Fiamma Nirenstein Blog

La guerra antisemita contro l'Occidente

7 ottobre 2023 Israele brucia

Jewish Lives Matter

Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein

Museo del popolo ebraico

"Il grande ricatto" il libro di Costantino Pistilli

giovedì 14 settembre 2023 Generico 0 commenti

Tanti complimenti a Costantino Pistilli per il suo nuovo libro Il grande ricatto (Paesi Edizioni), un libro che getta una luce diversa sugli eventi cui assistiamo con ansia ogni giorno.

Fiamma Nirenstein

 

Da Abu Mazen elogio di Hitler. Antisemita l'eroe della sinistra

venerdì 8 settembre 2023 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 08 settembre 2023

Di nuovo Abu Mazen, allievo e successore di Arafat da 2005 e da allora saldamente assiso alla presidenza di un’Autorità Palestinese che ha saputo condurre solo al protagonismo del terrorismo internazionale alleato con l’Iran, ha riaffermato la sua strada: quella di odio e disprezzo per gli ebrei, in cui l’antisemitismo del passato, quello razzista, e quello presente, antisraeliano, si danno la mano. Non è certo la prima volta, la sua storia è punteggiata di dichiarazioni antisemite che servono a creargli consenso, ma è anche la strada politica della sua lunga guerra di rifiuto di colloquio e di assassinio di innocenti, di uso cinico dei suoi propri giovani, di destrutturazione di ogni speranza di pace... e quindi dovrebbe interessare la politica. Invece, non lo fa. Parlando al Consiglio rivoluzionario di Fatah, il suo partito, Abbas ha ripassato le sue teorie che già dal 1982, quando fece la sua tesi all’Università di Mosca intitolata “I rapporti segreti fra nazismo e sionismo” lo ispirano: Hitler, che lui cita molto volentieri, non uccise gli ebrei Ashkenaziti europei per antisemitismo, dal momento che essi, dice fingendo di ignorare la storia, non sono affatto semiti. Hitler odiava gli ebrei, e li combatté, spiega, con il resto degli Europei (un’alleanza che certifica la bontà della Shoah) per il loro ruolo sociale (leggi: i loro quattrini, il loro potere, non fa nulla se la grande maggioranza gli ebrei dell’Europa orientale appartenevano alle classi più umili); e, oltre a Hitler, sull’ebreo ricco e gretto chiama in causa Marx, anche lui un bel curriculum antisemita. Abbas spiega che Hitler ha detto parole di veritas: “Tutti sanno che durante la Prima guerra mondiale da (umile) sergente disse di aver combattuto gli ebrei perché avevano a che fare con l’usura e il denaro”: e ripete, che sia ben chiaro a tutti, non erano semiti. [...]

I conservatori e la battaglia per costruire

giovedì 7 settembre 2023 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 07 settembre 2023

Non sono certo una filosofa, ma è ormai da molto tempo che penso che lo scontro verticale fra destra e sinistra cui si assiste in tutto il mondo, in Italia come nel resto d’Europa, negli Stati Uniti, in Israele meriti che un impegno rinnovato di pensiero su cosa significa oggi essere conservatori e che cosa progressisti. Ha scritto un articolo molto bello sull’argomento Galli della Loggia sul Corriere della Sera nei giorni scorsi, mettendo l’accento specie sull’errore progressista di ignorare l’importanza della “natura” intesa come struttura delle relazioni e della storia dell’uomo da recuperare contro la destrutturazione progressista. Da parte mia, una giustificazione: scrivo di questo contrasto trovandomi a Gerusalemme, perché esso è assolutamente identico in tutto l’Occidente democratico. Stessa richiesta drammatica di “democrazia” in un contesto democratico, stessa identificazione di pericoli “fascisti” ovunque, stesse accuse di razzismo, di sessismo, di sfruttamento, di rendere la vita impossibile alle minoranze, ai malati, ai poveri agli immigrati. [...]

A trent'anni dalla "pace" di Oslo Israele deve lottare per esistere

domenica 3 settembre 2023 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale03 settembre 2023

Molti anni fa, quando sembra ancora che la Pace, il Nuovo Medio Oriente e altri encomiabili obiettivi fossero raggiungibili, all’aurora degli anni ’90, Uri Savir, il braccio destro di Shimon Peres, mi telefonò: “E’ possibile trovare un luogo di incontro segreto dove alcune persone importanti possano parlare di pace senza essere visti?”. La persona che ci fornì quel luogo segreto fu una gentildonna intelligente e sensibile, Bona Frescobaldi: così, nottetempo, in una delle più belle ville nobiliari nei dintorni di Firenze si compì un incontro storico fra ignoti partecipanti ebrei e palestinesi, una pietra miliare verso gli accordi di Oslo, un impegno di reciproca pace. Il più importante documento, cioè la Dichiarazione di principi degli accordi per un Governo ad Interim (DOP o Oslo 1) fu votata il 30 agosto dal governo in Israele e poi ratificato dalla stretta di mano fra Rabin e Arafat davanti alla Casa Bianca il 13 settembre 1993. Chiunque prese parte all’evento se ne senti fiero. Racconta Baiga Shohat, allora ministro dell’Economia, che nel giorno del voto israeliano era stato dato ai membri del governo solo un’oretta per leggere lo sconosciuto accordo: “Capimmo che era finalmente dopo tanto soffrire un accordo di pace, che i Palestinesi accettavano con la risoluzione 242 dell’ONU che prevede la trattativa, e che riconoscevano lo Stato d’Israele. E questo” dice Shohat “dopo che avevano perfino sostenuto Saddam Hussein durante la guerra del 91 saltando sui tetti mentre bombardava Israele”. L’entusiasmo era alle stelle.  Rabin era il più dubitoso e cauto. Comunque anche lui disse che alla peggio si sarebbero fermati i terroristi con la forza, e che quando si fa la pace, se ne devono sempre accettare i rischi. Il prezzo è stato terribile: non perché la pace non fosse, e non sia, specie per una democrazia il primo e il più desiderabile dei beni, come dice Tocqueville: ma devi sapere rinunciare al suo canto di sirena se l’interlocutore intende approfittarsene e mette in gioco dunque vite umane per suoi motivi ideologici, religiosi. Un pensiero utile anche oggi.  A 30 anni da quel giorno devo sinceramente dire che rimpiango persino la telefonata a Firenze, e tutte le parole che ho speso negli articoli encomiastici anche per il premio Nobel per la Pace che un anno dopo fu assegnato a Rabin, Shimon Peres, Arafat.  Questo, perché da Oslo scaturì una cascata di violenza palestinese più violenta che mai. IL terrorismo contro Israele conquistò con gli accordi Oslo uno spazio d’azione mai visto, traffici di armi e di terroristi si impossessarono del piccolo territorio dal confine nord col Libano fino a Gaza e dentro le città, da Gerusalemme a Tel Aviv a Natanya. [...]
 

Mediorientale

venerdì 1 settembre 2023 Generico 0 commenti

Cari amici,
 

cliccando qui potrete riascoltare e leggere la trascrizione della rubrica di questa settimana Il Medio Oriente visto da Gerusalemme condotta da Giovanna Reanda

Israele-Libia, incontro storico o "attentato diplomatico"?

martedì 29 agosto 2023 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 29 agosto 2023

La Libia cerca disperatamente una strada nuova, ma la belva della violenza generata dalla miseria e l’incertezza e l’odio populista antioccidentale non riescono ad abbandonarla; Israele cerca disperatamente un rapporto nuovo col mondo islamico, ma quanta raffinata diplomazia occorre, quanta comprensione della cultura araba per riuscire a ottenere qualche risultato. Dunque, ci sono volute solo poche ore dall’annuncio dell’incontro a Roma fra il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen e la sua controparte libica, Najla El Mangoush, perché da “storica” la vicenda si trasformasse in un “attentato diplomatico”, come ripete l’opposizione al governo, al buon nome di Israele nel mondo arabo. Lapid esclama che adesso Cohen deve dimettersi; intanto, a pagare per l’incontro di Roma è stata Najla, licenziata dal governo di Tripoli, e adesso esule in Turchia, per proteggere la sua stessa vita. Un risultato certo inaspettato, causato dall’imprudenza. L’incontro, che a detta della parte israeliana era stato cordiale e promettente, si è svolto a Roma: dell’evento il governo israeliano e quello libico di Tripoli che fa capo a Dbeibeh, avevano da tempo reso consapevole il governo italiano, e c’erano state fasi preparatorie. Del resto, sono anni che in segreto si svolgono colloqui a molti livelli fra vari ufficiali e esperti: la legge è sempre assoluta segretezza, perché dal tempo di Gheddafi l’odio antisraeliano è legge, con brevi intervalli. Così faceva il rais, che sapeva calcolare i momenti in cui deporre l’odio antiebraico. [...]

L’asse tra Israele e Libia. Prima volta dei ministri (con un incontro a Roma)

lunedì 28 agosto 2023 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 28 agosto 2023

Israele e la Libia hanno molte cose di cui parlare: si tratta di stabilità, di innovazione, di acqua, di agricoltura, anche di armi e di sicurezza. Per questo, con la mallevadoria dell’Italia, si sono incontrati la settimana scorsa il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen e la sua omologa libica Najila al Mangoush. Il ministro Antonio Tajani è stato pubblicamente ringraziato per il suo contributo nel disegnare questo storico incontro. Il presidente libico cui la signora al Mangoush fa capo è Abdul Hamid Dbeibeh, la cui legittimità è riconosciuta dagli Stati Uniti e dall’Europa. Per Israele è stata una importante occasione di consolidare il dialogo con l’Africa, cui ambisce dalla fondazione, e di puntare nel lungo termine a un accordo che allarghi i Patti di Abramo. La vastità e l’importanza nel continente, la forza islamica della Libia, la sua complessa storia anche nel rapporto con i suoi ebrei che hanno sofferto persecuzioni e cacciate e in gran numero oggi prosperano ma non cessando di ricordare i loro patimenti in Italia, ne fanno un interlocutore anche simbolicamente molto rilevante. [...]

VIDEO "Israele alle prese con crisi interne ed internazionali"

mercoledì 16 agosto 2023 Generico 0 commenti

Cari amici, 

ecco il VIDEO dell'intervista rilasciata a Stefano Piazza per Panorama.it

Che svolta l'intesa Usa-sauditi su Israele

giovedì 10 agosto 2023 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 10 agosto 2023

Logico che Benjamin Netanyahu sia contento, come si vede dall’aria vigorosa con cui in un messaggio filmato ha rivendicato che le sue riforme certo non si fermano a quella giudiziaria, ma comprendono molti avanzamenti economici, sociali, di sicurezza. Per Bibi, un grande accordo con l’Arabia Saudita sarebbe il ritorno al successo politico mondiale che gli è valso più di un decennio da Primo Ministro. Ma davvero, che ventata d’aria fresca per tutto il mondo sarebbe l’accordo cornice fra Arabia Saudita e Stati Uniti che prevede anche finalmente, come scrive l’Wall Street Journal, una firma con lo Stato d’Israele. È da tempo che “il venticello” serpeggia, ma ora forse si avvicina il momento che “come un rombo di cannon” cambierà la situazione mondiale. Non fa piacere a tutti. Non è un caso che sul New York Times Tom Friedman abbia da tempo condannato il lento ma sicuro muoversi verso l’accordo di quella che chiama una “Trinità non santa”, gli USA, i sauditi e Israele. [...]

WEBINAR Verso un Iran democratico

giovedì 10 agosto 2023 Generico 0 commenti

 

 
Caro lettore,

sei cordialmente invitato/a ad un webinar internazionale il 10 agosto alle 15:00 (CET) organizzato dal Jerusalem Center for Public Affairs (JCPA), che vedrà la partecipazione del Presidente del Global Committee for the Rule of Law - Marco Pannella, Sen. Giulio Terzi.

"Verso un Iran democratico - Sostenere la ricerca di democrazia dell'Iran e l'urgenza dell'Europa di vietare il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell'Iran (IRGC)"

Qual è il modo migliore per sostenere la richiesta di democrazia del popolo iraniano in Iran? L'oppressione del regime clericale e le massicce violazioni dei diritti umani, con esecuzioni e torture di oppositori politici e minoranze in Iran; i continui tentativi di assassinio portati avanti dall'IRGC in Europa e negli Stati Uniti; la spinta alla nuclearizzazione con intenti sovversivi e di egemonia regionale ha indirizzato la preoccupazione globale sulla necessità di fermare il principale stato sponsor mondiale del terrore. L'IRGC è emerso come il potere politico ed economico preminente all'interno dell'Iran, mentre la Forza Qods (il suo braccio straniero) ha cercato di esportare l'ideologia rivoluzionaria islamista (sciita) del regime in tutta la regione.

Il webinar sarà in lingua inglese e sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube del JCPA e al seguente link zoom:
https://us02web.zoom.us/j/82872259590?pwd=M2JxdXJrUnNYc1daaDN5c3NscWljZz09
Webinar ID: 82872259590

Interventi introduttivi: The Hon. Gila Gamliel, Ministro dell'Intelligence, Israele The Hon. Giulio Terzi di Sant'Agata, Senatore, già Ministro degli Esteri, Italia The Hon. John Bolton, già Ambasciatore all'ONU, Stati Uniti Partecipanti: Mohsen Sazegara, già vice Primo Ministro, Iran Vahid Beheshti, oppositore iraniano in esilio Mehrdad Marty Youssefiani, Presidente di Caspian Balestra Group, Inc. Dan Diker, Presidente del Jerusalem Center for Public Affairs Dr. Fiamma Nirenstein, Senior Fellow, Jerusalem Center for Public Affairs Brig.-Gen. (res.) Yossi Kuperwasser, Senior Director, dipartimento Sicurezza e Medio Oriente, Jerusalem Center for Public Affairs Col. Richard Kemp, già Comandante delle Forze britanniche in Afghanistan, Regno Unito Dr. David Wurmser, già Consigliere per il Medio Oriente, Stati Uniti  Bob Blackburn, già Deputato, Canada Lord Stuart Polak, Membro della Camera dei Lord, GB
Hon. Hadrien Ghomi, Deputato, Francia
 
 
 

 

 

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