Bibi incriminato per corruzione. "Un tentato golpe contro di me"
"Ho preso questa decisione col cuore pesante, ma è doverosa" ha detto Avichai Mandelblit, l'Avvocato dello Stato, prima di una lunga disamina legale. E ha annunciato l'incriminazione di Benyamin Netanyahu in tutti e tre i casi in cui è accusato. Due ore più tardi Netanyahu pallidissimo, con le lacrime agli occhi come non si era mai visto gli ha risposto in sostanza occupando il suo stesso terreno, quello dell'accusa senza remissione: "Io vado fiero del nostro giudiziario, famoso in tutto il mondo. Ma qui una tendenza malata nutrita da inquisitori spinti da pregiudizio hanno preso il sopravvento, sospinti dall'odio contro la mia parte politica e contro di me. E sono stati compiuti dei crimini durante l'istruttoria: nessuno è sopra la legge, né gli investigatori né i giudici, e violazioni di ogni criterio di giustizia sono state compiute durante la fase inquisitoria".
Qui Netanyahu ha fornito una lunga lista degli inganni con cui sostiene siano state estorte confessioni false dai testimoni di giustizia per arrivare a quella che ha definito un "ribaltamento del potere" antidemocratico. Bibi di nuovo propone la sua strada e la sostanza è questa: "Io ho dato la vita per questo Paese, ho combattuto, sono stato ferito, ho condotto il Paese a risultati meravigliosi, adesso combatterò per ristabilire la verità. Il giudiziario e la polizia sono indispensabili, ma nessuno dei loro membri sono al di sopra della giustizia stessa". Insomma, Netanyahu non intendearrendersi anche se lo Stato d'Israele si erge oggi a accusatore contro il suo Primo Ministro,per la prima volta nella storia. [...]
Tutti i dubbi sull'incriminazione di Netanyahu. Parla Nirenstein - Formiche.net
L’ex premier israeliano Bibi Netanyahu oggi viene spinto fuori dall’agone politico con mezzi giudiziari? Secondo la giornalista e scrittrice Fiamma Nirenstein, tra le altre cose membro del Jerusalem Center for Public Affairs (Jcpa), Netanyahu ha messo fine a quell’atteggiamento del passato di essere prono dinanzi al rifiuto palestinese e ha cominciato a lavorare in una direzione diversa, per stabilire alleanze nel mondo arabo, con l’Egitto, con i sauditi.
Perché l’incriminazione del premier, “vista l’aria culturale che si respira in Israele”, era prevedibile?
Israele è un Paese che vive una profondissima contraddizione culturale. Da una parte la sua fondazione è legata ad un movimento progressista e socialista, all’ideale comunitario dei kibbutz, al lavoro dei sindacati con un libero mercato che veniva tenuto sotto controllo e misurato agli ideali socialisti che permanevano. Dall’altro un sentimento sociale e umano cresciuto sulle ceneri dell’Olocausto, con un’idea di democrazia, libertà e giustizia totalmente contrapposta a ciò che aveva causato il maggiore disastro della storia ebraica.
E dopo?
Israele aveva altri due compiti: fondare lo Stato-Nazione del popolo
ebraico e difenderlo da una quantità di agguerritissimi e feroci nemici
sui propri confini, che si sono poi allargati, vedi l’Iran, un Paese che
ha giurato la distruzione di Israele e in questo è stato affiancato da
numerosi movimenti anti israeliani come quello di Corbyn. [...]
Mediorientale
Insediamenti 'legittimi', Israele soddisfatto. E Bibi tratta con Gantz per il nuovo governo
Raid israeliano a Gaza: ucciso leader della Jihad. Poi razzi contro Tel Aviv
Raid israeliano uccide Al Ata capo della Jihad islamica a Gaza. Radio Radicale intervista Fiamma Nirenstein
Per ascoltare l'intervista clicca qui.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Al Ata, Antisemitismo, Gaza, Guerra, Hamas, Integralismo, Iran, Islam, Israele, Missili, Palestina, Palestinesi, Qatar, Servizi Segreti, Terrorismo Internazionale, Violenza.
Convegno "Italia-Israele: un legame nella storia". Consolato di Israele per Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna

La conversione al capitalismo. 1989: l’ultima frontiera del libero mercato
Formiche.net, 9 novembre 2019
di Fiamma Nirenstein, inviata a Berlino
Dal sogno infranto del socialismo reale alla scoperta della poesia delle merci. Dalla fuga disperata all’approdo famelico. Dalla rabbia alla voglia. Cronache dalla nuova frontiera: ovvero la tumultuosa conversione al capitalismo di uno dei popoli ex comunisti liberati dall’effetto Gorbaciov.
Noi, gente dell’ Occidente, non avevamo mai visto un bambino che per la prima volta a dieci anni entra in un grande magazzino pieno di giocattoli (in questo caso il Ke De We di Berlino ovest) e tocca un videogioco Nintendo. Non avevamo mai visto una massa di pensionati e di donne vestite con cappotti grigi di lana a piccoli bitorzoli aggirarsi per un negozio di dolci dove sono esposte cento marche di cioccolatini, duecento di caramelle di tutti i colori, una quantità indefinita di pasticcini profumati mai visti prima.
Non avevamo mai visto una massa di ragazzi tutti vestiti di un triste jeans marmorizzato, eguale per tutti e palesemente divisa della festa giovanile, aggirarsi per un grande negozio di articoli musicali, chiedere di mettere un compact (mai visto prima) di Madonna (Papa, don’t preach, che è per noi già vecchiotta) e azionare un sintetizzatore che al tocco di un bottone riproduce l’abilità di un esperto batterista. Non avevamo mai visto che faccia fa un tecnico specializzato o un professore di letteratura che ha speso trent’anni di lavoro, mettiamo, nel paesino di Bebra o a Ehrefurt, quando si aggira fra mille qualità di shampoo o di sapone, e decide di comprare delle mollettine colorate per i capelli della figlia.
Non
avendolo mai visto prima, per quanto sforzo teorico possiamo aver
fatto, non abbiamo capito molto della rivoluzione che Gorbaciov ha
portato nella vita delle popolazioni dell’Europa orientale,
e adesso che le frontiere tedesche si sono aperte, anche nella vita di
noi europei. L’assalto di immense moltitudini alla democrazia, che non
sappiamo dove porterà, ha assunto nel contatto diretto e massivo fra gli
abitanti dell’Est e noi che stiamo da questa parte, una dimensione
fattuale e anche famelica, che si è, per così dire, concretizzata in una
specie di contatto mistico con la merce. La nostra merce, la merce
della democrazia. [...]
Mediorientale
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "Lotta all'antisemitismo, pro e contro del documento di Liliana Segre"
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