Addio al professor coraggio: voce contro l’antisemitismo
Il Giornale, 20 maggio 2015
Il professor Robert Wistrich ci ha lasciato, ed è troppo triste per essere vero. Spesso si parla di perdite incolmabili, questa volta è vero. È successo qui a Roma all'improvviso, si è spenta ieri all'una una luce di intelligenza e anticonformismo, e nessuno la potrà sostituire. Robert, che aveva 69 anni, era smunto e pallido, l'ho visto sempre sofferente per tutto quello che gli toccava di vedere nel suo campo di studio, l'antisemitismo.
Era meditabondo anche se la sua famiglia lo rendeva felice, specie i suoi nipotini: ma la sua Europa si era allontanata del tutto dalla sua Gerusalemme, dove viveva edera il capo dell'Istituto Vidal Sassoon per lo studio dell'antisemitismo. Robert era il maggiore storico dell'argomento, il più innovatore e colto: aveva osato staccarsi da ogni parametro che legava l'antisemitismo alla sola destra per esaminare, per primo, come esso sia potuto allignare anche nella sinistra storica e giù per li rami fino nella sinistra radicale e all'islam jihadista.
I suoi libri sono un incanto di scrittura, come il suo inglese british, preciso, appuntito nell'accusare i veri responsabili dell'obbrobrio che gli è toccato a vedere, quello della rinascita in Europa dell'"odio più antico" come si chiama uno dei suoi libri più importanti. Un suo recente saggio descrive persino con mesta poesia l'assedio alla sinagoga di Parigi Don Abravanel di Rue la Roquette: un attacco quasi completamente islamico, un raid deciso a uccidere gli ebrei in preghiera nel cuore di Parigi. Robert con grazia e orrore denuncia qui il fatto che l'elite raffinata e colta ha voltato la testa dall'altra parte condividendo un segreto odio contro Israele e gli ebrei. Ha osato denunciare l'imbarazzante mistura dell'antisemitismo contemporaneo insieme alla evidenza dell'antisemitismo islamico e di sinistra accanto a quello nazifascista: ci lascia così una lezione di coraggio e di vera lotta contro l'odio più antico.
A proposito di storia, vorrei segnalare la sezione sullo Stato d’Israele, http://www.storico.org/africa_islamici_israele.html, del sito www.storico.org. Particolarmente degni di nota gli articoli sui temi attinenti gli ebrei e l’ebraismo attraverso la stampa italiana.
MAZZONI CARLO ALBERTO , FORLI' - ITALIA
La ringrazio per i suoi articoli e le sue informazioni. Sono appena rientrato dal mio terzo viaggio a Gerusalemme, ove avevo portato in valigia il suo bellissimo libro "A Gerusalemme". Il mio amore per Gerusalemme e il mio orrore per l' antisemitismo dilagante trovano qualche conforto nei suoi lavori volti ad una preziosa divulgazione della Verità. Da cattolico credente e praticante, ed ancor più da laico, sarò sempre e comunque vicino alla splendida civiltà ebraica.
Edoardo , Milano
Posso citarmi? Nei primi anni Sessanta sui muri dismessi di varie periferie di Milano apparvero scritte a caratteri cubitali in vernice color azzurro intenso che recitavano: "URSS=NAZISMO", sic!!!Dopo mezzo secolo posso confessarlo... l'autore ero io!
Piero Sammut , southampton inghilterra
La morte dell Professor Wistrich ha lasciato un dispiacere anche a me. In un Mondo pieno di vigliacchi, c`i mancha la sua voce corragiosa Si vede addesso che c`e una barcha piena di odio che s`avvicina per fare piu' propaganda contro Israele. Spero che Dio gli manda una grande tempesta con un` grande naufragio.Cara Signora ti ringrazzio per mandarmi i tuoi scritti mi son tanto graditi.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
Cara Fiamma, cercherò di conoscere il lascito intellettuale del professor Wistrich nei suoi lavori.----- Finora ho sempre pensato che il problema dell'odio anti ebraico, che è molto antecedente a quello contro Israele (fittiziamente “giustificato” dal “soccorso” ai palestinesi), fosse da attribuire alla “diversità” di un popolo certo di essere stato scelto da Dio per un SUO DISEGNO, e costretto dalle vicende della diaspora ad “afferrarsi” alle proprie tradizioni religiose e di vita vissuta per non perdere la sua identità e quindi scomparire.----- Così facendo, ha rifiutato l'omologazione in altre culture, pur convivendo con esse senza problemi, ma creandone a quelle più “chiuse” in quanto ideologizzate: chi non si omologa costituisce una voce critica ed un esempio destabilizzante per chi detiene il potere assoluto e “indiscutibile”.----- Non stupisce che ideologie di fatto come lo zarismo (e simili impostazioni sociali), il comunismo, il nazifascismo e il cristianesimo mal vissuto da chi aveva capito nulla dell'insegnamento “rivoluzionario” di amore di Gesù, il Cristo, abbiano sviluppato un odio “viscerale” contro gli ebrei (alcuni dei quali si sono, di fatto, accodati ai persecutori del loro popolo, come avviene tuttora).----- La riprova di questa ipotesi si ha nel fatto che ANCHE NOI CRISTIANI, quando viviamo secondo il Cristo e ci sentiamo parte del SUO DISEGNO, entriamo automaticamente nel “mirino” dei persecutori, come è stato fin dagli inizi, sotto gli imperatori romani e altrove (Giappone medievale, comunismo sovietico e cinese, eccetera), ed ora dove domina l'ideologia islamica (la coincidenza del potere religioso con quello statuale è ideologizzante).----- Per gli ebrei, in più e per i motivi detti, c'è stato il successo economico e lo sviluppo intellettuale (e poi tecnico/scientifico) a renderli bersaglio di invidie e diffamazioni.----- Tutte ipotesi da discutere e verificare.
giuseppe casarini , binasco (MI)
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