Israele revoca l'obbligo delle mascherine all'aperto. Vaccini e ripresa: così il Paese ha sconfitto il Covid
lunedì 19 aprile 2021 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 19 aprile 2021
Eccoci
di nuovo esseri umani, una faccia, un nome, un sorriso, per la strada
senza maschera. Non la chiamerò affettuosamente mascherina. E la fascia
chiara che ha cancellato i lineamenti, il segnale di paura divenuto
quotidiano e indispensabile: ha dato una mano di calce ai baci, al
piacere dell'incontro, anche all'espressione della legittima
frustrazione. Ha obliterato la bellezza persino dei bambini. Adesso in
Israele per primi nel mondo torniamo a incontrarci, 5 milioni sono
vaccinati, un milione guarito su 9 di popolazione complessiva. I tassi
di contagio e il numero dei morti bassissimo. E una vittoria
meravigliosa, ma non invidiateci: imitateci. Prima di tutto, abbiate
fiducia nel vaccino, è talmente evidente che in un ambiente con
l'immunità di gregge subito la pandemia si ritira, si restringe,
consente di nuovo di andare a scuola e prendere gli autobus. Dunque:
aprite il vaccino a tutti, sia pure gradualmente qui si è andati dai più
vecchi e quindi più fragili fino ai 16enni, e adesso si studia
seriamente la possibilità del vaccino ai bambini. Si parla del vaccino
senza spaccare il capello sui brevi sintomi delle reazioni, senza
agitarci, senza accusare di maligne sperimentazioni Pfizer o Moderna o
AstraZeneca. Come in tutte le complicate vicende di Israele la
gente è stata la protagonista del processo di guarigione, la sua forza e
la sua disciplina, mentre Netanyahu dava il suo meglio capendo che qui
si giocava una partita di cui i libri di storia dovranno raccontare. [...]
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "Yom HaAzmaut (il giorno dell'indipendenza di Israele) e la vittoria sul Covid19"
venerdì 16 aprile 2021 Generico 0 commenti
Cari amici,oggi, il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo video "Yom HaAzmaut (il giorno dell'indipendenza di Israele) e la vittoria sul Covid19"
Clicca qui per vedere il video
Il Medio Oriente visto da Gerusalemme
venerdì 16 aprile 2021 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda
L'Iran provoca e colpisce nave israeliana. Usa: pazienza
mercoledì 14 aprile 2021 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 14 aprile 2021Gerusalemme L'Iran
ha ripreso ad arricchire l'uranio al 60 per cento: l'ha annunciato, e
non è un caso che sia stato proprio lui a farlo, il capo negoziatore
nucleare Abbas Araqchi, una sfida lanciata agli altri negoziatori. Il
limite stabilito dal Jcpoa, il patto del 2015, è sotto il 5%. Le riserve
di uranio sono state in buona parte arricchite al 20%, da cui è facile
raggiungere, con centrifughe avanzate come quelle di Natanz, il 90% per
la bomba atomica. II 60% è la risposta iraniana agli attacchi ben
riuscito alla centrale di Natanz. Quello di lunedì fermerà per mesi le
centrifughe. L'imbarazzo che il maggiore sito atomico sia stato
danneggiato gravemente è rimasto per poche ore fonte di incertezza
politica: far finta di niente o denunciare al mondo «un attacco
terroristico», accusare il Mossad e giurare vendetta, come ha scelto di
fare il regime? E un atteggiamento contraddittorio rispetto al tono
accattivante con cui gli iraniani vorrebbero presentarsi a Vienna a
riprendere il dialogo e convincere Biden. La sua scelta di ricostruire
il patto è sostenuta con entusiasmo da tutti i vecchi funzionari di
Obama. [...]
L'atomica iraniana va ko, Teheran contro Israele: "È un atto di terrorismo"
lunedì 12 aprile 2021 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 12 aprile 2021
Un
«incidente» a Natanz, centrale nucleare iraniana, sempre in primo
piano, già investita nel luglio scorso da una misteriosa esplosione, ha
fermato proprio il giorno dopo l'inaugurazione le nuove, bellissime,
centrifughe di ultima generazione, proibite dall'accordo Jcpoa stretto
nel 2015. Sabato scorso il presidente Rouhani aveva annunciato che
l'Iran aveva iniziato a iniettare l'uranio in forma di gas hexafluoride
nelle centrifughe di Natanz IR-6 e IR-5. Una tecnica molto avanzata e
veloce, fuori delle norme, usando la quale (oltre forse ad altri
sistemi) «in meno di quattro mesi» come aveva annunciato Behrouz
Kamalvandi il portavoce della AEOI l'Organizzazione Atomica Iraniana
qualche giorno prima «abbiamo prodotto 55 chili di uranio arricchito al
20 per cento, e in meno di otto mesi possiamo raggiungere i 120 chili».
Passi evidenti sulla strada della bomba atomica nonostante una beffarda
assicurazione che si tratta di strutture civili, minacce palesi proprio
mentre il presidente Hassan Rouhani di ritorno dagli Usa, riferendosi al
summit di Vienna si era vantato che «tutte le parti del patto nucleare
hanno concluso che non c'è nessuna conclusione migliore del Jcpoa e che
non c'è nessuna altra strada che la sua totale realizzazione». [...]
Cari bambini, lodate le truci divinità azteche
domenica 11 aprile 2021 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 11 aprile 2021
Fra
tante vicende che dipingono di colori violacei la nuova era americana
del neorazzismo antibianco tanto auspicata dagli oppositori di Trump,
quella più espressiva riguarda gli aztechi. No, non è marginale:possiamo
benissimo immaginarlo in qualsiasi parte del mondo, in Israele con i
caananiti o i samaritani, in Italia con gli Aquitani o i Reti.
Succederà: "La bianchezza (traduco così il concetto di whiteness, nda)
inquina l'aria, devasta le foreste, scioglie i ghiacci, diffonde e
finanzia le guerre, appiattisce i dialetti, infesta la coscienza, uccide
la gente...", lo ha scritto Damon Young, collaboratore del New York
Times, e lo cita Victor Davis Hanson, lo storico conservatore, in una
bellissimo saggio sul razzismo antibianco.
Torniamo
agli aztechi: una nuova proposta di curriculum scolastico per 10mila
scuole californiane per la quale si vota proprio in questi giorni e che
riguarda 6 milioni di studenti, in nome della decolonizzazione degli USA
reintroduce il simbolismo azteco religioso nel nuovo programma (al voto
in questi giorni) chiamato "Ethinic Studies Model Curriculum" e lo
allarga dai campus americani alla scuola primaria e secondaria. Il
curriculum si basa sulla "pedagogia degli oppressi" sviluppato dal
teorico marxista Paolo Freire che sostiene che in primis gli studenti
devono essere educati sull'oppressione per ottenerne "comprensione
critica", e di conseguenza essere in grado di rovesciare i loro
oppressori, cioè i bianchi. Ormai è lectio comune, sostenuta da una
quantità di fake news: per esempio l'assassino di massa del Colorado è
stato subito unanimemente attribuito a un "fascista bianco" a un
"suprematista" per poi scoprire che si trattava di un siriano musulmano.
Ma ormai anche la nipote e consigliera di Kamala Harris, Meena Harris,
aveva già twittato che "gli uomini bianchi violenti sono la maggiore
minaccia per il nostro Paese".
Yom HaShoah, il giorno del ricordo
venerdì 9 aprile 2021 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 09 aprile 2021
La
premessa indispensabile per poter dire never again, mai più, è capire
che i sei milioni di uccisi fra cui mio nonno, sua moglie, cinque
fratellini di mio padre in Polonia, due fratelli della mia nonna Lattes
Volterra, tutta la famiglia di mio zio Nedo Fiano, sono stati
assassinati per una sola ragione: perché erano ebrei. Alle dieci di ieri
nelle scuole di Israele i bambini con la maglietta bianca si sono
fermati al suono della sirena come le auto, i passanti, la gente al
supermarket.
Yom HaShoah
giovedì 8 aprile 2021 Il Giornale 0 commenti
Nel
giorno della memoria della Shoah l'unica promessa che non accadrà "mai
più" come ripetono in tanti, in tutto il mondo, mentre aumenta
l'antisemitismo, si cerca un patto con l'Iran che promette di
distruggere lo Stato Ebraico, Biden consegna di nuovo ai palestinesi 235
milioni di dollari che serviranno ad alimentare il solito terrorismo
contro uomini donne e bambini ebrei, mentre imperversano negazionismo e
revisionismo delle responsabilità (ancora i tedeschi non hanno
riconosciuto che collaborarono in massa allo sterminio, e così i
polacchi e altri volenterosi europei)...
In questo giorno la mia garanzia e la mia vendetta sono i bambini
israeliani in massa a scuola con la camicia bianca che cantano e
accendono candele. Siamo noi, qui, sull'attenti alle 10,00 al suono
della sirena, fieri oggi, mentre pensiamo ai nostri cari uccisi, di aver
combattuto meglio di tutto il mondo il Corona virus. Siamo noi, nello
Stato di Israele. Unica promessa che "never again" non è una sciocchezza
retorica.
Netanyahu più vicino al governo. Ma il processo lo preoccupa
martedì 6 aprile 2021 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 06 aprile 20221
Gerusalemme
Dopo una giornata di colloqui molto sofferti alla fine sarà difficile
che il presidente di Israele Reuven Rivlin possa affidare a chiunque non
sia Netanyahu la formazione di un nuovo governo. Perché a tarda serata
Gideon Sa'ar, fondatore di «Nuova Speranza» e aspirante primo ministro,
transfugo dal Likud che aveva giurato che mai e poi mai accetterà di
sedere in un governo di cui sia il primo ministro Bibi, ha tuttavia
rifiutato di dare il suo appoggio al principale oppositore di Netanyahu,
Yair Lapid. Ma Bibi ha 30 seggi, e Lapid 17: i conti degli ultimi
giorni davano al primo ministro uscente 52 seggi e a Lapid 45, una somma
spuria di ispirazioni anti-Bibi, che se sommati ai 7 seggi di Sa'ar
avrebbero portato a un pareggio che avrebbe aperto la strada
dell'incarico. Invece, niente. Il mix di partiti di destra e di sinistra
che si sono affannati per mettere insieme un patchwork per Lapid,
scivolano su una buccia di banana.
Tanto poco è
piaciuto a Rivlin la decisione di Sa'ar, che ha subito dichiarato con
gesto davvero irrituale che non riteneva chiusa la decisione di «nuova
speranza» e che pregava di fare ancora qualche telefonata prima di
arrivare a quella conclusione. Ma per ora Netanyahu ha di nuovo un
numero maggiore di seggi per formare una coalizione, sempre però troppo
basso rispetto ai 61 seggi necessari nella Knesset di 120 deputati, dato
che «Yemina», la «destra» di Bennet, per ora indica proprio Bennet come
suo candidato. [...]
Il Medio Oriente visto da Gerusalemme
venerdì 26 marzo 2021 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda