Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

L'alleanza tra sinistra e islam che sfocia nell'antisemitismo

sabato 20 luglio 2019 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 20 luglio 2019

L'antisemitismo diventa pericoloso quando molte correnti afferiscono alla sua corrente. Così è oggi. Ma poiché esiste lo Stato d'Israele, esso può essere fermato. Intendo scrivere un pezzo veramente antipatico sull'antisemitismo, per un motivo molto semplice: finché si permetterà all'antisemitismo di travestirsi, non ci sarà nessuna strategia adeguata a batterlo. Per esempio, ho trovato del tutto impropria la comparazione fra la pericolosità dell'aggressione, repellente per altro, del Nordic Resistence Movement agli ebrei di Umera nel 2016 con lo svuotamento imposto agli ebrei di Malmo dall'odio della comunità musulmana antisemita, specialmente se si considera che l'anno scorso la Svezia ha sperimentato il più alto numero di morti uccisi in attacchi classificate come delitti, 306 eventi un numero aumentato del cento per cento. La maggior parte degli attacchi sono avvenuti per mezzo dei fucili kalachnikov in aeree "vulnerabili" abitate soprattutto da immigrati non occidentali e dai loro discendenti. La polizia parla nei suoi rapporti di "presenza di "returnees"simpatizzanti di gruppi terroristi… Specie dal 2014 quando fu proclamato il Califfato in Siria e in Iraq". Malmo, da cui sta svanendo la comunità ebraica che ha annunciato che chiude bottega, soffre la presenza di estremisti islamici tanto da aver stampato delle "guidelines" per i suoi impiegati comunali che li invita fra l'altro a guardare bene fuori prima di lasciare un edificio "per evitare di finire in una situazione indesiderata" e invita a lasciare la bici o la macchina fuori per meno tempo possibile, il rischio comune è quello di continui incendi: insomma la presenza islamica crea da protagonista una vera e propria "situazione di guerra", come la definiscono molti onorevoli commentatori e dove gli ebrei hanno sgomberato i terreni di maggiore persecuzione. L'antisemitismo svedese è un caso di studio molto speciale, in cui si trovano esaltati tutti gli elementi dell'antisemitismo europeo oggi: un sottofondo di antico antisemitismo cristiano, la comoda e utilitaria permanenza di fantasmi utilizzabili al bisogno in tutti, chi più chi meno, i paesi europei. E' l'antisemitismo light, ora dipinto di sciocco snobismo delle upper class, ora invece plebeo e demenziale negli stadi.[...]

Mediorientale

venerdì 12 luglio 2019 Generico 0 commenti
Cari amici,

cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda con la quale abbiamo discusso i seguenti argomenti: Archeologia, Armi, Barak, Bioetica, Cina, Discriminazione, Donna, Elezioni, Esteri, Gerusalemme, Golfo Persico, Gran Bretagna, Iran, Iraq, Isis, Israele, Medio Oriente, Netanyahu, Nucleare, Palestina, Procreazione, Ricerca, Scienza, Servizi Segreti, Siria, Terrorismo Internazionale, Turchia.

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein in esclusiva da Gerusalemme: "Israele: la minaccia iraniana e le elezioni di settembre"

mercoledì 10 luglio 2019 Generico 0 commenti
Cari amici,

oggi, il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo nuovo video "Israele: la minaccia iraniana e le elezioni di settembre"

Clicca qui per vedere il video

L'Iran arricchisce l'uranio. Parte la corsa all'atomica. Trump: «Stiano attenti»

lunedì 8 luglio 2019 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 08 luglio 2019

Dunque l'Iran ha cominciato a muoversi, innalzando oltre il 3,67 i livelli di arricchimento dell'uranio che gli erano imposti dall'accordo del 2015. L'annuncio dato dal negoziatore nucleare e viceministro degli esteri Abbas Araghchi, un duro moderno laureato in Scozia, è minaccioso, arricchito dalla promessa di ulteriori tagli rispetto agli impegni del 2015, allusivo di una ripresa, tuttavia non annunciata esplicitamente, sulla strada della bomba atomica. Questo scopo è velato da allusioni a programmi civili, mentre si dice all'Europa che la si aspetta sulla via della cancellazione delle sanzioni per 60 giorni ancora: l'arricchimento aumentato è presentato come una sorta di misura minimale rispetto al terribile ruggito che gli Ayatollah di Teheran preparano se l'accordo coi P5 più uno non verrà ripristinato come chiedono entro 60 giorni. E' una mossa nell'ambito di un gioco a tre, USA Iran e Europa, in cui tuttavia si affacciano la Turchia e la Russia (con cui l'Iran progetta un incontro trilaterale in agosto)e la Cina, che viola nel silenzio generale il regime di sanzioni stabilito da Trump. [...]

Mediorientale

venerdì 5 luglio 2019 Generico 0 commenti
Cari amici,
cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda con la quale abbiamo discusso i seguenti argomenti: Arabi, Armi, Barak, Diritti Civili, Diritti Umani, Discriminazione, Ebrei, Elezioni, Europa, Golfo Persico, Immigrazione, Iran, Israele, Lieberman, Medio Oriente, Minoranze, Netanyahu, Nucleare, Oman, Omofobia, Omosessualita', Ordine Pubblico, Politica, Razzismo, Siria, Sondaggi, Usa, Violenza.

Presentation of the book The Migration Wave into Europe: An Existential Dilemma edited by Fiamma Nirenstein

lunedì 1 luglio 2019 English 0 commenti
 
Presentation of the book The Migration Wave into Europe: An Existential Dilemma  edited by Fiamma Nirenstein 

 
Watch here
 
 
 

 


 
About the study
 
This book addresses the unprecedented dilemmas confronting European states resulting from mass immigration from Africa and the Middle East, which today constitutes one of the most complex challenges in international affairs.

The mass migration phenomenon raises key security, diplomatic, demographic, legal, and economic issues discussed in essays by Ambassadors Dore Gold and Alan Baker, Brig.-Gen. (res.) Yossi Kuperwasser, Dr. Tommaso Virgili, Professor Asa Kasher, and Fiamma Nirenstein.


To read the full study go to:
  http://jcpa.org/immigration-to-europe/







 
Ambassador Dore Gold, President of the Jerusalem Center for Public Affairs, former Director-General of Israel’s Ministry of Foreign Affairs (2015-2016), and Israel’s Ambassador to the United Nations (1997-1999).
 
Brig.-Gen. (res.) Yossi Kuperwasser, Director of the Project on Regional Middle East Developments at the Jerusalem Center, and former head of the Research Division of IDF Military Intelligence.

Ambassador Alan Baker, Director of the Institute for Contemporary Affairs at the Jerusalem Center and head of the Global Law Forum. He served as Legal Advisor and Deputy Director-General of Israel’s Ministry of Foreign Affairs and as Israel’s Ambassador to Canada.

Fiamma Nirenstein, former member of the Italian Parliament (2008-2013) where she served as Vice President of the Committee on Foreign Affairs in the Chamber of Deputies, served in the Council of Europe in Strasbourg, and established and chaired the Committee for the Inquiry into Anti-Semitism. A founding member of the international Friends of Israel Initiative, she is the author of 13 books, including Israel Is Us (2009). She is a Fellow at the Jerusalem Center.

Prof. Asa Kasher is the Laura Schwarz-Kipp Professor Emeritus of Professional Ethics and Philosophy of Practice and Professor Emeritus of Philosophy at Tel Aviv University in Israel. A member of the European Academy of Sciences and Arts, he is co-author of the Israel Defense Forces Code of Ethics. In 2000, Professor Kasher was awarded the Israel Prize for his work in philosophy and ethics. He is a Fellow at the Jerusalem Center.
 


 

Imprenditore palestinese alla conferenza di pace. Torna e l'Anp lo arresta

lunedì 1 luglio 2019 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 01 luglio 2019

Che cosa è più significativo nel comportamento palestinese rispetto alla loro idea di una pace possibile? Il fatto che mentre Israele espandeva la zona di pesca di Gaza e riapriva le forniture di benzina planassero sul sud di Israele non meno di una ventina di oggetti incendiari lanciati coi palloni e appiccassero fuoco a campi coltivati e strutture civili, oppure che l'Autorità Palestinese nell'West Bank arrestasse al suo ritorno un uomo d'affari palestinese che aveva partecipato alla Conferenza Economica del Bahrain e avesse fatto irruzione nelle case di altri tre loro businessman per la stessa ragione? La Conferenza è stato il primo passo della ciclopica impresa che l'America si propone per portare Israele e i palestinesi a un tavolo di pace: l'ipotesi di Trump e del suo consigliere e genero Jared Kushner contenute in 28 pagine di programma senza ipotesi territoriali di sorta, lasciati alle parti in causa, è cambiare il paradigma stesso del processo: i palestinesi hanno rifiutato ogni soluzione territoriale anche larghissime, come quella di Ehud Barak a Camp David o quella di Olmert nel 2008 che prevedeva la rinuncia alla Città Vecchia di Gerusalemme. L'idea è stata quella di costruire innanzitutto una struttura autonoma palestinese con caratteristiche di stabilità e di speranza: la gente dovrebbe finalmente stare meglio, l'aiuto e il controllo dovrebbe essere garantito da tutto il mondo arabo sunnita, e a questa ipotesi sarebbe destinata la bellezza di 50 miliardi di dollari di cui beneficerebbero anche gli interlocutori medio orientali del processo. [...]

Quel dilemma esistenziale sull'immigrazione

domenica 30 giugno 2019 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 30 giugno 2019

Ciò che lascia stupefatti e come stremati, alla fine della storia di mare o, se si vuole, all'inizio della vicenda dei migranti della Sea Watch 3 è l'insopportabile semplificazione con cui l'opinione pubblica nostrana e internazionale ha trattato la vicenda. I buoni e i cattivi, i fascisti e i comunisti, la pietà e la crudeltà. La deificazione, per esempio di Le Monde e da noi di Repubblica, di Carola Rackete, la mostrificazione di Salvini, la convinzione infantile che ci fossero una ragione e un torto ben disegnati e inequivocabili lascia stupefatti, è una scelta idolatrica. I semplificatori si prendono innanzitutto serie responsabilità politiche nei confronti dell'Europa stessa: la violazione delle leggi, l'arroganza con cui la capitana della nave ha gestito a sua immagine e somiglianza le leggi internazionale, il disprezzo verso l'Italia, uno dei Paesi membri immaginando che le leggi di uno dei più importanti Paesi membri possano essere giudicate e ignorate dovrebbero essere rifiutate da tutti quelli che trengono all'UE. La questione dell'immigrazione è come dice il titolo del libro-raccolta (da me curato e in parte scritto) che a Tel Aviv presentiamo lunedì "un dilemma Esistenziale". Il volume che è intitolato "L'ondata migratoria in Europa, un dilemma esistenziale" cerca di fare proprio il contrario, ovvero di addentrarsi nella necessità immediata dell'Europa di affrontare un problema vitale e essenziale per la sopravvivenza del Vecchio Continente in se stesso come entità storico-culturale e sociale, sia come accumulo di leggi e norme. O lo si affronta, o soccomberemo alle divisioni interne e a una pressione che per esempio, fa sì che la metà della popolazione maschile adulta dei Paesi Arabi programma di emigrare. [...]

VIDEO The Migration Wave into Europe- An Existential Dilemma (sottotitoli in italiano)

sabato 29 giugno 2019 Generico 0 commenti
 
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Il sito Informazione Corretta riprende il video pubblicato dal Jerusalem Center for Public Affairs
la presentazione del volume curato da Fiamma Nirenstein in edizione internazionale inglese.

I sottotitoli per l'edizione italiana sono a cura di Giorgio Pavoncello

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ANSAMED Nirenstein, con l'emigrazione 'o si fa l'Europa o si muore'

sabato 29 giugno 2019 Generico 0 commenti

AnsaMed, 29 giugno 2019

TEL AVIV- L'ondata migratoria verso l'Europa è una questione "decisiva" per il suo futuro e anche "la sua stessa sopravvivenza". Ne è convinta la giornalista Fiamma Nirenstein - ex parlamentare italiana, da tempo in Israele - autrice di un libro a più voci (curato dal think-tank 'Jerusalem Center for Pubblic Affair') che sarà presentato lunedì 1 luglio a Tel Aviv con gli ambasciatori Ue, compreso quello italiano Gianluigi Benedetti. 'L'ondata migratoria in Europa: un dilemma esistenziale" già dal titolo - ha raccontato Nirenstein all'ANSA - sottolinea l'urgenza della questione che, se non risolta, produrrà ricorrenti crisi "potenzialmente mortali per l'Europa stessa". [...]

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