Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

L'odio antisemita alla radice del male

domenica 29 gennaio 2023 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 29 gennaio 2023
 
Il titolo degli attacchi terroristici compiuti ieri e venerdì a Gerusalemme, il primo nel Giorno della Memoria della Shoah alla Sinagoga di Ateret Avraham, il secondo con l’arma impugnata da un bambino da tredici anni nella zona “Città di David” è: odio ideologico, incitamento antisemita. A Ramallah, a Shkem, a Jenin e anche a est Gerusalemme si sono distribuite caramelle di gioia. Hamas, la Jihad Islamica, anche Fatah, hanno cercato di travestire gli attacchi da vendetta politica, ma non funziona. É un retaggio onnipresente contro la presenza ebraica in Israele; è un anno passato con 2200 attacchi, e 29 morti, seguiti da manifestazioni di gioia. Le operazioni di polizia e anche la conferma elettorale della destra per migliorare la difesa dei cittadini con più determinazione, vengono coi decenni di missili da Gaza,coi coltelli, i mitra, le auto lanciate sui passanti, le urla di morte agli ebrei, mentre l’aiuto internazionale, specie dall’Iran, si allargava da Gaza fino all’Autonomia Palestinese. [...]

Per ricordare davvero occorre guardare ciò che è inguardabile

venerdì 27 gennaio 2023 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 27 gennaio 2023
 
È difficile ricordare la Shoah, e infatti nella mia famiglia c’è voluto tempo, anni, anche se ne era stata colpita sia dalla parte materna, con espulsioni, fughe, due morti a Mauthausen, e da quella paterna, con lo sterminio quasi completo della famiglia del mio babbo Alberto (Aaron) Nirenstein. Lui si salvò con una avventurosa fuga da Baranov in Israele, Palestina mandataria, nel ‘36, e con lui due sorelle, Miriam e Ada. Del nucleo stretto, quattro sorelline e il suo adorato fratello Moshe furono sterminati a Sobibor col padre Joseph e sua moglie, e tutti gli zii e cugini. Ma quando mio padre decise coi suoi libri di condividere il fardello che rese per sempre il suo linguaggio  diretto,  nemico delle sciocchezze, quando espose i punti esclamativi e interrogativi che ne avevano fatto una persona brusca, allora la sua storia della Shoah, più che “memoria” divenne imperativo a combattere sempre, perché il rischio non si è concluso. Dice Elie Wiesel: “Ci avesse detto qualcuno, quando fummo liberati, che saremmo di nuovo stati obbligati a combattere l’antisemitismo, non avremmo avuto la forza di alzare gli occhi dalle rovine. Pensammo che se solo avessimo raccontato, il mondo sarebbe cambiato.  Bene, l’abbiamo fatto, e il mondo è rimasto lo stesso”. Gli appelli alla memoria di questi giorni, mentre il mio computer seguita a essere bombardato di episodi di antisemitismo, ormai legalizzato e anche bene accetto quando si presenta come critica allo Stato d’Israele, travestito da battaglia per i diritti umani, sono in gran parte acqua su una ferita suppurata. [...]

Video conferenza "Il ricordo della Shoah nel comune impegno morale contro l'antisemitismo"

giovedì 26 gennaio 2023 Generico 0 commenti

 

Il Centro per gli Studi Europei Contro l'Antisemitismo (CESCA)

il Jerusalem Center for Public Affairs (JCPA)

la invitano ad una tavola rotonda

in occasione della

Giornata internazionale della Memoria

Il ricordo della Shoah nel comune impegno morale contro l'antisemitismo


 

Video conferenza

Giovedì 26 gennaio, ore 18 (Roma),

7 p.m. (Israel), 12 noon (New York), 9 a.m. (California)

Webinar link: https://us02web.zoom.us/j/81261677110

 

 

Dario Nardella, Sindaco di Firenze

Fleur Hassan-Nahoum, Vice Sindaco di Gerusalemme

 

 

Presiede: Ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata, Presidente Commissione Politiche dell'Unione Europea del Senato

Dan Diker, Presidente Jerusalem Center for Public Affairs (JCPA)

Marco Carrai, Console Onorario d'Israele, Copresidente Centro per gli Studi Europei Contro l'Antisemitismo (CESCA)

Fiamma Nirenstein, Direttore Program on Antisemitism and Israel-Europe, Jerusalem Center for Public Affairs e Copresidente Centro per gli Studi Europei Contro l'Antisemitismo (CESCA)

Ambasciatore Francesco Maria Talò, Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio

 

Franco Modigliani, fondatore de “La voce delle regioni”

 

La memoria nelle fedi religiose

Reverend Canon Brian Cox, Presidente Institute for Faith-Based Diplomacy

Rabbi Abraham Cooper, Decano e Direttore Global Social Action Agenda for the Simon Wiesenthal Center

Pastore Dumansani, Fondatore Institute for Black Solidarity with Israel

Ahmed Obaid al-Mansouri, già membro del Federal National Council (Emirati Arabi Uniti), Fondatore Crossroads of Civilizations Museum, Fondatore del primo Memorial Permanente dedicato all'Olocausto nel modo arabo e mussulmano e fuori di Israele

Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente Pontificia Accademia della Vita


 

In questa occasione verrà inaugurato il Centro per gli Studi Europei Contro l'Antisemitismo (CESCA)

Webinar link: https://us02web.zoom.us/j/81261677110

 

La tavola rotonda si svolge in italiano ed inglese. E' prevista la traduzione simultanea dall'inglese

 

cescasegreteria@gmail.com

 

Riforma della giustizia, Netanyahu nel mirino. Resiste all'attacco della sinistra ma molla Deri

lunedì 23 gennaio 2023 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 23 gennaio 2023

La piazza di Israele secondo la corrente narrativa di giornali anche importanti come il New York Times e in Italia come La Stampa di Torino o fogli ideologici come il Manifesto, protesta contro il pericolo che Israele correrebbe di abbandonare la strada della democrazia, di diventare preda di una banda di pregiudicati irresponsabili che la vogliono trasformare da un Paese multiculturale, democratico e stabile nonostante il pericolo continuo in un odioso bandito globale.  Ma questa versione dei fatti  è contraddetta da se stessa e da tutti i media israeliani e internazionali che la sostengono:  quando mai un governo tende all’autocrazia dopo una vittoria elettorale molto decisa, con dubbi sul ruolo democratico delle dimostrazioni e della libertà di espressione consentirebbe senza remora alcuna, per giorni e giorni, il ripetersi ossessivo di slogan guidati, di dotte dissertazioni di intellettuali, di cipigliose affermazioni di ufficiali ancora in carica contro il governo appena eletto? Quando mai, a memoria d’uomo, un giornalista, e ce ne sono qui a migliaia, è stato interdetto dalla sua diatriba quotidiana contro Netanyahu? Non se ne conosce il nome. È tuttavia qui è in corso una vera, non disputabile, contestazione di piazza contro i volti di questo nuovo governo, 64 seggi su 120, e contro le proposte di legge avanzate, specie quella relativa alla riforma della Corte Suprema. I motivi sono antichi, ripetuti negli anni, e in niente simili all’ispirazione di un putsch. Il giudice Aharon Barak ne promosse negli anni ‘90 una riforma che ne ha fatto l’arbitro indisputabile della vita di Israele, ed oggi fra gli altri si è levato per denunciare la presunta “catena velenosa” che porterà alla caduta dello Stato di Diritto. Ed è logico: è la sua stessa creatura che viene messa in discussione, e gli duole. [...]

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "La democrazia israeliana è vitale"

sabato 21 gennaio 2023 Generico 1 commento
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Mediorientale

venerdì 6 gennaio 2023 Generico 0 commenti

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Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: Le accuse preventive contro il nuovo governo Netanyahu

sabato 31 dicembre 2022 Generico 0 commenti
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Mediorientale

venerdì 30 dicembre 2022 Generico 0 commenti

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Il sesto Netanyahu zittisce fischi e contestazioni 'La democrazia è anche accettare la sconfitta

venerdì 30 dicembre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 30 dicembre 2022

Israele non dimenticherà in particolare due momenti della drammatica, contestata giornata dell’insediamento del sesto governo Netanyahu, il più stabile con 64 seggi su 120 da anni, ma il più ingiuriato con una fantasmagorica collezione di aggettivi su tutta la stampa mondiale da un’opposizione che era fino a ieri al governo avendo come unico slogan unificante “chiunque fuorché Bibi”. Ed ecco invece Bibi di nuovo con la solita cravatta e col 37esimo governo della storia d’Israele, con un discorso profetico, pieno di storico orgoglio sul successo del suo piccolo Paese che descrive i prossimi 25 anni: dopo i 75 che si festeggiano nel 2023 porteranno lo Stato degli Ebrei nel suo secondo secolo con un bagaglio di democrazia, di benessere, di tecnologia, in pace con la maggior parte del Mondo Arabo, ha detto. [...[

"Anti-arcobaleno, estremista, autoritario". Netanyahu smonta le polemiche e giura

giovedì 29 dicembre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 29 dicembre 2022

Il caos che ha preceduto sulla stampa e nell’opinione pubblica locale e internazionale la giornata odierna in cui il nuovo governo di Netanyahu deve presentarsi finalmente ai cittadini d’Israele e al mondo, è soprattutto la conseguenza furiosa della rabbia di poco meno della metà dei cittadini di Israele, quelli che non hanno votato i 64 seggi che votano oggi il nuovo governo. La maggioranza è larga e stabile, stupefacente la tenuta della leadership di Netanyahu che, nonostante i tanti tentativi di affiancarne il nome a invisi leader della destra nel mondo (da Orban a Bolsonaro, e altri definiti dittatori o quasi) non ha nel suo curriculum traccia di autoritarismo e di repressione della parte avversa: né un giornalista bloccato, né un politico tacitato, né un intellettuale contestato nel suo ruolo, né interventi oppressivi sull’economia o sui sindacati. Al contrario, la cultura liberal-democratica è straordinariamente fiorente ovunque, scuole e istituzioni pubbliche come gli ospedali, il cinema, la ricerca, l’high-tech, l’università, nonostante la costrizione di un quotidiano confronto con una realtà ostile. [...]

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