Il Giornale
Iran, ultima follia con plauso Onu: "La droga è ebrea"
mercoledì 4 luglio 2012 Il Giornale 9 commenti
Il Giornale, 4 luglio 2012Alle volte si cerca di crederci, l’Iran la smetterà con questa mania atomica, non sarà pazzo come sembra, tutto odio antisemita e antioccidentale, vaneggiamenti negazionisti, tutto grande Satana e piccolo Satana... no, vedrai che alla fine ci stanno a smettere di arricchire l’uranio: quando vanno agli incontri internazionali per la trattativa sul nucleare e stringono la mano alla Ashton, quella baronessa ministro degli esteri dell’UE avrà pure qualche ragione di essere tanto contenta per l’attenzione galante dei suoi interlocutori in camicia grigia e occhialini da intellettuale. [...]
L'Occidente sbaglia tre volte
domenica 1 luglio 2012 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 1 luglio 2012E’ triste: la bussola è impazzita, non sappiamo dove andare. Ieri il nostro universo ha dato segni di stare perdendo conoscenza e spazio. Partiamo da Ginevra, gli occhi rotondi di Hillary Clinton e quelli allungati di Sergey Lavrov si sono fissati gelidi e incapaci, Kofi Annan quasi piangeva alla riunione dei Cinque da lui improvvidamente convocata a Ginevra. [...]
Un incubo, ma almeno non e' guerra civile
lunedì 25 giugno 2012 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 25 giugno 2012Sarebbe ora di farli tornare. Anche "fregando" gli indiani
sabato 2 giugno 2012 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 2 giugno 2012Sono stati trattati come criminali, con troppi sgarri al buon senso
Verrebbe voglia, guardandoli diritti ma sofferenti dopo cento giorni di prepotenze, capaci di mantenere la testa alta senza piangere, come devono fare i soldati di fronte alle avversità.... verrebbe voglia di dirgli qualcosa di irresponsabile. [...]
Sorpresa: la sinistra europea vince con i voti dei musulmani
venerdì 1 giugno 2012 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 1 giugno 2012Via via che le analisi sul voto europeo si fanno più accurate, si affaccia un’ipotesi innovativa e piuttosto inquietante. Secondo lo studioso di politiche europee Soeren Kern, del think tank de “Estudios Strategicos” di Madrid, il voto di cambiamento a sinistra è ormai legato inscidibilmente alla componente musulmana dei paesi in cui si è andati alle urne. [...]
L'Egitto sceglie fra Islam e Occidente
giovedì 24 maggio 2012 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 24 maggio 2012È la prima volta nella storia che l’Egitto tiene libere elezioni, e tutto il Medio Oriente, anzi, il mondo intero, trattiene il fiato. Si tratta del Paese arabo più potente e che vanta la tradizione millenaria dei faraoni; è l’ago della bilancia di quella zona esplosiva; è il Paese sunnita che, per i trent’anni di Mubarak, ha fatto più di chiunque da muro allo strapotere iraniano e dell’islam militante; è anche l’unica grande potenza araba che abbia tenuto fede alla pace stretta fra Sadat e Begin, e non è poco in un mondo dominato dall’odio per Israele. [...]
Per chi ha visto l'orrore il dolore non passa mai. E niente e come prima
lunedì 21 maggio 2012 Il Giornale 8 commenti
Il Giornale, 21 maggio 2012Assistere a una strage confina per sempre nella depressione. E chi ce l'ha fatta vive con un costante senso di colpa.
E’ difficile capire bene il terrorismo: lo si può fare in molti anni di apprendistato, vivendo in mezzo agli attentati e alle vittime e ai terroristi stessi. Nel lavoro di giornalista ti accade, e ti rendi conto che quando non c’è l’esperienza diretta dell’evento, una specie di rimozione collettiva lo vuole collocare per forza dove vale il principio di causa-effetto, dove regna la logica e la civiltà. Non è così. Ha ragione Eli Wiesel quando dice che bisognerebbe combatterlo con leggi definitive e internazionali, quelle sui crimini contro l’umanità. E’ infatti la peggiore delle guerre. [...]
I colloqui con l’Iran un ottuso regalo alla follia atomica
venerdì 18 maggio 2012 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 18 maggio 2012Lei è una bruna piccolina con i begli occhi allungati, la bocca a cuore, la voce soffice, si chiama Saba Farzan. E’ iraniana, una giovane intellettuale che vive in Germania, fondatrice del think tank Transatlantic Perspectives, scrive sul Wall Street Journal, femminista, una figura importante. Lunedì parlava a Roma in una Conferenza con un gruppo di esperti scintillanti (Ottolenghi, Ledeen, Dore Gold, Maurizio Massari), e la sua voce da bambina ha ipnotizzato il pubblico spiegando quieta e disperata quale sarà la conclusione dei colloqui sul nucleare iraniano che stanno per riaprirsi a Baghdad il 23. [...]
Se per i politici d'Egitto la gara è a odiare Israele
sabato 12 maggio 2012 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 12 maggio 2012Dopo il timore che le elezioni in Algeria, si concludessero con una vittoria islamista, un’apparente vittoria del fronte laico: il Fronte di Liberazione Nazionale (NLF, presidenziale) ha ottenuto 220 seggi su 462, mentre gli islamisti ne hanno ottenuto 66. Il raggruppamento democratico Rnd del primo ministro Ahmed Ouyahia si è attestato al secondo posto con 68 seggi. Risultati ufficiali. Ma è finita qui? Lo schieramento islamico “Alleanza Verde” subito ha denunciato “massicci brogli”: dice che i dati del governo sono truccati, e aggiunge che “Il Paese è in pericolo”. La memoria è allarmante: dopo le elezioni del 91 quando il FIS fu cancellato militarmente (e ancora oggi partecipa alle elezioni) l’Algeria ha avuto non meno di 200mila morti. [...]
Il processo all'11 settembre non assolve l'inerzia di Obama
domenica 6 maggio 2012 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 6 maggio 2012Comincia presso il tribunale militare di Guantanamo quello che già si chiama il processo del secolo: si tratta, stabilendo se i cinque imputati che furono probabilmente e per ammissione di alcuni la mente dell’attentato delle Twin Towers dell’11 di settembre 2001, di verificare la verità sulla perversione di un attacco inenarrabile che distrusse le vite di 2.976 innocenti, e anche la nostra capacità di reazione, la sua più interna natura, la capacità di difenderci dal terrorismo. Quando diciamo “nostra” intendiamo qui quella leader, del simbolo della salute e delle malattie dell’Occidente, gli USA. E quindi, dell’uomo che li rappresenta, il presidente Obama. La prima occhiata all’aula, al sentimento che circondano il processo e non consente grande ottimismo: di fronte alla possibilità di processare i grandi assassini del suo popolo l’America, Obama, sembrano vacillare: prima di discutere il terrorismo, il suo stato attuale, l’arma migliore per batterlo, ricomincia la tiritera occidentale contro il fatto usare le leggi militari, per altro riviste dal congresso e mitigate alquanto per il processo contro Khaled Sheik Mohammed, “la mente”, Ramzi bin al Shibh, Ali Abd Azuiz Alì, Mustafa Ahmed al Hawasan, Walid Bin Attash. [...]