Fiamma Nirenstein Blog

Il Giornale

Ku Klux Klan incubo d'America. Fa paura, ma è quasi estinto

giovedì 25 ottobre 2012 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 25 ottobre 2012

Perché mai la giovane Sharmeka Moffitt abbia deciso di inscenare un attacco del Ku Klux Klan, questo è nella mente degli dei e della ragazza che speriamo guarisca bene e presto dalle orribili bruciature che si è autoinferta. Certo ha segnalato all'America e al mondo due temi: nonostante i decenni di leggi di parità e un presidente nero, la popolazione afroamericana soffre il trauma della violenza razzista, e la rappresenta drammaticamente. In secondo luogo, il nome del Ku Klux Klan è tale da far saltare su tutta l'informazione, il suo fantasma è tuttora gigantesco, come quando alla fine degli anni '80 la cronista si mise le gambe in spalla per visitare in Louisiana il capo della famigerata organizzazione razzista, assassina abitudinaria di neri innocenti. Si chiamava David Duke, così si chiama ancora mentre inopinatamente viene fotografato durante alcune manifestazioni con Occupy Wall Street, un movimento di sinistra. Sorprendente? [...]

Romney non vince ma convince. Può fare il comandante in capo

mercoledì 24 ottobre 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 24 ottobre 2012

Dopo il dibattito fra Obama e Romney, l’ultimo prima delle elezioni che si terranno fra tre settimane, la confusione regna sovrana, il volto del vincitore è velato, i sondaggi raccontano ciascuno la sua novella. Al momento non c’è più uno sfidante e uno sfidato, anche il linguaggio corporeo dei due è confuso: Obama è andato teso come un gallo da combattimento allo scontro sulla politica estera, proteso dalla sedia scrutava ogni battito di ciglia, ogni parola del rivale e attaccava di continuo; Romney ben accomodato in poltrona, un inamovibile sorriso etrusco sulle labbra, ha usato uno studiato tono presidenziale, ha ripetuto la parola “pace” all’inizio, alla fine, nel mezzo. Un pò troppo. Quieto, pacato, tutto il contrario del guerrafondaio che i nemici descrivono. Alla fine della discussione, i sondaggi della CNN ci dicono che Obama ha vinto col 48 per cento e Romney ha solo il 40 per cento dei consensi. Ma un altro sondaggio ci dice che per il 60 per cento degli americani Romney potrebbe essere il migliore “commander in chief”, cioè capo di stato maggiore, ruolo che spetta al presidente e che per il Paese meglio armato e più insidiato del mondo è uno dei più importanti. [...]

Mamma, bandiera e colpi bassi. L’Obama populista batte Romney

giovedì 18 ottobre 2012 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 18 ottobre 2012

Obama e Romney, corpo a corpo. Nel precedente confronto in tv Romney aveva schiacciato un facile Obama colpito da una specie di botta in testa, arrivando a un consenso del 67 per cento dell’audience contro solo il 25 per cento di Obama. Un disastro. Stavolta, e forse per questo ha vinto, Obama era normalmente reattivo, stipato di informazioni , il suo team lo aveva allenato come un pugile che al gong deve saltare verso l’ultima opportunità. Adesso siamo, secondo la CNN, 45 a 39, e secondo la CBS 37 a 36, un match vinto ai punti da un Obama che sovente ha usato una retorica populista che tuttavia non ha scalfito un Romney vivace ma sobrio, concetrato verso il risultato. Realistiche le sue promesse nel campo dell’economia, consistente il riferimento alla sua esperienza di imprenditore privato, semmai sopra le righe ed eccessiva l’abiura totale di George W. Bush, cui non ha dedicato neppure una frase di cortesia.

Nobel per la pace all'Ue, che insopportabile "politically correct"

sabato 13 ottobre 2012 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 13 ottobre 2012

Ma come mai i signori del premio Nobel sono così incartati nei loro smoking da non avvertire il freddo né il vento di tempesta? Capisco che vogliano dare all'Europa una pacca di incoraggiamento sugli stracci, ma che cosa gli è venuto in mente di assegnarle il Nobel per la pace? Quali sognanti fantasie norvegesi li dominano, quali autorizzano in loro un insopportabile politically correct che non può che danneggiarci? Per risolvere i guai, non bisogna seppellirli nella melassa. La Spagna è al 50 per cento di disoccupazione giovanile e in buona compagnia, la Grecia è appena stata teatro di manifestazioni contro la Merkel con sventolio di croci uncinate, l'antisemitismo risorge tanto da costringere gli ebrei svedesi e francesi alla fuga, l'impatto con le comunità radicalizzate degli immigrati islamici ci trova impreparati.[...]

"Piccola e povera", Marchionne non tocchi Firenze

giovedì 11 ottobre 2012 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 11 ottobre 2012

Quando ero una ragazzina Firenze era ancora più piccola e più povera, e la mattina presto, prima di andare a scuola scendendo dal 17, quando facevo delle quotidiane levataccia per visitare il Battistero o Santa Croce prima della campanella del Liceo Galileo, io sapevo che ero, essendoci nata, la persona più fortunata del mondo. Piccola.. povera... chissà che ha voluto dire Marchionne, non sono misure per il genio umano, non per le orme di Michelangelo e di Lorenzo, non per l'invenzione del Rinascimento, non per le immensita' della cupola del Brunelleschi, un ufo che ha trasportato sulla Terra l'immensita' del creato e ancora non si capisce come possa essere qui a darci tanto lustro e tanta ispirazione. [...]

La povertà a Teheran fa scoppiare la rivolta del bazar

giovedì 4 ottobre 2012 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 4 ottobre 2012

E’ comunque una grande notizia, anche se non ne sappiamo affatto l’esito, ma un dato di fatto è chiaro: esiste di nuovo un Iran coraggioso, non tutto è stato sommerso nel bagno di sangue  in cui affogarono le proteste del 2009. Grande notizia, le sanzioni funzionano! Esiste un Iran stufo e spaventato dalle sanzioni che hanno ucciso l’economia persiana. L’esito di una operazione che appariva inconsistente, invece eccolo là, si vede nel gas dei fumogeni che la polizia del regime, in assetto di guerra, ieri ha sparato nelle vie di Teheran. [...]

Ecco perchè Obama sbaglia a pagare i Fratelli musulmani

domenica 30 settembre 2012 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 30 settembre 2012

Il mondo alla rovescia, ma così pericolosamente alla rovescia che rischiamo di vedercelo cadere in capo. Ieri il Congresso americano ha ricevuto dalla Casa Bianca, la notifica di prepararsi ad aprire la borsa: gli USA doneranno al nuovo egitto di Mohammed Morsi 450 milioni di dollari per aiuti urgenti. Bisogna tener conto del fatto che questa promessa segue un incontro tenuto ai margini dell’assemblea generale dell’ONU fra Hillary Clinton e Morsi stesso in cui la Segretaria di Stato ha confermato la donazione del miliardo e mezzo promesso da Obama al governo rivoluzionario. [...]

Appello al mondo civile: boicottate Ahmadinejad

martedì 25 settembre 2012 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 25 settembre 2012

L’assemblea dell’ONU, con le sue cospicue falle, è in corso. Dal Darfur alla Siria, la sua inerzia è stata ed è la malattia del mondo. Le sue scelte, fatte in assemblea e in tutte le sue agenzie a colpi di maggioranze islamiche e terzomondiste, ne fanno un corpaccione irrilevante e talora dannoso. Ma un gesto, potrebbe ridargli significato: un serio boicottaggio del discorso di Ahmadinejad previsto per domani. Il presidente iraniano ha però già fatto il suo debutto ieri a una sessione sullo stato di diritto, di cui non può saperne tanto. [...]

L'Occidente cambi rotta con l'islam

sabato 22 settembre 2012 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 22 settembre 2012

Eppure resta in noi occidenta­li­un senso di incredulità prima an­cora che di orrore quando vedia­mo, come è accaduto ieri, che, col pretesto del misero film contro Maometto, il mondo si tinge di nuovo tutto quanto di rosso san­gue. Non possiamo fare a meno di chiederci per che cosa sono dun­que morti i 17 pakistani massacra­ti ieri a Lahore e a Karachi, per co­sa è stata messa a ferro e fuoco l'In­donesia, perchè proprio ieri un commando terrorista palestinese ha lasciato sul terreno un soldato israeliano nel Negev perdendovi anche tre dei suoi adepti, perchè Parigi è sotto assedio, perchè fino da noi a Roma, a Sydney in Austra­lia, e in Tunisia, in Libano, in Ye­men, e davanti all'ambasciata francese al Cairo si sventolano le bandiere nere di minaccia al no­stro mondo... in Oriente e in Occi­dente i musulmani in piazza san­no bene che noi, nel nostro mon­do, la stessa critica irridente che applichiamo alle loro icone le ap­plichiamo alle nostre, che gli ebrei si prendono in giro da soli da secoli, che film e rappresentazio­ni­artistiche di gusto svariato ripro­ducono Gesù, la Madonna, i San­ti, senza che nessuno gli dica quando e come farlo.[...]

Primavere arabe. Era meglio quando si stava peggio

mercoledì 19 settembre 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 19 settembre 2012

Si stava meglio quando si stava peggio. Già sentito dire? E allora perchè tutti si sono eccitati tanto quando le folle arabe, adornate di aura primaverile, hanno fatto le loro rivoluzioni? Ora la novità è che, a confermare le delusioni, i dati dicono che la forza dell’opinione pubblica, le libertà civili, lo stato di diritto, la corruzione e la trasparenza hanno fatto nei paesi rivoluzionari passi indietro o sono rimasti fermi rispetto ai bei tempi dei tiranni. Lo scrive il rapporto della Freedom House che di mestiere misura ogni anno il tasso di democrazia. [...]
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