La propaganda turca abbatte un jet siriano
Il Giornale, 24 marzo 2014
La parte che a Tayyip Erdogan riesce meglio è quella di quando gonfia il petto e il pubblico grida «mamma li turchi ».Stavolta,nei giorni appena precedenti le amministrative del 30 marzo, mentre la piazza gli chiede conto della sua onestà personale e della sua fede democratica dato che mette in galera i dissidenti e chiude Twitter, ha aperto un fronte di guerra.
Ha annunciato ieri, alla sua maniera di, aver abbattuto un aereo dell’esercito siriano: «Un aereo siriano ha violato i confini e lo spazio aereo, i nostri F16 si sono alzati in volo e l'hanno colpito». L’ha annunciato durante un rally elettorale nella provincia nordoccidentale di Kocaeli.
«Perché? -ha scandito mentre la folla agitava le bandiere -perché se violi il mio spazio aereo, lo schiaffone sarà molto, molto pesante». Ma i perché sono anche altri: 1) le elezioni e il bisogno di cambiare argomento rispetto al caso Twitter. 2) dal confine su cui l'aereo è stato colpito passano avanti e indietro i ribelli antiassad. È dall'agosto 2011 che Erdogan e Assad si combattono, dopo il fallimento turco nel mediare una tregua 3) Erdogan protegge comunque la parte sunnita,i ribelli,contro quella alawita-sciita di Assad.
Non gli importa che in quella zona si organizzino Jabat al Nusra, Al Qaeda. Erdogan cerca per la Turchia un ruolo leader, specie da quando la sua Fratellanza Musulmana ha perso la battaglia d'Egitto. Così, si apre un nuovo fronte nella guerra siriana: un aperto sostegno di Erdogan ai ribelli è come dinamite sul fuoco.