Fiamma Nirenstein Blog

Vergogna, a Rio vince l'odio per gli ebrei

sabato 13 agosto 2016 Il Giornale 6 commenti
Il Giornale, 13 agosto 2016

Ma come mai il mondo non si alza tutto in piedi gridando, questo mondo anti razzista, anti apartheid, in piena festa globalista alle Olimpiadi... Perché è così strabico da riuscire (a ragione) a cacciare un'atleta dopato che rompe il codice d'onore dello sport, e non manda via a calci quelli che ne infrangono la regola fondamentale di parità etnica e religiosa discriminando gli israeliani come lebbrosi, rifiutandosi di toccarli, di condividere con loro uno spazio, di competere?

Oramai siamo a tre episodi repugnanti di estremismo islamico, e nessuno alza un dito: ieri l'egiziano Islam al Shehabi, per cui evidentemente, come per tanti altri sui conterranei, non è mai stata firmata la pace con Israele del 1979 (parliamo di quasi quarant'anni fa!), ha rotto tutte le tradizione del judo rifiutandosi di stringere la mano al ragazzo israeliano che l'aveva battuto . L'ha lasciato di sale, incredulo e disarmato, privato della sua vittoria. Il pubblico ha protestato, i giudici hanno chiesto ad al Shahabi di fare l'inchino rituale e lui l'ha fatto: un inchino si fa da lontano. Ma toccare un ebreo, che schifo, che orrore.

Domenica era stata la volta di Joud Fahmy, anche lei judoka, la quale si è spinta a perdere apposta lo scontro precedente a quello che l'avrebbe inevitabilmente portata a battersi con Gili Cohen, israeliana. Cohen? Si chiama Cohen? Siamo pazzi? Un cognome ebraico!

Non si tocca, forse puzza, forse ha la coda. E pensare che i sauditi pochi giorni fa erano a Gerusalemme per delle riunioni in cui si discute di rapporti migliori, di piani di pace, di strategia. Ma altra cosa è la gente di un Paese integralista islamico rinunciare all'antisemitismo che impregna di sé tutto il suo mondo, con cui è stato educato dalla più tenera infanzia. Un ebreo si ammazza; Israele, sparirà: anche in Egitto si seguita a ripeterlo fin da bambini.

Bisogna essere davvero illuminati, e ce ne sono, per pensare diversamente. Per favore si guardi PMW, sito web cui di possono leggere i media palestinesi e non solo quelli di Hamas ma anche quelli del partito di Abu Mazen.

Il primo episodio avrebbe già dovuto allarmare e destare una reazione immediata: gli atleti israeliani stanno per salire sull'autobus che li deve portare al Maracanà, all'apertura, proprio il primo giorno che dovrebbe essere tutto spirito sportivo e entusiasmo e gli atleti libanesi si parano davanti alla portiera impedendogli di salire. Condividere un bus con gli ebrei? Il Libano è il Paese degli Hezbollah? E quando mai? Gli autobus sono un ben noto luogo di apartheid, ci sale solo chi è puro e degno. Non gli atleti israeliani. Le autorità sportive hanno fatto sapere che più avanti ci si occuperà di questi strani atteggiamenti.

Più avanti? Non si comprende che il fatto che il mondo intero si mostri indifferente, che di nuovo Europa, America, i Paesi occidentali in genere non attribuiscano nessuna importanza per questo evento è di fatto la copia dell'atteggiamento che fu preso a Monaco quando l'intera squadra israeliana fu sterminata con orribili torture da un commando di terroristi palestinesi? Anche allora i giochi proseguirono come se niente fosse accaduto.

Non si capisce che non reagire a un atteggiamento integralista e estremo di odio verso gli ebrei apre la strada all'odio integralista e estremo, che proprio in queste ore si sta ringalluzzendo nell'ammirazione per gli atleti arabi che hanno compiuto i gesti discriminatori verso Israele, verso tutto l'Occidente?

In questi giorni l'Isis e altri gruppi terroristici hanno cosparso i network di richieste ai loro sostenitori di compiere attacchi alle Olimpiadi: "Un piccolo attacco col coltello e con ciò che trovate a Rio avrà maggiore effetto di qualsiasi altra azione nel mondo" spiegano i centri del terrore. E' lo stesso ragionamento che, mutatis mutandis, ha portato gli atleti arabi a discriminare Israele: una piccola discriminazione qui, è uguale a un grande odio là, è una macchina di propaganda che porta al boicottaggio nelle università, nella scienza, all'odio per gli ebrei in tutto il tutto il mondo, alla dipendenza demenziale dalle menzogne di cui è Israele è coperto e che dovrebbero portare alla sua scomparsa e alla fine, alla crescita dell'estremismo violento.

E le federazioni sportive che fanno? Che fanno i Paesi che hanno i loro atleti in gara a Rio? Si batteranno allegramente coi judoki antisemiti? Non capiscono che questa è una condanna che comminano a se stessi?

 Lascia il tuo commento

piero , Southampton Inghilterra
 domenica 14 agosto 2016  11:36:49

Devo aggiungere questo, Bravo Orr Sasson , ha fatto molto bene .E` lui che tiene il vero Spirito del Olimpia.



Andrea , Roma
 sabato 13 agosto 2016  14:27:28

Hai perfettamente ragione. Se non erro non vi é stata neanche una condanna dagli Organi Olimpici. Brava. Come sempre. Andrea



Sandro Chiabaudo , Torino/Italia
 sabato 13 agosto 2016  11:51:35

Lo stesso meccanismo mentale che aveva spinto i terroristi dell'Achille Lauro, nel 1985, ad uccidere barbaramente e poi a gettare in acqua il cittadino statunitense Leon Klinghoffer, con l'aggravante che questi, essendo anziano e costretto su una sedia a rotelle, non poteva tentare una qualche reazione per sottrarsi alla furia omicida dei palestinesi.Seminatori di odio, la loro miopia permetteva loro di vedere nell'americano soltanto il rappresentante di un occidente da colonizzare o alla peggio, da distruggere, e non un uomo.Recentemente lessi di un'analoga impresa, sempre ad opera di un palestinese ai danni di un disabile. Vorrei condividere l'articolo:http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/rapina-disabile-linciaggio-1.2325286Con simili presupposti converrà con me che è molto difficile, se non impossibile avviare il vero processo di pace. che non è la pace predicata a gran voce dalle autorità religiose e politiche nei loro discorsi altisonanti, ma quella conquistata ogni giorno, nella vita quotidiana, in ambito privato e sociale, tra persona e persona.Sono disabile anch'io, e le confesso che temo per la mia vita. Nella malaugurata ipotesi in cui l'Islam (quello moderato non esiste, nonostante le affermazioni degli alti papaveri) dovesse prendere piede in Italia (e, visto il servilismo mascherato da grande ideale credo proprio che prima o poi questo succeda. Spero solo di lasciare questo mondo prima di vederlo)Siamo accomunati dallo stesso destino. Se circa settant'anni fa, ai tempi della seconda guerra mondiale, ebrei e disabili avrebbero fatto entrambi la stessa fine, gli uni per la loro razza e gli altri per la loro condizione fisica non corrispondente all'ideale di umanità propagandato dal nazifascismo. oggi c'è un altro rischio ben peggiore, in cui all'odio si aggiunge la vigliaccheria.Perdonerà quindi il mio scetticismo di fronte ai paroloni pronunciati dai capi politici e religiosi....Ringrazio per l'attenzione e s



Francesco Salatino , Frankfurt
 sabato 13 agosto 2016  10:42:40

El Shehaby ha ostentatamente rifiutato di stringere la mano che gli ha porto il rivale israeliano Or Sasson. E` quello che Israele fa da 50 anni: tende la mano agli arabi, e loro niente, di mezzo c'è la Sura 5 del Corano. E poi i razzisti siamo noi occidentali. Vediamo come si comporteranno le autorità egiziane, dopo la ventata di libertà grazie alle misure di repressione del fondamentalismo islamico, imposte dal Presidente al-Sisi.



giuseppe , Bologna/Italia
 sabato 13 agosto 2016  09:51:25

Ha ragione da vendere cara Fiamma, questi comportamenti non hanno nulla a che fare con lo spirito olimpico e chi non lo capisce va espulso dai giochi subito senza se e senza ma. Purtroppo l'ignoranza e l'odio sono patrimonio di persone ignobili che della Pace non conoscono nemmeno come si scrive. Coraggio, a piccoli passi si può arrivare in cima. cordialmente Giuseppe



giuseppe casarini , binasco (MI)
 sabato 13 agosto 2016  09:08:37

Vergogna solo poi solo vergogna!E il mondo di falsi buonisti e di soli ipocriti spudoratamente tace!shalomggc



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.