Quei cristiani d'Israele arruolati contro il jihad
Il Giornale, 02 aprile 2014
Coraggio, sprezzo del conformismo e del pericolo, e soprattutto un senso di urgenza. Il tempo stringe, il Medio Oriente assedia i cristiani che cercano una nuova strategia di salvezza di fronte allo jihadismo montante. Pensavano che l'Occidente sarebbe corso al loro salvataggio, poi l'illusione è caduta. I cristiani, come degli ebrei, sono in Medio Oriente nemici da battere, da eliminare."Ci perseguitano fino all'omicidio sistematico, ci bruciano le chiese e i monasteri" denuncia Shady Hallul, cristiano maronita che vive ai confini del Libano. Non è più il tempo del panarabismo, le prediche dei clerici indicano la strada della violenza. Adesso ogni giorno in Siria, in Iraq, in Libano e più lontano, nel mondo musulmano, i cristiani sono la vittima predestinata e la prossima venuta del Papa in Medio Oriente li spinge a parlare forte e chiaro: almeno dove possono, dove c'è libertà di farlo, in Israele: "Vogliamo che i giovani cristiani di questo Paese siano completamente integrati nella società "dice a Nazareth severo e autorevole nella sua veste dagli orli dorati e l'alto cappello nero padre Gabriel Nadaf, un prete e leader Greco Ortodosso, il bel viso molto corrucciato.
E'giudice della corte religiosa, ex portavoce del patriarca greco in Israele e prete attivo a Haifa, Acco, Nazareth. "Vogliamo porre fine alla menzogna che ci definisce arabi. Non lo siamo: siamo cristiani israeliani, non arabi israeliani. Per 65 anni ci hanno raccontato questa menzogna. Noi siamo di stirpe cristiana, dopo gli ebrei la più antica nell'Area. Soggiogati e spesso convertiti con la forza, ci siamo adeguati alla richiesta di essere uno scudo e un cavallo di troia. Gli arabi, persino i parlamentari eletti, dai banchi della Knesset disprezzano la loro incredibile fortuna, vogliono la guerra contro Israele, mentre ricevono assicurazioni, pensione, stipendi alti e, soprattutto, libertà. Sanno che questa libertà c'è solo qui, ma minacciano Israele di morte, e dicono di difendere musulmani e cristiani. Ma contro chi?Noi abbiamo bisogno di essere difesi da loro, che ci aggrediscono e ci perseguitano. Cosa siamo noi? Cristiani israeliani. Come i cristiani italiani, o americani, o in qualsiasi altro Paese del mondo… noi siamo puramente israeliani".
Gabriel Nadaf vive con la moglie e due figli a Nazareth, solo il 20 per cento della popolazione è cristiano: "Vivo in mezzo al fuoco", spiega il rischio che corre ogni volta che esce."Ci vuole coraggio" consente, ma è deciso a andare fino in fondo:"Il nostro futuro è intrecciato con quello di Israele. Immaginiamoci che i nemici di questo Paese avessero la meglio: sarebbe la fine per tutti i cristiani dell'Area. Dunque, non ci limitiamo a chiacchierare, agiamo, combattiamo nell'esercito israeliano: come cittadini con eguali diritti e doveri, vogliamo che i nostri giovani servano nell'esercito d'Israele come tutti gli altri".
Un'autentica rivoluzione. Padre Nadaf, il cui braccio destro è un energetico cristiano maronita senza paura, Shady Hallul, paracadutista che oggi serve nelle riserve e vive sul confine del Libano, ha fondato un "Forum per il reclutamento della comunità cristiana". Uno scandalo concettuale senza remissione: uno dei due figli di Nadaf è stato addirittura rapito e poi rilasciato dopo che gli è stata rotta una mano, ma il ragazzo, diciassette anni, è sempre più deciso a servire nell'esercito. La maggiore obiezione è di essere traditori pronti a puntare le armi sui loro fratelli arabi. Hadash e Balad, i due partiti arabi, hanno lanciato i loro anatema. Il membro del parlamento Basel Ghattas è stato denunciato per aver incitato alla violenza contro padre Nadaf. "Non chiamateci arabi, è uno svisamento storico che dimentica che in Terra Santa, nel grande giuoco del "prima e del "dopo", noi eravamo qui ben prima dell'invasione islamica che ne costrinse parte a convertirsi, e parte a lasciarsi irretire in un giuoco che è durato fino a ieri. Io sono solo un cristiano aramaico", dice Shady Hallul e mi recita il "Padre nostro" in aramaico, come lo recitava l'ebreo Gesù. Ma la cosa più importante è l'esercito, il vero segnale di appartenenza senza scherzi, senza rinvii. "Il Papa è benvenuto, è una grande personalità, speriamo tuttavia che cessi dal linguaggio diplomatico e passi a quello della difesa dei cristiani: deve parlare contro l'odio omicida, deve spingere l'Unione Europea a difendere davvero i diritti umani non a chiacchiere, ma nella realtà".
Nazareth è una difficile casbah "Non abbiamo paura di niente, persino tante ragazze" -dice Nadaf- "vogliono entrare nelle unità combattenti, alcune già ci sono"."In Israele siamo 160mila cristiani. In un anno"-dice entusiasta Shadi- "da 35 ragazzi che si arruolavano ogni anno, siamo arrivati a 100, di questi 10 sono ragazze! Abbiamo bisogno di tutto per sostenere i ragazzi e le loro famiglie, quando si arruolano nell'esercito o nel servizio civile e quando ne escono. Li aspetta un mondo grande, ostile, pericoloso. Solo la fede e l'aiuto di tutto il mondo può sostenerli".
Non c'è alcuna speranza, non attendetevi aiuto dall'Occidente dove i mussulmani anno dopo anno diventano sempre più potenti, i mussulmani in Occidente per ora sanno simulare ,mascherare il loro vero fine : conquistarci. Una famiglia di mussulmani minimo mette al mondo tre figli e grazie alla nostra cecità continuiamo ad accoglierne, la nostra natalità è ai minimi per cui , senz armi ,senza violenza ci assoggetteranno .Ma non c'è più niente da fare, il cavallo di Troia lo abbiamo già trascinato nelle nostre città.
talmud.nc , roma
Carissima Fiamma, da cattolico filo israeliano e studioso della cultura ebraica ti assicuro che molti cattolici in questi anni si sono ricreduti sull'assegno in bianco dato agli arabi. E molti cristiani come me hanno favorito la causa del popolo ebraico...e continueremo a farlo nel quotidiano, giorno per giorno...Grazie del tuo impegno.
Francesco Salatino , Francorte/Germania
Cara Fiamma,Israele, come Paese democratico, l'unico in quella regione, non puo` certo mandare a casa quei parlamentari arabi eletti nella Knesset, anche se questi odiano Israele e si sentono più legati ai fratelli di Fatah e Hamas. I cristiani devono capire che in Medioriente Israele è l' unico garante della loro sicurezza e incolumità.
anna maria rossi , milano
da una cristiana( e cattolica romana ) grazie per l'articolo di oggi, che dimostra come non tutti i cristiani hanno pensieri antisraeliani e antisionisti. anche io aspetto con ansia ciò che dirà papa francesco in israele, con un immenso desiderio che le sue parole non seguano la diplomazia, ma il cuore di un uomo che non può non sentirsi più che legato all'ebraismo, dato che ama l'ebreo gesù. grazie ancora
Massimo La Verde , Roma / Italia
Da cattolico apprezzo in modo particolare questo articolo e auspico un sempre maggior numero di cattolici, pronti a difendere Israele dai terroristi (perché di questo si tratta..) islamici.
patrizia Russo , roma/italia
Finalmente i Cristiani si sono ricordati le loro origini, hanno ricordato lepanto e Vienna che i mussulmani non ci perdonano ancora.Sono cattolica e di origini ebraiche, sono più volte stata in Israele e grazie al governo israeliano ho potuto pregare in ogni luogo sacro ai cristiani.Che i cattolici finalmente parlino
tassilo del franco , Gorizia (Italia)
Quanto mi piacerebbe, anche una sola volta, sentire un discorso come quello del prete greco-ortodosso fatto da un vescovo cattolico. In Medioriente ci sono solo quelli come Hilarion Capucci? E in Vaticano si è sempre prudenti per non ostacolare il "dialogo interreligioso" (con l'Islàm...)? Si è visto che frutti ha portato questo vile atteggiamento!