La guerra antisemita contro l'Occidente
7 ottobre 2023 Israele brucia
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein
martedì 27 giugno 2023
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Cari amici,
cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda
Il Giornale, 26 giugno 2023
Dopo che il fenomeno del nuovo antisemitismo è esploso inaspettato sul mondo contemporaneo, adesso è scoppiata anche la guerra (interessata) sulla sua definizione: le conseguenze politiche sono grandi, coinvolgono il rapporto con le istituzioni mondiali e locali, con l’ONU, l’UE, le città e le scuole, riguardano il modo in cui si guarda Israele e se si intende considerare antisemitismo l’odio indefesso per lo Stato degli Ebrei. L’unica definizione funzionante che fino ad ora è stata elaborata è quella dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) raggiunta dopo decenni di discussione in tutte le massime istituzioni. Prima, era uno scontro e un nulla di fatto continuo: sei antisemita se sei contro la religione ebraica? No, perché gli ebrei sono un popolo. E se sei contro il popolo ebraico? No, perché sono una religione. E così si è andati avanti mentre cresceva l’antisemitismo per decenni. All’ONU si scontravano filoamericani-proisraele, e terzomondisti da Guerra Fredda antisraeliani e intanto attentati e incitamento diventavano micidiali insieme all’azione delle organizzazioni antisemite di sinistra e di destra, fasciste e islamiste. Dopo la guerra mondiale, per un certo periodo, nessuno ha nemmeno sospettato che l’antisemitismo potesse di nuovo mostrare il suo ghigno assassino e tantomeno che diventasse epidemico. [...]
Il Giornale, 26 giugno 2023
La Russia è un immenso punto interrogativo: la calma recuperata rispetto allo tzunami Prigozhin è popolata dall’immagine furiosa e debole di Putin che come la regina di Alice nel Paese delle meraviglie ringhia dai teleschermi: “Tagliategli la testa”. La grande potenza russa ha raccolto titoli sulla debolezza del capo in tutto il mondo. Questo avviene proprio mentre Putin segnava punti nella costruzione di una strategia mondiale autoritaria sul fronte internazionale contro il grande nemico, gli Stati Uniti di Biden. Certamente in prima linea l’alleanza con la Cina: adesso, Xi certo ci ripensa. Già da tempo aveva ammorbidito l’atteggiamento del rifiuto di condannare l’invasione dell’Ucraina puntando a quello della grande potenza mediatrice, e cercando strade più moderate per allargare influenza e i commerci; da qui la mediazione del nuovo accordo impossibile fra Arabia Saudita e Iran, un abbraccio fra sunniti e sciiti mai visto prima. Del resto anche il rapporto di alleanza fra Cina-Russia è raro nella storia. [...]
martedì 20 giugno 2023
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Il Giornale, 16 giugno 2023
Da tempo, specie dal ritiro dall’Afghanistan e dalla visita di Biden in Arabia Saudita, si poteva intuire quello che il New York Times (NYT) ha presentato come una rivelazione mercoledì: l’amministrazione Biden ha negoziato con Teheran in segreto un limite del programma nucleare compensato da un poderoso rilascio di fondi all’Iran e la restituzione di alcuni prigionieri americani. Lo scopo di quello che il NYT chiama “un cessate il fuoco politico” è impedire un’escalation nell’arricchimento dell’uranio ormai a livelli altissimi, e di contenerlo al 60 per cento, perché non raggiunga il livello della bomba, il 90 per cento. Gli USA, si sono affrettati a smentire le tre fonti, americana, israeliana e iraniana, della notizia. Biden sembra impressionato dalla abilità e dalla guasconeria con cui l’Iran sfida l’Occidente, si allea platealmente con il suo peggior nemico attuale, la Russia, gli fornisce una delle armi più di successo nel conflitto con l’Ucraina, i droni, che hanno seminato morte e distruzione. L’Iran con la salvaguardia russa continua nella sponsorizzazione della Siria di Assad (che è tornato nella Lega Araba) per mano dei suoi migliori “proxy” gli Hezbollah: è solo di ieri una delle tante incursioni aeree di Israele su svariati depositi iraniani di armi destinati ai suoi. E la distruzione di Israele e l’odio antiamericano, sono sempre spudoratamente sulla copertina degli ayatollah. L’Iran ha anche vantato l’inaugurazione di missili ipersonici, la sua capacità di raggiungere Israele e l’Occidente Khamenei ha annunciato mercoledì che è pronto a un accordo se si mantengono intatte le strutture nucleari. E di questo si tratta: solo di promesse degli ayatollah. Robert Malley l’ inviato speciale per l’Iran è sembrato molto ansioso di coronare col successo gli incontri con Amir Saeid Iravani, incaricato per l’Iran, e Ali Bagheri Kani, il negoziatore ufficiale. [...]
Il Giornale, 13 giugno 2023
Su un piccolo aereo al seguito del più grande cambiamento della politica italiana verso Israele, accompagnai Berlusconi nel suo viaggio verso la Knesset nel febbraio del 2010. Incontrammo le felicitazioni di Netanyahu e di Shimon Peres: non c’era differenza politica nel riconoscere che Berlusconi era un europeo diverso, appassionato del popolo ebraico, rivoluzionario rispetto alla politica europea, sospettosa, filoaraba. Ero allora Vicepresidente della Commissione Esteri, nella breve vacanza dal mio lavoro di giornalista in cui sono stata membro del Parlamento Italiano. Berlusconi cambiava la storia. L’intervento che preparò lo rilesse prima Giuliano Ferrara, inventore di una grande manifestazione di entusiasmo per Israele e di rifiuto del tentativo di infangarla quando si trattava di difendersi; e poi la rilessi anche io, e se racconto in prima persona è perché oggi purtroppo è il giorno adatto a commuoversi ricordando un attore così importante e discusso della politica italiana. Sugli ebrei e il loro Stato, dopo decenni di giravolte sospette da parte della Democrazia Cristiana andreottiana, e dopo gli atteggiamenti filopalestinesi da Guerra Fredda della sinistra italiana, compreso Bettino Craxi che fece pagare a Israele il suo distacco dalla sinistra italiana, Berlusconi fu illuminato dalla sua posizione di conservatore liberale e atlantista, di imprenditore vilipeso dal moralismo socialista europeo. [...]
martedì 13 giugno 2023
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Nell'ambito di Libri al MAXXI Introduce Francesco Spano (Segretario generale Fondazione MAXXI).
Intervengono: Pierluigi Battista (giornalista e scrittore), Giorgio Montefoschi (Scrittore e critico letterario), Fiamma Nirenstien (giornalista e scrittrice).
Registrazione video del dibattito dal titolo "Libri al MAXXI - "Ucraina senza ebrei" di Vasilij Grossman", registrato a Roma martedì 13 giugno 2023 alle ore 18:21.
Dibattito organizzato da Adelphi Edizioni e Fondazione MAXXI.
Sono intervenuti: Francesco Spano (segretario generale Fondazione MAXXI), Pierluigi Battista (giornalista e scrittore), Giorgio Montefoschi (scrittore e critico letterario), Fiamma Nirenstein (giornalista, editorialista e scrittrice).
lunedì 12 giugno 2023
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Registrazione video della conferenza stampa dal titolo "La dissidenza russa. Incontro con il Premio Nobel per la Pace 2022 Memorial" che si è tenuta a Roma lunedì 12 giugno 2023 alle 18:00.
Con Matteo Angioli (segretario generale del Comitato Mondiale per lo Stato di Diritto - Marco Pannella), Lavinia Mennuni (senatore, Fratelli d'Italia), Elena Zemkova (direttrice esecutiva di Memorial), Andrea Gullotta (presidente di Memorial Italia), Elena Kostioukovitch (scrittrice, agente letteraria e membro del Consiglio Direttivo di Memorial Italia), Fiamma Nirenstein (giornalista e scrittrice), Giovanni Terzi (giornalista e scrittore).
Il Giornale, 06 giugno 2023
Quasi 80 bambine sono state avvelenate in due diverse scuole del Nord dell’Afghanistan, nel distretto di Sangcharak, 60 in una scuola e 17 nell’altra, e sono adesso ospedalizzate. Tutte dai 6 ai 12 anni. Stando ai precedenti, i talebani diranno, proprio come negli anni fra il 2012 e il 2016 in cui decine di bimbe furono avvelenate col gas a scuola, che le scolare sono preda di isterismo, episodi “psicogenici”, creati dal panico, dall’emulazione, o forse causati da qualche maniaco che non ha a che fare con la leadership. Il capo del dipartimento scolastico parla di “un forte risentimento” di qualche matto. Ma i talebani non perderanno tempo a fingere dispiacere. Le bambine non possono imparare, è proibito, non devono mettere il naso nella società, pena la vita. Qualcuno ricorda come spararono in testa alla scolara Malala Yousafzai. Da quando se ne sono andati gli americani è la prima riconquista vera del territorio, un attacco ideologico a quelle libertà che con chiacchiere inutili gli USA abbandonando il campo trattando con i talebani cercarono di mantenere almeno un poco. Ma ha vinto l’estremismo odiatore delle libertà. [...]
Il Giornale, 04 giugno 2023
I soldati israeliani e quelli egiziani sul confine del Sinai in genere si salutano scorgendosi da lontano la mattina quando affrontano i quaranta gradi della distesa gialla in cui devono guardare il confine. In genere, lo guardano dal traffico di droga, sorvegliano da armi e uomini dell’Isis, d traffici delle tribù beduine… ma i due eserciti non sono in guerra l’uno con l’altro da quarant’anni, e si sente se si va al confine. Gli israeliani passano agli egiziani qualche frutto, l’acqua è bene comune, e anche la noia gialla del deserto. Ma ieri mattina un soldato egiziano è piombato dentro le linee israeliane: subito ha ucciso due guardie, un ragazzo e una ragazza, e mentre i soldati israeliani gli davano la caccia è riuscito a ucciderne un altro prima di essere a sua volta raggiunto dai proiettili. I nomi noti degli uccisi, Lia Bin Nun di 19 anni, e Ohad Dahan di 20 anni sono stati resi noti dopo che le famiglie sono state avvertite. I soldati della brigata che sorveglia fra il monte Sagi e e il monte Harif nel deserto del Negev è fatto di soldati dediti, pazienti, guerrieri sempre in guardia contro trafficanti e i terroristi dell’ISIS. Israele li piange con le famiglie. [...]