Mediorientale
Puntata straordinaria quella di questa settimana. Nirenstein direttamente da Israele ci offre un resoconto puntuale della prima visita di Barak Obama da presidente degli Stati Uniti in Israele, analizzando i discorsi tenuti tra i due“storici amici”, la posizione che Washington ha assunto con Ramallah sulla questione dei negoziati e degli insediamenti, e come USA e Israele intendano continuare ad affrontare la questione iraniana e siriana. Uno splendido reportage –commenta Bordin- di una visita che possiamo definire storica.
Obama strega Israele e irrita i palestinesi
Ai giovani israeliani: "Pace giusta e possibile". E nella lista delle priorità fa sparire la questione insediamenti
Gerusalemme. Delusi i palestinesi per la sparizione degli insediamenti dall’agenda, affascinati gli israeliani per il calore di Obama, incerto il futuro. La doppia missione della giornata, la visita a Ramallah da Abu Mazen e poi il discorso alla massa degli studenti israeliani, ha preso due strade apparentemente divergenti, quello della frenata sul tema degli insediamenti a Ramallah, e quella, al pomeriggio, di unbagno di folla giovanile israeliana. Obama ne esce con uno staccato mirabile, e anche con una narcisistica piroetta in cui la rassicurazione dell’appoggio americano fa da supporto alla sua visione del mondo. Obama ha interpretato con maestria la sua parte di sognatore ieri sera. Ma resta chiara la strada concreta scelta per il viaggio: nel tempo della crisi che in Medio Oriente ha la faccia dell’Iran nucleare, della Siria, delle armi chimiche, degli hezbollah, di Hamas e dell’ascesa dei Fratelli Musulmani, bisogna smetterla di litigare con Israele.[...]
Obama deluso dai musulmani cerca la "primavera israeliana"
Il presidente Usa sbarca nello Stato ebraico e mostra con le parole e i gesti di voler superare la fase del rapporto preferenziale con la “rivoluzione” araba
Gerusalemme. Tutti sembrano avere imparato la lezione: cambia musica fra gli Stati Uniti e Israele. Un paio di anni di Fratellanza Musulmana all’assalto del potere, decine di migliaia di morti in Siria, l’Iran vicino alla bomba... sembrano aver vaccinato tutti: è il tempo della coesione, non di inutili scaramucce. Obama e Netanyahu si avvicinano. I preparativi sono stati ossessivi: ma ora sotto il sole dell’aeroporto Ben Gurion, ecco Obama che si affaccia dall’Air Force One, e sembra molto contento. La musica della banda dell’esercito si fa sotto, i nuovi ministri israeliani si allineano per una pacca sulla spalla del principe azzurro.Quando sta per aprirsi il portello, Shimon Peres a Bibi Netanyahu sono concentrati. Quante cose sono in causa. L’Iran non si piega, in Siria forse sono state usate armi chimiche, i palestinesi sono innervositi e combattivi mentre aspettano oggi Obama a Ramallah. [...]
Il Pd non faccia inciuci con chi nega l'Olocausto
Se il PD cerca la sponda del nuovo grande protagonista, il partito di Beppe Grillo, deve preoccuparsi di un bel problema per evitare un traumatico ed evidente “mercato delle vacche”. Sarebbe una macchia sull’intera storia d’Italia e sullo stesso PD se qualsiasi trattativa si svolgesse senza affrontare un aspetto intollerabile del leader e del Movimento 5 Stelle. Non si dovrebbe, cioè, neppure avere a che fare con un partito che sul blog del capo, nelle sue parole e in quelle dei suoi, mostra di covare un profondissimo sentimento antiebraico e antisraeliano, condito da teorie della cospirazione che coinvolgono gli Stati Uniti,accusati di dare come gli ebrei la scalata al dominio del mondo, e dall’esaltazione di un regime oppressivo e genocida come quello iraniano. Il conflitto israelo-palestinese lui lo vede così: “La Palestina è sotto il tallone di Israele, alleato degli Stati Uniti”. Ovvero: “La macchina da guerra non può fermarsi, il PIL sprofonderebbe… In lista ci sono Siria e Iran, quest’ultimo nel mirino di Israele”.[...]
Mediorientale
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
La lunga puntata di questa settimana parte da una notizia di stretta attualità: il rischio di una Terza Intifada, dopo che un giovane palestinese è rimasto gravemente ferito in Cisgiordania negli scontri contro l’esercito israeliano. È la visita di Obama in Israele che sta scaldando l’atmosfera? Oltre a rispondere a questa domanda, Nirenstein spiega quali saranno i principali argomenti – tra i quali il caso Pollard- che Gerusalemme metterà sul tavolo durante la visita del presidente degli Stati Uniti.[...]
Il video integrale del convegno: Il Parlamento contro l'antisemitismo
Cliccando qui e qui potrete leggerli in versione PDF.
Chi è interessato a rivedere la registrazione integrale del convegno può aprire questo link (http://www.youtube.com/watch?v=roMIWS2Zp9s&feature=youtu.be).
Mentre per vedere l'intervista che ho rilasciato a RaiTgParlamento basterà aprire questo link (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-13daed65-81a5-4f33-924c-3bf7bc678fc2.html)
Fiamma Nirenstein