Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Video conferenza "Il ricordo della Shoah nel comune impegno morale contro l'antisemitismo"

giovedì 26 gennaio 2023 Generico 0 commenti

 

Il Centro per gli Studi Europei Contro l'Antisemitismo (CESCA)

il Jerusalem Center for Public Affairs (JCPA)

la invitano ad una tavola rotonda

in occasione della

Giornata internazionale della Memoria

Il ricordo della Shoah nel comune impegno morale contro l'antisemitismo


 

Video conferenza

Giovedì 26 gennaio, ore 18 (Roma),

7 p.m. (Israel), 12 noon (New York), 9 a.m. (California)

Webinar link: https://us02web.zoom.us/j/81261677110

 

 

Dario Nardella, Sindaco di Firenze

Fleur Hassan-Nahoum, Vice Sindaco di Gerusalemme

 

 

Presiede: Ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata, Presidente Commissione Politiche dell'Unione Europea del Senato

Dan Diker, Presidente Jerusalem Center for Public Affairs (JCPA)

Marco Carrai, Console Onorario d'Israele, Copresidente Centro per gli Studi Europei Contro l'Antisemitismo (CESCA)

Fiamma Nirenstein, Direttore Program on Antisemitism and Israel-Europe, Jerusalem Center for Public Affairs e Copresidente Centro per gli Studi Europei Contro l'Antisemitismo (CESCA)

Ambasciatore Francesco Maria Talò, Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio

 

Franco Modigliani, fondatore de “La voce delle regioni”

 

La memoria nelle fedi religiose

Reverend Canon Brian Cox, Presidente Institute for Faith-Based Diplomacy

Rabbi Abraham Cooper, Decano e Direttore Global Social Action Agenda for the Simon Wiesenthal Center

Pastore Dumansani, Fondatore Institute for Black Solidarity with Israel

Ahmed Obaid al-Mansouri, già membro del Federal National Council (Emirati Arabi Uniti), Fondatore Crossroads of Civilizations Museum, Fondatore del primo Memorial Permanente dedicato all'Olocausto nel modo arabo e mussulmano e fuori di Israele

Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente Pontificia Accademia della Vita


 

In questa occasione verrà inaugurato il Centro per gli Studi Europei Contro l'Antisemitismo (CESCA)

Webinar link: https://us02web.zoom.us/j/81261677110

 

La tavola rotonda si svolge in italiano ed inglese. E' prevista la traduzione simultanea dall'inglese

 

cescasegreteria@gmail.com

 

Riforma della giustizia, Netanyahu nel mirino. Resiste all'attacco della sinistra ma molla Deri

lunedì 23 gennaio 2023 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 23 gennaio 2023

La piazza di Israele secondo la corrente narrativa di giornali anche importanti come il New York Times e in Italia come La Stampa di Torino o fogli ideologici come il Manifesto, protesta contro il pericolo che Israele correrebbe di abbandonare la strada della democrazia, di diventare preda di una banda di pregiudicati irresponsabili che la vogliono trasformare da un Paese multiculturale, democratico e stabile nonostante il pericolo continuo in un odioso bandito globale.  Ma questa versione dei fatti  è contraddetta da se stessa e da tutti i media israeliani e internazionali che la sostengono:  quando mai un governo tende all’autocrazia dopo una vittoria elettorale molto decisa, con dubbi sul ruolo democratico delle dimostrazioni e della libertà di espressione consentirebbe senza remora alcuna, per giorni e giorni, il ripetersi ossessivo di slogan guidati, di dotte dissertazioni di intellettuali, di cipigliose affermazioni di ufficiali ancora in carica contro il governo appena eletto? Quando mai, a memoria d’uomo, un giornalista, e ce ne sono qui a migliaia, è stato interdetto dalla sua diatriba quotidiana contro Netanyahu? Non se ne conosce il nome. È tuttavia qui è in corso una vera, non disputabile, contestazione di piazza contro i volti di questo nuovo governo, 64 seggi su 120, e contro le proposte di legge avanzate, specie quella relativa alla riforma della Corte Suprema. I motivi sono antichi, ripetuti negli anni, e in niente simili all’ispirazione di un putsch. Il giudice Aharon Barak ne promosse negli anni ‘90 una riforma che ne ha fatto l’arbitro indisputabile della vita di Israele, ed oggi fra gli altri si è levato per denunciare la presunta “catena velenosa” che porterà alla caduta dello Stato di Diritto. Ed è logico: è la sua stessa creatura che viene messa in discussione, e gli duole. [...]

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "La democrazia israeliana è vitale"

sabato 21 gennaio 2023 Generico 1 commento
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Mediorientale

venerdì 6 gennaio 2023 Generico 0 commenti

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Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: Le accuse preventive contro il nuovo governo Netanyahu

sabato 31 dicembre 2022 Generico 0 commenti
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Mediorientale

venerdì 30 dicembre 2022 Generico 0 commenti

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Il sesto Netanyahu zittisce fischi e contestazioni 'La democrazia è anche accettare la sconfitta

venerdì 30 dicembre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 30 dicembre 2022

Israele non dimenticherà in particolare due momenti della drammatica, contestata giornata dell’insediamento del sesto governo Netanyahu, il più stabile con 64 seggi su 120 da anni, ma il più ingiuriato con una fantasmagorica collezione di aggettivi su tutta la stampa mondiale da un’opposizione che era fino a ieri al governo avendo come unico slogan unificante “chiunque fuorché Bibi”. Ed ecco invece Bibi di nuovo con la solita cravatta e col 37esimo governo della storia d’Israele, con un discorso profetico, pieno di storico orgoglio sul successo del suo piccolo Paese che descrive i prossimi 25 anni: dopo i 75 che si festeggiano nel 2023 porteranno lo Stato degli Ebrei nel suo secondo secolo con un bagaglio di democrazia, di benessere, di tecnologia, in pace con la maggior parte del Mondo Arabo, ha detto. [...[

"Anti-arcobaleno, estremista, autoritario". Netanyahu smonta le polemiche e giura

giovedì 29 dicembre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 29 dicembre 2022

Il caos che ha preceduto sulla stampa e nell’opinione pubblica locale e internazionale la giornata odierna in cui il nuovo governo di Netanyahu deve presentarsi finalmente ai cittadini d’Israele e al mondo, è soprattutto la conseguenza furiosa della rabbia di poco meno della metà dei cittadini di Israele, quelli che non hanno votato i 64 seggi che votano oggi il nuovo governo. La maggioranza è larga e stabile, stupefacente la tenuta della leadership di Netanyahu che, nonostante i tanti tentativi di affiancarne il nome a invisi leader della destra nel mondo (da Orban a Bolsonaro, e altri definiti dittatori o quasi) non ha nel suo curriculum traccia di autoritarismo e di repressione della parte avversa: né un giornalista bloccato, né un politico tacitato, né un intellettuale contestato nel suo ruolo, né interventi oppressivi sull’economia o sui sindacati. Al contrario, la cultura liberal-democratica è straordinariamente fiorente ovunque, scuole e istituzioni pubbliche come gli ospedali, il cinema, la ricerca, l’high-tech, l’università, nonostante la costrizione di un quotidiano confronto con una realtà ostile. [...]

La forza delle donne oppresse dall'islam fanatico

martedì 27 dicembre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 27 dicembre 2022

 

I due grandi fenomeni storici che hanno fatto delle donne iraniane e afghane le eroine della libertà del nostro tempo sono sulle prime pagine e in assoluta evidenza in questo 2022 nella mente e nel cuore della nostra civiltà. Che giovani e anziane donne si espongano alla prigionia, e alla violenza fino alla morte per cambiare la loro condizione prendendo la testa della richiesta di cambiamento del regime, è una novità assoluta. Ieri, Vida Movahed conosciuta nel mondo per una foto del 2017 che la ritraeva col suo velo bianco usato a bandiera è stata arrestata, di nuovo in prigione per la terza terribile volta. In Afghanistan il fronte da ieri si allarga dalle mille proibizione fra cui quella alle ragazze di frequentare le scuole superiori, al bando delle donne delle ONG che soccorrono famiglie, donne e bambini (19 milioni di bisognosi, di cui 10 milioni di bambini). É magnifico che da parte della parte più oppressa, più disarmata, più in pericolo del mondo islamico si sollevi un grido tanto preciso: libertà e democrazia. Occorre ripeterlo: dalla parte più oppressa del mondo islamico. É questa indicazione geopolitica e sociale chiarissima, questa mappa religiosa l’indizio che deve guidare ogni sostegno alle donne in lotta, altrimenti non si fa nulla; è questo che manca nei commenti che sui giornali e sui teleschermi. Le donne in lotta offrono la loro vita in cambio dei quel bene che dalla fine della seconda guerra mondiale è diventato un dovere principale per la nostra civiltà, quella della libertà nel rispetto dei diritti umani di ognuno:ma loro, vanno oltre. [...]

Uno sporco gioco ai danni dell'Occidente

martedì 13 dicembre 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 13 dicembre 2022

Dispiace dirlo, ma c’è corruzione e corruzione. Chi riceveva soldi dall’URSS per tradire e vendere il proprio favore, senza volerlo giustificare, almeno poteva immaginarsi che il sole dell’avvenire un giorno avrebbe fatto risplendere il suo comportamento. Anche la corruzione proveniente dal Qatar può indossare una veste dialogante, terzomondista, filo-islamica… Maria Arena oltre ad aver tessuto per scopi evidenti le lodi del Qatar, per esempio si è lasciata andare a twittare militanti dichiarazioni di sostegno alla causa palestinese e di condanna a Israele. Ognuno sceglie le sue ragioni e le sue giustificazioni. Ma la verità è che il mare di denaro ricevuto dal Qatar fa parte di una marea fetida di corruzione che contribuisce a promuovere un grande giuoco strategico, dannoso per tutti, nemico dell’Occidente. Concettualmente è rappresentato plasticamente dall’equivoco al-Jazeera, una rete ricchissima di infiniti messaggi, immagini, voci, che dovrebbe in teoria contribuire alla conoscenza e all’informazione, e che invece produce confusione e incitamento, tanto che chiuderla fu una delle richieste dei Paesi che nel 2017 chiusero i rapporti con Doha perché fomentava il terrorismo e la confusione, dissero. [...]
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