La guerra antisemita contro l'Occidente
7 ottobre 2023 Israele brucia
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein
venerdì 7 febbraio 2020
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Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda
giovedì 6 febbraio 2020
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Cari amici,
oggi, il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo video "Il piano di Donald Trump"
Clicca qui per vedere il video
venerdì 31 gennaio 2020
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Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda. Sono
stati discussi i seguenti argomenti: Accordi Internazionali, Esteri,
Gerusalemme, Giordania, Hamas, Israele, Lega Araba, Medio Oriente,
Netanyahu, Oslo, Pace, Palestina, Palestinesi, Politica, Russia,
Terrorismo Internazionale, Trump, Usa.
Il Giornale, 30 gennaio 2020
Martedì
alla Casa Bianca il presidente Trump e Benjamin Netanyahu hanno
festeggiato una rivoluzione storica nell'idea di pace in Medio Oriente;
da ieri, dopo l'entusiasmo, comincia il lavorio, il che fare, i
dissensi. Una commissione congiunta studia quando e come debba essere
realizzato l'accordo, la destra israeliana protesta e così parte della
sinistra, ambedue sostengono che lo scopo dei due protagonisti sia
elettorale; mentre per alcune ore è sembrato che l'annessione della
Valle del Giordano dovesse esser immediata, adesso la prudenza rallenta
le mosse di Israele. Netanyahu è volato con tutti i giornalisti e il suo
gruppo a Mosca certo per discutere con Putin la novità, ma anche a
riprendere sul suo aereo la giovane Na'ama Issacharov che, oggi, dopo
essere stata condannata a sette anni perchè aveva in valigia 90 grammi
di marijuana sarà finalmente graziata. Quindi sarà per Bibi un ritorno
coronato da due grandi successi, mentre in questi giorni dopo il suon
rifiuto della immunità parlamentare è stato ufficialmente incriminato.
L'opposizione di Abu Mazen, urlata e amplificata dall'invito a Hamas e
alla Jihad islamica a Ramallah, sembra smorzata. Rallenta per ora il
rogo di bandiere e di foto di Trump, sia perchè alla fine può
avvantaggiarsene solo Hamas, e a causa dell'Arabia Saudita, Baharain,
Emirati, Oman e a modo suo anche dell' Egitto, che hanno dichiarato
rispetto e sostegno per il tentativo di pace e sono disposti a
sostenerlo. Forse, anche, anche alla Muqata'a si comincia a leggere
meglio il progetto. [...]
mercoledì 29 gennaio 2020
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Addio al controverso piglio che ha prodotto l’accordo di Oslo e le successive premesse legate al falso tema “pace in cambio di terra”. Battezza così il piano di pace americano per il Medio Oriente Fiamma Nirenstein, giornalista, scrittrice e tra le altre cose membro del Jerusalem Center for Public Affairs (Jcpa), che affida a Formiche.net la sua lettura analitica sulla proposta del presidente Donald Trump. Ma nella settimana della Giornata della Memoria prosegue la tolleranza verso la demonizzazione sistematica degli ebrei da parte dell’Autorità Palestinese.
Anche l’Arabia Saudita dice sì al piano di pace di Trump: quali i cardini della proposta americana?
La proposta americana ha sostanzialmente delle caratteristiche positive, perché si basa sulla verità storica. Certamente presenta una serie di difficoltà per essere implementata, che sono contenute nella realtà storica stessa. In sostanza Trump smantella il più grande equivoco di sempre del passato, basandosi sull’accordo di Oslo del 1993, e dopo che dal 1948 al 1967 i famosi “tre no” hanno impedito un accordo, nonostante fossero state avanzate le più larghe offerte.
Cosa c’era di sbagliato nei piani del passato?
Da allora tutti i progetti di pace sono stati fondati su una falsa assunzione: ovvero che l’annessione di terreni in cambio di pace potesse funzionare. Al contrario, la storia ha dimostrato incessantemente che non era questo il nocciolo. Vi era da parte palestinese una determinazione al rifiuto, con di volta in volta l’appoggio di alcuni pezzi del mondo arabo.
Per quali ragioni?
Perché basato sull’assunto, allora, di una determinazione ideologica da parte del mondo arabo e del popolo palestinese a puntare sulla sparizione dello Stato di Israele, rifiutando lo Stato ebraico, incrementando sempre di più la richiesta del cosiddetto diritto al ritorno: un passaggio senza paralleli e senza precedenti in tutta la storia contemporanea.
Quali i punti di forza del piano Trump?
Trump propone un programma complesso, ma molto vantaggioso perché si poggia sulla verità. Io credo nella verità anche perché essa porta dei mutamenti storici fondamentali. [...]
Il Giornale, 27 gennaio 2020
In
che modo una bambina ebrea nata nel dopoguerra incontra la Shoah e
impara a portarne memoria? Con fatica, con disgusto, con incredulità,
ingenuamente. Si avvia verso un'indagine impervia: non c'è chi le
insegnerà, le spiegherà, la consolerà. C'è il segreto della crudeltà
umana che non si può, non si deve rivelare ai bambini, e il segreto
della unicità della condizione ebraica. Nessuno vorrà rivelarle i due
segreti, dovrà costruirsene da sola l'immagine. E ancora oggi la bambina
di ieri è sola con queste due questioni, perchè sia la immensità
dell'abisso che la sua indicibile unicità le sono proibiti. Questa
proibizione è ciò che impedisce a colui che non ha questa duplice
esperienza dentro di sé di essere un credibile alleato quando dichiarata
"never again". Mi dispiace, io non vi credo anche se vi apprezzo. La
bambina è sola mentre si costruisce nella sua mente un mosaico
inaspettato. L'ebreo è ancora solo mentre ricostruisce faticosamente la
sua gioia di vivere. A Kishinev il 6 e il 7 aprile del 1903 i contadini
russi attaccarono gli ebrei, li fecero a pezzi, donne e bambini; ci
furono condanne e esclamazioni. Due anni dopo un'altra orgia di
mutilazioni e stupri investi la stessa cittadina della Bessarabia.
Roosevelt era certo contrario alla strage degli ebrei: questo non gli
impedì di trattare altezzosamente e respingere Jan Karsky, l'eroico
cristiano polacco che andò a chiedergli in ginocchio, per averlo
visitato personalmente, di bombardare il Ghetto di Varsavia e la
ferrovia che portava ad Auschwitz. [...]
lunedì 27 gennaio 2020
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Cari amici,
cliccando qui potrete riascoltare l'intervista rilasciata a Giovanna Reanda, Radio Radicale, in occasione del Giorno della Memoria
Il Giornale, 25 gennaio 2020
Scritte, parole, segni... Nella notte fra il 9 e il 10 dicembre del 1936, la Notte dei Cristalli che dette il via all'eliminazione sistematica nazifascista del Popolo Ebraico, la notte in cui arsero i beni e le case ebraiche, la parola Juden fu scritta, scarabocchiata, bestemmiata su muri e vetrine e porte. Cominciava il rogo di sei milioni di persone, fra cui un milione e mezzo di bambini. Una scritta non è solo due parole in fila: è un'arma mortale disegnata sul muro, sulla porta, sui social media che sono la maggiore di tutte le superfici sfregiabili con parole offensive destinate a diventare armi. Così alla vigilia della Giornata della Memoria è orribile vedere quelle due parole nere di odio, in tedesco!!Con lo scarabocchio di una stella di David, il Magen David che gli ebrei portarono cucito addosso come un marchio di condanna a morte. Esso oggi, finalmente, campeggia glorioso sulla bandiera Israeliana. Sì, disgusta lo scarabocchio nerastro sulla porta di casa di Aldo Rolfi, il figlio di Lidia Beccaria Rolfi partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944, vomitato là di notte da un perfido demente dopo che Rolfi è intervenuto su un giornale locale per ricordare la madre, per altro deportata politica. Ma è in tedesco: chi l'ha scritta sa che la Germania era cosparsa di cartelli e segnali che dicevano da ristoranti, negozi alberghi, scuole: " Juden sind hier unerwunscht ". Gli ebrei qui non sono desiderati. [...]
Il Giornale, 24 gennaio 2020
Mentre
intorno alla fiamma eterna accesa nella hall del Museo dell'Olocausto a
Gerusalemme ieri per tutta la giornata quaranta presidenti, re, primi
ministri hanno portato il loro tributo alla Memoria della Shoah
promettendo di combattere l'antisemitismo, si preparava un altro
drammatico annuncio. Mike Pence, vice presidente degli Stati Uniti e
Benjamin Netanyahu, appena conclusa la grande conferenza hanno
annunciato che la settimana prossima negli Stati Uniti si presenterà il
famoso "Piano del Secolo". Esso, nelle intenzioni di Trump, dovrebbe
portare la tanto desiderata pace fra Israele e Palestinesi. Netanyahu
per sottolinearne la serietà ha subito esteso l'invito al suo
antagonista Benny Gantz, capo del partito "Blu e Bianco". Jared Kushner
incaricato per il Medio Oriente e genero di Trump avrebbe dovuto essere
qui per l'annuncio, ma il maltempo ha impedito al suo aereo di
decollare. Secondo indiscrezioni, il piano prevede che i palestinesi
ottengano lo Stato se riconosceranno lo Stato Ebraico; il controllo su
Gerusalemme sarebbe israeliano e l'area C verrebbe annessa. I
palestinesi riceverebbero grandi incentivi, ma lo Stato sarebbe
demilitarizzato. [...]
venerdì 24 gennaio 2020
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Cari amici,
cliccando qui
potrete riascoltare l'intervista realizzata da Giovanna Reanda per
Radio Radicale sul "Forum Internazionale sull'Antisemitismo e la Shoah a
Gerusalemme". Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti
temi: Antisemitismo, Campi Di Concentramento, Democrazia, Diritti Umani,
Ebraismo, Ebrei, Esteri, Fascismo, Francia, Gerusalemme, Guerra,
Israele, Istituzioni, Italia, Macron, Mattarella, Nazismo, Netanyahu,
Olocausto, Pace, Politica, Putin, Razzismo, Religione, Rivlin, Russia,
San Pietroburgo, Sicurezza, Storia, Ucraina, Violenza.