Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "Israele, il Paese della felicità!
La follia grillina sulla Palestina
Il Giornale, 29 aprile 2022
L'Italia, un grande Paese, non può permettersi un presidente della Commissione Esteri del Senato così confuso moralmente e così poco informato dei fatti come Vito Petrocelli. La sua uscita su Twitter è parte di una campagna che cerca similarità fra il conflitto russo-ucraino e quello israelo-palestinese con l'unico scopo di un'ennesima criminalizzazione di Israele, e stavolta anche con un altro obiettivo, quello della diminuzione dello spirito di resistenza Ucraino. Gli ucraini, per lui, e i palestinesi, non sono come vorrebbe il "pensiero unico occidentale" (forse quella liberale? o quello della "dittatura sanitaria"?) gli uni "resistenti" e gli altri "terroristi". Lui non ci sta, esclama fiero e inneggia poi allo Stato palestinese. Ci offre così un paragone già sentito da parte di Alessandro Di Battista: se si danno armi agli ucraini allora si devono dare anche ai palestinesi. [...]
Il Medio Oriente visto da Gerusalemme
La lezione israeliana: cedere territori non porterà la pace
Il Giornale, 22 aprile 2022
Quando Hitler sin dai suoi primi inizi, due mesi dopo che Hindenburg gli aveva affidato la costruzione del nuovo governo nel 1933, mise in funzione i primi provvedimenti contro gli ebrei tedeschi, nessuno poteva immaginare che quello sarebbe stato il seme della gigantesca seconda guerra mondiale che ha gettato l'Europa e il mondo nel sangue e nel caos, e che ha avuto come lid lo sterminio degli ebrei. Fino al 1935 con le leggi di Norimberga,furono promulgati disgustosi provvedimenti vari che iniziarono con l'esclusione dai pubblici uffici e dall'avvocatura e poi dei medici dalle mutue: le reazioni in Europa furono blande e svariate. In genere, i governi non intervennero, le cancellerie miravano alla pacificazione. L'appeasement desiderato tutt’al più era fatto di parole di biasimo, anche biasimo acuto, perchè no. Qui, anche se come ho già scritto, non voglio disegnare nessuna analogia fra Shoah e stragi compiuti dall'esercito russo, per motivi che non ripeterò, tuttavia siamo addirittura a un punto più avanzato rispetto ai segnali di emergenza per la pace europea: chi voleva vedere già avrebbe potuto farlo. I bambini uccisi a frotte con le loro mamme, gli uomini uccisi con le mani legate, i finti sentieri di evacuazione che si rivelano trappole per i civili, sono certamente episodi su cui la frase "never again" può essere applicata, e la previsione di una guerra totale è del tutto ammissibile dato che le inibizioni cono cadute. [...]
Presentazione del libro "Jewish lives matter - Diritti umani e antisemitismo", presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati
Presentazione del libro dal titolo Jewish lives matter - Diritti umani e antisemitismo, di Fiamma Nirenstein, che si terrà presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati.
Giovedì 21 aprile alle ore 18:00
Insieme all'autrice Fiamma Nirenstein presenteranno il libro e rifletteranno sull'attuale crisi mondiale:
-Paolo Formentini, Parlamentare membro della Commissione permanente Affari Esteri e della Delegazione dell'Assemblea Parlamentare della NATO
-Giulio Terzi di Sant'Agata, Diplomatico e Ministro degli Esteri nel Governo Monti
-Gianni Vernetti, Editorialista e Scrittore
L'evento sarà trasmesso anche in diretta streaming al seguente link: https://webtv.camera.it/conferenze_stampa
L'Iran sostiene Hamas, un messaggio a Biden
Il Giornale, 17 aprile 2022
La Pasqua ebraica, iniziata venerdì, è stata vista dai nemici di Israele come un segnale di battaglia di cui la Moschea di Al-Aqsa è stata la nave ammiraglia. E adesso, anche la guerra di Putin sale su quel pontile della storia: l'Iran ha pensato bene, per motivi che si possono facilmente immaginare legati alla crisi mondiale, di scendere sul campo insieme a Hamas e alle forze terroriste sul campo della guerra aperta a Israele, cercando di impugnarne la bandiera in questi giorni saldamente gestita dai palestinesi. La scarica di attacchi terroristi che hanno fatto 14 morti e decine di feriti ebrei in pochi giorni, i 60 attacchi che lo Shabbach ha sventato in un mese, sono stati parte, oltre che della sete di sangue che accompagna il movimento antisemita jihadista,, di un disegno propagandistico ben congegnato: il messaggio è, ed è anche ripetuto apertamente, che l'attacco incessante e prolungato ai cittadini nelle sue strade, nei caffè, nei negozi erode l'esistenza stessa dello Stato del Popolo Ebraico. [...]
Il vizio antico di Vauro fissato sul naso degli ebrei
Il Giornale, 13 aprile 2022
Nel mio modesto ruolo di giornalista, riconosco tuttavia su un eroe contemporaneo, Vladimir Zelensky, quello stesso naso, quel tratto di penna. È successo nel 2008, quando stavo per essere eletta Deputata col Partito della Libertà. È un naso da ebreo, carico di malevolenza, secondo un'iconografia che il buon senso e il buon gusto dovrebbero suggerire conclusa. Ma non lo è: su tutte le pubblicazioni antisemite nel mondo, da quelle naziste-suprematiste bianche a quelle islamiste un bel naso adunco la racconta quasi tutta, e basta un'occhiata ai social media dei neonazisti o alle vignette di "Palestinian Media Watch" e vedrete nasi alla Vauro a milioni. Oltre il naso, sul petto a me Vauro disegnò una stella di David e un fascio, col simbolo del partito. Perché, ogni naso ebraico è sempre accompagnato da buoni pretesti. [...]
Israele: attacco alla società democratica
Informazione Corretta.com, 09 aprile 2022
Israele a rischio elezioni. E Bibi torna protagonista
Il Giornale, 07 aprile 2022
Israele rischia di nuovo le elezioni; il governo è in crisi, Benjamin Netanyahu è di nuovo il possibile protagonista del futuro del Paese da quando ieri ha rassegnato le sue dimissioni la presidente della coalizione, membro del partito "la Destra", Idit Silman. La Knesset ha 120 parlamentari, occorrono 61 membri per governare e oggi sono ridotti a 60, Naftali Bennett è un leader azzoppato: ma non è detto che si dimetta. Può darsi che seguiti a cercare di tirare avanti cercando di ricostruire il consenso o l'appoggio a una coalizione di 60, la Knesset è in vacanza per la Pasqua e questo allunga i tempi. Ma è improbabile che riesca a ricuperare qualche nome, e l'opposizione può chiedere il voto di sfiducia: 61 voti basteranno a distruggere l'attuale laboriosissima coalizione arlecchino. Tuttavia, il Likud non ha un leader da proporre che verrebbe votato come primo ministro da 61 parlamentari. [...]