Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

Se l'Europa adesso scopre il bisogno di armi ed eroi

lunedì 28 febbraio 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 28 febbraio 2022

Madonna ha postato una canzone in cui con artistica determinazione mette a Putin i baffi di Hitler; il famoso attore Sean Penn è il ghost writer (si scrive) di Zelensky; i social media di cui si pasce la gioventù russa come ogni altra, minacciano una ferale  chiusura entro i confini russi; lo spazio aereo è già chiuso; quello Swift rischia di disseccare tutti i bancomat di Mosca. Milioni di parole vengono in queste ore spese in ognuna delle variegate forme dell'informazione del commento, per lodare l'eroismo di Zelensky e biasimare Putin. La forza della figura del leader ucraino sta cambiando radicalmente alcuni concetti della narrativa che definisce l'etica attuale. Beato il mondo che non ha bisogno di eroi? Non più: fortunato chi gli eroi ce li ha.  E vinceranno con le armi e con l'amor patrio. In queste ore, mentre sembra che il blitzkrieg di Putin non funzioni, si discute di un possibile compromesso con un incontro a Minsk; l'ordine di attivare le difese nucleari appare orrendo e  minaccioso, ma sembra una reazione furiosa quanto imbarazzata al "no" che gli ha detto il mondo. Un"no"compatto, omogeneo, dai ragazzini di Kiev che preparano le bottiglie molotov fino ai Paesi dell'Unione Europea che hanno cambiato via via il loro atteggiamento dal 24 di febbraio. Macron, Sholtz,l'Unione Europea tutta hanno disegnato un'inusitata esaltazione etica della democrazia combattente. [...]

Così Vladimir è diventato come Stalin

sabato 26 febbraio 2022 Il Giornale 2 commenti

Il Giornale, 26 febbraio 2022

Nel 2000 Putin (racconta il giornalista Alec Luhn) disse alla BBC che la Russia "era parte della cultura europea" e che non avrebbe escluso la possibilità di entrare a far parte della NATO: "Non riesco a immaginare che il mio Paese resti isolato dall'Europa e da quello che chiamiamo il mondo civilizzato". Il giovane leader era ancora  presidente ad interim dopo le dimissioni di Eltzin. Nessuno poteva immaginare che, dopo il suo avvento al potere il 7 maggio del 2000, l'immagine concentrata e determinata che prometteva di trasportare, come aveva apprezzato il cancelliere Gerard Schroeder, la Russia ferita dall'avventura comunista nell'universo liberal democratico, si sarebbe trasformato nel lupo che azzanna la pax occidentale. Su di essa si basa l'Unione Europea, sia pure in maniera zoppicante e contraddittoria; su di essa si è definita l'ONU, in modo però spesso strumentale e vizioso... ma la premessa era la fine della Guerra Fredda, e questo ispirò l'idea della "fine della storia", ovvero fine delle guerre. Invece il conflitto è qui, il rombo dei cannoni e il sibilo dei missili, i bambini e le madri disperati, la gente in lunghe file carica di inutili residui della propria vita spezzata. E Putin dagli anni in cui, bravo ragazzo ex vicesindaco di Pietroburgo, riportava la Russia sul palcoscenico della storia è il primo attore, della "ripresa della storia". Indesiderata.

Putin non ha mai mentito sulla sua natura: semplicemente, essa si è rivelata via via che ai suoi occhi un mondo che doveva essere conforme al suo potere e al suo successo si è rivelato complicato, ostile, frustrante. Il mondo non gli ubbidiva, e lui con esso: il suo modo di guardarlo, testimoniato dalle foto che via via che dal KGB passava alla politica, lo ritraggono sempre più ginnico, cacciatore, maschio. Putin diviene sempre più assertivo e antagonista non quando la NATO si avvicina ai suoi confini, perchè c'è sempre stata, ma via via che il respiro del dissenso internazionale e interno si addensano. Boris Eltsin nel ‘97 aveva firmato l'atto di fondazione della NATO; e quando essa andrà in Afghanistan, Putin ne sarà contento, e non reagisce quando l'Estonia, la Lettonia, la Lituania entrano nel progetto di cooperazione. [...]

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "Ucraina in Fiamme e Iran nucleare: la linea di Israele"

venerdì 25 febbraio 2022 Generico 0 commenti
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oggi, il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo video: "Ucraina in Fiamme e Iran nucleare: la linea di Israele" 
 
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Che catastrofe gli ayatollah con l'atomica

lunedì 21 febbraio 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 21 febbraio 2022

La prossima settimana un accordo disastroso verrà firmato con l'Iran. Sarà una sconfitta totale dell'Occidente in un momento in cui si affaccia all'orizzonte una nuova guerra in cui invece esso dovrebbe apparire sicuro di sé e vincente. Una promessa di guerra in tempi in cui si fa di tutto per evitarne un'altra. Se la guerra di Putin contro l'Ucraina scoppia nelle prossime ore, questo sottrarrà l'attenzione dal nucleare iraniano, e gli ayatollah potranno muoversi felicemente carichi dei soldi delle sanzioni restituite e dell'uranio arricchito al 60 per cento. L'America dovrà guardare da un'altra parte. E se Putin non lo farà, lo stesso: l'Iran potrà godere del vantaggio che gli fornisce dopo otto riprese di colloqui in cui ha fatto mille capricci, il fatto che Biden voglia arrivare alle elezioni congressuali con i quattro americani prigionieri finalmente liberati. E Putin, potrà, appena avrà un po’ di tempo libero, considerare il successo iraniano come il successo di una delle sue pedine sulla scacchiera mondiale contro il nemico americano. [...]

Il Medio Oriente visto da Gerusalemme

venerdì 18 febbraio 2022 Generico 0 commenti
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Il Medio Oriente visto da Gerusalemme

venerdì 11 febbraio 2022 Generico 0 commenti
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Museo del popolo ebraico

venerdì 11 febbraio 2022 Generico 0 commenti

Così Rayan ha unito mondi divisi. La tragedia del bambino e i nemici tornati fratelli

lunedì 7 febbraio 2022 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 07 gennaio 2022

 

Il mondo non è stato salvato. Intorno alla terra marrone e fangosa, nei palazzi adornati dai tappeti colorati di tutto il mondo arabo, fino nella mitica casa del re, e molto molto più in là, sui nostri teleschermi squadrati, crudeli di luce azzurrina, negli uffici dei governanti europei, americani, e nelle redazioni affollate e formicolanti di notizie, per alcuni giorni ha contato solo la quintessenza della speranza, quella di salvare il bambino Rayan. Quella provincia abbandonata del Nord Marocco in breve sarà di nuovo un luogo periferico, sconosciuto ai più, i poveri genitori disperati e poveri resteranno soli: per alcuni giorni quel villaggio è stato la capitale del mondo. Per un bambino, si è percepito almeno nell'universo della comunicazione, ed è all'improvviso accaduto almeno virtualmente, si deve fermare il mondo: troppo spesso invece non è successo, non succede. I bambini che muoiono di fame in Africa e di guerra in Siria, i piccoli che salgono in braccio ai genitori su una barca e vengono ripescati o inghiottiti fra i flutti, quelli che vengono usati come kamikaze o scudi umani dai terroristi, quelli che  sono stati oggetti di genocidio per mano di mostri civilizzati, come i bambini ebrei nella Shoah... hanno trovato per cinque inutili giorni il loro riscatto nel martirio di Rayan. La vita di un bambino vale tutto. [...]

Il Medio Oriente visto da Gerusalemme

venerdì 4 febbraio 2022 Generico 0 commenti
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Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein: "Le menzogne di Amnesty contro Israele"

giovedì 3 febbraio 2022 Generico 0 commenti

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oggi, il sito web Informazione Corretta pubblica in esclusiva un mio nuovo video: Le menzogne di Amnesty contro Israele

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