Tutte le bugie di Abu Mazen, falsa colomba
domenica 25 settembre 2011 Il Giornale 17 commenti
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Dopo gli applausi a Abu Mazen che ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu il riconoscimento dello Stato Palestinese, il Quartetto cerca di rimandare la decisione sperando nelle procedure e chiedendo alle parti di tornare al tavolo delle trattative. Ma se guardiamo al discorso del presidente palestinese si legge una «narrativa», una aggressiva fantasia, che disprezza il nemico e quindi nega la pace.
Il primo equivoco è il peggiore: promette il rispetto di Israele, assicura la volontà di pace, ma poi Abu Mazen insiste sulla «nakba» del ’48, lo Stato Ebraico è per lui un’illegittima presenza coloniale. Abu Mazen parla di «nakba», di occupazione dal 1948, non dal 1967: i profughi come lui, dice, ancora conservano le chiavi di casa di Safed (dove è nato e da dove fuggì nel ’48 in Siria). Devono tornare a casa, in Israele, non in Palestina. Dimentica che se ne andarono a causa di una guerra di cinque Paesi arabi contro la partizione.
Il nuovo Stato Palestinese, come lo disegna il sito dei palestinesi all’Onu, o che i bambini studiano a scuola è la mappa di Israele. Abu Mazen ha detto che nella loro generosità i palestinesi hanno accettato di ridursi nel 22 per cento della Palestina originale: ma non dice che questa Palestina (nome che discende dai Filistin, popolazione non aborigena ma mediterranea e che i romani dettero all’area) è uno dei paesi disegnati dalla Società delle Nazioni (come la Siria, o l’Irak) dopo la disfatta dell’Impero turco e che era destinata al popolo ebraico, riconosciuto nei suoi diritti ancestrali. La politica del Mandato inglese la tagliò per darne parte alla Giordania.
Abu Mazen parla di una «pulizia etnica» mai avvenuta, semmai è il suo programma che dichiara che il nuovo Stato proibirà la presenza di ebrei. L’invenzione dello Stato razzista e di apartheid è inconcepibile se si guarda all’incredibile miscuglio di colori, culture, etnie, dalla Knesset agli ospedali, alle scuole... La balla poi che sia Israele che impedisce le trattative: Israele dal tempo dei «tre no» arabi di Kartum del ’67 non ha fatto che offrire territori in cambio di pace, cercando, com’è statuito dalla risoluzione 242, anche la sicurezza. Le città palestinesi sono tutte state sgomberate con gli accordi di Oslo, il 98 per cento dei palestinesi vivono nell’Autonomia. I check point sono stati diminuiti contrariamente a un’altra frase di Abu Mazen, e semmai servono a controllare gli eventuali terroristi: e Israele ne ha ben donde.
Altra bugia: che Israele blocchi l’economia palestinese. Ne è anzi un motore e certo lo sarebbe di più in tempo di pace. Poi: «il muro dell’annessione» come lo chiama Abu Mazen, ha di fatto fermato il terrorismo, quale annessione? I territori: l’Egitto ha fatto la pace e ha avuto il Sinai. Israele ha lasciato il Libano e Gaza. Mal gliene incolse. Gli insediamenti: sono un problema ma occupano solo l’1,36 per cento dell’West bank. L’ultimo insediamento approvato è del 1999. È vero che la crescita naturale è alta, ma Netanyahu bloccò le costruzioni per dieci mesi senza segnali da parte palestinese. Oggi i coloni lamentano un «freezing di fatto». Infine: quando Abu Mazen dice che i palestinesi sono armati solo delle loro speranze, sa che da Gaza sono piombati su Israele migliaia di missili, anche Grad di lunga gittata. Sarebbe meglio che Abu Mazen trattasse, invece di spargere biasimo e odio all’Onu che applaude, ma non porta la pace.
Abu Mazen's bag of lies
Il Giornale, September 25, 2011
After the round of applause to Abu Mazen who asked the U.N. Security Council for the recognition of the Palestinian State, the Quartet tries to postpone the decision hoping for the procedures and asking the parties to go back to the negotiating table. But the speech delivered by the Palestinian President reveals a «narrative», an aggressive fantasy that completely denies any possibly of peace through the delegitimization of Israel itself.
The first misunderstanding is the worst: Abu Mazen, while promising to respect Israel and to search for peace, insists on the 1948 «nakba». For him, the Jewish State is an illegitimate colonial presence. Abu Mazen refers to the «nakba», to the «occupation» as if it were since 1948, not since 1967: he says that refugees - like him, he underlined - still keep the keys of their home in Haifa or in Safed (where he was born and from which he fled in 1948 to Syria). They must go home to Israel, not to Palestine. He forgets that they left because of a war staged by five Arab countries against the partition plan.
The new Palestinian state, as drawn on the UN website of the Palestinian delegation or in the textbooks of the Palestinian pupils, is the map of Israel. Abu Mazen said that, out of generosity,
the Palestinians accepted to restrict their territory to 22 per cent of the "Historical Palestine". But he doesn’t say that this Palestine (a name derived from Filistin - a non native, but Mediterranean population - that the Romans gave to the area) is one of the countries designed in 1920 by the League of Nations (like Syria or Iraq) after the collapse of the Turkish Empire. And that it was allotted to the Jewish people in recognition of its ancestral rights. The British Mandate took later on the political decision to split it in order to give part of the land to Jordan.
Abu Mazen speaks about an “ethnic cleansing” that never happened. If ever, his plan affirms that his new Palestinian State will ban any presence of Jews.
Then comes the other hateful invention that he builds in his speech step by step: Israel is a racist and apartheid State. This is simply inconceivable. It will suffice to look at the incredible mix of colors, cultures, ethnic groups from the Knesset to hospitals and schools…
Then the fib that it is Israel that hampers the negotiations: since the time of the Arab “three nos” in Khartoum in 1967, it has offered land for peace as envisaged in Resolution 242. Israel withdrew from all the Palestinian cities under the Oslo agreement. 98 per cent of Palestinians live in the Autonomy.
The number of checkpoints, that Abu Mazen describes as a sadistic game of the Jews, has actually been reduced by Netanyahu's government – contrary to what Abu Mazen claims – and what is left is designed to control possible terrorists. Israel has all the reasons in the world to do it.
Another lie: that Israel is impairing the Palestinian economy. Indeed it has propelled it intensively and would certainly do more if the Palestinians had a less aggressive attitude.
Then “the annexation fence” - as Abu Mazen calls it - has actually stopped terrorism. What annexation is he talking about?
The territories: Egypt has made peace and it obtained Sinai. Israel left Lebanon and Gaza unilaterally and certainly the results have not been very encouraging.
The settlements: they only account for 1.36 per cent of the West Bank. The last settlement approved dates back to 1999. It is true that the natural growth is high, but Netanyahu freezed their construction for ten months and he did not receive any signal from the Palestinians about the renewal of negotiations. Today settlers actually complain of a “de facto freezing”.
Finally, Abu Mazen states that the Palestinians are "only armed with their hopes". He knows all too well that Israel has been hit by thousands of missiles fired from Gaza and many of them are long-range Grad, a kind gift from Iran.
It would be better to negotiate instead of spreading blame and hatred before the U.N., which always applauds sympathetically the Palestinians, too much of an easy game.
venerdì 30 settembre 2011 02:45:51
These guys are not playing with a full deck. There has to be a way to fight and expose all the lies that these people spew, and I try too every single minute that I can. But there has to be a better way, more global. I watched his speech and I wanted to throw up. They want right of return for the palestinians but don't want any jews in their future state. Why can't people see thru all this evil?Because that is what it really is, evil pure unadulterated evil.
Renzo , Firenze
mercoledì 28 settembre 2011 19:44:53
Anche se sono stato censurato con moltasorptesa da parte mia dalla redazzionedel suo sito (cara Fiamma ne ho parlatoanche con sua madre) e non capisco ilperchè, forse penso io per aver detto (che i palestinesi facciano il loro stato, ve-dremo dove andranno) questa censuranon me l'aspettavo. Concordo appienonel suo articolo che Abu Mazen è un ipo-crita e che poco conta nel mondo palesti-nese, avendo i medesimi votato a mag-gioranza per i criminali di Hamas. Qual-che giorno fa, parlando con una mia sorella, ci siamo scontrati sui palestine-si e israeliani. La manfrina è la stessa,inculcata nella mente degli stupidi, chegli ebreisono degli invasori, che a Jenin hanno assassinato donne e bambini,con bombardamenti indiscriminati e quando si rammenta loro della sparti-zione della Palestina in due stati uno e-braico e uno arabo, che il neo-nato I-sraele fu attaccato dagli arabi, che I-sraele ha restituito per avere la paceil Sinai, Gaza, ha lasciato il Libano, cheIsraele ha accolto 800.000 ebrei scaccia-ti in mutande, dopo averli assassinati e depredati dei loro averi, cosa che nonhanno fatto i paesi arabi con i loro ama-ti fratelli palestinesi, lasciati a marcirenei campi profughi per usarli contro I-sraele, ma però gli ebrei e Israele sonosempre i soliti. La cosa rivoltante è chequando rammenti tutti i civili israeliani assassinati negli attentati poco hannoda dire. Comunque, io sono sempre a fianco di Israele e della verità.Cordiali saluti. Renzo Fiorista(Per gentilessa fate leggere questo alla signora Fiamma)Cordiali saluti.
Sarah , Cremona
martedì 27 settembre 2011 16:40:07
Grazie sig.ra Nirenstein per il suo bellissimo articolo. Evviva la verità e la pace e chi le vuole far trionfare!
Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
martedì 27 settembre 2011 16:34:44
La strada per la Conciliazione sarà molto lunga, e difficile. Abu Mazen, credo, ha un compito molto difficile, come il suo predecessore, molto difficile, da parte di un arabo: comprendere i motivi di Israele. Ma se riuscirà, sarà molto positivo. A quando la pace nel Medio Oriente??
Israel Levite , Yehud Monosson Israel
martedì 27 settembre 2011 15:35:41
I agree with every word expressed about the lies of the Abu Mazen. He has a chutzpah to talk about apartheid
Luana , Alessandria
martedì 27 settembre 2011 12:19:27
Potrebbe per favore farci un breve excursus del piano originario di partizione della Palestina in uno stato arabo ed in uno stato ebraico.
Gary Jacobson , Boston Ma. USA
martedì 27 settembre 2011 02:57:23
Why did Natanyahu not say the things that your editorial says. It would have been much more powerful than to plead for negotiations. Israel missed an opportunity to change the dialogue - at least among those whose minds are not totally closed.
Bernice Dubois , Paris, France
martedì 27 settembre 2011 00:30:35
Congratulations on this excellent text.It is very much appreciated, and I shall send it on to friends.
stefano , usa
lunedì 26 settembre 2011 18:24:05
Grazie Fiamma e Sergio Olper, continuiamo l` opera di smascheramento di Fatah, inventori di settembre nero, il cui braccio armato ha appena sgozzato i bimbi della famiglia Fogel!!!Altro che pace e stato, vogliono solo uccidere tutti gli ebrei...con la complicita` dei pacifisti intellettuali europei.Forza Israele!!!StefSimon Wiesenthal Center!!!!
Mario Boninsegni , Massa - Italia
lunedì 26 settembre 2011 15:26:58
Il discorso di Abu Mazen era retorico, e pericoloso.La soluzione del problema non sono gli applausi dell'Onu ma trattative concrete.Il popolo palestinese ha diritto ad un suo Paese ma non a scapito di Israele, la cui Capitale è e deve restare Gerusalemme.
Peter Rotberg , Israel
lunedì 26 settembre 2011 14:39:10
Dear FiamaThank you for your " J'accuse" - the Truth about Palestinian plights which turned out to be a bag of llies " It couldn't be written better I posted comments onyour article on the Tapuz Site in Hebrew Thank you for being with us when you and other friends are most needed.Shana TOva from IsraelPeter Rotberg POB 697.Ramla . IsraelPS send your article to the UN !
Aviva Ron , Netanya, Israel
lunedì 26 settembre 2011 12:16:51
Thank you Fiamma for again bringing the truth to more people. Abu Mazen and delegates from Arab states did not wait to hear what Israel had to say. We need more people like you to tell the member states what disasters can happen if a Palestinian State is created without a sound process of recognition of Israel's existence and secure borders.
Roberto Perugia , Roma
lunedì 26 settembre 2011 09:47:23
Sono ormai anni in qualità di ebreo posso dirlo con certezza che tutti noi viviamo in paesi ove la menzogna è di fatto la realtà per tutti, meno che per noi ebrei della diaspora. Nel mio recente viaggio in Israele ho potuto toccare con mano quali siano le contraddizioni su cui si basa la cultura della menzogna. I missili arriavavano su Israele da Gaza ma le tv italiane e francesi continuavano a dire della risposta armata fosse dimostrazione di eccessiva forza messa in campo dagli israeliani!! Affermazione questa che in condizioni di dichiarata belligeranza risulta incomprensibile.E come esperianza personale riporto ciò che ho potuto vedere con i miei occhi, in occasione di una mia visita per necessità famigliare c/o l'Osp. pediatrico ALYN a JERUSALEM. Luogo in cui si possono curare bambini provenienti da qualsiasi paese, di qualsiasi origine, colore della pelle, etnia, religione, per cui mi sono trovato a vedere senza ombra di dubbio una seria di bambini arabi accompagnati dalle rispettive famiglie. Perchè tale condizione di assoluta certezza non viene divulgata e mostrata per comprendere quale sia la corretta realtà? Propabilmente non facciamo abbastanza per contrapporre contro le abituali menzogne divulgate a 1/2 stampa o tv, ritenendo di trovarci dalla parte di chi si sente di stare nel giusto. Questo n/s apparire silenziosi è come se fosse interpretata una debolezza, tutto sommato... per quanto riguarda una mia personale interpretazione. Manifestazioni come quella di Milano o più recente di Roma in cui si promuove la conoscenza dello stato Ebraico e della sua storia, andrebbero promosse con più frequenza. Non è mai troppo ciò che può metter in risalto le reali differenze tra ebrei e arabi. In un precedente viaggio di lavoro durante incontri avuti con altri imprenditori italiani organizzato dalle C. di Comm italo israeliana senza sapere che fossi l'unico ebreo ho ascoltato le affermazioni le più inique e paradossali dettate solo dall'ignoranza-disinformazi
Giada , israele
domenica 25 settembre 2011 20:28:06
grazie. sono troppe poche le persone che dicono la verita.....
michele lascaro , matera
domenica 25 settembre 2011 18:37:08
Abu Mazen ha spesso dato l'impressione di essere un uomo ponderato, e ha cercato, per questi motivi, di entrare nelle grazie di Obama. A me invece ha dato l'impressione di non avere carattere e di essere, specie negli ultimi tempi, succube di Hamas. Cosa potrà guadagnare da quest'ultimo comportamento nessuno lo sa. Certo è che il premier israeliano non può fare affidamento su questa persona, e farebbe bene a insistere con il suo rifiuto di dimezzare l'importanza di Gerusalemme capitale di Israele.
Percy D'Elia , Roma
domenica 25 settembre 2011 18:23:06
E' veramente increscioso quello che accade all'ONU, sempre contro lo Stato Ebraico, specialmente in questi ultimi tempi.Ma come fa Israele a cercare la pace con dei fanatici che vogliono cancellarladalla geografia mondiale??? E' triste dover affermare ciò, ma purtroppo sono anni che speriamo di poter finalmente dire "pace" in medio oriente, e anni che siamo sempre delusi dall'ignoranza, corruzione, e senza il minimo rispetto fondamentale dei diritti umani da parte dei governanti arabi. La pace sarà sempre più lontana con gli attuali governi arabi. Un cordiale saluto.Percy D'Elia
Sergio Olper , Carimate
domenica 25 settembre 2011 17:23:41
Cara Fiamma, mi ero ripromesso di non annoiarti più.Non ce l'ho fatta. O,perlomeno,ci sono ruscito fino a questo momento (h.16 ca ora italiana) Poi mi è montato il malumore ripensando al discorso di Bibi alle NU riportatato daJV alle 06 ora di Israele questa mattina.Ok. Io sono di parte:apprezzo Netanyahu fin dal 95?96? Ecco, le sue parole non possono essere fraintese. Più di così, cosa può dire. Più di così, Israele cosa può concedere. A tutti. Da sempre. E le risposte? Da tutti e da sempre: picche. Solo picche. Perchè solo picche quelli vogliono. E, allora. Ti pare tanto folle chiudere una volta per tutte la faccenda? Considerare Giudea e Samaria Israele. Settlers compresi. Sissignore. Tutti. E in numero sempre maggiore. Almeno non sparano. Non si fanno esplodere. Non sgozzano neonati. Coltivano. Te lo dico francamente Fiamma: vorrei che continuassero a farlo in pace per altri 30 secoli. Tutto qui.