Fiamma Nirenstein Blog

Caro Sgarbi, c'è l'incubo terrorismo dietro a tutti quei controlli

domenica 13 dicembre 2009 Il Giornale 41 commenti
Caro Sgarbi, c'è l'incubo terrorismo dietro a tutti quei controlli - Fiamma Nirenstein Home page

Cari amici, questa è la mia risposta a Vittorio Sgarbi, che sul Giornale di oggi scrive "Io trattato da nemico. A Gerusalemme non tornerò mai più":

Il Giornale, 13 dicembre 2009

Quei giovani che controllano i passeggeri negli aeroporti sanno che la morte spesso è arrivata dagli insospettabili


Caro Vittorio,

all’aeroporto, lo so, chi soffre di più è chi come te ascolta le ragioni di Israele e cerca sempre di portare un raggio di luce nel buio del pregiudizio che purtroppo prevale quando si parla dello Stato ebraico. Proprio come me, ho sofferto anche io tante volte, squadrata, interrogata, bloccata per ore da ragazzotti a volte sordi e insistenti, a volte persino arroganti e aggressivi. Mi sono detta spesso che dovevano essere ignoranti, addestrati male a riconoscere il delinquente terrorista, che c’era qualcosa di personale in quel farmi pagare, innocente e anzi amichevole, il rischio che loro e le loro famiglie corrono ogni giorno, le discriminazioni cui sono soggetti a partire dalle gare sportive fino alle Università europee. A volte, sappilo, io, con tutti i miei libri e i miei articoli, sono finita seduta al piano superiore, scrutata, fotografata con qualche signora proveniente dall’Europa orientale che cercava di entrare per lavorare in settori disparati. Avevano ragione? Beh, alla fine sì, e tu lo sai.

Oggi il terrorista aereo non si serve quasi più di armi, pensa all’11 di settembre; è l’intenzione che crea il terrorista, e nessuno la porta scritto in fronte. In secondo luogo, il profiling può non funzionare affatto: nel ’72 fu l’Armata Rossa Giapponese che all’aeroporto Ben Gurion fece 24 morti. Il terrorismo, l’ho imparato bene negli anni dell’Intifada, può uscire da qualsiasi angolo, da ogni parola gentile, da qualsiasi faccia d’angelo o abbigliamento elegante.

Intanto per loro la tua fama, la regalità del privilegio italiano che senz’altro ti viene tributato a ogni barriera della tua vita, loro non le conoscono. Per loro sei un signore molto elegante, certo, ma impaziente e difficile da decifrare, che non ha amici o famiglia in Israele, che non ha motivi oggettivi per essere fedele a quel Paese, che forse ha alloggiato a Gerusalemme est, che semmai ha fatto una quantità di giri nelle zone palestinesi, quelle dove si possono ricevere ordigni, ordini, consigli... c’è qualcosa di male, o di oggettivamente riprovevole in questo? No, di oggettivo non c’è nulla. C’è però una lunga storia di oggetti che sembrano tutt’altro, magari un paio di scarpe o una Coca Cola oppure un mangianastri e invece sono una bomba, o un pezzo di una bomba da consegnare a qualcun altro.

Alla popolazione israeliana si sta in questi giorni distribuendo di nuovo una maschera antigas per ogni padre madre, bambino, talora persino per il cane della famiglia. Perché, sta succedendo qualcosa di nuovo? No, niente, è solo la normale persecuzione cui è sottoposta la gente d’Israele; è notizia di questi giorni, Hamas ha fatto sapere di avere rafforzato il suo sistema di tunnel e di aver pronti missili qassam che stavolta possono raggiungere anche Tel Aviv. Come in un sandwich gli israeliani, che si preparano a questo attacco dal sud, ricevono anche annunci per cui da nord gli Hezbollah, con le loro decine di migliaia di missili ormai legalizzati dal governo libanese, ogni giorno fanno sapere che faranno la guerra e che preparano attentati contro il nemico sionista.

Lo sfondo, caro Vittorio, della tua spiacevole avventura all’aeroporto Ben Gurion (ma dì la verità, non è fra i più belli e ben tenuti del mondo, e anche fra i più commoventi per come le famiglie si ritrovano dopo anni, si abbracciano, baciano la terra) è l’apocalisse stessa, e tu che queste cose le sai vedere, non scorgi la nuvola nera oltre il ragazzo che ti ha così oltraggiato? Se l’Iran è pronto a giocarsi tutta la possibile simpatia internazionale pur di preparare una bomba che distrugga lo Stato degli ebrei, se spende miliardi in terrorismo pur di tenerlo sulla graticola, quanto investirebbero per infilare nella borsa di un Vittorio Sgarbi, per famoso che sia, o anche di una Fiamma, chiunque essa sia, qualcosa di minuscolo e micidiale, che io non so immaginare ma che certo esiste.

Quei ragazzi, in genere, siccome Israele è un Paese molto povero anche se ci tiene a far bella figura con l’aeroporto Ben Gurion, di notte lavorano là e di giorno studiano, o viceversa. In genere vengono da tre anni di esercito in cui hanno rischiato di brutto la pelle. Molto spesso hanno perso il loro migliore amico, o un fratello, o la fidanzata, mentre viaggiava su un autobus o mangiavano al ristorante. Non è retorica. Vittorio, non smettere di amare Israele per così poco. Ho visto alcune delle tue sfuriate, ma so che riconosci le cose vere da quelle false, recitate, fatte per stupire o per povertà di spirito. Là non c’è niente di tutto questo. Si tratta di salvare la vita.


Dear Sgarbi,  the nightmare of terrorism is behind all those checks

Vittorio Sgarbi is an important Italian art critic, former Member of Parliament and at present mayor of Salemi, a wonderful Sicilian town. He is also a sincere friend of Israel. Recently, invited for a Festival in Jerusalem, on his way back to Italy he was kept at length at Ben Gurion Airport by the security, as often happens. Yesterday he wrote an article on "Il Giornale" titled: "Treated like an enemy. I'll never come back to Jerusalem". I replied to this article with an open letter published on "Il Giornale" on the same day. Here it is:

Il Giornale, December 13, 2009

The young people controlling passengers in the airports know that often death has come from unsuspected people

Dear Vittorio,

I know, the people who suffer the most are those who – like you – listen to the reasons of Israel and always try to bring a ray of light in the darkness of prejudice that prevails when talking about the Jewish state. Just like me. I too suffered many times when I was looked up and down, questioned, blocked for hours by young officials who sometimes were deaf and insistent and sometimes even arrogant and aggressive. I often said to myself that they were uneducated, ill trained to identify terrorists, that they had something against me, an innocent and even friendly individual who had to pay for the risk they and their families run every day, for the discriminations they have to endure, from sports activities to European Universities. You should know that sometimes I ended up sitting on the upper floor with all my books and articles, looked up and down, photographed together with some ladies coming from Eastern Europe who tried to enter the country to work in all sorts of fields. Were they right? Well in the end yes, they were, and you know that.

Today terrorists on planes hardly use weapons, think of September 11; it is the intention that creates the terrorist and no one has it written on his or her face. Then profiling may be a total failure: in 1972 it was the Japanese Red Army who claimed 24 lives at the Ben Gurion airport. I learned very well during the years of the Intifada that terrorism can come out from any corner, from any kind word, from any angelface or elegant attire.

Moreover, they do not know your fame, the royal privilege bestowed on you in Italy whenever there is a barrier in your life. They see you as a very elegant gentleman indeed, but impatient and difficult to decipher. A gentleman who does not have friends or family in Israel, who does not have any objective reason to be faithful to that country. Someone who may have stayed in East Jerusalem, who has extensively traveled in the Palestinian areas, those places where it is possible to receive devices, orders, suggestions… is there anything wrong or objectively deplorable in all this? No, there is no objective reason at all. However there is a long track record of objects that seem to be things like a pair of shoes or a Coca Cola or a tape recorder and instead they are a bomb, or a piece of bomb to be given to somebody else.

In Israel, once again, gas masks are being distributed to any father, mother and child, sometimes even to the family dog. Why, is something new happening? No, nothing, it is the usual persecution Israeli people endure; according to some recent news, Hamas has informed to have strengthened its tunnel system and to have Qassam missiles ready to hit also Tel Aviv. The Israelis are in a sandwich: they prepare themselves for an attack from the South and learn that, in the North, the Hezbollah have tens of thousand of missiles approved by the Lebanese government and that, every day, they say they will wage a war and conduct attacks against the Zionist enemy.

Dear Vittorio, the background of your unpleasant incident at the Ben Gurion airport (but tell the truth, is it not one of the most beautiful and well tended airports in the world and also one of the most moving ones when families reunite after many years, hug and kiss the ground?) is the very face of the apocalypse and you, you that can see and understand these things, don’t you spot the black cloud beyond the young man who offended you so much? If Iran is ready to give up all the possible international sympathy in order to prepare a bomb to destroy the State of the Jews, if it spends billions on terrorism to keep it broiling, how much would they pay to put in the bag belonging to a man called Vittorio Sgarbi, whatever his fame, o even belonging to a woman called Fiamma, whoever she is, something tiny and deadly that I am not able to imagine but which certainly does exist.

Israel is a very poor country. And even if it wants to make a good impression with the Ben Gurion airport, those young people work there at night and study during the day or viceversa. Generally, they have spent three years in the army where they have risked their lives. Very often, they have lost their best friend, or a brother, or their girlfriend while traveling on a bus or eating at a restaurant. It is not rethoric, Vittorio, do not stop loving Israel for so little. I saw some of your outbursts, but I know that you can tell what is fake from what is true, the roles played, the actions made to show off or out of poverty of spirit. There is no such thing there. The aim is to save lives.

 Lascia il tuo commento

Elisa Maisto , Napoli
 mercoledì 23 dicembre 2009  14:47:12

Mi dispiace x Sgarbi ma a differenza sua io mi sento "protetta"con tutti quei controlli.Sono stata spesso in Israele, l'ultima volta,1 anno fà, ci sono rimasta per 3 mesi :),ed anche se i controlli a volte sono veramente lunghi, apprezzo l'impegno di tanti giovani come me coinvolti nella sicurezza della loro Nazione...e poi concordo con Fiamma...l'aeroporto di Ben Gurion è il + bello che io abbia mai visto..ogni volta è una grande emozione arrivare a Tel Aviv!..spero di tornarci al + presto!Viva Israele!!!!!!!!!



aronnecohen , napoli italia
 lunedì 21 dicembre 2009  19:05:26

Anche io sono stato perquisito quando ho fatto visita, e non una sola volta, alla Sinagoga di Roma sul lungotevere deiCenci al Portico di Ottavia. E' un atto doveroso, e non mancanza di riguardo o abuso, porre dei controlli a tutti gli edifici e luoghi di culto ebraici in quanto l'antisemitismo e i pogrom diffusi in tutto il mondo, possono scatenare d'improvvi=so gesti imprevedibili e atti di terrorismoverso quei popoli che hanno l'unica colpa di essere ebrei del mondo.Un terrorista bombarolo può ineffabilmente nascondersi anche dietro un trattogentile o una squisita cortesia. Non dimentichiamo gli attentati terroristici chevengono perpetrati nella stessa Israele oin altre nazioni, in lughi di culto o in locali affollati, da parte di fanatici religiosi cheimbottiti di puro fanatismo ideologico, non esitano ad offrire il loro corpo alla maciullazione, convinti che subito dopo laloro anima raggiungerà Dio nel Paradiso.Purtroppo nessuna pace, ove mai ci sarà,darà la certezza della morte del terroris=mo nel mondo. Aronne Cohen



Michele Rinaldi , Milano
 giovedì 17 dicembre 2009  11:32:44

Sgarbi espode come un vulcano.Ma poi, intelligente onesto sensibile e ragionevole com'è, si calma e non ha alcuna difficoltà a riconoscere che si è sbagliato o che ha esagerato.



Elvira Di Cave , Italia
 mercoledì 16 dicembre 2009  21:02:37

Speriamo davvero che uno che non riesce a capire questi problemi non vada più a gerusalemme elvira di cave



Carlo Rossetti , Italia
 mercoledì 16 dicembre 2009  20:59:11

Cara Fiamma,I “ragazzotti”, come Lei li chiama, sono bravissimi, scrupolosi, eccellenti nel loro mestiere come pochissimi altri nello stesso settore.Una volta, partendo per Gerusalemme, per un convegno, mi hanno chiesto di esporre la lezione. Straordinari.Cordiali saluti



Angelica , Israele
 mercoledì 16 dicembre 2009  20:37:12

Cara, carissima splendida Fiamma!Leggo sempre i tuoi pezzi ma questa volta hai superato te stessa...mi hai proprio fatto piangere dall'emozione!Ho letto il tuo articolo ai miei figli!D-o ti benedica e continui a darti tante energie e forzeCon tutto l'affetto del mondoAngelica Sasa



Peter Rothberg , POB 697 ISRAEL
 mercoledì 16 dicembre 2009  02:25:00

Thank you for being a real friend and supporterPeter Rothberg



meggi , torino
 martedì 15 dicembre 2009  09:32:15

sono d'accordo con fiamma, meno male che i controlli sono così rigidi e uguali per tutti, è una questione di sicurezza. sgarbi non dovrebbe fare così l'offeso, ma capire la situazione in cui israele vive quotidianamente e il duro lavoro e anche rischioso che queste persone fanno tutti i giorni.



Silvia Baldi , San Miniato - Toscana
 lunedì 14 dicembre 2009  19:15:21

Sarò un po' cinica ma mi piace il fatto che davanti ai controlli aereoportuali El-Al e specie per i voli che partono da Tel Aviv, siamo veramente tutti uguali, non c'è nessuna superstar che può farla franca. Una sola domanda: possibile che un giramondo come Sgarbi non sia stato avvertito della minuziosità dei controlli al Ben Gurion Airport (davvero il più bell'aeroporto che abbia mai visitato, tutto in pietra bianca di Gerusalemme)? Perchè mai avrebbe dovuto farla franca proprio lui?



Giorgio Gagliardi , Roma
 lunedì 14 dicembre 2009  13:01:28

Gentile signora Fiamma Nirenstein, condivido pienamente quanto dice nella sua lettera a Sgarbi rispetto ai controlli all'aereoporto Ben Gurion! Le esprimo sentimenti di stima e la saluto cordialmenteGiorgio GagliardiPsicologo/Psicoterapeuta



Alfonso Margani , Firenze/Italia
 lunedì 14 dicembre 2009  12:16:08

Certe cose bisogna capirle; se si ha l'incubo del terrorismo sospeso sulla testa come una spada di Damocle la correttezza politica è del tutto fuoriposto.



Francesco , Roma Italia
 lunedì 14 dicembre 2009  11:59:12

E' vero, tutto vero, quello che scrivi cara Fiamma, purtroppo, oggi, molti giovani "sapienti", non si rendono conto di cosa significa vivere in una continua vigilia di guerra (voluta da altri). Dicevano le nostre mamme ai giovani nati nel dopoguerra, che per capire la morale della vita con le sue paure, la voglia di "fare"(che non c'è più), con l'umanità e e la solidarietà tra gli esseri umani, bisognava che ci fosse e si vivesse un altra guerra... Capisci? Bisogna arrivare alla catastrofe dell'umanità perché si possano comprendere le sofferenze, oramai millenarie degli ebrei nel mondo, e quelle del popolo d'Israele.Purtroppo, è il male che sta prevarrando sul genere umano; la shoà, sta in bilico se essere ricordata come la più grande atrocità commessa nei confronti di persone appartenenti ad un Credo religioso, ovvero, una "boutarde" , la solita "messa in scena" degli ebrei per farsi compatire.Quando si arriva a tanto...allora, nonostante cristiano, preferisco morire per una nobile causa; quella per il riconoscimento del diritto di esistere del popolo e dello Stato d'Israele.



ALESSANDRO TESSARI , VENEZIA/ITALIA
 lunedì 14 dicembre 2009  09:45:36

Dopo aver trascorso una settimana tra le piu' intense e struggenti della mia vita in pellegrinaggio in Terra Santa, sono incappato nei controlli del Ben Gurion al momento del rientro in Italia. Devo ammettere che mai mi era capitato di assistere a simili misure di sicurezza. E di aeroporti ne ho visti tanti in tutto il mondo. Ma sono rimasto impressionato dagli addetti ai controlli, tutti ragazzi e ragazze giovanissimi, che hanno dimostrato sicurezza, preparazione, conoscenza delle lingue, sensibilità. Un esempio davvero.



Gianni L , roma Italia
 lunedì 14 dicembre 2009  08:08:01

Cara Fiamma, la sua risposta è perfetta, ma andava comunque sottolineato che Sgarbi è incolto. Nel senso che chi ha un minimo di cultura, primo non è supponente, secondo sa che in Israele esiste "un problea", e ultimo, ma non ultimo, manca completamente del senso de limite, il che lo qualifica come assoluto ignorante della cultura ebraica. A questo punto mi chiedo se ha un senso interloquire con simili personaggi



bruno Basso , sacile
 lunedì 14 dicembre 2009  00:07:09

"Per chi si crede la reincarnazione del Re Sole ci vorrebbe ben altro"L'epitaffio di Informazione Corretta mi sembra tagliato proprio su misura.



pier mario fasanotti , milano italia
 domenica 13 dicembre 2009  21:43:42

ottima e fin troppo garbata risposta, che contiene una terribile verità sul terrorismo internazionale. nessuno, in circostanze simili-aeroportuali o non-deve privilegiare la propria vanità, il desiderio di essere conosciuto e quindi immune dall'appilicazione delle misure di sicurezza. al Ben Gurion non si è all'Excelsior di Roma o al San Domenico di Taormina. Là non ci sono le fanfare della cordialità turistica. L'ignorarlo significa porsi, sempre e in qualsiasi luogo, al di sopra del mondo. La "fama" di Sgarbi s'annulla al decollo e all'atterraggio. E poi quale "fama"? Ci sono i premi Nobel. Poi tutti gli altri, che sono tantissimi, milioni, miliardi. Certo, per Sgarbi è un fastidio pensare di far parte di questa schiera di persone, applaudite (o contestate) nei cortili, pur graziosi, di città italiane. Superare il fastidio significherebbe diventare più autorevole a se stessi e agli altri.



mario , genova italia
 domenica 13 dicembre 2009  20:50:56

ha ragione Signora, ma lui non si rende conto, nella sua enorme autostima, di non capire affatto la situazione.a questo punto mi chiedo cosa ci sia andato a fare in Israele, se non è preparato a quello che può trovare, purtroppo....



Gloria Capuano , Roma Italia
 domenica 13 dicembre 2009  18:53:53

Cara Fiamma, credimi mi sanguina il cuore quando constato che sei costretta a spiegare ciò che dovrebbe apparire ovvio per chicchessia. Ammiro la tua pazienza. Ma chi è disponibile a capire capisce, mentre chi non lo è per tante diverse ragioni, a volte anche la vanità e l'immodestia non può capire. L'unico addebito che muovo a Sgarbi è di aver fatto di una sua suscettibilità o meglio di quel sentirsi tradito nei suoi autentici sentimenti da israeliani ch'egli rispetta e difende ne a fatto una cosa pubblica. Sono però certache si ricrederà.Gloria Capuano



Guido Hassan , Milano Italia
 domenica 13 dicembre 2009  18:14:30

Sgarbi, che ha promosso una bellissima mostra d'arte Israeliana a Milano, che è conosciuto in Italia per la sua perizia nella pittura e scultura, è altresì noto per la sua presunzione.Con tutto il rispetto per le sue capacità nel suo ristretto e grandioso campo, quando asserisce di non voler più andare a Gerusalemme non mi preoccupa più di tanto. Sarei molto più preoccupato se i controlli minuziosissimi attuali fossero meno accurati. C'è invece un altro aspetto che mi inquieta ed è il cambio che percepisco nel PDL come ad esempio La Russa che si dichiara fiero dell'atteggiamento di Craxi a Sigonella! Tu ricorderai certamente i fatti.Ed altrettanto mi preoccupano le nuove amicizie del Presidente con paesi veramente nemici di Israele.Guido Hassan



Joey Fatigati , Caserta, Italia
 domenica 13 dicembre 2009  17:01:45

Sgarbi è Sgarbi ! tuttavia sono certo che egli sia in grado di comprendere le motivazioni del duro trattamento avuto in Israele. Fiamma Nirenstein è stata molto convincente e persuasiva.



Bruno Monferrà , Roma, Italia
 domenica 13 dicembre 2009  15:49:53

MA IN CHE MONDO PENSA DI VIVERE IL BEL VITTORIO? E DIRE CHE LO FACEVO INTELLIGENTISSIMO. EVIDENTEMENTE SA FARE BENE SOLO L'INCAZZATISSIMO..(E CIO' MI SPIEGA PERCHE' LA MIA EX ISRAELIANA GIA' ANNI FA, OGNI VOLTA CHE SI REIMBARCAVA A FIUMICINO PER TORNARE A CASA, MI DICEVA REGOLARMENTE TRA L'IRONICO E LO SCONSOLATO: "EH, BEATI VOI ...!)



Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
 domenica 13 dicembre 2009  15:30:41

Beh, cara Fiamma, spero che Sgarbi continui ad amarlo, Israele, perché é una bella Terra..E non é giusto che l'Iran o chi per essa debba minacciarla di morte.Poi, si può trarre la conclusione che Ahmadinejad, invece che dare libertà al suo popolo( e agli altri) sia solo un prevaricatore.Le sono vicina, un bacio, Ilaria.



boaz senator , milano
 domenica 13 dicembre 2009  15:27:33

La Sgarbissima, primadonna in assoluto.sempre da spettacoli da baracona.



Piero Pasquinelli , Reggio Emilia - I
 domenica 13 dicembre 2009  15:11:35

Risposta colma di saggezza. Direi che sei molto paziente con un personaggio che appare alquanto borioso e incapace di comprendere la realtà che vive la gente di Israele. A differenza sua, pur consapevole del disagio dovuto ai controlli, sarò presto di nuovo in Israele: se sia ama un popolo e una nazione questo non è sufficiente a far passare in secondo piano tutto il resto?



Hava Lehmann , Israele
 domenica 13 dicembre 2009  15:05:08

leggere articoli come questi e' un sollievo nei tempi che corrono.



Serena Temin Liuzzi , Kfar Saba Israele
 domenica 13 dicembre 2009  15:02:44

Cara Fiamma, leggo sempre con molto interesse i tuoi articoli, ma questa e` la prima volta che ti rispondo. Sei sempre molto chiara nelle tue spiegazioni e anche stavolta hai espresso, come meglio non saprei fare io la situazione della sicurezzaCome sai vivo in Israele da piu` di 40 anni con mio marito, i miei figli e nipoti, viaggio molto spesso e anch`io sono sottomessa a domande e controlli, ogni volta diversi, proprio durante l`ultimo viaggio avevo molti libri in valigia alla partenza da Tel Aviv e anche la mia valigia e` stata aperta e i libri controllati.Circa un anno fa ho accompagnato mio marito in America, dove era stato invitato a rappresentare Israele ad un congresso a Miami. Atterrati a New York, Alberto e` stato fermato e controllato per piu` di 3 ore, nonostante fosse gia` stato in America un decina di volte.Arrivati a Miami, dove evidentemente hanno dei metal detector molto buoni, Alberto e` passato senza problemi, mentre io ho dovuto subire ulteriori controlli perche`...il ferretto del mio reggiseno continuava a far suonare il suddetto metal detector. Non posso certo dire che l`entrata in America sia stata molto piacevole per entrambi, ma abbiamo capito le ragioni di un Paese che, come Israele, cerca di difendersi dal terrorismo e, in fin dei conti, tutti questi controlli servono anche a protezione del passeggero.Ecco, di` a Vittorio Sgarbi che lo aspettiamo ancora!Un caro salutoSerena



Paola Villa , Varese
 domenica 13 dicembre 2009  15:02:07

Sgarbi è un buon critico d'arte, ma è anche un pazzo furioso che si crede dio in terra. Che pretendeva dai soldati di un Paese bersagliato dai terroristi? Il tappeto rosso? E in nome di che cosa poi?



Dova Cahan , Tel Aviv
 domenica 13 dicembre 2009  14:59:03

In conseguenza a cio che ha scritto Fiamma Nirenstein a Vittorio Sgarbi dopo la sua indignazione in seguito alla sua visita a Gerusalemme e sopratutto al controllo subito all'aereoporto Ben Gurion di Israele alla sua partenza non ho molto da aggiungere. Io non ho visto l'articolo che lui a scritto sul "Il Giornale" di oggi 13 dicembre 2009 percio mi e difficile valutare, ma sono perfettamente d'accordo sulla risposta dell'onorevole Nirestein a Sgarbi.Non so se il sig.r Vittorio Sgarbi e venuto in Israele in una visita privata o come rappresentante della citta di cui e sindaco, o di qualche ente letterario o televisivo di cui so che in passato faceva parte.Io vivo a Tel Aviv ed oggi non seguo piunemmeno in televisione sulle reti Italianecio che succede in Italia e tanto meno quida noi in relazione con l'Italia, dunque di questa visita non ne ero al corrente.Neanche nel giro degli italiani che risiedono in Israele non e stato fatto nessun accenno a questa visita. Mi dispiace solamente che e partito cosi offeso ed arrabbiato con Israele e gli Israeliani ed ha dichiarato "Io trattatoda nemico. A Gerusalemme non torneromai piu".Ha fatto bene se non benissimo la signora Nirenstein a spiegargli i vari motivi e moventi di questi controlli all'aereoporto Ben Gurion, pero possodire che non solamente qui in Israele icontrolli sono severi, anche in tutta Europa, America ed anche nelle altre parti del mondo oggi i controlli sono molto piu severi e rigidi che da noi.Non capisco proprio se il signor Sgarbiviaggia in aereo ai giorni d'oggi come simeraviglia dei controlli agli aereoporti...forse fino all' 11 Settembre eravamo solamente noi a fare controlli rigidi...oggil'America, l'Inghilterra, la Francia e possodire anche tutte le altre nazioni Europeeed anche altrettanto l'Italia impongonomolte restrizioni sia sul bagaglio a mano,sui liquidi e creme, forbicine e pinzetteche non vengono piu am



Tiziana F. , Roma - Italia
 domenica 13 dicembre 2009  14:56:01

Io credo che ad um articolo come quello di Sgarbi (che ho letto) non sia il caso di rispondere. Il fatto che abbia tutte queste entrature in tv e sui giornali è un segno del declino del nostro (inutilmente) amato Paese



Barbara Girardon-Crespi , Milano Italia
 domenica 13 dicembre 2009  14:51:56

Risposta bella e,come sempre,giusta che sicuramente Vittorio Sgarbi capirà come lo capiscono tutte le persone che amano Israele e ci vanno spesso.



Agostino Morello , Ancona - Italia
 domenica 13 dicembre 2009  14:31:57

Sei proprio brava: non cambiar rotta.



Sara , Roma
 domenica 13 dicembre 2009  14:28:53

Sono certa che Sgarbi tornera' in Israele, e forse sara' anche per merito di questo articolo di Fiamma.Cio' non toglie che i ragazzi della sicurezza israeliani dovrebbero essere semplicemente piu' gentili: quando capita che trattengano una persona, facendole anche rischiare di perdere l'aereo, e' importante che abbiano la pazienza di spiegare ogni cosa al passeggero, che spesso e' ignaro. Ci vuole molta delicatezza, insomma. Ma non e' di certo la norma quella descritta da Sgarbi, ma un'eccezione. I vertici della sicurezza aeroportuale di Israele devono pero' fare in modo che il loro servizio sia il piu' impeccabile possibile.



Liliana Picciotto , Milano
 domenica 13 dicembre 2009  14:26:17

Cara Fiamma hai scritto ina bellissima lettera a Sgarbi, una lettera che spero serva ai molti moltissimi amici che andando in Israele si trovano in una situazione per loro assurda ma per noi comprensibilissima. Grazie per tutto quello che dici e che fai. Buon Hannuccà Liliana Picciotto



Giorgia Greco , Bologna
 domenica 13 dicembre 2009  14:20:27

Cara Fiamma,ho letto con orgoglio misto a commozione la straordinaria risposta che hai dato a Vittorio Sgarbi. Tutto ciò che scrivi è assolutamente vero e verificabile per chi come me è già andata in Israele almeno una decina di volte! E' vero i controlli sono difficili da comprendere per chi come noi non sa cosa significhi salire su un autobus e...non scendere più!! Comprendo (fino a un certo punto) lo sdegno di Sgarbi perchè non può non sapere cosa ricschia ogni giorno quel piccolo paese che lotta quotidianamente per la propria sopravvivenza.Sono stata molte volte perquisita e mi è capitato pure di dovermi togliere le scarpe, una volta ho rischiato di perdere il volo, un'altra mi hanno fatto piangere ma ogni volta che potrò tornerò in Israele e spero proprio che sarà così anche per Sgarbi...superata la rabbia di questo che non riesco a chiamare in altro modo se non "spiacevole disagio".Un abbraccio e buon lavoro!Giorgia



Francesca GK (Crystal K.) , Rio
 domenica 13 dicembre 2009  14:17:14

Mi sembra che Sgarbi faccia le bizze, come un bambino viziato. Apprezzo la sua intelligenza come critico d'arte -da quel che lo sento dire al TG1- ma come primadonna no, é irritante. Ma come ! Se ama Israele, come dice Fiamma - non puó non conoscere la situazione di continua allerta creata dal terrorismo, e siccome Israele le cose che fa, le fa alla perfezione , garantisce la sicurezza di tutti con le misure che deve logicamente prendere nel'interesse comune! Difatti uno a Israele si sente perfettamente al sicuro... Io poi non ho mai sofferto personalmente situazioni di costringimento, da nessuna parte, ho sempre invece trovato negli Israeliani una simpatia che mi ricorda solo gli Italiani ... saró davvero un'eccezione?



franco , pozzo d'adda(mi)
 domenica 13 dicembre 2009  14:04:28

Sono d'accordo con te Fiamma noi in italia non sappiamo neanche cosa vuoldire terrorismo,comunque a parte questoti ammiro molto e continua a scriveresei il mio punto di riferimento. ciao Franco



mario cossu , roma it.
 domenica 13 dicembre 2009  13:54:07

Brava Fiamma Il nostro sempre presuntuoso e arrogante,meriterebbe una lezione anche meno garbata della tua risposta. Con l'occasione i piu' cordiali auguri x Hanukkah e Anno Nuovo



Stefano , Milano Italia
 domenica 13 dicembre 2009  13:47:30

Stupendo articolo



giuseppe pezzotti , italia
 domenica 13 dicembre 2009  13:24:58

che dirle, tra i miei studenti ogni anno ho ragazzi israeliani che vengono a studiare, nonostante la difficoltà della lingua ed un sistema che non aiuta (quante volte ho dovuto ascoltare di problemi per i permessi di soggiorno, specie finiti i tre anni di corso quando si cerca di fare esperienza in qualche studio di architettura). molti studiano e lavorano continuando a fare quello che già facevano in israele dove spesso studiavano e prestavano servizio di leva. quest'anno un ragazzo continua a rischiare la vita anche qui in italia, mitraglietta in mano, nei servizi di sicurezza dell'ambasciata. di molti conservo le foto in divisa - sono un ex ufficiale anche io per quanto, grazie a Dio, non abbia mai dovuto sparare a nessuno - le loro facce sorridenti mentre fumano o bevono una coca o mangiano una pizza, e intanto tengono in mano un pezzo di metallo pesante, freddo, nero. l'arroganza della divisa sposata all'ingnoranza dell'essere umano a chi non da fastidio? ma sgarbi prima di scrivere, qualche volta, dovrebbe abbassarsi a livelli più bassi, ricordarsi dei conti di aritmetica che si facevano da piccini sulle dita, pensare quanti sono gli abitanti di israele, e che quei pochi abitanti, a turno, devono fare tutto. i doppi e tripli turni della vita che diventano regola. certamente sgarbi, persona che ama il bello e quindi saggia, rifletterà: in quei doppi e tripli turni che la vita impone ad un ragazzo israeliano di vent'anni, forse non c'è spazio per il bon ton - d'altra parte non mi sembra che a londra o NY siano molto più gentili e lì hanno meno scusanti - mentre noi possiamo cercare di essere più sereni. Come è strana la vita: sgarbi si può permettere di dire che non tornerà più in israele, io invece accetterei volentieri un lavoro in una facoltà di design o di architettura israeliana, anche se dovessi rimetterci economicamente. questioni di priorità difficilmente comprensibili, specialmente da chi ha difficoltà ad individuare il vero nemico.



Marco , Vigevano
 domenica 13 dicembre 2009  13:11:26

Ciao Fiamma, fossi in te chiamerei Vittorio e gli direi di pensare ad un programma televisivo nel quale affrontare la questione del conflitto Israeliano - Palestinese...Per molti telespettatori italiani che, ignorano il problema, sarebbe motivo di acculturamento...Si devono approfondire certe tematiche, far conoscere il problema...nella sua essenza... Con affetto,Marco Federico



Ariel Viterbo , Alon shvut, Israele
 domenica 13 dicembre 2009  12:44:09

Grazie Fiamma,per questo ennesimo articolo di verita'. Si puo dire: la pura e semplice verita'.GrazieAriel Viterbo



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.