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Dieci morti per una verità capovolta

martedì 1 giugno 2010 Il Giornale 41 commenti

--- NOTA: Riceviamo una quantità di messaggi offensivi che non pubblichiamo in questa casa che è il nostro sito ----

Il Giornale, 1 giugno 2010

L’episodio di ieri notte, con i suoi morti e feriti sulla nave turca, ha qualcosa di diabolico. Perché diabolico è il rovesciamento, la bugia che si sta disegnando nell’opinione pubblica internazionale, come per la battaglia di Jenin, come per la morte di Mohamed Al Dura: la verità, salvo quella tragica e che dispiace assai, dei morti e dei feriti, ne esce capovolta, capovolte le responsabilità. Le condanne volano, e hanno tutte un carattere nominalista: chi era sulle navi si chiama «pacifista» o «civile», i soldati israeliani coloro che ne hanno sanguinosamente interrotto la strada verso una «missione di soccorso». Nessuno parla di organizzazioni filo Hamas, nessuno di provocazione: ed è quello che davvero veniva trasportato da quelle navi. Oltre naturalmente, all’essenza umana di chi ci spiace comunque di veder sparire. Ma non basta dichiararsi pacifista per esserlo. L’organizzazione turca IHH, protagonista della vicenda, è sempre stata filo terrorista, attivamente amica degli jihadisti e di Hamas, essa stessa legata ai Fratelli Musulmani, i suoi membri ricercati e arrestati e la sua sede chiusa dai turchi stessi per possesso di armi automatiche, esplosivo, azioni violente. [...]

Ten deaths for an inverted truth

Il Giornale, 1 June 2010

With its deaths and wounded, last night’s episode on the Turkish ship, has diabolical elements. What is diabolical is the reversal, the lie that is being designed by International public opinion, as in the battle in Jenin and like the death of Mohamad Al Dura: the truth, apart from being tragic and regretful, has been inverted, flipping responsibility. Condemnations fly, and they all have a nominal character: who was on the ship is called “pacifist” or “civil” while the Israeli soldiers are depicted as having bloodily interrupted their path of a “rescue mission.” No one speaks about organizations that are pro-Hamas, none about provocations, which is really what was being transported by those ships. Besides of course the human essence that we are sad to see disappearing. [...]

Diretta oggi su "Radio Anch'io"

martedì 1 giugno 2010 Attivita parlamentari 0 commenti

A questo link potete riascoltare la trasmissione di questa mattina, alla quale ho partecipato insieme all'On. Piero Fassino del PD, su "Radio Anch'io" (Gr1), dedicata alla vicenda della flottiglia.

http://www.radio.rai.it/radio1/radioanchio/view.cfm?Q_EV_ID=315941

Flottiglia: grande rammarico, ma la crisi è il risultato di una grave provocazione

lunedì 31 maggio 2010 Attivita parlamentari 3 commenti

Roma, 31 mag. (Apcom) - "Esprimo grande rammarico per i morti e i feriti, ma è necessario sottolineare che la flottiglia ha portato avanti una provocazione che nulla ha a che vedere con intenti umanitari, altrimenti avrebbe accettato la richiesta che Israele le rivolgeva da giorni di far attraccare le navi al porto di Ashdod per essere ispezionate prima di far passare i doni a Gaza": è quanto ha dichiarato Fiamma Nirenstein, deputato del Pdl e vice presidente della Commissione Esteri della Camera, commentando l'assalto compiuto oggi dall'esercito israeliano contro un convoglio navale di attivisti filo-palestinesi, che stava cercando di rompere il blocco alla Striscia di Gaza per portare aiuti alla popolazione locale.

 "La flottiglia ha invece raggiunto il proprio obiettivo - ha aggiunto Nirenstein -, ovvero creare una grave crisi nei rapporti internazionali con un'azione di disturbo da parte di gruppi simpatizzanti di Hamas a bordo della nave. L'organizzazione terroristica, va ricordato, ha giurato di distruggere Israele e governa la Striscia di Gaza illegalmente da 3 anni danneggiando in primis la popolazione palestinese".

"Non è ancora chiara la dinamica degli avvenimenti sulla nave - ha proseguito la parlamentare -, ma dalle cronache israeliane e dalle immagini che cominciano a cicolare, risulta che il comportamento dei passeggeri della nave è stato tutt'altro che pacifico: hanno subito cominciato a sparare dal tetto della nave e hanno assalito soldati con spranghe e coltelli, ferendone
molti, due dei quali versano in gravi condizioni. A quel punto, i soldati hanno risposto. Quello che è accaduto è doloroso ma dipende da un micidiale estremismo internazionale, imprudentemente sostenuto dalla Turchia, che non può altro che avere effetti deleteri sulla già complessa situazione di conflitto".

I SOLDATI ISRAELIANI APPENA APPRODANO SULLA NAVE VENGONO ATTACCATI.
UN SOLDATO VIENE BUTTATO GIU' DAL PONTE DELLA NAVE




ALCUNE INFORMAZIONI DIFFICILMENTE REPERIBILI IN ITALIANO [Continua...]

Bene l'annuncio della Coop, ma restano elementi discriminatori

giovedì 27 maggio 2010 Attivita parlamentari 1 commento

In una nota congiunta i deputati del Pdl Nirenstein, Orsini, Zacchera, Raisi, Pianetta, Farina, Vernetti (Api) e Corsini (Pd) dichiarano:

“Oggi a piena pagina su alcuni quotidiani troviamo una dichiarazione della Coop che afferma che sui propri scaffali si trovano i prodotti israeliani da loro "regolarmente distribuiti". La Conad a sua volta ci ha fornito analoghe assicurazioni. Ne prendiamo atto con soddisfazione, dal momento che queste posizioni pubbliche seguono una campagna di cittadini e rappresentanti delle istituzioni che in questi giorni hanno protestato per le decisioni discriminatorie delle due catene di supermercati. Le Coop e le Conad avevano infatti risposto positivamente (come per altro ancora risulta dal sito di "Stop Agrexco") all'invito di un gruppo di Ong anti-israeliane ad eliminare tutti i prodotti provenienti dello stato ebraico per il sospetto che lo 0,4% dei prodotti importati dalla società "Agrexco", provenisse dai territori contesi del West Bank.
Non ci risulta che questo puntiglio di tracciabilità sia applicato a nessun altro stato fornitore di queste catene e constatiamo dunque che almeno le Coop, stando alle loro affermazioni, seguitano ad applicare un elemento di discriminazione nei confronti dello Stato d'Israele. Elemento ribadito ancora oggi nell'annuncio sui quotidiani, nel quale è riportato che su alcune merci "sono in corso ulteriori verifiche”.

Presentata interrogazione bipartisan sul boicottaggio Coop/Conad

mercoledì 26 maggio 2010 Attivita parlamentari 16 commenti

(DIRE) Roma, 26 mag. - Fiamma Nirenstein e Andrea Orsini hanno presentato alla Camera una interrogazione in merito alle notizie secondo le quali le catene di supermercati Coop e Conad avrebbero deciso di escludere dai loro scaffali le merci prodotte in Israele.
   Dopo aver sottolineato "che tale scelta si basa su un pregiudizio ideologico verso lo stato di Israele, uno stato amico ed alleato dell'Italia, una delle poche democrazie compiute del
Medio Oriente", i parlamentari affermano che "questi atteggiamenti ricordano in modo inquietante il boicottaggio dei negozi ebraici posto in atto da alcune dittature negli anni 30 in Europa". Nell'interrogazione si chiede quindi al governo di "prendere posizione in ordine a tale scelta, che fra l'altro penalizza gravemente i consumatori  italiani, pur nel rispetto della liberta' di impresa doveroso in una nazione ad economia di mercato" e di valutare se il comportamento delle due catene della grande distribuzione non violi "le norme contro le discriminazioni razziali, politiche o religiose previste dal nostro ordinamento".L'interrogazione e' stata sottoscritta anche dai deputati Renato Farina ed Enrico Pianetta del Pdl, Paolo Corsini e Pierangelo Ferrari del Pd e Gianni Vernetti (Api).

SEGUE IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE:

Minacce al Comitato di Indagine Conoscitiva sull'Antisemitismo

mercoledì 26 maggio 2010 Attivita parlamentari 6 commenti

RIASCOLTA LA CONFERENZA STAMPA DI OGGI A MONTECITORIO:
http://www.radioradicale.it/scheda/304472


CAMERA: NIRENSTEIN (PDL), MINACCE NON FERMERANNO COMITATO ANTISEMITISMO
STUDIARE COME FERMARE ODIO CONTRO ISRAELE CHE CORRE SUL WEB

Roma, 26 mag. (Adnkronos) - ''Le minacce? Le vedo come una vittoria, perche' significa che stiamo lavorando bene''. Fiamma Nirenstein, presidente del Comitato di indagine conoscitiva
sull'Antisemitismo, risponde cosi' alle minacce apparse su diversi siti internet contro di lei e i 29 membri del comitato. In una conferenza stampa alla Sala del Mappamondo, a Montecitorio, Nirenstein denuncia i ''gravi atti'' e spiega che ''sul web, in diversi siti, oltre a minacce 'esoteriche' alla mia persona, si attacca il lavoro della nostra commissione, e dunque il Parlamento. Questo e' inaccettabile''.
''Io -aggiunge la parlamentare Pdl- sono il bersaglio preferito delle loro invettive, perche' sono ebrea. Mi vedono come una sorta di capo della 'mafia ebraica', ma nel mirino ci sono anche altri
componenti del comitato. Per alcuni di questi ultimi, l'accusa rivolta e' di essere al soldo di Israele, altri vengono invece ritenuti agenti del Mossad. Quanto a me -denuncia- un sito arriva ad auspicare l'intervento di un 'kamikaze dell'anima' che possa salvare la mia anima. Questo, al di la' del linguaggio, a me pare un invito ad agire''.
''Ma continueramo a lavorare -assicura il presidente del comitato- non ci arrenderemo. Stiamo studiando a fondo come fermare l'odio antisemita che corre sul web e vedremo se le leggi che esistono possono essere ritoccate. Nel 1995 -ricorda- esistevano nel mondo 5  siti che incitavano all'odio contro Israele, oggi se ne contano piu' di 8.000. La risposta -rimarca Nirenstein- non puo' essere solo nazionale, perche' se grazie alla legge Mancino e' possibile in Italia oscurare un sito che incita all'odio razziale o religioso, e' anche vero che lo stesso sito puo' esere riaperto all'estero. E gia' ora qualcuno parla di riaprire siti nel 'libero Iran', aggirando i controlli''. [...]

La cricca delle coop che boicotta Israele

martedì 25 maggio 2010 Il Giornale 9 commenti

Il Giornale, 25 maggio 2010

È uscito da poco un libro che spiace non sia stato ancora tradotto in italiano: si chiama "The Israeli Test" e l’autore, George Gilder, sofisticato economista che gode di fama internazionale, spiega che il mondo deve a Israele in termini di scienza dell’agricoltura, medicina, software, una prodigiosa, inverosimile quantità di gratitudine. Il mondo sarebbe molto peggiore senza l’aiuto di questo piccolo Paese impegnato nella sua quotidiana lotta di sopravvivenza. C’è chi lo capisce, ed ha così superato l’Israeli test. Ma molti di più invece, poiché ottusi dall’ideologia, non sono in grado di superare l’esame: è il caso delle Coop, il consorzio nazionale delle cooperative di consumatori, e della Conad che piamente hanno ieri piegato la fronte sotto le pressioni di un gruppo di Ong e associazioni varie che hanno chiesto loro di boicottare i prodotti israeliani agricoli importati dalla società Agrexco, perché lo 0,4% di questi prodotti, non contrassegnato col marchio dei lebbrosi come nei sogni delle Ong, potrebbe invece provenire dai Territori della Giudea e della Samaria. [...]


The gang of cooperatives that boycott Israel


Il Giornale, 25 May 2010

There is a recently published book, that I'm sorry has not yet been translated into Italian, entitled “The Israel Test” and the author, George Gilder, a distinguished economist who enjoys international fame, explains that the world owes Israel an unbelievable amount of gratitude in terms of science, agriculture, medicine and software. The world would be much worse without the help of this small country engaged in its daily struggle for survival. Some understand this, and have thus passed the Israel Test. That said, many others because of their obtuse ideology are not able to pass the test: this is the case of Coop – Italy's National Consortium of Consumer Cooperatives, and Conad* (Italian retail brands which operate two of the largest supermarket chains in Italy, ndr), who dutifully folded under pressure by a group of NGOs and other associations, named "Stop Agrexco", who have asked them to boycott Israeli products imported by the company Agrexco (Israel's foremost agricultural exporter, ndr), because 0.4% of these products are not marked with the seal of leprosy as in the dreams of NGOS, as they might come from the territories of Judea and Samaria. [...]

La flotta turca verso Gaza aiuta l’Iran

sabato 22 maggio 2010 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 22 maggio 2010

Stavolta Israele ha proprio diritto di dire «mamma li turchi». Dieci vascelli turchi vogliono raggiungere la settimana prossima la costa di Gaza per portare quello che essi chiamano aiuto umanitario. In realtà, portano un gesto di solidarietà e legittimazione a Hamas, che domina Gaza con violenza integralista nei confronti della propria gente e di Israele, che ha giurato di distruggere. A Gaza chiamano il prossimo avvento della flottiglia «l’Intifada delle navi». La Turchia è l’unico Paese che assiste l’organizzazione delle navi. La prepara la IHH (Fondazione di Soccorso umanitario turco): il premier Recep Tayyp Erdogan ha incontrato gli organizzatori e ha reso pubblico il suo «sostegno per rompere l’assedio di Gaza». Sulle navi viaggeranno membri del governo turco, artisti, giornalisti: tutto quello che serve a rendere la spedizione intoccabile. [...]

Mediorientale

venerdì 21 maggio 2010 Generico 0 commenti

CONVERSAZIONE SETTIMANALE DI FIAMMA NIRENSTEIN CON IL DIRETTORE DI RADIO RADICALE MASSIMO BORDIN

RIASCOLTA LA PUNTATA DI QUESTA SETTIMANA:

Una regata di pace da Herzelya

giovedì 20 maggio 2010 Generico 1 commento

Cari amici,
chiunque di voi abbia una qualsiasi barchetta o yacht o voglia aggregarsi a un altro equipaggio e si trovi dalle parti di Israele, si unisca perfavore sabato prossimo alla flottiglia di pace che esce da Herzelya con cartelli rivolti soprattutto a Erdogan, il premier turco, per chiedergli di fermare il viaggio per mare di una quantita di vascelli che, soprattutto dalla Turchia, vogliono raggiungere Gaza per "portare aiuto umanitario". E' una impresa totalmente antisraeliana: Gaza è in difficoltà a causa della gestione crudele, autoritaria, iper-religiosa di Hamas. Questi movimenti umanitari internazionali sono movimenti politici di delegittimazione che di fatto intendono aiutare l'organizzazione terroristica di Hamas. Anche noi chiediamo a Erdogan di non coinvolgere Israele, aggredondolo con parole e azioni in ogni momento, nella sua gestione del potere in Turchia che diventa sempre più islamista.
Chi vuole unirsi alla regata di pace, che non arriverà a incontrarsi fisicamente con l'altra flotta, mandi un messaggio al dottor Guy Bechor, promotore dell'iniziativa, alla mail mashatgadol@gmail.com o sulla sua pagina facebook "Guy Bechor". O ci risponda e noi faremo giungere le adesioni e vi daremo ulteriori informazioni.

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