Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Quell'America libera che si porta i terroristi in casa

sabato 20 aprile 2013 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 20 aprile 2013

Il ricercato negli Usa con una borsa di studio, naturalizzato l'11 settembre 2012. E lui metteva on line video fondamentalisti

“Un’auto trasporta un Ceceno, un Daghestano, un Inguscio. Chi guida? La polizia” . Non c’è niente da ridere su quello che è successo ieri a Boston, sull’identificazione dei due terroristi autori dell’attacco della maratona, la morte violenta del più grande, l’assedio di Boston, l’ulteriore spargimento di sangue, ma questa è una battuta postata dal ragazzo che ha compiuto insieme al fratello maggiore la strage, Dzhokhar Tsarnaev, sulla sua pagina del social network in russo VK. C’è la sua “visione del mondo: “L’Islam” ma anche la sua “priorità”: “carriera e danaro”. Vi si trova il link con le foto dei combattenti della guerra in Siria contro Bashar Assad, e il link con una pagina web che dice “Non c’è altro Dio fuori di Allah, che questa voce suoni alta nei nostri cuori”.[...]

Mediorientale

giovedì 18 aprile 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Il giorno del sessantacinquesimo anniversario della nascita dello Stato d’Israele su Eilat, località balneare sul Mar Rosso, due missili Grad sono piovuti dal Sinai egiziano facendo tornare la paura in città e soprattutto riaccendendo l’allarme in una zona sensibile: a ridosso del confine con l’Egitto, lo Stato che “dovrebbe” vigilare su questa zona ritenuta il Tallone d’Achille d’Israele, e durante la puntata Nirenstein ci spiega il motivo di questa definizione.[...]

La sfida dell'America: accettare l'odio e convivere col terrore

mercoledì 17 aprile 2013 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 17 aprile 2013

Lo choc dei feriti, la prudenza della Casa Bianca. E la nostra ragione rifiuta l'intenzionalità del male

Solo dopo ventiquattro ore dall’attacco di Boston il presidente Obama ha usato, ieri, la parola “terrorismo”: ma ce n’è voluto anche per arrivare a questa lapalissiana definizione. Dichiararsi in guerra col terrorismo, quale che sia la sua matrice, è una scelta molto impegnativa per qualsiasi società. Perché l’attacco cui la società democratica è sottoposta per ciascuno di noi è inattingibile, come un ectoplasma non invitato, indecifrabile come una stele in una scrittura non conosciuta, affamata come una belva affamata e mai contenta del budget, dell’organizzazione, dello sforzo psicologico che le getti nelle fauci.[...]

Israele si libera dalla schiavitù del gas d'Egitto

mercoledì 3 aprile 2013 Il Giornale 14 commenti
Il Giornale, 03 aprile 2013

A una novantina di km da Haifa è cominciata sabato una rivoluzione destinata a fare onde altissime. Sotto il livello del mare, in un tubo del diametro di 45 centimetri e lungo 150 chilometri, scorre verso il porto israeliano di Ashdod, a partire da una piattaforma alta 290 metri del peso di 34mila tonnellate, dopo una fatica di 4 anni, una quantità enorme di gas naturale che modificherà tutti gli attuali equilibri energetici.[...]

IC Dossier: Rapporto dell'Indagine sull'Antisemitismo di Fiamma Nirenstein

martedì 2 aprile 2013 Generico 0 commenti
Informazione Corretta, 02 aprile 2013

Cari amici,
prima di tutto lasciate che ringrazi con sincerità il Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera, il Ministro degli esteri che ci hanno inviato messaggi e il sottosegretario Gianni Letta che ci ha onorato di un particolare saluto a questo nostro lavoro.  Vorrei ringraziare anche tutti voi che siete intervenuti, e con molto affetto il Vicepresidente della Camera Antonio Leone che ci ospita nella Sala della Lupa, i presidenti della Commissione affari esteri e della Commissione affari costituzionali, i componenti del Comitato di indagine formato dalle due commissioni e il suo direttivo, tutti i ministri, i testimoni, gli esperti che hanno partecipato alle audizioni, gli uffici, specie quello della terza Commissione, che con dedizione e competenza ci hanno aiutato a completare degnamente il lavoro con la redazione del documento conclusivo.[...]

Mediorientale

martedì 2 aprile 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Cosa ha lasciato la visita di Obama in Israele? La puntata di questa settimana inizia proprio rispondendo a questa domanda che ci fa scoprire quali sviluppi ha portato il recente viaggio del presidente americano in Israele, nei Territori e in Giordania. Dunque, del processo di pace -ancora in fieri- tra Gerusalemme ed Ankara, del rapporto tra Israele sia con la Palestina di Abu Mazen che con quella di Hamas e della situazione giordana dove la parte moderata del regno hashemita è tenuta sotto scacco dalla fratellanza musulmana.[...]

Israele contro Shalit, "l'eroe" pauroso

domenica 31 marzo 2013 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 31 marzo 2013

Il Paese si mobilitò per liberarlo da Hamas cedendo mille terroristi. Ma ora sul soldato emerge un'altra verità

Gilad Shalit non era un eroe. Era un ragazzo qualunque, come un compagno di scuola dei nostri figli, come il vicino della porta accanto… Chiunque egli fosse, per quel ragazzo, per strapparlo dalle grinfie di Hamas, Israele dette in cambio 1027 prigionieri. Il capo di Stato Maggiore Benny Gantz lo chiamò “un eroe”, e in effetti restar vivi e conservare quel mezzo sorriso timido dopo cinque anni di privazioni e solitudine non è da tutti. Ma il ventenne timido e spilungone figlio di tutti noi, gli occhi nocciola e le orecchie a sventola immortalati da tutti i media del mondo mentre dopo cinque anni di reclusione crudele tenta un saluto militare di fronte a Bibi Netanyahu che lo riceve fra le sue braccia quando Hamas lo restituisce il 18 ottobre 2011, il ragazzo adorato da mezzo mondo compreso dalla giornalista che l’ha anche conosciuto e che aveva come milioni di persone le lacrime agli occhi quando fu rimesso in libertà, un eroe non era.[...]

Grandezza e genio di Erode, il re crudele che amava il bello

giovedì 28 marzo 2013 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 28 marzo 2013

Il suo nome è diventato sinonimo di ferocia. Ma il monarca della Giudea era un personaggio complesso. Una mostra ne svela i segreti, a partire dalla tomba

Gerusalemme. David Mevorach, archeologo insigne, è ancora incredulo, seduto su una panca del Museo d’Israele, prima ancora che mettiamo piede nel percorso che ha costruito, si aggiusta la sciarpa, si leva gli occhiali, deglutisce: “Aveva appena trovato la tomba di Erode sul fianco dell’Herodion, il grande castello con teatro, fortezza, magazzini, terme, piscine, altri palazzi, che sembra una montagna fatta a cono vicina a Gerusalemme sud-est, dalla parte di Betlemme. Ci aveva lavorato per 35 anni sicuro che avrebbe trovato la tomba di Erode, che,fra tante scoperte di fortezze e teatri, non usciva fuori. Finalmente è apparsa, nel modo più inopinato. Il re pazzo e grandioso aveva distrutto, lui stesso, tutte le sue costruzioni sul fianco del monte per farne solo una piattaforma per il suo monumento funebre, cui si accedeva dalla immensa scala che ancora si vede.[...]

La pace tra Turchia e Israele conta più di quella con i palestinesi

domenica 24 marzo 2013 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 24 marzo 2013

Dopo la visita di Obama: per chi si lamenta che non lascia il processo di pace aperto, attenti che invece ce n’è uno in corso, e ancora più importante di quello con i palestinesi. E’ quello fra Israele e la Turchia, una Turchia che dovrà smetterla di odiare lo Stato ebraico, ricordando che fino a tre anni fa con Israele scambiava scambiava tecnologia, intelligence e esercizi militari. Ora riprenderanno, specie quelli degli aerei israeliani nei cieli turchi, molto vicini all’Iran.[...]

Regalo di Obama a Israele: pace fatta con la Turchia

sabato 23 marzo 2013 Il Giornale 6 commenti
Il Giornale, 23 marzo 2013

Prima di ripartire il presidente Usa organizza una telefonata tra Netanyahu ed Erdogan: ristabilire le relazioni diplomatiche


Gerusalemme. Shalom Obama, Israele col naso per aria resta di solo, minuscolo in mezzo a un mondo islamico in agitazione. E’ stato bello per il popolo ebraico scoprire un amico caloroso dopo quattro anni di frizioni e disaccordo, consolante guardare le pacche sulle spalle di Bibi e Barak senza giacca sulla pista dell’aeroporto, è stato indispensabile discutere con gli USA una nuova strategia dopo il lungo periodo di stupefazione seguito alle primavere arabe. Quando l’Air Force One si è alzato intorno alle 15:00 diretto da re Abdullah di Giordania, si è disegnato nel cielo troppo caldo un ricamo nuovo, un Medio Oriente diverso da quello di tre giorni fa.[...]
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