Tocca all'islam isolare i killer nel nome di Allah
venerdì 24 maggio 2013 Il Giornale 6 commenti
Il Giornale, 24 maggio 2013I musulmani nel Regno Unito sono quasi tre milioni. Non basta più che condannino le violenze: devono dissociarsi dagli argomenti i degli estremisti
Its’ cool it’s cool, è fico, dice l’assassino con le mani piene di sangue, stringendo il machete con cui ha appena tagliato la testa a un giovane soldato in borghese, è fico, ripete, non vada via, e ferma un tizio terrorizzato con un telefonino e per mezzora prima che arrivi la polizia da una bella intervista-video sul cadavere smembrato. Finisce l’intervista, si aggira, temporeggia, la polizia non arriva, vari giornalisti beneficiano di questo perverso metafisico intervallo in cui il male galleggia nell’aria mefitica di questa ex-Londra, come una bolla pestilenziale. C’è tutta la sventata, perversa capitale inglese odierna in questa storia, la fine che si può fare a Londonistan. Certo, non vogliamo dir niente di male di una delle tre grandi religioni monoteiste, ma qui c’è un soldato fatto a pezzi da un ragazzo islamico, uno del milione di musulmani che vivono a Londra sui 2milioni e 750mila che secondo gli elenchi ufficiali risiedono legalmente in Inghilterra.
Non vogliamo certo prendercela con tutti, e nessuno provi a parlare di islamofobia, ma il messaggio lo spiega lui al tizio che lo intervista: in nome del Corano, e lo dice chiaro, ha appena ucciso un uomo. Lo ha fatto alla stessa maniera in cui è stato ucciso Daniel Pearl e altri innocenti, staccandogli la testa dal busto con un coltellaccio, in segno di totale, cannibalico disprezzo: Pearl, a suo tempo, perché era ebreo, questa vittima perché “lo dice il Corano, noi dobbiamo fare a loro quello che loro fanno a noi”. Un pensiero sconnesso, da idiota, un miserabile indottrinato in chissà quale delle centinaia di moschee che hanno invaso Londra, vogliamo credere la peggiore di tutte, anche se i precedenti dell’attacco del 2006 ci fanno pensare che ce ne siano diverse che eccitano al peggiore jihadismo. L’assassino aggiunge, tanto non sa che fare perché la polizia non arriva, che gli dispiace che le donne (le donne!) debbano vedere quello spettacolo, ma d’altra parte, recita il solito pappagallo dagli unghielli insanguinati, “le nostre, nei nostri Paesi” sono costrette a vedere tante scene del genere.
Perché? Perché l’imperialismo è accanito, crudele, assassino. E l’assassino vero è sicuro, mentre uccide come i terroristi suicidi che fanno saltare gli aerei, gli autobus, i bar, di essere lui la vera vittima del nostro tempo. L’armamentario e il ragionamento sono identici a quelli di molti altri attacchi islamisti alla civiltà democratica. È quindi è opportuno, poiché la nostra, e in particolare quella di Londra è una società multietnica, chiedere ai nostri compagni di strada musulmani, nostri simili, nostri amici, (come dice Eliot) che ora, o mai più, facciano un gesto definitivo di condanna dei metodi e dei contenuti della violenza jihadista. Lo vorremmo sentire da tutti e due quei milioni e mezzo di cittadini britannici. La questione dell’integrazione non è fatta di salamelecchi. E’ vitale. Non va coperta di menzogne. A Londra la parte British bianca è diventata (al dicembre 2012) una minoranza, mentre fra il 2001 e il 2011 la parte islamica è cresciuta da 1milione e mezzo a 2 milioni e 700mila. Molte politiche sono fallite, per esempio i governi che si sono succeduti hanno speso in traduzioni più che nell’insegnamento dell’inglese, e oggi tre milioni di persone vivono in case dove neppure un adulto parla inglese.
Intanto, a Tower Hamlets oltre la City, ci sono 46 moschee e 13 chiese cattoliche, nel 2001 87mila residenti erano musulmani, e 60mila cristiani, a Newham il sorpasso è in arrivo con 123mila cristiani e 98mila musulmani. Anche in centro sta accadendo lo stesso a Westminster ci sono 40mila musulmani contro 97mila cristiani, a Kensington 15mila contro 86mila. Tutto ciò non è di per se un male: lo diventa quando questi numeri si trasformano in conflitto sociale, in disprezzo, in senso di superiorità religiosa e sopra a tutto in violenza, che sfocia nel terrorismo. Gang musulmane occupano le strade dei loro quartieri obbligando i passanti di conformarsi alla Sharia, la legge islamica. Impediscono con la forza di bere alcool e di vestirsi come si vuole, attaccano donne e omosessuali. Urlano ai non musulmani “questa è un’area musulmana”, un uomo è stato picchiato per aver fumato di Ramadan, alle donne vestite all’occidentale che rispondono “questa è Gran Britannia” loro urlano “No, questa è un’area musulmana”. La ripetizione udita e registrata: “Noi siamo qui, l’Islam è qui vi piaccia o no. Noi comanderemo il bene e proibiremo il male. Potete andare all’Inferno, questa non è una società cristiana” suona come l’affermazione del terrorista di ieri “Non sarete mai al sicuro”.
Certo, lui e i violenti delle “Ronde musulmane” sono una minoranza, l’Islam non insegna questo, certo, un milione di islamici a Londra sono una ricchezza culturale e politica ma che ce lo dicano loro, perbacco, che escano dalle case e dalle moschee e tutti in piazza protestino contro l’assassinio e i suoi insopportabili argomenti.
lunedì 27 maggio 2013 11:33:27
Cara Fiamma, che l'Islam isoli i violenti mi sembra una vana speranza.Negli anni '70 si diceva che gli studenti di sinistra e l'area sindacale estrema, erano l'acqua in cui nuotavano i "pesci rossi", cioè i terroristi di sinistra.Ed era vero: nessuno si sarebbe mai sognato di denunciare un terrorista e tutti, almeno in parte, ne condividevano le motivazioni. Semmai si facevano problemi di metodo.Per colpire i terroristi, oltre che dare la caccia ai singoli, bisognò colpire anche le vaste aree antagoniste (le leggi antiterrorismo 1978-1981, portarono in galera, per periodi lunghissimi, numerosissime persone spesso del tutto innocenti, ma comunque si estrema sinistra e tra le varie misure c'erano anche le perquisizioni di blocchi di edifici).La cosa riuscì in quanto molte persone erano di estrema sinistra perchè era di moda o perchè gli piaceva "giocare con le parole".Ben diversa è la convinzione dei musulmani. La vasca in cui nuotano i "paladini della sharia" è impossibile da svuotare.I musulmani generici, pur spalleggiando moralmente il terrorismo, si appelleranno al fatto che le responsabilità penali sono personali.Ci metteranno in difficoltà sostenendo che loro hanno diritto di parola in nome delle nostre leggi, ma che noi non l'abbiamo in nome delle loro.Quindi è inutile chiedere alcunchè a costoro e sono anche inutili politiche meramente difensive. Occorrono politiche aggressive, anche se non necessariamente violente.Le GB ha fatto dei musulmani dei cittadini. In Francia interi quartieri sono inaccessibili ai cristiani e agli ebrei ormai si dà la caccia, persino con l'avallo di intellettuali, all'apparenza "avanzati", in realtà soltanto pavidi.L'Italia, che è sempre in ritardo, non ha ancora fatto queste stupidaggini. Quindi la soluzione del problema è per noi molto più semplice e non sfocia necessariamente in una guerra civile, palese o latente che sia.Basta non farli entrare.
Aurora Aronsson , Malmö
sabato 25 maggio 2013 07:39:36
Per la frase infelice "Tocca all'islam isolare i killer nel nome di Allah", c'è una risposta ebraica in che dice "Non si lascia il gatto a guardia della crema"...Infatti, l'esatto opposto accade (e stavolta non c'è neppure bisogno di capire l'Arabo...basta l'Inglese): in Medio Oriente i due assassini di Londra sono chiamati eroi, e un Imam ne ha anche giustificato le azioni secondo l'Islam http://is.gd/U8SPNw Le consiglierei caldamente la lettura di un testo che le permetterà di capire molto dell'Islam, uno degli studi piú seri fatti da un non musulmano, cioè da chi non ha interesse a nascondere nulla:"The Third Choice", di Mark Durie, che ha un'interessante prefazione di Bat Ye'or
Andrea , La Spezia
venerdì 24 maggio 2013 16:56:53
Dopo aver letto quanto avevo previsto in una mia email a Fini , allora ministro degli Esteri, mi vene solo da pensare a 1, 10, 100, 1000, 10.000, 100.000, 1.000.000 di "Gabriel"...................Lettera inviata al On. Gianfranco Fini il 31.10.2003Da Santiago del CileHo letto con attenzione il messaggio della Signora Monica Paternó Sessa, collega e correligionaria di partito e desidero accentuare quanto da lei brevemente trattato riguardo agli immigranti di fede Mussulmana.Premesso che vivo in Cile da 12 anni e come residente permanente ho il diritto di votare alle elezioni comunali di un Paese il Cile formato da Emigranti nel corso dei secoli,( il primo Italiano é stato Pigafetta 500 e passa anni orsono ); Paese aperto agli stranieri che peró devono espletare semplici norme per poter ottenere la residenza permanente dopo 2 anni di residenza a contratto :- Avere un contratto di lavoro- Presentare un certificato medico da cui risulti non essere affetto da AIDS - Malattie mentali ed essere di sana costitutzione- All’arrivo, rilasciare le proprie impronte digitali stampate sulla carta d’identitá unitamente ai dati e ad un códice di barra.Il Cile é una Nazione étnicamente omogenea e pochi sono gli autoctoni ed i discendenti degli schiavi neri circa 35.000 morti quasi tutti a causa delle differenze termiche a cui erano soggetti.Con queste premesse e con l’esperienza di una vita passata all’Estero : Paesi Arabi , mediorentali, africani , Estremo Orientali, sono in línea di principio d’accordo che chi vive, e lavora in un Paese abbia il diritto di voto a livello comunale, cosi come esiste in Cile.Il mio vissuto , includendo un matrimonio con rito mussulmano con previa conversione per evitare problemi durante un contratto in Arabia Saudita, la frequentazione con una gran quantitá di persone di fede musulmana l’essere stato a fare Omra con la famiglia alla Mecca ed a Medina, la lettura del Corano, e di altri numerosi testi storico- relig
Maurizio Masetti , Italia
venerdì 24 maggio 2013 16:38:25
Ogni volta che i musulmani fanno una strage, c'è qualcuno che vorrebbe assolvere l'Islam dicendo: "Non è questo l'Islam".Allora perché i terroristi religiosi in Occidente sono sempre musulmani? Qualche versetto coranico:Gli Infedeli sono bestie:“Di fronte ad Allah non ci sono bestie peggiori di coloro che sono miscredenti e che non crederanno mai” (VIII:55)I musulmani non devono avere per amici esseri così spregevoli:“O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni [=Cristiani], sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie per alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti” (V:51) I musulmani devono uccidere gli Infedeli:“Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e UCCIDETELI ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici né alleati” (IV:89)“Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, UCCIDETE questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati . Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima , lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso” (IX:5)Combattere è un merito religioso: i musulmani che combattono sono superiori agli altri:“Non sono eguali i credenti che rimangono nelle loro case (eccetto coloro che sono malati) e coloro che lottano con la loro vita e i loro beni per la causa di Allah. A questi Allah ha dato eccellenza su coloro che rimangono nelle loro case e una ricompensa immensa” (IV:95)Non combattere è un crimine contro Allah:“Se non vi lancerete nella lotta, [Allah] vi castigherà con doloroso castigo e vi sostituirà con un altro popolo, mentre voi non potrete nuocerGli in nessun modo. Allah è onnipotente” (IX:39)Kitman e Taqqiya: il dovere di dire SEMPRE la cosa migliore per l'I
giovanni , roma
venerdì 24 maggio 2013 12:30:50
adesso sentiremo parlare di islam moderato e tollerante ma quando nelle moschee si tengono i sermoni del venerdi ,lontano da occhi indiscreti ,i termini più usati rimangono sempre ,infedeli,guerra santa, martiri .tira la stessa aria del 38 a monaco,tutti a non voler vedere.
ariella adler , trieste - Italia
venerdì 24 maggio 2013 09:49:40
Giusto - no alla cittadinanza ius solii - non vogliamo integrarci a loro nei NOSTRI paesi come vorrebbe il nostro ministro dell'integrazione. Ci vorrebbe un partito che abbia come unico scopo l'affermazione, nella nostra Costituzione, dei principi e valori giudaico-cristiani su cui si fonda la civiltà occidentale sotto altro nome naturalmente ma con le teste che ci troviamo attorno è una pura e semplice utopia. Grazie onorevole. Ariella