Iran, intesa vicina: più nucleare per tutti
mercoledì 1 aprile 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 01 aprile 2015A meno che non vadano in porto gli sforzi drammatici dell'ultima ora che hanno allungato di poco, fino ad oggi, la discussione, è in stallo l'accordo con l'Iran per ottenere il blocco della sua attività nucleare. Non è ancora chiaro dunque se si realizzeranno i desideri di Obama che dovevano giungere a compimento ieri sera, scadenza per l'annuncio di un accordo destinato a creare un'illusione in più, fonte di pericolo e confusione, e un Iran nucleare consolidato per strada. Addirittura, Benjamin Netanyahu, se l'accordo atteso sarà raggiunto ha previsto che gli Ayatollah avranno l'atomica in appena un anno. Ma la fragilità dell'alleanza dei P5+1, la debolezza del protagonista americano entusiasta, ma strategicamente troppo perdente in Medio Oriente per fornire garanzie d'acciaio hanno rallentato i lavori, e così l'opposizione della Francia dopo la scoperta che l'America trattava sottobanco con gli Ayatollah, e la proverbiale prudenza della Germania, alla fine un accordo ieri non è stato stretto, e se stanotte non si percorrerà la distanza fra le parti, solo a giugno riprenderà la discussione.
L'Iran in una parola sta cercando di portare a casa il suo solito successo, quello cui ci ha abituato: la delegazione mostra un volto urbano, stavolta quello del ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, poi, alla fine, avvizzisce, non è più d'accordo, rompe, riceve ordini da Teheran, e dunque guadagna tempo per proseguire nel suo progetto nucleare. Come fa? Semplice, proprio come questa volta: dimostra buona volontà mentre sposta la discussione dalle centrifughe agli altri impianti, alle ispezioni, al trasferimento dell'uranio già arricchito fuori dei suoi confini. Tutto è discutibile. Su ognuno di questi temi dice quasi sì, e poi crea all'ultimo minuto un insuperabile problema. Stavolta, la questione è il trasferimento delle riserve arricchite in Russia: sembrava un risultato raggiunto, e poi la delegazione si è freddata.
Le trattative sono una palestra per (islamicamente) perseguire il proprio fine anche usando l'inganno: Sayed Hossein Mousavar, lo spokesman di Rouhani, nel 2003 il capo della delegazione iraniana, spiegò uno degli aspetti della tecnica e il fine: "Abbiamo sfruttato le differenza fra USA e EU per raggiungere i nostri obiettivi". Come oggi. Quando Mohammed Khatami, il "moderato" era presidente, il programma nucleare avanzò alquanto mentre l'Iran simulava una pausa, e Khatami se n'è vantato; fu costruita anche la centrale di Natanz, una delle più pericolose.
Di certo Obama lavorerà per appianare i dissensi, ma intanto a Sharm el Sheikh uno schieramento di dieci Paesi arabi capitanati dall'Arabia Saudita e dall'Egitto hanno annunciato, oltre alla guerra in Yemen contro gli Houti sostenuti dall'Iran, anche una solida, duratura, persino atomica opposizione all'accordo con Teheran.
I sauditi lasciano intendere di avere intrapreso un piano nucleare per contrapporsi a quello che ritengono uno sviluppo certo nel caso di un accordo: nucleare e mano libera del nemico sciita per espandere la propria egemonia in Medio Oriente. Il suo imperialismo ha incamerato parte di Siria, Iraq, Libano, Yemen… Obama e Kerry suggeriscono che l'Iran possa essere un alleato ma chi è un alleato dell'Iran, non può essere alleato anche dell'Egitto e dell'Arabia saudita, e neppure della Giordania, o dei Paesi del Golfo. Esiste una parte del mondo sunnita che si batte contro l'Isis, ma anche contro l'imperialismo iraniano. E' strano che Obama, invece di gestire il rapporto con l'Iran con inutile energia, non abbia speso i suoi sforzi per alleati più plausibili, come l'Egitto. Adesso l'Iran secondo l'accordo manterrebbe 6000 centrifughe, comprese quelle ultraveloci, non spianerebbe Natanz e Fordo, le due centrali fatali, e chissà che cosa cuoce sull'uranio arricchito. Nel marzo del 2005 aveva 200 centrifughe, oggi ne ha 19mila. Durante le trattative precedenti, doveva trattenere 1500 centrifughe, ora 6000. A giugno, di più.
giovedì 2 aprile 2015 19:40:44
Cara Fiamma,I pazzi Obanesi stanno discutere come si potrà fare l`alleanzacon i pazzi di Iran.Mentre il Mondo guidato da imbecilli Europei stanno contare il denaro che potranno guadagnare facendo più business con i pazzi di Iran."Nothing personal only business"
Ferruccio Barbieri , Mantova
giovedì 2 aprile 2015 12:24:08
Il vaso di pandora sta per essere scoperchiato, ciò che metterà in moto non si sa ancora ,ma non potrà portare certamente più pace. L'America pensa che destabilizzando ulteriormente il Medioriente ne avrà un vantaggio strategico ed economico come nella 2° Guerra Mondiale in cui mandava a morire i suoi figli mentre i suoi magnati dell'economia e della finanza segretamente continuavano a fare affari con la germania nazista . Ma poi come si può pensare di permettere ad uno stato come l'Iran ,finanziatore di tutti i gruppi del terrore, di diventare una potenza nucleare ? Cosa possono valere le sue garanzie nel momento in cui continua ad invocare la distruzione dello Stato d'Israele ? Qualsiasi accordo verrà raggiunto che valore potrà avere quando al tavolo manca proprio lo Stato che più ne verrebbe danneggiato , e cioè Israele ? Forse il mussulmano Obama sta cercando in patria il voto dei mussulmani per le prossime elezioni che lo vedono perdente ? Stia attento però, a giocare col fuoco alla fine ci si scotta.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
mercoledì 1 aprile 2015 23:34:48
Cara Fiamma, le trattative con l'Iran stanno andando nel modo consueto: quelli vanno avanti per la loro strada e gli occidentali non si decidono a fare l'unica cosa sensata.------Dare un ultimatum con minaccia di intervento militare e procedere alla distruzione degli impianti nucleari e delle scorte.------ Tutti gli altri Paesi islamici produttori di petrolio approverebbero apertamente o accetterebbero (volentieri, ma senza dirlo) il fatto compiuto. A incominciare dalla Arabia Saudita.----- Persino se il "lavoro" lo facesse Israele. ----- Ma la cosa migliore sarebbe che Arabia Saudita ed Emirati APRISSERO RELAZIONI DIPLOMATICHE CON ISRAELE, con scambio di ambasciatori, unendosi a Giordania ed Egitto, già collegati, che sono anche naturali alleati contro Iran e terroristi.-----Impatto ed isolamento per l'Iran sarebbero devastanti.----- Si potrebbe anche appoggiare l'opposizione iraniana, prevalentemente in esilio, per fomentare una rivolta interna (se massivamente supportata dall'esterno)..----- L'Università egiziana Al Azhar si è espressa molto chiaramente contro i terroristi e, dato che dietro quelli c'è l'Iran, potrebbe "legalizzare" l'intervento, emettendo una specie di "scomunica", fatwa, contro gli ayatollah iraniani ed i loro seguaci.----- Può sembrare fantapolitica o "sogno ad occhi aperti", ma nella Storia si è visto ben altro.----- E' stato detto da molti e più volte che ci troviamo di fronte ad una scelta simile a quella che doveva essere fatta nei confronti di Hitler, PRIMA CHE FOSSE ABBASTANZA FORTE PER REGGERE UNA GUERRA.----- L'unica cosa da NON FARE, è tirarla per le lunghe e lasciare spazio di azione a quei delinquenti.----- Se c’è da estirpare un cancro, non si fanno trattative: si taglia e basta.----- Poi si provvede alle medicazioni.----- E si fa prevenzione per evitare che qualche “rimbambito” ne lasci crescere un altro……