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venerdì 5 marzo 2021 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: Israele, i vaccini e la disinformazione
domenica 21 febbraio 2021 Generico 0 commenti
Cari amici,oggi, il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo video "Israele i vaccini e la disinformazione"
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La musica di Dio: dialogo tra Riccardo Muti e Massimo Cacciari
sabato 20 febbraio 2021 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 20 febbraio 2021
Non
so se Riccardo Muti e Massimo Cacciari volessero parlare di Dio
dialogando sul rapporto tra musica e immagine, a partire da Masaccio e
da Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce di Haydn. Ma Le
sette parole di Cristo (Il Mulino) va molto oltre, e la presenza di Muti
conduce alla fine a una domanda molto impegnativa: che cosa è la
musica? Le sette ultime parole pronunciate da Cristo in croce si
rispecchiano nella meravigliosa Crocifissione di Masaccio, con il suo
accecante sfondo dorato, che Muti racconta di aver visto per la prima
volta a Capodimonte restandone fulminato. Muti e Cacciari mostrano
l'incontro tra Masaccio e Haydn, inevitabile perché entrambi hanno
intrapreso un dialogo «umano divino». Che cosa vuol dire? Semplicemente,
Haydn ha disegnato in musica le sette frasi che definiscono Cristo
nella sua dolcezza, disperazione, divinità: ha disegnato Dio nella sua
umanità, illustrando il rapporto, appunto, tra umano e divino. Lo stesso
fa Masaccio: la tragica umanità del corpo sofferente, insieme alla
compostezza ferita a morte della madre, alla stupefatto e fatale dolore
di Giovanni, e alla passione sensuale della Maddalena che, quasi per
pudore, non vediamo in viso ma solo nel manto vermiglio teso dalle
braccia disperate, lanciate verso l'alto ad abbracciare il corpo di
Gesù... E' una «somma» di colori che pensano tutto l'insieme della
vicenda di Cristo, e il suo messaggio umano-divino. Come la musica di
Haydn. Cacciari spiega che l'icona e il suono sono, in sostanza, una
sola cosa, che un quadro si ascolta, e una musica si vede, che è il
pensiero stesso a suonare e dipingere dall'inizio dell'avventura umana. [...]
Mediorientale
venerdì 19 febbraio 2021 Generico 0 commenti
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Mediorientale
venerdì 12 febbraio 2021 Generico 0 commenti
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Così zia Rirì ha raggiunto il suo Nedo
mercoledì 10 febbraio 2021 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 10 febbraio 2021
La
Rirì ci ha lasciato. Rina Fiano, madre di Enzo, Andrea, Emanuele, i
nostri cugini; la zia Rirì, mia, della Susanna e della Simona, sorella
della nostra mamma Wanda Lattes Nirenstein. Ci ha lasciato per volare
via insieme a Nedo, dopo che lui ci se n'era andato da appena due mesi.
Era logico, era necessario. Come poteva consentire che andasse tanto
lontano senza di lei, dopo 70 anni in cui l' ha accompagnato e anche
guidato per mano sulla strada in cui ha potuto conoscere di nuovo
l'amore e la vita dopo Auschwitz? Quando nel 1948 si sposarono, lui
era tornato vivo per miracolo dopo che la sua famiglia era stata
sterminata, il bicchiere rituale rotto sotto la chuppà nel Tempio di
Firenze aveva un contenuto così carico di significati che chiunque ne
sarebbe stato atterrito. Non la bellissima sposa bruna, diciottenne.
Steven Spielberg insignito del Premio Genesis per il 2021. Nirenstein: "Ho votato per lui anche perché è un eroe della Memoria"
mercoledì 10 febbraio 2021 Generico 0 commenti
(ANSA) - TEL AVIV, 10 FEB - Il regista, produttore efilantropo americano Steven Spielberg è stato insignito del
Premio Genesis per il 2021. Lo ha annunciato la Fondazione del
Premio - definito dai media il Nobel ebraico - sottolineando
nella motivazione "l'eminente impegno del regista per i valori
ebraici, il suo straordinario contributo al cinema e alla
filantropia e la sua dedizione nel preservare la memoria della
Shoah e impedire futuri genocidi".
di 1 milione di dollari, donati da tutti i precedenti vincitori
a cause filantropiche per le quali si sono impegnate - ha avuto
una doppia indicazione. Quella vincolante - ha spiegato la
Fondazione - espressa dalla giuria ufficiale e quella composta
dai voti di circa 200mila ebrei in sei continenti che hanno
votato il vincitore del 2021. Oltre a milioni di altri
intervenuti sui social network espressi: la maggior parte - ha
continuato - ha votato per il regista Usa.
presidente della Fondazione - celebra il talento unico di
Spielberg, la sua dedizione nel rendere il mondo un posto
migliore e il suo ineguagliabile contributo nello spiegare gli
orrori dell'Olocausto alle generazioni del dopoguerra. Siamo
lieti di accoglierlo nella prestigiosa famiglia dei vincitori
del Genesis che include luminari come la giudice suprema Usa
Ruth Bader Ginsburg, Natan Sharansky e Michael Bloomberg".
La giornalista italiana Fiamma Nirenstein, che fa parte della
giuria del Premio, ha definito la designazione "un'ottima sceltae particolarmente appropriata. Ho votato per lui anche perché è
un eroe della Memoria, specie in un momento, segnato da
un'ondata di antisemitismo risorgente, in cui molte ricerche
indicano che i giovani ignorano cosa sia stata la Shoah. La sua
Fondazione sull'Olocausto che, in larga parte a spese proprie,
ha intervistato e serbato i ricordi di gran parte dei
sopravvissuti è una cosa straordinaria. Un patrimonio
dell'umanità. E' - ha concluso - un personaggio universale che
unisce e non divide". (ANSA).
Con il paraocchi contro Israele
lunedì 8 febbraio 2021 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 08 febbraio 2021
E’ un brutto segno dei tempi che l'Icc, la Corte penale internazionale, che avrebbe moltissimo lavoro da fare con i siriani, iraniani e chiunque compia veri, sistematici crimini di guerra, abbia invece impiegato tre dei suoi giudici per riconsegnare, dopo una valutazione professionale, nelle poco amichevoli mani della signora Fatou Ben Souda capo pubblico ministero, la giurisdizione territoriale della Corte nei confronti di Israele, palestinesi, Gaza. Cosa vuol dire questo? Che se la signora deciderà di servirsi della decisione, qualsiasi israeliano membro del governo, del sistema giudiziario, dell'esercito, qualsiasi soldato che abbia partecipato alle guerre di Gaza potrà essere arrestato e inquisito, per esempio in Italia, e portato in processo come criminale di guerra. Anche chi vive nei Territori, persino nella zona C che secondo gli accordi di Oslo è riconosciuta come totalmente nella giurisdizione israeliana sarà un sospetto criminale, e così in tutti i territori che la maggioranza dei giuristi ormai definisce, in base alle risoluzioni dell'Onu, territori disputati, potranno essere processati come Saddam Hussein, come i responsabili dei grandi criminali della Cambogia, del Rwanda, del Darfur. Se la Ben Souda, che fra l'altro sta per andare in pensione, accetta il verdetto farà la gioia dei palestinesi e non solo: gioiranno gli iraniani, i turchi, gli Hezbollah, tutte le organizzazioni terroriste del mondo devote alla guerra a Israele; si sentiranno rattristati e infastiditi i Paesi Arabi che hanno appena siglato la pace di Abramo; e soprattutto avrà una bella spinta in avanti il movimento di boicottaggio Bds e tutte le ideologie di destra e di sinistra antisemite, che ultimamente vanno forte. Netanyahu ha semplicemente spiegato che Israele non si arrenderà e che «quando si decide di attaccare Israele per falsi crimini di guerra, questo è puro antisemitismo». [...]
Israele si avvicina all'immunità di gregge col record di immunizzati (e di lockdown)
venerdì 5 febbraio 2021 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 05 febbraio 2021
Israele
non è soltanto il Paese che ha il maggiore numero di vaccinati al mondo
e quello ha avuto il maggior numero di lockdown (tre): non sono due
dati in contraddizione. E anche il Paese che ha avuto il coraggio e la
severità di smontare qualsiasi pensiero ottimista, che ha intrapreso la
battaglia contro il Covid come uno scontro fatale, per la vita: uno di
quelli cui Israele è stato abituato sin dalla sua nascita. La crisi è
costata 4.864 morti, tanti per un Paese di 9 milioni di persone, e
72mila infettati. I malati gravi sono circa 300, in diminuzione da
quando le vaccinazione sono schizzate in alto, ma sempre troppi e le
critiche al governo non mancano. Fa parte della vicenda del coronavirus:
una pioggia di accuse alla classe dirigente. Ma non c'è dubbio: è stato
a causa della durezza con cui il virus è stato affrontato da un Paese,
da un popolo, da un primo ministro, Netanyahu, avvezzi a difendersi da
pericoli mortali che Israele è diventato il numero uno nel mondo della
lotta contro il Covid; è per questo che i miei amici dall'Italia
chiedono se per caso c'è una norma per cui si possa venire a vaccinarsi a
Gerusalemme o a Tel Aviv.
Mediorientale
venerdì 5 febbraio 2021 Generico 0 commenti
Cari amici,cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda