Due modi diversi di affrontare il terrorismo
mercoledì 23 dicembre 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 23 dicembre 2015Israele è un paradosso: una democrazia che sola nel cuore della zona più difficile del mondo combatte la bestialità del terrorismo come conducesse una partita di fioretto; è una difesa evidente per tutto il mondo occidentale e quest'ultimo usa contro di lui armi acuminate; un guerriero in battaglia che pure lascia spazio a continue domande. Si intrecciano sui media l'eliminazione mirata a Damasco (secondo fonti estere, come si dice) di Samir Kuntar e dall'altra parte la caccia ai terroristi israeliani che funestano con i loro delitti la coscienza dello Stato Ebraico.[...]
Mediorientale
lunedì 14 dicembre 2015 Generico 1 commento
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" condotta da Massimo Bordin.
Mediorientale
venerdì 4 dicembre 2015 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" condotta da Massimo Bordin.
Registrazione audio della presentazione a Roma del libro "Il Califfo e l'Ayatollah"
mercoledì 25 novembre 2015 Generico 1 commento
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare gli interventi di Massimo Bordin(Radio Radicale), di Pierluigi Battista(Corriere della Sera) e di Maurizio Molinari (La Stampa) durante la presentazione del mio nuovo libro "Il Califfo e l'Ayatollah"

Presentazione a Milano del nuovo libro di Fiamma Nirenstein: "Il Califfo e l'Ayatollah"
mercoledì 25 novembre 2015 Generico 1 commento
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Presentazione a Roma del nuovo libro di Fiamma Nirenstein: "Il Califfo e l'Ayatollah"
martedì 24 novembre 2015 Generico 0 commenti

Se i morti di Israele non fanno notizia
lunedì 23 novembre 2015 Il Giornale 10 commenti
Il Giornale, 23 novembre 2015Non comprendere che il terrorismo che investe Israele è identico a quello che sta investendo il resto del mondo è molto pericoloso per l'Occidente, è una discriminazione, è distogliere gli occhi dal dolore, è negare la solidarietà che deve invece compattare tutta la guerra al terrore: se è vero che per affrontare lo scontro devi innanzitutto definirlo, il fraintendimento qui è corruttivo e letale. Ieri John Biden, il vece-presidente degli Stati Uniti, nel suo "weekly address" alla Casa Bianca sui temi del terrore, ha citato gli attacchi terroristi in corso definendoli "atroci" e ha menzionato Parigi, Beirut, l'Iraq, la Nigeria. Israele non compare nonostante ieri stesso abbia perduto una ragazza di 21 anni, Hadar Buchris e abbia subito altri attacchi, come ogni giorno.[...]
Il terrorismo dei coltelli gemello diverso dell'Isis
venerdì 20 novembre 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 20 novembre 2015Ieri Israele ha avuto altri 4 uccisi per terrore. Uno stillicidio, un'ondata di terrorismo parallelo a quello di Parigi prosegue la continua tortura che nelle ultime settimane ha fatto 18 morti, 350 feriti e 1500 episodi di terrore nella strade di Gerusalemme e in tutta Israele fra accoltellamenti, spari, esplosioni, uso delle auto per travolgere i passanti. Oggi si aggiungono alla lista altre quattro persone, due pugnalate all'ingresso di una sinagoga nello scenario metropolitano di Tel Aviv, l'altro nel Gush Etzion, uno di 25 anni e uno di 50, 10 i feriti.[...]
Mediorientale
venerdì 20 novembre 2015 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" condotta da Massimo Bordin.
È il modello di Israele: una vita sotto assedio
domenica 15 novembre 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 15 novembre 2015Battere il terrorismo è un sentimento, una decisione profonda, una fede nella propria battaglia e nel proprio diritto alla vita. E' anche la determinazione a battersi non violando, ma anzi difendendo i propri valori; è alzarsi la mattina sapendo che bisogna anche saper convivere con l'orribile bestia onorando la propria vita quotidiana. Una volta, durante la Seconda Intifada col solito gruppo di donne facevamo ginnastica nella palestra dell'Ymca quando è arrivata la notizia di un autobus saltato per aria all'angolo. In tuta e snickers, siamo tutte uscite di corsa fino all'angolo dove l'autobus era esploso. Abbiamo visto sgomberare i corpi senza vita. Dentro, ancora seduto, la testa reclinata, lo zaino in grembo, si intravedeva un corpo di una persona. Non ci lasciarono passare la transenna; dopo un poco siamo tornate in gruppo alla palestra, e abbiamo ripreso la lezione col cuore pesante quanto si può.[...]