"Ginevra 2", il fiasco completo dei pacifisti
Il Giornale, 01 febbraio 2014
Tutto, ma proprio tutto, è andato storto con la Siria. E' andato male l'accordo sponsorizzato dalla Russia per cui Obama, rinunciando a intervenire militarmente dopo che la sua "linea rossa"era stata violata, aveva ottenuto lo smantellamento delle armi chimiche di Assad. E andata male la conferenza di pace di Ginevra, che ha preteso di ignorare l'odio per l'oceano di lutto inflitto a due parti (130mila morti)che sono ancora ambedue bene armate, che hanno amici forti, che sono in possesso di città e villaggi... A Ginevra l'hybris pacifista ha voluto mettere insieme l'inconciliabile: alawiti protetti da sciiti protetti dai russi di fronte a sunniti sempre più attratti nell'orbita qaedista;ambedue convinti di lottare per la gloria di Allah e la propria vita contro il nemico terrorista; ambedue decisi a non guardarsi negli occhi e a non rivolgere la parola altro che a Lakhdar Brahimi, l'inviato dell'ONU.
Brahimi ha ottenuto come unico risultato quello di riconvocare la conferenza per il 10 febbraio, mentre falliva una missione fatale: fare entrare nella città di Homs circondata dalle truppe di Assad qualche camion di aiuti alimentari e medici che salvi i circa 3000 disgraziati, donne e bambini, ormai alla morte per fame. I guardiani della città, a quel che leggiamo, hanno però insistito nell'impedire l'accesso a chi secondo loro stava forse fornendo aiuto ai "terroristi". Ma il fallimento peggiore, che promette nuove stragi e ricatti, è quello della mancata consegna delle armi di distruzioni di massa che stavano per causare l'intervento armato americano. Anche durante il discorso sullo Stato dell'Unione Obama si è vantato di avere schivato la guerra e di aver ottenuto la consegna delle armi. Ma la verità è che Assad sta usando come una forma di ricatto modulato e velenoso il patto siglato. Infatti entro pochi giorni il regime avrebbe dovuto aver trasportato al porto di Latakia tutto l'insieme delle riserve chimiche, e invece solo il 4 per cento delle armi possedute dal regime sono state consegnate e e solo due cargo hanno lasciato il porto con circa 15 tonnellate di materiale.
La portavoce del Dipartimento di Stato Jen Psaki ha dichiarato che gli USA sono molto preoccupati, e che il regime siriano non ha scuse per il ritardo, perchè durante la guerra ha mosso più volte le sue riserve. Il ministro della Difesa Chuck Hagel si è chiesto pubblicamente se non consegnano il materiale per incompetenza o per altri motivi. Si può scommettere che Assad sa che finchè tiene in mano i gas, ha una presa venefica sul potere. Il ritardo potrebbe anche essere portato al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, ma la Siria ha dalla sua la Russia. Lindsey Graham, senatore repubblicano, ha detto che chiederle di fare pressione su Assad è come chiedere a Mussolini di disarmare Hitler. Obama non sta facendo una bella figura, ma ci è talmente abituato. Forse si allena per quella che farà quando sarà chiaro che anche l'Iran è fatto di quella stoffa per cui le promesse fatte all'Occidente sono solo un'arma per batterlo.
Cara Fiamma,la tua posizione su Assad la rispetto, ma non la condivido. Secondo me haragione Magdi Allam: Con Assad Israele ha un nemico, ma anche interlecutore con cui può trattare. I ribelli invece sono come Hamas. Se vinceranno grazie all' aiuto del Katar, dell 'Arabia Saudita e all' ingenuità dell' Occidente (vedi la Libia) lanceranno notte e giorno razzi contro Israele, circondato da fondamentalisti e i cristiani in Siria verranno annientati. Una delle pochissime volte dove i russi hanno ragione.