrore che apprendo la notizia che Bashar al-Assad, il dittatore siriano ha lanciato un attacco militare contro la grande manifestazioni popolare che ha avuto luogo ieri ad Hama uccidendo , secondo Al Arabija, circa 70 persone. E’ la stessa città in cui nel 1982 suo padre Hafez al-Assad ha compiuto una delle più grande stragi della storia delle repressioni dei regimi mediorientali.
La repressione in Siria è la più violenta fra quelle compiute in questo periodo di rivolte dai dittatori arabi contro i loro popoli. E’ indispensabile che il consesso internazionale - l’Unione Europea, gli Stati Uniti, l’Onu - agisca prontamente per fermare la strage che ha falcidiato anche centinaia di donne e bambini.
Il Segretario di Stato Americano Hillary Clinton ha detto che la legittimità di al-Assad è stata quasi cancellata. In realtà la crudeltà del rais contro i suoi stessi concittadini l’ha cancellata del tutto.”
Roma, 3 giugno 2011
Mediorientale
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Sintesi degli argomenti:
Come si deve leggere l’apertura del passaggio di Rafah tra Egitto e Palestina?
Certamente ciò contribuirà al miglioramento dei consumi e del sistema economico locale nella striscia di Gaza, ma non è da trascurare il rischio dell’introduzione di armamenti e di terroristi. La decisione porterà nuova popolarità a Hamas e sposta la posizione dell’Egitto nella sfera dell’asse turco-iraniano.
Il silenzio degli Stati Uniti sulle vicende della Siria alimenta la mancanza di fiducia strategica con l’Occidente. L’Arabia Saudita, da sempre in conflitto con l’Egitto per la leadership nel mondo sunnita, sta lavorando per allargare l’alleanza del Consiglio del Golfo. E’ facile, alla luce di questi fatti, prevedere che i movimenti della primavera araba portino a forti tensioni nell’area del Medio Oriente.
In quest’ottica si deve interpretare il movimento organizzato tramite le pagine di Facebook che invocano la terza intifada palestinese, a cui hanno già aderito 375 mila persone, che si stanno coordinando per un’invasione di massa dei confini di Israele con Siria e Libia nelle giornate del 3, 5 e 7 giugno, anniversario della Guerra dei Sei Giorni.
Dopo la 'primavera araba', Israele prevede l'autunno caldo
Il Giornale, 30 maggio 2011
Sotto la guida di Obama che ha fatto da amplificatore all’ansia dell’Europa, il dialogo fra Occidente e Islam ha acquistato toni surreali e il G8 dei giorni scorsi li ha resi evidenti. A Deuville si è di nuovo e di nuovo esaltato la promessa della Primavera Araba e il contenuto democratico del grande cambiamento. Secondo il nostro “piano Marshall”, a Tunisia ed Egitto andranno ora in dono dai 20 ai 40 milioni di dollari. Non è detto che qualcosa di buono non ne venga fuori prima o poi, ma non ci stiamo cautelando e non cauteliamo, come è nostro dovere, quei popoli di fronte a segnali di profondo antagonismo contro di noi e di estremismo interno che minacciano di travolgere, in una frana bellica, primavera, estate, autunno e inverno. Per decenni le autocrazie mediorentali hanno fatto pagare alla loro gente la dittatura e noi, in cambio di una parvenza di stabilità, lo abbiamo consentito. Ora potremmo essere noi, l’Occidente, l’Europa, Israele, coloro che l’indottrinamento dei nostri protegé al loro popolo ha designato a pagare il prezzo ultimo. [...]
Convegno di SUMMIT: "Medio Oriente: Nuovi Scenari"
LA REGISTRAZIONE DEL CONVEGNO DI OGGI: http://www.radioradicale.it/scheda/328521
Nuovo Convegno di SUMMIT: "Medio Oriente: Nuovi Scenari"
CONVEGNO
Lunedì 30 maggio 2011, ore 10.00
Camera dei Deputati
Sala delle Colonne, via Poli 18, Roma
Medio Oriente: nuovi scenari
l’accordo fatah-hamas,
Intervengono:
Sen. LUIGI COMPAGNA
Commissione Esteri del Senato, Docente di Storia delle Dottrine Politiche alla LUISS
Dr. DAN DIKER
Segretario Generale del World Jewish Congress
Dr. BASSAM EID
Direttore del Palestinian Human Rights Monitor Group
On. UMBERTO RANIERI
Responsabile per il Mezzogiorno del Pd, già Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri
Presiede:
On. FIAMMA Nirenstein
Vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari
Per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca
È necessario accreditarsi: e-mail nirenstein_f@camera.it, tel. 06-6760.6805 cell. 393-8058906





