Fiamma Nirenstein Blog

Il Giornale

Nel 2013 nel medio Oriente non ci sarà più la Primavera

lunedì 31 dicembre 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 31 dicembre 2012

Il 2013 sarà l'anno del rim­pianto e della confusione, scuoteremo la testa ogni giorno chiedendoci come abbiamo po­tuto chiamare Primavera Ara­ba quella cosa che ora scon­quassa il Medio Oriente e che contagia il mondo musulmano intero verso la Sharia, la legge coranica, con nuovi scontri, nuovi conflitti, nuove contrap­posizioni. La difficoltà di tra­sformare una coscienza rivolu­zionaria in una coscienza de­mocratica è un problema che l'Europa ha elaborato per de­cenni: il mondo arabo comin­cia ora ­a affrontarla con la zavor­ra impossibile della religione al comando. Dalla Tunisia, al Cai­ro, allo Yemen, alla Libia, e infi­ne alla Siria, possiamo prevede­re l'allar­garsi geografico del pa­norama rivoluzionario verso la Giordania (il cui bravo re Abdul­lah tiene a malapena) e il Su­dan, la sharia, la legge islamica, è diventata il messaggio domi­nante. La Fratellanza Musulma­na è l­a nuova internazionale pa­narabista, e nel 2013 stenderà le sue ali.[...]

La strage del pane mette Assad all'angolo

lunedì 24 dicembre 2012 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 24 dicembre 2012

È impossibile abituarsi alle stragi in Siria, 43mila morti in undici mesi. E quella di ieri, che avviene nella provincia di Hama, a Halfaya, proprio nei giorni in cui il mondo ama raffi­gurarsi come propenso alla bontà e destinato alla pace, de­sta un orrore intollerabile, che non può restare senza risposte. Le immagini che ci è toccato vedere ieri, risultano ancora più inguardabili del solito. Mil­le persone in fila davanti al ne­gozio più essenziale nella sto­ria umana, la panetteria, sono state assalite premeditatamen­te dal fu­oco di Assad e fatte a pez­zi almeno in trecento. Erano ci­vili, donne e bambini, e anche chi è giustamente preoccupato della successione ad Assad dal­la presenza nelle forze ribelli in maggioranza della Fratellanza Musulmana, salafiti e anche uomini di Al Qaida, non può non capire che Assad non può più restare al potere secondo ogni criterio di decenza e di le­galità internazionale. Hama ol­tretutto è la mitica ferita che fu già aperta dal padre di Bashar, Hafez al Assad, che vi compì una strage gigantesca, c’è chi di­ce 10mila persone, chi parla di 40mila. Anche allora le vittime erano cittadini sunniti, sempre nemici del potere alawita af­fiancato dagli sciiti. [...]

Follia talebana: aiutare la polio

giovedì 20 dicembre 2012 Il Giornale 8 commenti
Il Giornale, 20 dicembre 2012

Gli uomini amano a tutte le latitudini farsi del male, distruggere le proprie speranze di prosperità, di salute, di ricchezza... E’ un sogno dolce e ingenuo quello del progressismo che insegna un mondo dedito alla “ricerca della felicità”, quasi un dovere più che un diritto codificato nella Costituzione americana. In realtà c’è metà dell’umanità schiava delle sue pulsioni masochiste e i talebani sono al primo posto [...]

Assad agita contro Israele lo spettro delle armi chimiche

mercoledì 12 dicembre 2012 Il Giornale 3 commenti

Il Giornale, 17 dicembre 2102

Come in una spirale di orrore, adesso entrano sulla scena siriana anche i campi profughi palestinesi: è addirittura un bombardamento compiuto dai jet di Assad quello che ha colpito dentro una moschea del campo profughi di Yarmouk, alla periferia di Damasco, 25 ribelli che vi si erano rifugiati dopo aver tentato un’avanzata nella capitale. Sono stati tutti uccisi, e lo scontro nel campo aveva messo in fuga il famoso comandante del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, il duro e ormai anziano Ahmed Jibril. Era rimasto fedele ad Assad mentre il capo di Hamas Khaled Mashaal se ne era andato in cerca di altri sponsor. [...]

Il leader di Hamas torna dall'esilio. Vince l'estremismo.

sabato 8 dicembre 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 8 dicembre 2012

Dinamiche mediorientali a velocità supersonica. Arriva Khaled Mashaal a Gaza. Il leader di Hamas festeggia varie cose: il suo primo ritorno a Gaza dal ‘67, i 25 anni dalla fondazione del movimento islamista da tutto il mondo messo nella lista terrorista, la gioia di aver sparato missili fino a Tel Aviv e Gerusalemme usando le forniture iraniane e tuttavia di aver coinvolto nelle trattative l’Egitto della Fratellanza così da dissuadere Israele da un ingresso nella Striscia in conclusione della guerra. C’è chi dice che quando Mashaal se n’è andato da Damasco in seguito alla rivolta contro Assad (i palestinesi sono sunniti, alleati naturali dei ribelli) ha creato le premesse per un distacco dall’Iran... ma fino ad ora le armi seguitano a fluire a Gaza tramite il Sudan,il Sinai e quant’altro. Tuttavia per questo distacco dalla Siria, Mashaal è visto come un possibile interlocutore segreto di Israele. Ma perchè mai un Hamas sulla cresta dell’onda vorrebbe cercare la pace? Bisogna invece leggere bene il fatto che per la prima volta Fatah abbia deciso di partecipare ai festeggiamenti di Hamas, che altro non sono che una ripetuta condanna a morte di Israele.[...]

L'Europa perde il ruolo di mediatore con Israele

martedì 4 dicembre 2012 Il Giornale 8 commenti
Il Giornale, 4 dicembre 2012

L’Europa si dice molto preoccupata, ma si vede di lato un sorrisetto di malvagio compiacimento. Parigi, Londra, Stoccolma hanno invitato per spiegazioni gli ambasciatori israeliani, anche la Germania condanna. L’Italia per bocca del premier Mario Monti, esprime il suo sdegno in maniera molto pesante anche perché si unisce alla Francia parlando di “colonizzazioni” israeliane e si preoccupa riconoscendosi nelle dichiarazioni di un personaggio che con Israele ha sempre avuto un’antipatia così profonda da comparare a suo tempo l’eccidio terrorista di Tolosa alla morte dei bambini a Gaza, la signora Ashton!  [...]

Israele isolato? Ci è abituato e saprà resistere

sabato 1 dicembre 2012 Il Giornale 16 commenti

Il Giornale, 1 dicembre 2012

Fossi in Israele, me ne andrei dall’ONU; le serve solo a raccogliere isolamento e delegittimazione. Ma Israele è dura, abituata all’isolamento che nasce nel cuore malato delle parole difuoco, come quelle che  Abu Mazen ripeteva; Israele è uno Stato mostro, di apartheid, parafascista, che uccide i poveri poveri palestinesi innocenti... E tutti lo hanno votato, anche noi. [...]

Monti ha tradito Israele e la politica estera italiana

venerdì 30 novembre 2012 Il Giornale 39 commenti
Il Giornale, 30 novembre 2012

Anni di consolidati rapporti gettati via da un governo (presunto) tecnico senza consultare il Parlamento e appiattendosi sulla "linea Bersani".

E’ istituzionalmente sconvolgente la scelta di Palazzo Chigi di rovesciare con una mossa nient’affatto tecnica, ma tutta politica, le scelte di un parlamento che da vari anni a questa parte ha fatto suo onore e vanto di essere il migliore amico europeo di Israele, la cui delegazione all’ONU solo nel luglio del 2011 di fronte a una risoluzione identica ha risposto in modo opposto a quello attuale, che si è sempre proposto come mediatore di una pace trattata dalle due parti a un tavolo civile e rispettoso, e a non esporre la questione della pace a un consesso pieno d’odio contro Israele come è l’assemblea dell’ONU. [...]

Caro Yehoshua, Hamas è terrorista

martedì 27 novembre 2012 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 27 novembre 2012

Aleph Beth Yeoshua è un grande scrittore e per me anche un amico di vecchia data. Ma della politica nonostante un suo antico libro molto interessante sul sionismo (Bouli, come lo chiamano tutti, è un vero sionista) edito dalla Giuntina, vede solo ciò che gli sembra delineare i suoi sogni di grande artista, il romanzo, non la realtà sono la sua specialità. Così quando ieri sulla Stampa chiede a Israele di fare un accordo con Hamas, di nuovo fa gli stessi errori che ha fatto mille volte pensando che per fare la pace con il mondo arabo bastasse chiederlo per piacere, e farsi più in là. [...]

Tanti talenti in un solo piccolo uomo

martedì 27 novembre 2012 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 27 novembre 2012

Ehud Barak non è nè un politico nè un militare, benchè sia stato persino Primo Ministro e benchè sia stato Capo di Stato Maggiore. Ehud Barak è la storia intera d’Israele, l’utopia del lavoro di giorno e lo studio la notte, del pacifismo convinto insieme all’Uzi sempre pronto. Ne è l’incarnazione ambiziosa, geniale, laboriosa, altezzosa, ragazzo figlio di madre polacca, Esther che venne dalla Polonia nel '36 insieme a mio padre Aron nello stesso gruppo socialista, come pazzi attarversando l’Europa ormai in fiamme per costruire finalmente la terra libera e socialista degli ebrei.
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