Il terrorismo dei coltelli gemello diverso dell'Isis
venerdì 20 novembre 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 20 novembre 2015Ieri Israele ha avuto altri 4 uccisi per terrore. Uno stillicidio, un'ondata di terrorismo parallelo a quello di Parigi prosegue la continua tortura che nelle ultime settimane ha fatto 18 morti, 350 feriti e 1500 episodi di terrore nella strade di Gerusalemme e in tutta Israele fra accoltellamenti, spari, esplosioni, uso delle auto per travolgere i passanti. Oggi si aggiungono alla lista altre quattro persone, due pugnalate all'ingresso di una sinagoga nello scenario metropolitano di Tel Aviv, l'altro nel Gush Etzion, uno di 25 anni e uno di 50, 10 i feriti.
L'assoluta casualità degli attacchi risulta lampante se si guarda all'immensa differenza fra gli obiettivi prescelti: gente di Tel Aviv che va alla sinagoga per la preghiera serale, e due automobilisti fermi in coda vicino a Alon Shvut, nei Territori del Gush Etzion. Agli attentatori non interessava affatto l'identità dei loro obiettivi, perché questo è il terrorismo: basta che siano ebrei, come ai terroristi di Parigi bastava che fossero francesi. Ebrei, cristiani, imperialisti, oppressori, corrotti occidentali… La scelta casuale delle vittime, nella più occidentale città israeliana, o negli insediamenti è tipica del terrorismo contemporaneo, dal Daesh a Hamas agli altri terroristi palestinesi. Gli uccisi sono per il terrorista, esattamente come a Parigi, o a Londra, o a Madrid o a Tolosa e Bruxelles, segnali piantati nella terra del suo piano di dominazione che, nella prima fase, si esprime nella confusione che riesce a seminare, nella gente che perde fiducia nel potere costituito e resta a casa avvilito nella sua vita quotidiana, per poi sfociare nella seconda fase, quella della compiuta dominazione, nel caso di Israele nella cacciata del popolo ebraico; nel caso dell'Occidente intero in spazi sempre più vasti per il Califfato.
Per l'uomo del Daesh, o Isis, gli attentati, dal Canada alla Francia, già delimitano i confini dello Stato islamico, così come per i palestinesi gli attentati sul territorio israeliano lo destinano a entrare alla fine a far parte del dominio islamico. Israele ha messo due giorni fa fuori legge il Movimento Islamico del nord dello sceicco Ra'ad Salah, ne ha tagliati i finanziamenti e chiuse le sedi, una mossa che Netanyahu ha accompagnato con rassicurazioni ai musulmani di rispetto e accettazione: ma la decisione del Gabinetto israeliano è quella di non consentire che un’organizzazione contigua al terrorismo sia libera di spargere il suo seme. Ultimamente l'Isis, in un video postato lunedì, ha lanciato una campagna in cui incita i palestinesi ad attaccare ovunque gli israeliani, chiunque essi siano, mentre in ben sei video i loro predicatori invitano a uccidere gli infedeli sullo sfondo delle immagini degli attacchi coi coltelli. Un video intitolato "Restituite il terrorismo agli ebrei" rispecchia il tipico atteggiamento per cui qui Israele, là gli occidentali, vengono accusati delle "colpe" che causano il terrorismo che si rovescia su di loro.
Si calcola per altro che nelle file del Daesh si annidino circa 200 palestinesi, la loro presenza è maggiore a Gaza mentre nell'West Bank gran parte dei palestinesi lo rifiuta, ma di sicuro ormai nell'estremizzazione corrente migliaia sono ispirati dall'ideologia islamista del gruppo. L'uso sconsiderato anche da parte dell'Autonomia Palestinese della bugia che Israele vuole occupare la Moschea di Al Aqsa ispira l'islamismo che porta i giovani al terrore. L'ondata dei coltelli è un tentativo di imitare l'Isis e le sue decapitazioni; l'attacco a luoghi sacri agli ebrei, come l'incendio alla tomba di Giuseppe mima altri attacchi ai vari luoghi sacri. Israele è abituata a rispondere al terrorismo sin dagli anni '20, ben prima che esistesse il problema dei territori. Il mondo invece non è abituato a prendersi cura del terrore in Israele, che è sempre stato lasciato solo a fronteggiarlo mentre invece si adoperava a fare muro per tutti quanti.
domenica 22 novembre 2015 08:42:36
Una semplice e banale domanda per Lei e per chi ci legge, relativamente alla anomala alleanza formatasi contro Isis.Vedo, sui social (io uso twitter) gran fervento e simpatia per l'azione russa e francese, dimenticando che nella stramba alleanza c'è pure Iran che non ha ruolo secondario.Non è che per caso così facendo si legittima e si targhetta Iran e Assad tra i "buoni e bravi" che han combattuto Isis?Non mi avventuro in alta politica estera ma a mio avviso gli Usa sono troppo defilati ed attendisti, dovrebbero essere più vicini ad Israele e coordinare anche operazioni comuni.O quantomeno lavorare di più dal punto di vista mediatici per non lasciare la legittimazione di certi regimi assassini che sarebbero un danno per Israele.Grazie dell'attenzione.
Piero Sammut , Southampton Inghilterra
sabato 21 novembre 2015 12:33:36
Cara Signora Nirenstein,Il Presidente Francese ha dichiarato Guerra contro questi ISIS perché fanno la Guerra contro la Francia.Israele soffre la guerra continuamente da questi assassini nominati palestinesi, che vogliono distruggere Israele lo Stato dei Ebrei. Lo stato di guerra e anche la guerra contro la religione degli Ebrei. Chi sono questi capi criminali ? Tutto il Mondo lo sa questo. Il Capo e` Abu Mazen. Con HAMAS e tutti quelli che fanno la guerra contro Israele. Perciò questi cani randagi devono essere eliminati una volta per sempre.Qui siamo tutti Ebrei e siamo anche noi capaci di difendersi.
gian franco zannoni , faenza / italia
venerdì 20 novembre 2015 14:12:13
E proprio questo che non capisco: il mondo si è attivato per ridare e riconoscere un territorio, ISRAELE, ai suoi abitanti di sempre e/o a coloro che desiderano ritornare, e poi si dimentica di sostenere e difendere questa decisione nel tempo. Almeno le decisioni iniziali fossero state chiare, anche territorialmente parlando, sin dall'inizio. Non sono molto preparato, nè forse chiaro, ma oggi più che mai mi sento solidale con questo Popolo che quotidianamente vive "una Parigi".
roberto santachiara , pavia italia
venerdì 20 novembre 2015 12:28:16
ora tutti dicono/scrivono SIAMO TUTTI FRANCESI, ma io vorrei che si proponesse di dire SIAMO TUTTI EBREI