Diffamare Israele: ecco il copione in scena all’Onu.
Il Giornale, 19 settembre 2011
Comincia una settimana drammatica all’Onu, l’istituzione internazionale più importante e spesso la più dannosa e confusa. Dall’Onu, poiché è nelle mani di una maggioranza automatica di stati islamici e di ex Paesi non allineati, più che soluzioni ci si possono aspettare equivoci e violazioni dei diritti umani. E così si presenta lo scontro di questa settimana: da una parte l’Autonomia Palestinese che chiede il riconoscimento unilaterale di uno Stato, cioè cancello tutto, mi disegno da solo i miei confini, risolvo io problemi bilaterali spinosissimi come i profughi e Gerusalemme, senza trattative, senza garanzie di sicurezza per Israele, senza riconoscerlo come stato del popolo ebraico, senza i precedenti dell’Onu, del quartetto, della road map; dall’altra parte Israele, affranto dalla solita menzogna: è lui che opprime, che non vuole fare la pace. Nessuno ricorda che Israele lascia la terra appena pensa di essere in sicurezza, lo ha fatto in Sinai, in Libano, a Gaza, ha lasciato con l’accordo di Oslo tutte le città palestinesi. L’Onu spinge la favola dei paesi occidentali oppressori e imperialisti, non mette in conto ai palestinesi il regime di fatto autoritario, l’enorme potere di Hamas, le persecuzioni di omosessuali e dissidenti politici.
I palestinesi hanno di fatto, a ogni trattativa, rifiutato l’accordo con Israele, il sogno è che svanisca: anche questa volta rifiutano di trattare senza che nessuno gli ricordi come abbiano rifiutato gli accordi con Rabin, con Barak, con Olmert, la proposta di Netanyahu di sedersi e parlare. Ci sono in queste ore trattative frenetiche sulle opzioni Consiglio di Sicurezza-Assemblea Generale. I palestinesi se l’Europa li sosterrà in Assemblea generale, sono pronti a rinunciare per ora al Consiglio di Sicurezza, dove l’America ha promesso il veto. Ma l’Europa è spaccata, propende in parte per una soluzione di membro osservatore, ma non si sa se ai palestinesi basterebbe né se alla fine alcuni stati europei (fra cui l’Italia), che sanno che l’unilateralismo rompe il principio stesso della legalità internazionale e che per fare la pace si deve trattare, ci starebbero. Lo scontro servirà ad Abu Mazen per farne il capo di un movimento internazionale che genererà la solita diffamazione di Israele, e forse molta violenza. Il seguito a questa settimana.
Delegitimizing Israel: the farsa of this U.N. week
Il Giornale, September 19, 2011
A dramatic week starts at the United Nations, the most important international organization and also the most damaging and confused. Since the U.N. is in the hands of an automatic majority of Islamic States and of former Non-Aligned Countries, it is always to be expected that it will create only misunderstandings and human rights violations, rather than solutions.
And this is what will happen this week: on one side we have the Palestinian Authority asking for a unilateral recognition of a State. It is the incredible pretence of announcing: “I’ll cancel every previous agreement, I’ll set the boundaries, I’ll solve the extremely thorny bilateral issues such as refugees and Jerusalem, ignoring negotiations, security guarantees for Israel, all the previous decisions by the U.N. and the Quartet and with no recognition of the State of the Jewish people”.
On the other side, while they do it, Israel will be worldwide vilified by the same old lie: it is Israel that does not want peace and wants to continue oppressing the Palestinian people.
No one remembers that Israel has always left land when it thought, right or wrong, to achieve peace. It did it in Sinai, in Lebanon, in Gaza: under the Oslo agreement, it left all the Palestinian towns.
Now in sight of a Palestinian State, as usual the U.N. supports the tale of Western Countries as oppressive and imperialistic and does not make the Palestinians accountable for their de facto authoritarian regime, for the huge power in the hands of Hamas, for the persecutions of homosexuals and of political dissidents.
The Palestinians actually rejected any negotiated agreement with Israel: their dream is to see it vanish; again they are refusing to negotiate and nobody reminds them that they turned down the agreements with Rabin, with Barak, with Olmert and also Netanyahu’s proposal to sit and talk. At this very moment there are frantic debates on the Security Council/General Assembly options. If Europe supports them in the General Assembly, for the time being the Palestinians look like being ready to give up the Security Council, where the United States promised its veto.
But Europe is split: some Countries are in favor of a solution for the Palestinians as observer member, but it is not clear whether they would be pleased with this proposal or even if other European States (including Italy) would accept it. In fact, some of them openly say that unilateralism violates any international law principle and that it is necessary to negotiate to really achieve peace.
The only clear thing is that Abu Mazen wants to make his historical move using the UN to become the leader of an international movement of defamation and delegitimation of Israel that will probably spread a lot of violence.
L'ONU e'nelle mani degli arabi, degli antisemiti e degli antiamericani. Obama col suo amico Soros e'stato il piu' grande traditore del popolo ebreo ,forse solo dopo Carter. La politica Chamberlain di Obama ha galvanizzato chi da sempre non sogna solo che spazzare via Israele. Smascheriamo la lobby araba e continuiamo la nostra lotta Grazie Fiamma e grazie amici di israele di Italia .Stefano Simon Wiesenthal Center. USA
renzo pecchioli , firenze
Ancora una volta assistiamo alla ridicolapresa di posizione contro Israele da parte di paesi che di democratico non hanno assolutamente niente e con la solita arro-ganza vogliono imporre all'unica vera democrazia del M:O. come stare al mondo.Ebbene si ricordi a chi non ha memoria chenel 1948 l'ONU sancì la nascita di uno statoebraico e di uno arabo. La risposta da par-te araba fu la guerra nei confronti del neonato stato ebraico. Successivamente, conaltre guerre Israele ha conquistato variterritori arabi che poi ha restiuito, comeil Sinai all'Egitto, Gaza ai palestinesi chehanno distrutto tutto quello che gli i-sraeliani vi avevano lasciato. Si dia ai Palestinesi uno Stato e vedremo cosa sapranno fare. Ma no vedo niente di buono all'orizzonte. Lo deduco dal fatto,che quando le madri palestinesi gioisco-no perchè il figlio è andato ad assasi-nare donne, bambini, vecchi uomini, or-bene mi domando che gente è mai questa, che è orgogliosa della morte del figlio e di tanti poveri innocenti. E tuttoper un polveroso pezzetto di terra.Cordiali saluti alla signora Fiamma.
Daniele , Italia
Concordo che la direzione attuale del popolo palestinese non è democratica, ma cosa deve fare la Palestina, per divenire nazione, io i torti li vedo e sono da entrambe le parti, esempio arroganza d'Israele: Gerusalemme capitale, mai lo sarà capitale è Tel Aviv; esempio arroganza della Palestina, andare all'Onu evitando tutto e tutti. Ma e se l'ONU, votasse a favore? Poi secondo punto lei afferma e io concordo che l'ONU così come è, è più un intralcio che altro, cambiamolo, ad esempio via stati con diritto di veto che democrazia è quella dove 5 stati devono mettersi contro gli altri e vincere? Grazie della sua pazienza se potrà leggere questo mio messaggio.
michele lascaro , matera
Ho scarsissima fiducia nell'ONU, ormai dominata dai fondamentalisti musulmani. Ma tanto le sue decisioni non contano, anche se, a questo proposito, l'Europa non esiste. La grande incognita è Obama, l'eterno caracollante indeciso. Però dovrebbe avere uno sprazzo di vivacità a difendere il mondo civile!
alexander wiesel , Bari
Brava,On Nierenstein.La mia preoccupazione è Erogan.dove vuole arrivare? Attenti alle sue mosse.Cordiali shalom Alex.Wiesel
Giancarlo , Tururu (Brasile)
Sarà una settimana di fuoco, l'attacco ad Israele proviene da tutti gli angoli del mondo. Se non fosse per gli Usa, che nel bene e nel male si impegnano a difendere in qualche modo questo minuscolo fazzoletto di terra, da tempo sarebbe stato eliminato dalla faccia della Terra. Il ridicolo della situazione è che il primo brasiliano a presiedere l'Assemblea Generale, Osvaldo Euclides de Sousa Aranha, fu tra i promotori della creazione dello stato d'Israele, il brasiliano successivo, la ex terrorista Dilma Vana Rousseff sara tra le più accese sostenitrici della causa palestinese ( http://goo.gl/7IwBg ). Sperando che la ragione abbia il sopravvento sulla demagogia.Giancarlo
Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
Penso che Israele sia un Paese civile, e molto democratico che non ha bisogno di essere diffamato. Altresì, penso che anche la Palestina abbia il diritto ad avere un suo territorio in cui vivere. Tuttavia, mi piacerebbe che un giorno questi due popoli potessero convivere. Ma penso che la prima cosa che possiamo fare sia studiare queste due grandi civiltà.
ADRIANO ROMALDI , FALCONARA MARITTIMA (AN) - ITALIA
Cara Fiamma la mia vita è come quella di tanti dipendenti provinciali con una differenza enorme; io lavoro con grande passione.Lavoro con amore oserei dire poiché credo che, come dice Martin Buber, occorre dare sapore a tutte le cose che facciamo.Ho un grande difetto nonostante mi sforzi di eliminarlo ed è quello di volere a tutti i costi essere lodato.Badi bene che è frutto di prgoglio ma con il tempo sembra che non facendoci caso le cose divengono più facili a farsi.Con la sua analisi sui palestinesi credo che questa mia premessa voglia dire a lei ed agli ebrei che occorre accettare questa vostra realtà.Siete "odiati" quasi per missione e spesso l'odio viene da persone di sinistra poiché alla fine mi dicono cosa penso io degli ebrei.Quasi che mi mettano alla prova finale; vediamo se sei tanto paziente e tollerante.Questo modo di pensare sta a significare che voi ebrei siete considerati degli "appestati", mi passi il termine, non ne trovo di migliori.Ora lasci che io preghi per Voi tutti e il Popolo faccia altrettanto.Va bene difendersi ma si ricordi che dovete ritornare a Dio solo così troverete la Pace vera.Le alleanze prima o poi cadono come le foglie in autunno; Dio è sempre sulla breccia. Allora le rinnovo la mia stima e vicinanza sperando davvero di avere ancora l'opportunità di ritornare in Israele.Adriano da Cingoli
alfonso margani , Firenze /Italia
Sono contrario a questa proclamazione unilaterale,ma devo prendere atto che cn Netanyahu non si va da nessuna parte. Non ha mai detto di accettare uno stato palestinese e passa il tempo a differire e offrire trattative che non portano a niente. O la cosa si affronta seriamente una volta per tutte,o non si va da nessuna parte. Due stati per due popoli e con confine ben netti, niente arabi in Israele e niente isareliani in Palestina, questa è la sola soluzione. Gerusalemme capitale di Israele. o si fa così o all'orizzonte non c'é niente. Shalomrav da un caro amico di Israele e del popolo ebraico. Ovviamente,morte a hamas e all'Iran, questo va da sé.