Il morbo antisemita infetta tutti
domenica 28 ottobre 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 28 ottobre 2018Pittsburg,
Pennsylvania: com'è bella, verde e fresca, la zona della sinagoga che
ieri alle 9,45, è stata l'ennesimo obiettivo di quel ceppo inesauribile
che è l'antisemitismo omicida, una delle piante più floride della
storia. L'assassino Robert Bower, quando ha sparato sugli ebrei che
assistevano alla funzione di Sabato mattina ha urlato"Tutti gli ebrei
devono morire". Si tratta, sembra, di un "lupo solitario", e si
attribuisce il gesto a questo mostro estremista di destra, che ha
sparato sulla comunità, uomini donne e bambini, alla radicalizzazione
che caratterizza di questi tempi la società americana e al suo odio per
gli immigrati. Per altro oltre ad aver scritto idiozie assassine contro
gli ebrei e contro una loro organizzazione che aiuta l'immigrazione, ha
anche scritto contro Trump. Ma il nocciolo d'odio che lo ha portato con
due fucili automatici a sparare nel quartiere quieto e arioso alla folla
dentro la sinagoga "riformista" chiamata "Tree of Life" l'albero della
vita è né più ne meno che puro antisemitismo, in questo caso
antisemitismo nazista.[...]
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma in esclusiva da Gerusalemme: "I crimini quotidiani di Hamas e Fatah"
venerdì 26 ottobre 2018 Generico 0 commenti
Oggi, 26/10/2018, IC pubblica il nuovo video di Fiamma Nirenstein, titolato "I crimini quotidiani di Hamas e Fatah"
Clicca qui per vedere il video
La Giordania sfida sui terreni gli israeliani
martedì 23 ottobre 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 23 ottobre 2018Nel 1994 sotto un sole terribile Yzchak Rabin e il re Hussein di Giordania con l'abbraccio di Clinton firmarono nel deserto la pace fra Israele e la Giordania. Un gesto da giganti: la cronista, seduta per ore al sole su gradinate di legno, li guardava commossa e si domandava come potevano resistere senza un cappello in testa. I due concordarono anche uno speciale arrangiamento per delle particule di terra vicino al confine, e il re le affittò fino al 2019 a Israle perchè le coltivasse prevedendo poi un rinnovo per altri 25 anni. Di fatto oggi quella terra produce avocado e olive, i contadini israeliani vengono dai kibbutz ogni mattina. Un arco di pietra con le immagini di Hussein e di suo figlio Abdullah, il re odierno, segnano la proprietà. Ma in quel luogo resta anche la memoria del marzo 1997 quando un soldato giordano sparò a un gruppo di bambine israeliane in gita e ne uccise sette. Hussein andò personalmente a inginocchiarsi davanti ai genitori e a chiedere scusa. Così si fa quando si vuole la pace. Ma re Abdullah non ha la stessa sensibilità, ed ha annunciato con molte fanfare che quella parte del Trattato è abrogata, che la Giordania non darà la sua terra a nessuno, che lui sceglie "Terra Giordana e interessi giordani". E' successo qualcosa? No. E' un'osservazione impropria dato che nessuno la mette in discussione. Certamente, però, molto gradita alla popolazione composta per il 75 per cento da palestinesi, percorsa da fremiti islamisti molto minacciosi, invasa da profughi siriani, pronta ad accusare la monarchia di ignorare la causa palestinese.[...]
Mediorientale
venerdì 19 ottobre 2018 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Massimo Bordin con il quale abbiamo discusso i seguenti argomenti:
Abu Mazen, Aerei, Arabi, Arabia Saudita, Armi, Benzina, Cronaca,
Decessi, Ebraismo, Ebrei, Economia, Erdogan, Esercito, Est, Esteri,
Fratelli Musulmani, Gaza, Geopolitica, Giornali, Giovani, Guerra, Hamas,
Integralismo, Iran, Isis, Islam, Israele, Istituzioni, Lavoro, Medio
Oriente, Netanyahu, Pace, Palestina, Palestinesi, Politica, Putin,
Qatar, Religione, Russia, Salman Di Arabia Saudita, Societa',Territorio,
Terrorismo Internazionale, Trump, Turchia, Usa, Violenza, Yemen
Questo assassinio cambierà il destino del Medio Oriente
lunedì 15 ottobre 2018 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 15 ottobre 2018L'assassinio di Jamal Khashoggi in Turchia il 2 di ottobre, come in una tragedia shakespeariana, ha i colori del destino: ha protagonisti fiammeggianti e avversi l'uno all'altro fino alla morte, errori, vantaggi, immense conseguenze psicologiche e politiche. In una parola, può cambiare il destino del Medio Oriente, e paradossalmente nella direzione che il povero assassinato, vittima di tanta crudeltà, avrebbe desiderato. E' difficile capire come i sauditi, in particolare il riformista principe della corona Mohammed Bin Salman, abbiano potuto fare un errore stratosferico come eliminare il nemico sul territorio a loro più ostile, quello di una Turchia che di fatto è alla pari dell'Iran è contro il reame sunnita. L'Iran, perchè è sciita, e la Turchia (che di fatto in un empito improbabile di passione per i diritti umani, è alla testa delle accuse all'Arabia Saudita), leader del mondo legato alla Fratellanza Musulmana, sono stati avvantaggiati dall'eliminazione del nemico di Bin Salman. Erdogan ieri ha ricevuto un primo segnale di mutamento di rotta americano nelle calde, anzi vibranti, parole di ringraziamento per aver liberato, dopo due anni di crudele reclusione, il pastore americano Andrew Burnson.[...]
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma in esclusiva da Gerusalemme: "Nikki Haley lascia l'Onu ma non la politica: ecco i suoi meriti"
giovedì 11 ottobre 2018 Generico 0 commenti
Oggi,
11/10/2018, IC pubblica il terzo video originale di Fiamma Nirenstein,
titolato "Nikki Haley lascia l'Onu ma non la politica: ecco i suoi
meriti"
Clicca qui per vedere il video
Le donne la vogliono subito alla Difesa. E in futuro candidata alla Casa Bianca
mercoledì 10 ottobre 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 10 ottobre 2018Magari è vero quello che si mormora, ovvero che sia già suo il posto di segretario della Difesa, dove oggi siede Jim Mattis, e che Trump vorrebbe che lo occupasse prima del voto di novembre per riparare l'opinione pubblica femminile dopo il caso Kavanough. Oppure che nel 2020 invece di Pence sarà lei il Vice Presidente… Non si capisce, c'è anche chi dice che fosse stufa perché Bolton e Pompeo, due grossi calibri in politica estera, le facevano troppa ombra. O che nessun ambasciatore americano all'ONU dura più di due anni, o che fosse malata, e che suo marito Michael la volesse un po’ per se. Non si sa, ma, soprattutto, non importa: dispiace comunque. Perché Nikky ha rovesciato l'ONU come un calzino vecchio, ha messo a nudo il perbenismo che consente, nella nebbia di una burocrazia malata, allo schieramento non allineato-islamica e anche europeo di dominare le assemblee e la vita del dinosauro newyorkese. Ha sferzato il menefreghismo di chi usando i soldi americani poi odia gli USA, di chi ha trasformato l'ONU in una palestra anti-israeliana. Nikki ha tolto la maschera che ha travestito da "diritti umani" l'odio antiamericano e antisemita. E' l'urbano volto umano dell'America di nuovo forte e in primo piano, avvocato della democrazia nel mondo che si impone con la rosa e la spada. Quanto la gestualità e lo stile di Trump è escoriante, altrettanto il suo è ragionevole, piano. Placa e convince questa 48enne indiana la cui famiglia proviene dal Punjab, che segue sia il rito metodista che quello sikh, una bella signora decisa e modesta, originariamente Nimrata Nikki Randhawa. Nella conferenza stampa di congedo, ha dichiarato che alle prossime elezioni non intende fare nient'altro che sostenere Trump, mentre già si pensava da tempo che sarebbe stata un ottimo candidato repubblicano. Ma magari nel 2024. [...]
La strana idea che Hamas ha della pace
venerdì 5 ottobre 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 05 ottobre 2018
Israele e la minaccia dell'Iran: "A Teheran l'atomica segreta"
venerdì 28 settembre 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 28 settembre 2018La battaglia non è finita, non finisce mai per Israele: l'Iran ancora prepara la bomba atomica e lo fa proprio a Teheran dove il Mossad ha scoperto una fabbrica zeppa di strumenti e materiali atomici, mentre, sempre da rivelazioni inedite, gli Hezbollah gestiscono tre fabbriche segrete di missili di precisione attaccate all'aeroporto di Beirut. Così Netanyahu, mostrando le strutture in foto e sulle mappe di Google, nel suo discorso all'Assemblea generale dell'ONU denso di passione e di temi diversi, ha rivelato informazioni di intelligence molto drammatiche, mai trapelate prima. Ha anche affermato che materiale radioattivo, nel tentativo di celare la fabbrica di Teheran, è stato disperso dagli iraniani proprio nella capitale stessa con grande rischio della popolazione. E ha rivolto un appello all'IAEA, l'agenzia atomica, e al suo capo Yukiya Amano: fate finalmente un'ispezione, ha esclamato, visto che neppure quando a febbraio vi abbiamo consegnato le informazioni sull'archivio atomico che provava la permanenza del disegno atomico, non vi siete mossi. Netanyahu, anche se ha disegnato un quadro molto diverso da quello per cui per tanti anni ha seguitato a denunciare valorosamente da solo, all'ONU, la pericolosità dell'Iran e ha ringraziato l'amministrazione Trump per aver ristabilito un regime di sanzioni verso il regime degli Ayatollah, pure ancora sente che per Israele questo è il primo tema strategico: un Paese che lo minaccia di sterminio ogni giorno, che insiste nel preparare una bomba atomica per questo, e che nel contempo, come il Primo Ministro israeliano ha descritto, si espande in Siria, in Iraq, in Libano, in Yemen. con un disegno imperialista e di avvicinamento al confine israeliano. Netanyahu ha anche messo in guardia l'Occidente, l'ha anzi richiamato: perché questo colpevole appeasement? Ha detto. Non si capisce come l'Europa (e non solo, non si è scordato di dire Netanyahu, con palese riferimento alla Russia di Putin) seguiti a sostenere un regime che oltretutto la minaccia con attentati terroristi, di cui gli ultimi molto recentemente sventati. [...]
VIDEO Presentazione dossier "L’antisemitismo nell’Europa contemporanea"
giovedì 27 settembre 2018 Generico 0 commenti
Cari amici,grazie al contributo di Radio Radicale è possibile vedere il video della conferenza di presentazione de L’antisemitismo nell’Europa contemporanea, nuovo Dossier del Centro studi Machiavelli realizzato da me. L’evento si è svolto presso la Sala delle Conferenze Stampa di Palazzo Montecitorio, Camera dei Deputati. oltre a me, alla conferenza sono intervenuti anche il giornalista Carlo Panella, l’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata e il Sottosegretario On. Guglielmo Picchi.
CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO