Fiamma Nirenstein Blog

Il Giornale

Obama tradisce Israele: Usa astenuti all'Onu sulle colonie ebraiche

sabato 24 dicembre 2016 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 24 dicembre 2016

Con una scelta che si incide nella storia degli Stati Uniti come l'ennesimo colpevole fraintendimento dell'amministrazione Obama nei confronti del Medio Oriente, una incapacità che ha portato a stragi immense e a disastri indicibili in Siria ma anche in tante altre zone, il presidente uscente ha deciso di rovesciare la politica tradizionale degli Stati Uniti: tale politica ha sempre difeso Israele col veto nel Consiglio di Sicurezza dalle maggioranze automatiche piene di odio che hanno caratterizzato l'atteggiamento dell'ONU verso Israele. Stavolta con un colpo di coda impensabile Obama ha lasciato perla sua "legacy" in primo piano l'astensione su una risoluzione votata da 14 membri che stabilisce che occorre "distinguere fra il territorio dello Stato di Israele e i territori occupati nel 1967", condanna gli insediamenti che vengono definiti illegali e "un grande pericolo per la possibilità della soluzione dei due Stati" e aggiunge una serie di altre osservazioni fuori di ogni realtà e senso storico.[...]

La lezione di Israele: agire prima

mercoledì 21 dicembre 2016 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 21 dicembre 2016

Prima norma per battere il terrorismo: collegare le informazioni all'azione. Altrimenti la preda siamo noi. La guerra ormai ce l'abbiamo a casa. Chi la conduce? Chi la finanzia? Chi la copre? L'affresco è sotto i nostri occhi, basta osservarlo senza pregiudizi e le risposte, magari non totali ma significative ci suggeriranno il daffarsi. Ed è un disegno molto largo quello che i terroristi sono riusciti a dipingere ieri: mezzo mondo e le leadership più importanti sono in stato di shock, il terrore si mescola alla zizzania internazionale. Addirittura l'uomo arrestato a Berlino non è lo jihadista del camion, che si aggira armato; il camion ritorna, una baldanzosa affermazione di assassinio di massa, l'invenzione geniale che qualsiasi veicolo può improvvisamente sterzare a ammazzare proprio te, come a Nizza e in decine di occasioni in Israele.[...]

Così il vero vincitore è l'Iran

sabato 17 dicembre 2016 Il Giornale 0 commenti

Il Giornale, 17 dicembre 2016

L'Ayatollah Khamenei ha detto più volte di considerare la Siria una provincia iraniana: il suo disegno tentacolare non ne può fare a meno. Gli è già costato più di mille preziose vite di Guardie della Rivoluzione, ma pensa che valga fino all'ultima goccia di sangue. La Siria degli Assad è stata vicino all'Iran fin dai tempi della guerra con l'Iraq: è un grimaldello prezioso per i confini strategici (Turchia, Israele, Iraq, Libano, il Mediterraneo...) è adesso il nodo della guerra mondiale. Esserci ti rende indispensabile alla Russia, agli Stati Uniti, a tutti quelli che vogliono finalmente arrivare a un assetto dell'Area. [...]

E noi dovremmo fidarci di chi ci vuole morti?

sabato 10 dicembre 2016 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 10 dicembre 2016

Non si tratta di fare moralismi, di piangere sui poveri bambini iraniani, ma di capire per tempo cosa si può preparare per noi. E' dai tempi della guerra Iran-Iraq negli anni '80 che inorridivamo sapendo che gli legavano al collo una chiave di plastica, quella del Paradiso, dandogli il viatico per camminare sui campi minati su cui sarebbero poi passati i soldati. Con che cosa abbiamo a che fare quando sentiamo parlare da parte della agenzia di notizie Raja News, quella della Guardia Rivoluzionaria che è il più terribile lupo da guardia della rivoluzione islamica, tutta fiera, dell'apertura della "città dei giuochi per bambini rivoluzionari". Possono i bambini essere rivoluzionari? Eccome, e possono fare grandi danni oggi e domani quando cresceranno.[...]

Islam sempre più violento

domenica 4 dicembre 2016 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 04 dicembre 2016

È come per il terrorismo: se non si muovono i grandi della religione continuerà così per sempre. E allora sarà inutile parlare di integrazione. La violenza contro le donne musulmane, il disprezzo per il loro corpo, la loro segregazione devono essere condannati: lo ripetiamo nel giorno in cui una ragazzina di origine nordafricana ha subito dalla madre botte e minacce tali da spingere la magistratura di Udine a ordinare che sia rifugiata in una struttura protetta. Cosa faceva di male? Obbligata a prendere l'autobus con il velo, a scuola per sentirsi integrata se lo levava per poi indossarlo di nuovo quando tornava in prigione, pardon, a casa. Ma la mamma ha fatto un'incursione a sorpresa e l'ha riempita di botte tali da segnarle il viso e anche l'anima.[...]

L'ultima figuraccia estera. Nuovo voto contro Israele

venerdì 2 dicembre 2016 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 02 dicembre 2016

Questa si chiama persecuzione del Popolo Ebraico, se qualcuno ancora non l'avesse capito, e poiché il mondo ne ha una certa esperienza, dovrebbe per un attimo fermarsi a pensare. Infatti ci risiamo e con maggiore orrore e scandalo, dato che errare è umano, ma perseverare è davvero diabolico. L'Assemblea Generale dell'ONU, come spinta da un tic, ha votato di nuovo una Risoluzione su Gerusalemme che usa solo la terminologia e la logica araba e musulmana e condanna Israele per il solo fatto di essere a Gerusalemme. Una Risoluzione ricalcata su quella dell'Unesco, sulla quale poi c'è stato, specie da parte dell'Italia, un gran battersi il petto. Di 193 Stati membri, 147 hanno votato per la Risoluzione, ovvero contro Israele, sette hanno votato contro e otto si sono astenuti.[...]

Il tradimento degli storici e la truffa dell'antifascismo

martedì 29 novembre 2016 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 29 novembre 2016

Il nuovo libro di Ernesto Galli della Loggia "Credere, tradire, vivere" edito da il Mulino è già un classico da conservare in biblioteca: lo è per il modo in cui è costruito, con l'enunciazione di una tesi originale e poi la sua dimostrazione arricchite da un ricco corredo di citazioni, da ricordi personali che si intersecano col mestiere accademico di Galli. E' un classico anche per l'importanza della intenzione storiografica che lo ispira e che vuole trasmettere, smontando la cosiddetta "narrativa" di sinistra. Essa, per tutto il libro Galli dimostra, domina la storiografia, affligge anche la maggioranza dei testi scolastici e ha enormi responsabilità sull'epos collettivo del popolo italiano: la storiografia traditrice è uno dei grandi responsabili dell'antifascismo obbligatorio sostitutivo di qualsiasi riflessione sincera su ciò che è accaduto all'Italia degli ultimi cento anni. Il testo dunque si sviluppa lungo un carattere basilare, seminale perfino, della identità politica italiana, quella riassunta dal secondo verbo nel titolo: "tradire", un'attitudine italiana spiegata in tutti gli angoli e con mal contenuta indignazione.[...]

L'Intifada del fuoco che sta bruciando la terra di Israele

domenica 27 novembre 2016 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 27 novembre 2016

Israele brucia da cinque giorni, dal nord al sud le piante meravigliose coltivate nella terra sassosa che da secoli non aveva conosciuto foreste e prati sono ridotte in cenere, fuggono gli animali dei boschi, decine di migliaia di persone sono profughi, grandi città come Haifa vengono evacuate, cittadine storiche come Zicron Iaacov conoscono distruzioni di massa, alcuni villaggi della Giudea e della Samaria sono scheletri… La gente piange mentre l'enorme solidarietà li cura e li ospita, non crede all'apocalisse che vive mentre i corpi dell'Esercito, dei Vigili del Fuoco, della Polizia insieme circoscrivono, salvano, spengono. [...]

I collaboratori di Trump? Tutti mostri

venerdì 25 novembre 2016 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 25 novembre 2016

Che magnifica sensazione immergersi nelle familiari acque dell'anti-americanismo, potere immaginare che alla Casa Bianca siede il capo di una cospirazione mondiale anti Terzo Mondo, antidonne, antigay, antisemita, antipersone perbene. E' accaduto con Reagan, è accaduto con i due Bush, ma anche i democratici americani, compreso Kennedy antisovietico, compreso Clinton emissario del sionismo internazionale, Lyndon Johnson da "presidente dei diritti civili" divenuto il guerrafondaio del Vietnam… Quasi non c'è stato fino ad Obama presidente cui non si sia appiccicata l'etichetta di imperialista, di sostenitore di un'egemonia economica spietata. [...]

La prima grande sconfitta del politicamente corretto

giovedì 10 novembre 2016 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 10 novembre 2016

"La mente (che si ritiene) cronicamente colpevole diventa legata alla sua colpa perché è il distintivo della sua innata superiorità" dice sull'American Thinker la psicanalista Deborah Tyler esaminando le dinamiche della politica di Obama e di Hillary Clinton. Gli è stato fatale: riconoscere le proprie colpe e quindi i propri limiti è una molla di superamento dei problemi procurati a se stessi e agli altri. Trump, un tipo alquanto dedito all'auto-ammirazione e all'esaltazione del proprio operato, ci fa stare un po’ in pensiero quando segna a dito ispanici, immigrati, terroristi islamici... Eppure proprio questa è stata una delle molle basilari delle sue elezioni: togliersi dalla faccia lo schiaffo della colpa disegnata dalla presidenza Obama come base della politica americana, e della sua etica interna e esterna. Colpevoli, responsabili, figli e padri della colpa: gli americani non hanno avuto più voglia, uffa, con tutti i guai che hanno, di sentirsi tali.[...]
Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.