Congresso UDAI a Roma. Un invito per tutti gli amici di Israele
sabato 21 settembre 2019 Generico 0 commenti
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Bibi cerca il governo di unità nazionale. Immunità certa solo con l'esecutivo
venerdì 20 settembre 2019 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 20 settembre 2019
Fine di un'era?
giovedì 19 settembre 2019 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 19 settembre 2019
Mediorientale
giovedì 19 settembre 2019 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda con la quale abbiamo discusso i seguenti argomenti: Elezioni, Gantz, Guerra, Israele, Lieberman, Medio Oriente, Netanyahu, Partiti, Politica, Terrorismo Internazionale.Testa a testa Gantz-Bibi: caos Israele
mercoledì 18 settembre 2019 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 18 settembre 2019
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein "Israele: ecco i primi risultati del voto, testa a testa Gantz-Netanyahu"
mercoledì 18 settembre 2019 Generico 1 commento
Cari amici,
oggi, il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo video Israele: ecco i primi risultati del voto, testa a testa Gentz-Netanyahu
oggi, il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo video Israele: ecco i primi risultati del voto, testa a testa Gentz-Netanyahu
Il Golfo e la sfida Netanyahu-Gantz
martedì 17 settembre 2019 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 17 settembre 2019
Le ultime ore prima del voto di oggi in Israele sono state caratterizzate da agitazione e ansia, da reciproco sospetto, dal senso di una dolorosa prova. Bibi Netanyahu e Benny Gantz si fronteggiano in un'arena in cui non campeggia solo l'elettorato, ma anche una quantità di attori che possono determinare il futuro di Israele stando dalla parte dell'uno o dell'altro al momento della formazione della maggioranza di 61 voti alla Knesset, che conta 120 seggi. Può essere questione di una testa, di una faccia, di un personaggio, di una vendetta o di una ripicca… Come è accaduto due mesi fa quando l'antagonismo di Yvette Liebermann ha precluso la formazione del governo Netanyahu. Potrebbe succedere di nuovo? Sì, potrebbe: infatti i due protagonisti adesso stanno l'uno di fronte all'altro con una patrimonio di voti per il Likud da una parte e per "Blu e Bianco" dall'altra che è quasi identico, tutti e due intorno ai 30 seggi, uno di più uno di meno. E gli altri 30? Le trattative sono già sul terreno da tempo, e in buona sostanza vertono sul medesimo punto: con Bibi o senza Bibi. Il Primo Ministro negli ultimi giorni ha giocato due carte: la prima quella dei rapporti internazionali, coi viaggi dell'ultima ora in Inghilterra e soprattutto da Putin a Sochi, e le ripetute telefonate con Trump. Una dimostrazione di indispensabile equilibrismo internazionale mentre l'Iran assedia Israele dai confini al nord. [...]
Elezioni in Israele: alle 16:30 collegamento con SkyTg 24
martedì 17 settembre 2019 Generico 0 commenti
Cari amici,
oggi pomeriggio alle 16:30 sarò ospite della trasmissione tv SkyTg24 in diretta da Gerusalemme per parlare delle elezioni politiche in Israele
Tutti contro Bibi
lunedì 16 settembre 2019 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 16 settembre 2019
In Israele si vota fra due giorni: sono elezioni fatali, ma non perché le prospettive dei contendenti siano diverse, come si usava nel passato. Lo scontro vedeva in campo figure come Shimon Peres, che credeva nella condivisione di un futuro pacifico con i palestinesi, o dall'altra parte un campo scettico e disincantato, devoto alla difesa del nuovo, agognato Stato. Oggi, specie dopo il fallimento di Gaza, è idea comune che uno Stato palestinese sarebbe una piattaforma di lancio del terrorismo specie iraniano. Le agende basilari dei due contendenti principali, Benjamin Netanyahu e Benny Gantz non sono diverse, tant'è vero che se uno ascolta la campagna elettorale, che in Israele viene trasmessa più volte al giorno chiusa in un contenitore, hanno per oggetto sempre e comunque soltanto un tema: Netanyahu, Netanyahu e ancora lui. Il suo nome accompagnate da mille accuse e sberleffi, viene ripetuto ad ogni istante dai suoi contendenti. Cosa non si è detto: corrotto, egocentrico, cinico, pericoloso, antidemocratico. Ma alternative politiche non ce ne sono: nessuno salvo il Meretz ormai accompagnato nella stessa lista da un Ehud Barak trasformato e diverso torna alla formula " due stati per due popoli", nè all'abbandono della Giudea e della Samaria. Nessuno ipotizza la divisione di Gerusalemme, o mostra particolare propensione a considerare i palestinesi un interlocutore disposto al compromesso. Troppo terrorismo, troppe dichiarazioni estreme di Abu Mazen accompagnate dal finanziamento e dalla lode istituzionale degli shahid, e soprattutto troppo chiaro il nesso fra l'incombente pericolo iraniano e ogni tipo di ostilità dal confine, quella di Hamas e della Jihad islamica a sud e a nord quella degli Hezbollah. [...]
Se vince le elezioni Netanyahu annette la valle del Giordano
mercoledì 11 settembre 2019 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 11 settembre 2019