Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Mediorientale

venerdì 7 ottobre 2022 Generico 0 commenti

Cari amici,
 

cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda

IL TERRORISMO, LA NUOVA FORMA DI PERSECUZIONE ANTISEMITA

venerdì 7 ottobre 2022 Generico 0 commenti

Shalom.it, 07 ottobre 2022

L’Italia intera deve ringraziare Gadiel Gaj Taché per aver avuto la forza e la determinazione di raccontare le sue vicissitudini e quelle della sua famiglia, della valorosa mamma Daniela e di suo padre Joseph. È un’esperienza di valore universale: chi ha la ventura di essere investito dal terrorismo diventa la preda di uno tsunami fisico ed emotivo senza ritorno, i suoi dolori psicologici e fisici sono disconosciuti quanto il fenomeno del terrore e a tutt’oggi lontano dall’essere pienamente compreso, definito, affrontato. Nell’ultima settimana, Israele ha subito 17 attacchi terroristici, solo le vittime conoscono il trauma dell’aggressione ingiusta che hanno dovuto sopportare, lo strazio familiare, le cure fisiche crudeli; quando durante la seconda Intifada ho visto le strade di Gerusalemme letteralmente coperte di sangue con circa duemila morti, paradossalmente sono stati assolti e perfino esaltati gli aggressori, annoverati fra gli oppressi del mondo, mentre le vittime venivano disconosciute e Israele e gli ebrei venivano chiamati oppressori. Il racconto dell’esperienza personale di Gadiel nel suo libro “Il silenzio che urla”, così come la sua ricostruzione dell’orrida, intricata vicenda politica che ha permesso l’assassinio del piccolo Stefano e il ferimento di 37 ebrei usciti dalla preghiera, getta luce sulla reale natura del terrorismo antisemita, su come viene usato contro gli ebrei nel mondo, sulla incredibile sofferenza che esso procura.  [...]
 
 

Meloni sostenga le proteste contro l'Iran

domenica 2 ottobre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 02 ottobre 2022

 

La più convincente delle rassicurazioni di democrazia che Giorgia Meloni presenta al mondo, e che infatti nei commenti viene preceduta da un "tuttavia" e da un "d'altra parte" a fronte di un passato sospetto, è la chiarezza con cui la leader ha difeso la libertà dell'Ucraina e attaccato l'aggressività russa. Anche dopo il referendum e il discorso che ha aggiunto colonne al tempio antioccidentale e autarchico di Putin, la Meloni non si è tirata indietro. Se questa scelta è fatta in nome della difesa di quell'Occidente che per Putin è sinonimo di colonialismo, di imperialismo, di satanismo etc, e la Meloni, donna e leader, invece punta a una politica occidentale, atlantista,democratica, la strada è segnata. Accanto alla guerra nell'Europa cristiana, ha luogo in queste ore una rivoluzione oltremodo significativa in Iran, dove quello che Bernard Lewis considerava il maggiore problema dell'Islam, l'oppressione delle donne, fa tremare il regime degli Ayatollah e dei Basiji. [...]

Mediorientale

venerdì 30 settembre 2022 Generico 0 commenti

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Donne al potere

martedì 27 settembre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 27 settembre 2022

Non c'è dubbio che una delle medaglie che la sinistra storica ama maggiormente, e a buon diritto, è quella dell'emancipazione femminile: i movimenti per il diritto al lavoro nella storia d'Italia sono sempre andati a braccetto con quelli della ridiscussione del ruolo familiare della donna. Poi molto più avanti nei decenni, la rivoluzione femminista ha scardinato e rimesso in discussione la sincerità e la funzionalità della rivoluzione gestita dai partiti maschi, e il femminismo è diventato il movimento destinato a rivoluzionare definitivamente la vita delle donne, mettendone il corpo e la psiche al centro e quindi decidendo, a partire dalla sua specificità e una volta per tutte, che "il personale è politico". E quanto è vero: non c'è nessuna etichetta che possa coprire, inglobare, definire, la gigantesca lotta delle donne per la loro liberazione. Ma la determinazione a seguitare a vestire con una bandiera rossa, anche se scolorita dagli anni, la loro ascesa, è imponente. Di fatto quindi su Giorgia Meloni durante tutta una campagna elettorale su cui aleggiava già la prevista vittoria, si sono affollate le nuvole del dubbio femminista: questa donna e madre che ascende al potere, è stato detto in sostanza, non può, non deve rappresentare una vittoria delle donne, perché, in parole povere, è di destra. [...]

Mediorientale

venerdì 23 settembre 2022 Generico 0 commenti

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Mahsa uccisa per il velo, il pugno duro del regime

mercoledì 21 settembre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 21 settembre 2022

La rabbia è di nuovo un fiume in piena, il coraggio del popolo iraniano è dispiegato nelle piazze per fronteggiare un regime che uccide i suoi cittadini pur di conservare il potere degli Ayatollah: una folla di giovani grida slogan di protesta nelle strade di Teheran e della periferia, molte donne di tutte le età si strappano il velo, mettono in gioco di fronte alla brutalità della polizia che picchia e spara, il bene più prezioso, la vita. Si parla già di cinque persone uccise da lunedì a ieri in varie città del Paese. La ragione dell'ira iraniana è un'orrida e non inconsueta vicenda legata alle regole imposte dalla polizia addetta al controllo del comportamento privato di ciascuno: Mahsa Amini, una bella ragazza curda di 22 anni, era in gita con la famiglia da Saqez la nella provincia kurdistana dell'Iran, quando la "polizia della moralità" l'ha arrestata perchè non aveva la testa coperta"propriamente". Trasportata in un furgone al centro di "rieducazione" è stata, si può desumere dagli eventi, picchiata e torturata a morte. La polizia nega ogni responsabilità, il Primo Ministro Raisi ha telefonato alla famiglia dichiarandosi addoloratissimo; la polizia è stata accusata comunque da un deputato iraniano di essere troppo dura... ma non sono molti quelli che credono che Mahsa sia morta di un attacco cardiaco, come le fonti ufficiali suggeriscono, anche perchè la famiglia ha ripetuto che la giovane donna era in perfetta salute e chi ha potuto accedere a foto e documenti parla di una frattura del cranio. Durante il suo funerale, già alcune donne si sono strappate il hijab e la folla ha intonato lo slogan "morte al dittatore". La repressione delle manifestazioni, ormai in corso da tre giorni, spara, uccide, arresta in massa i manifestanti. [...]

Il patto con i palestinesi armati che è costato la vita a un bambino ebreo di 24 mesi

mercoledì 21 settembre 2022 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 21 settembre 2022
 
Gadiel Gaj Tachè aveva cinque anni quando il terrorismo palestinese lo orbò del fratello Stefano di due anni. Potete vedere al Ghetto di Roma, o "in Piazza" come dicono gli ebrei romani, la lapide che intitola a suo nome lo slargo fra Via del Tempio e Via Catalana. Gadiel racconta nel suo libro "Il silenzio che urla" appena uscito per la Giuntina anche questa: per arrivare a legittimare del tutto la memoria del suo fratellino e riconoscerlo fra le vittime del terrorismo in Italia, ci sono voluti trent'anni dell'attacco del 9 ottobre 1982, quando nel 2015 la buona coscienza del presidente Napolitano ha stabilito che si trattava di una ferita per gli italiani tutti. Ce n'è voluta; e ce n'è voluta anche a Gadiel per ritornare a vivere dopo l'attacco che ferì a morte il piccolo Stefano e quasi uccise anche lui e il resto della sua famiglia, facendo 37 feriti. Ricordare, è un processo molto selettivo: negare la memoria o distorcerla quando si tratta di ebrei uccisi, è una storia vecchia e sperimentata. Sulla lapide, e Gadiel se ne chiede il perché anche se dentro di sé lo sa bene, non c'è scritto che è stato un commando terrorista palestinese a colpire. Andando al Tempio per la benedizione ai bambini per la festa di Shemini Atzeret, tutto era lieve e giocoso, come nella tradizione ebraica di quel giorno. Alla fine di quel giorno in cui i bambini si mettono i vestitini belli, la famiglia Tachè contava uno dei due bambini ucciso, e gli altri tre membri feriti gravemente.
 
Gadiel fa riemergere da nulla le parole dell'infanzia di Stefano, lo richiama alla vita e al loro mondo di giochi, e fa al mondo contemporaneo un regalo molto importante, perché spiega così l'impossibile condizione di sopravvissuto: un essere umano incatenato al passato, che non può più credere nella vita,che si sente depresso, colpevole, timoroso, catturato in una rete. Il trauma fisico micidiale che lo ha tenuto per mesi fra la vita e la morte, e poi preda di strazi  ospedalieri, causa un post trauma che trasmigra instancabile nel presente finché non si individua un sentiero d'uscita. Per Gadiel è stata la musica, la scoperta di questo mondo parallelo lo ha preso per mano, la sua canzone "Little Angel", che mi ha fatto ascoltare su mia richiesta, è la chiave che lo ha condotto fuori del corridoio buio.  [...]

Presentazione del libro "Il silenzio che urla" di Gadiel Taché

martedì 20 settembre 2022 Generico 0 commenti

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante libro e testo

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "La moralità dell'esercito israeliano"

lunedì 19 settembre 2022 Generico 0 commenti
Video di Fiamma Nirenstein in esclusiva per Informazione Corretta
 
Quello di Israele è l'esercito con le regole più rigorose del mondo. Ma questo non ferma l'ignobile propaganda degli odiatori.
 
Ecco il video:
https://www.informazionecorretta.com/video/fiamma190922.mp4
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