La flotta turca verso Gaza aiuta l’Iran
Il Giornale, 22 maggio 2010
Stavolta Israele ha proprio diritto di dire «mamma li turchi». Dieci vascelli turchi vogliono raggiungere la settimana prossima la costa di Gaza per portare quello che essi chiamano aiuto umanitario. In realtà, portano un gesto di solidarietà e legittimazione a Hamas, che domina Gaza con violenza integralista nei confronti della propria gente e di Israele, che ha giurato di distruggere. A Gaza chiamano il prossimo avvento della flottiglia «l’Intifada delle navi». La Turchia è l’unico Paese che assiste l’organizzazione delle navi. La prepara la IHH (Fondazione di Soccorso umanitario turco): il premier Recep Tayyp Erdogan ha incontrato gli organizzatori e ha reso pubblico il suo «sostegno per rompere l’assedio di Gaza». Sulle navi viaggeranno membri del governo turco, artisti, giornalisti: tutto quello che serve a rendere la spedizione intoccabile. [...]
Mediorientale
CONVERSAZIONE SETTIMANALE DI FIAMMA NIRENSTEIN CON IL DIRETTORE DI RADIO RADICALE MASSIMO BORDIN
RIASCOLTA LA PUNTATA DI QUESTA SETTIMANA:
Una regata di pace da Herzelya
Cari amici,
chiunque di voi abbia una qualsiasi barchetta o yacht o voglia aggregarsi a un altro equipaggio e si trovi dalle parti di Israele, si unisca perfavore sabato prossimo alla flottiglia di pace che esce da Herzelya con cartelli rivolti soprattutto a Erdogan, il premier turco, per chiedergli di fermare il viaggio per mare di una quantita di vascelli che, soprattutto dalla Turchia, vogliono raggiungere Gaza per "portare aiuto umanitario". E' una impresa totalmente antisraeliana: Gaza è in difficoltà a causa della gestione crudele, autoritaria, iper-religiosa di Hamas. Questi movimenti umanitari internazionali sono movimenti politici di delegittimazione che di fatto intendono aiutare l'organizzazione terroristica di Hamas. Anche noi chiediamo a Erdogan di non coinvolgere Israele, aggredondolo con parole e azioni in ogni momento, nella sua gestione del potere in Turchia che diventa sempre più islamista.
Chi vuole unirsi alla regata di pace, che non arriverà a incontrarsi fisicamente con l'altra flotta, mandi un messaggio al dottor Guy Bechor, promotore dell'iniziativa, alla mail mashatgadol@gmail.com o sulla sua pagina facebook "Guy Bechor". O ci risponda e noi faremo giungere le adesioni e vi daremo ulteriori informazioni.
Chomsky attacca Israele ma fa l’amico dei dittatori
Il Giornale, 19 maggio 2010
Ok, sia che l’ordine provenisse dall’alto o che si sia dato troppo da fare uno di quei giovanotti che al confine di Israele stanno sempre spasmodicamente attenti a chi entra (magari questo era uno studente che aveva letto i libri del professore), sarebbe stato meglio che il professore del Mit (Massachusetts Institute of Technology) Noam Chomsky fosse andato a tenere la sua conferenza a Bir Zeit, Ramallah. Chi lo avesse ascoltato lo avrebbe pleonasticamente applaudito con frenesia quando avesse detto che Israele è uno stato di apartheid, una colonia americana, sostanzialmente nazista, e avrebbe battuto le mani ancora più forte quando avesse sostenuto che Hamas è un’organizzazione non solo legittima, ma anche indispensabile per la pace in Medio Oriente.
Chomsky lo dice, lo scrive, lo ripete senza sosta, e quindi impedirgli, domenica, di avviarsi attraverso Israele sulla strada per Ramallah (Netanyahu nega, per la cronaca, di averlo mai ordinato) gli ha solo consentito di ripetere al mondo che Israele è un Paese totalitario e razzista - anzi, stalinista - e di avere una grande eco in tutto il mondo. [...]
Antisemitismo online: una nuova sfida. Intervista su Rainews24
Lunedì diretta su Rainews24, alle 10:30
Domani, lunedì 17 marzo, alle 10:30 di mattina, sarò ospite della trasmissione "Meridiana" su RaiNews24.
Insieme a Stefano Gatti del Cdec, che abbiamo recentemente ascoltato sulla diffusione del fenomeno su internet in un'audizione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'antisemitismo, affronteremo il tema dell'escalation di episodi antisemiti in Europa negli ultimi anni.
Potete seguire la diretta su internet a questo link: http://www.rainews24.it/it/canale-tv.php
Oppure su Sky, canale 506. Sul Digitale Terrestre: canale 42.
Il tramonto veloce dell’Onu sotto gli occhi delle democrazie inermi
Il Giornale, 16 maggio 2010
Quand’è che l’implausibile comportamento dell’Onu renderà impraticabile la sua stessa esistenza nella forma attuale? È il caso di chiederselo di nuovo, a così pochi giorni dall’immissione dell’Iran nel Csw, la Commission for the Status of Women, ovvero il suo maggiore organismo per la condizione femminile, perché siamo di fronte a un altro evento incredibile, se non nella logica «onusiana». Infatti lo Hrc, il Consiglio per i diritti umani, ha felicemente accettato che ne siano parte a gestire i temi del diritto di ogni uomo alla libertà e alla giustizia la Libia, l’Angola, la Malesia, il Qatar, l’Uganda. Non sarebbe stato impossibile impedire l’ennesimo paradosso, se l’opposizione avesse avuto meno di 97 voti, ovvero anche un voto meno della maggioranza dei membri dell’Assemblea. Ma l’Organizzazione della Conferenza Islamica (Oic) ha il 70 per cento dei voti nei gruppi africano e asiatico e insieme ai Paesi non allineati che ancora esistono nonostante la supposta fine della Guerra Fredda raggiungono facili vittorie e in pratica determinano tutta la politica del Consiglio dei Diritti umani. [...]
Presentata interrogazione sull'inserimento delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane nella "black list" dell'UE
Roma, 13 MAG (Il Velino) - "Poiche' parte dei parlamenti europei si sta muovendo cercando di affrontare la questione iraniana, ho presentato in questi giorni un'interrogazione al Ministero degli Affari Esteri per sapere qual e' la posizione del Governo italiano rispetto alla possibilita' di includere il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane (IRGC) nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'Unione Europea". Lo dichiara in una nota Fiamma Nirenstein, deputata del Pdl e vicepresidente della commissione Esteri della Camera. "Si tratta di un tema di strettissima attualita': e' imminente infatti la riunione del Consiglio di Sicurezza in cui deve avere luogo la discussione sull'inasprimento delle sanzioni all'Iran per la sua attivita' nucleare". Le Guardie Rivoluzionarie, da cui dipendono le famigerate milizie Basiji, costituiscono il principale mezzo di repressione interna del regime iraniano, rappresentano il principale supporto dell'Iran al
terrorismo internazionale e promuovono la fornitura di armi a Hamas, Hezbollah e alle milizie anti-Occidentali attive in Iraq - prosegue la Nirenstein -. In Iran, l'influenza delle Guardie Rivoluzionarie e' radicata in ogni aspetto della vita politica, militare, economica e sociale del paese.
Proprio per il fatto che controllano una larga parte delle attivita' economiche ed in particolare il settore militare e quello dello sviluppo nucleare, dal 2007 gli Stati Uniti hanno inserito le Guardie Rivoluzionarie nella lista delle "organizzazioni con attivita' di proliferazione nucleare", insieme alle Forze Quds, un'unita' di e'lite dell'IRGC, incaricata delle operazioni extraterritoriali, vietando quindi ogni rapporto finanziario con questi gruppi o personalita' che ad essi si possano ricondurre.
L'Europa si e' ultimamente mobilitata nella stessa direzione: il parlamento olandese ha gia' approvato una mozione che impegna il Governo ad attivarsi in sede europea per inserire l'IRGC nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'Unione Europea. La stessa richiesta e' avanzata in una petizione sottoscritta da numerosi parlamentari di vari partiti provenienti da Germania, Spagna, Italia, Svezia, Francia, Olanda e Inghilterra - continua la deputata del Pdl.
Considerato il trascorso impegno del Governo italiano, che nel 2003, grazie all'attuale Ministro degli Esteri Frattini, si fece con successo promotore dell'inserimento di Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche dell'Unione Europea, mi e' parso dunque giusto rivolgermi al Governo - tramite un'interrogazione che ho presentato insieme ai colleghi Giorgio La Malfa, Furio Colombo, Paolo Corsini, Renato Farina e Gennaro Malgieri - per chiedergli notizie sulla possibilita' di inserire nella suddetta lista anche il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane, la cui attivita' si annovera di certo tra le principali cause di destabilizzazione dell'area mediorientale".
TESTO DELL'INTERROGAZIONE:
Iranian Revolutionary Guards must be included in EU list of terrorist organizations
Statement by Hon. Fiamma Nirenstein (PDL), Vice-President of the Foreign Affairs Committee, Italian Parliament
"As some European parliamentary assemblies are trying to address the Iranian issue, I recently presented a parliamentary question to the Italian Ministry of Foreign Affairs in order to know the position of the Italian Government regarding the possibility of including the Iranian Revolutionary Guard Corps ( IRGC) in the EU list of terrorist organizations. This is turning into a crucial topic, considered the international community discussion regarding the reinforcement of sanctions on Iran for its nuclear activities.
The Revolutionary Guards, which the famous Basij militias are affiliated to, are the main tool of internal repression of the Iranian regime. They support international terrorism and encourage the provision of weapons to Hamas, Hezbollah and to the anti-Western militias active in Iraq.
In Iran, the influence of the Revolutionary Guards is rooted in all the aspects of the political, military, economic and social life of the Country. Because of their control over a large part of the economic activities, especially in the military and nuclear development sectors, in 2007 the U.S. designated the Revolutionary Guard Corps under Executive Order 13382, as “entity of proliferation concern”. At the same time, the Quds Forces, an IRGC special unit responsible for extraterritorial operations, have been included to the list of organizations that support terrorism (Executive Order 13224), with the aim of prohibiting any financial relationship with these groups or personalities that can be traced back to them.
Europe is recently active in the same direction: the Dutch Parliament has already approved a resolution that commits the Government to take action at European level to place the IRGC on the EU list of terrorist organizations. The same request has been forwarded in a petition signed by many MPs from various parties of Germany, Spain, Italy, Sweden, France, Netherlands and UK.
Considering the previous efforts made by the Italian Government, which in 2003, thanks to the current Foreign Minister Mr. Frattini, had successfully promoted the inclusion of Hamas in the EU list of terrorist organizations, it seemed right to me to turn to the Government - through a parliamentary question I submitted with the colleagues, both from majority and opposition parties, Giorgio La Malfa, Furio Colombo, Paolo Corsini, Renato Farina and Gennaro Malgieri - to ask about the possibility to include the Iranian Revolutionary Guard Corps, whose activity is a major cause of instability in the Middle East, in the EU terror list”.
Quasi 4000 adesioni...
Siamo giunti a quasi 4000 firme all'appello "Con Israele, con la ragione"! Grazie a quanti continuano a farlo circolare sulla rete, ai traduttori volontari e al contributo dei ragazzi del Benè Berith Giovani che in questi giorni si sono attivati con dei banchetti per strada per spiegare i contenuti dell'appello e raccogliere le firme (circa 500!).
FIRMA L'APPELLO "CON ISRAELE, CON LA RAGIONE"
CLICCA SU QUESTO LINK: http://www.petitiononline.com/israel48/petition-sign.html
ENGLISH ITALIAN FRENCH SPANISH GERMAN
Alle soglie delle 2500 firme l'appello internazionale "Con Israele, con la ragione" in risposta a JCall
FIRMA L'APPELLO "CON ISRAELE, CON LA RAGIONE"
CLICCA SU QUESTO LINK: http://www.petitiononline.com/israel48/petition-sign.html
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"Sono quasi 2500 le adesioni, tra cui quelle di numerosi personaggi di rilievo internazionale, all’appello in risposta a JCall, lanciato giovedì da Fiamma Nirenstein, giornalista e parlamentare, dal quotidiano Il Foglio, dal sito “Informazione Corretta” e da L’Occidentale. Tra le ultime firme celebri quelle di Vittorio Sgarbi, Raffaele La Capria e Oliviero Toscani, che vanno ad affiancare Paolo Mieli, Giuliano Ferrara, Alain Elkann, l’On. Enrico Pianetta, presidente dell’Associazione parlamentare di Amicizia Italia-Israele, Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana, Dore Gold, ex Ambasciatore di Israele all’Onu, il filosofo francese Shmuel Trigano, Norman Podhoretz , scrittore americano ed ex direttore di Commentary Magazine, l a studiosa americana Phyllis Chesler, il professor Giorgio Israel, i giornalisti Angelo Pezzana, Giancarlo Loquenzi, Giulio Meotti e Carlo Panella e numerosi parlamentari.
L’appello, diffuso anche in inglese, francese e spagnolo vuole essere una risposta a JCall, il gruppo di intellettuali francesi che lunedì scorso ha presentato al Parlamento Europeo un documento chiamato “Appello alla ragione”, in cui si oppone all’odierna politica israeliana.
“Con Israele, con la ragione” – così è intitolato il documento promosso da Nirenstein e gli altri - sostiene invece che il principale ostacolo al processo di pace sia il rifiuto arabo e palestinese di accettare lo Stato d'Israele come dato permanente nell'area mediorientale e che solo una rivoluzione culturale in tal senso potrà favorire un reale cambiamento. L'appello si ripropone inoltre di creare in Europa un movimento di sostegno alle ragioni di Israele come premessa basilare per un reale ed effettivo percorso di pace”.
ALCUNI ARTICOLI:
"Con Israele e per la ragione", di Dimitri Buffa, l'Opinione, 8 maggio 2010
"Israele divide gli ebrei d'Europa", di Antonio Carioti, Corriere della Sera, 7 maggio 2010
"Un nuovo manifesto per condividere le ragioni di Israele", di Angelo Pezzana, Libero, 7 maggio 2010
"Se Israele seguisse JCall a Gerusalemme pioverebbero razzi", Il Foglio, 6 maggio 2010
"Il JCall degli ebrei? Pressione indebita", di Anna Momigliano, Il Riformista, 5 maggio 2010
"Salviamo la ragione d'Israele - doppio appello italiano e francese contro la 'resa' chiesta da JCall", di Giulio Meotti, Il Foglio, 5 maggio 2010
Fiamma Nirenstein Giuliano Ferrara Paolo Mieli Angelo Pezzana Raffaele La Capria
Ugo Volli Giorgio Israel Giulio Meotti Carlo Panella Daniele Scalise
Magdi Allam Riccardo Pacifici Dore Gold Vittorio Sgarbi Oliviero Toscani Alain Elkann
Efraim Inbar Phyllis Chesler Caroline Glick Michael Ledeen Norman Podhoretz





