Il Giornale
Un supercampione ma solo nell'ego: record di fallimenti su tutti gli scacchieri
mercoledì 9 novembre 2016 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 09 novembre 2016L'erede di Obama in politica estera è da compiangere semplicemente perché non è Obama in persona. Il presidente che lascia la Casa Bianca è stato un formidabile protagonista, un ego ciclopico, un ciclone di energia innovativa che ha dato a tutto il suggello delle sue convinzioni, della sua retorica, e della sua arroganza. Tutto quello che ha fatto nel mondo porta il segno di convinzioni progressiste e politiche così tipiche (è rimasta famosa la sua frase programmatica, letteralmente: "non fare stupide stronzate",cioè politiche internazionali americane reattive, automatiche, sorpassate) che il suo retaggio resta lo show di un uomo solo, ingestibile, pasticciato, e nello stesso tempo tipico di un quarantenne ultra liberal: relativista, internazionalista, non violento, ecologico, multinazionale, sdegnoso della democrazia capitalista. Nella famosa intervista a Jeoffrey Goldberg sull'Atlantic, che, estatico, per pagine e pagine ci spiega la "Dottrina Obama", il misto di determinazione ideologica e di pragmatismo lascia senza fiato.[...]
Ebrei alle urne col dilemma ma si fidano più di Hillary
lunedì 7 novembre 2016 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 07 novembre 2016E' un vero dilemma quello che attanaglia gli ebrei americani alla vigilia delle elezioni. Esso non riguarda vantaggi immediati, beni di consumo, prebende sociali: riguarda invece una concezione del mondo, e il puzzle che la compone è fatta da una parte di scelte culturali e persino morali, e dall'altra di garanzie per quello che sta a cuore a quasi tutti gli ebrei, la salvaguardia di Israele. Sin dall'inizio della campagna elettorale Hillary Clinton e Donald Trump si sono dati da fare per conquistare il voto ebraico con incontri, promesse, discorsi. Gli ebrei che sono il 2,2 per cento della popolazione,sono per il 70 per cento democratici, votarono per Obama per il 65 per cento. Oggi i democratici sembrerebbero al 64, ma la discussione è durissima, e Trump vanta un'avanzata dei consensi. La vetrina mostra Hillary a braccetto con Bill, che rammentava sempre come il suo pastore gli avesse semplicemente imposto di proteggere Israele; mostra anche la carta patinata di Trump con la figlia Ivanka convertita all'ebraismo accanto al marito Jared Jushner che viene definito sempre "un ascoltato consigliere" del candidato repubblicano. Ma Trump non ha sfondato, e Hillary non ha consolidato.[...]
Se Gerusalemme è solo araba l'Unesco non è dell'umanità
giovedì 27 ottobre 2016 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 27 ottobre 2016Ieri dopo la risoluzione del World Heritage Committee con cui l'UNESCO ha dichiarato ancora la distruzione di Gerusalemme come luogo di nascita del monoteismo di Abramo regalandolo al solo retaggio musulmano, Netanyahu ha richiamato l'ambasciatore di Israele. E' un segnale per tutto il mondo: è un sentito "basta"alla perversione internazionale che cancella la storia, sottrae col sotterfugio i diritti,rende buoni gli aggressori e aggredisce i buoni. E' il segno della destrutturazione, della fine dell'organizzazione nata per proteggere la cultura mondiale e invece dedita a distruggerla. Il fallimento dell'Unesco è tale da farci pensare che sia arrivato il momento di sperare nella fine dell'Unesco, e anche delle sue organizzazioni sorelle, le molte altre agenzie dell'ONU, gonfie di funzionari, di corruzione, dominate da una lobby antisemita cui negli anni si sono aggiunti al blocco islamico con quello che era un tempo il blocco comunista e terzomondista, varie pavide nazioni europee. L'ambasciatrice Crystal Nix Hiness ha dichiarato che pensa si tratti di una risoluzione che creerà un incendio. Come se non mancassero nel mondo gli attentati in nome della Moschea di Al Aqsa. Ma il tetto stavolta si è crepato sotto il peso eccessivo dell'antisemitismo facendo prevedere il crollo definitivo. Ieri mattina invece di parlare l'ambasciatore israeliano Carmel Shama Hacohen ha gettato nel cestino della spazzatura la risoluzione in cui il Monte del Tempio a Gerusalemme, cioè il cuore della storia ebraica, viene dichiarato solo islamico col nome di al Ahram al Sharif, soltanto il nome arabo.[...]
Gerusalemme, l'Unesco fa il bis: adesso cancella ebrei e cristiani
lunedì 24 ottobre 2016 Il Giornale 6 commenti
Il Giornale, 24 ottobre 2016Una volta portato a casa il bel risultato antisemita del Comitato Esecutivo dell'Unesco, adesso, a una sola settimana di distanza, mercoledì, al World Heritage Committee dello stesso organismo per rafforzare la menzogna si va a votare di nuovo la risoluzione più "allucinante" (parola di Matteo Renzi) che ci sia: quella per cui ebrei e cristiani non hanno nulla a che fare con Gerusalemme, e col suo patrimonio culturale e archeologico. "Come se si affermasse che il sole crea il buio" ha detto Netanyahu. La luce che accende l'Unesco è di nuovo psichedelica: solo i musulmani, secondo il board e adesso secondo il comitato, potranno vantarne l'eredità culturale e quindi gestirne anche, ovviamente, l'aspetto istituzionale e statale. Perchè per l'UNESCO la Palestina è uno Stato: l'ha votato, primo nel mondo, nell'ottobre del 2011 per poi, indovinate, passare l'anno successivo alla consegna al nuovo membro dell'UNESCO del... Se cercavate di indovinare di quale sito ebraico si tratta dobbiamo disilludervi. Non di un'eredità ebraica si tratta, ma della Chiesa della Natività di Betlemme, quella della mangiatoia e del bue e l'asinello. La portavoce dell'Autorità palestinese Hanan Ashrawi dichiarò subito che si trattava di un'affermazione della sovranità palestinese… Ed è appunto questo il punto.[...]
Una battaglia giusta e una parola tardiva
sabato 22 ottobre 2016 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 22 ottobre 2016«La verità è incontrovertibile. Il panico può negarla, l'ignoranza se ne può far beffe, la malizia può distorcerla, ma è comunque là». L'ha detto Winston Churchill, uno che spesso aveva ragione. E così alla fine Matteo Renzi ha definito «allucinante» la decisione Unesco di negare agli ebrei ogni rapporto storico con Israele, con Gerusalemme, col Muro del Pianto donandone il retaggio storico solo ai musulmani. E ha convocato il ministro Gentiloni per chiedergli come mai l'Italia si sia astenuta invece di rifiutare, come Regno Unito e Germania, una bugia tanto mostruosa. È un bene per l'Italia che questo accada. Un bene per la ragione e il buon senso. E una soddisfazione per noi che scriviamo.[...]
L'Onu violenta Israele: il Muro del Pianto è arabo e non ebraico
mercoledì 19 ottobre 2016 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 19 ottobre 2016È un bagno di realtà il voto di ieri all'Unesco, in cui si è stabilito che secondo la maggioranza del mondo gli asini volano, che Roma non è mai stata la sede del papato, ovvero che la luna è fatta di formaggio, cioè che Gerusalemme è un sito solo musulmano e in particolare lo è il monte del Tempio col Muro del Pianto, chiamato nella risoluzione votata solo «complesso della Moschea»: la risoluzione, purtroppo reale, che è stata votata ci dice infatti che le decisioni e le opinioni espresse dall'Onu e dai suoi succedanei su Israele sono pura menzogna, veleno distillato sui principi stessi della conoscenza, negazionismo pari a quello della negazione della Shoah, distruzionismo pari a quello dell'Isis su Palmira. Da questo momento dunque, per chi ha un cervello, forse ci sarà più attenzione a non bersi senza discutere le mille risoluzioni contro Israele dell'Assemblea dell'Onu, del Consiglio di Sicurezza, del Consiglio per i Diritti Umani.[...]
Unesco, scelta choc: il Muro del Pianto non è simbolo ebraico
venerdì 14 ottobre 2016 Il Giornale 12 commenti
Il Giornale, 14 ottobre 2016Adesso chi vuol far votare una mozione per dire che esistono le sirene, o che il Vaticano non è mai stato la sede del papato, lo può fare. Passerà. Perché l'Unesco, il braccio artistico dell'ONU, su proposta dei palestinesi e dei giordani (i primi che dovrebbero essere un interlocutore credibile per un processo di pace, i secondi che la pace l'hanno già firmata) sta per approvare una mozione che nega ogni rapporto storico fra l'ebraismo e il Monte del Tempio. Cioè, fra l'altro, il Muro del Pianto, il primo luogo santo degli ebrei nei secoli dei secoli. Ieri l'assemblea ha votato una mozione preliminare, e 21 nazioni, indovinate quali, hanno votato in favore della mozione, 26 pusillanimi (indovinate quali. Ma davvero anche l'Italia? Si, davvero) si sono astenute e sei coraggiose hanno votato contro.[...]
Il nodo palestinese si risolve solo vincendo il terrorismo
martedì 11 ottobre 2016 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 11 ottobre 2016Oggi il mondo ebraico celebra Yom Kippur, il giorno dell'espiazione, in cui si medita sulla natura umana, sui nostri peccati e sul perdono. E non a caso ieri Israele ha seppellito due innocenti assassinati dal terrorismo, altri due nella teoria di circa 4.000 persone trucidate che l'accompagna dagli anni Venti, prima ancora dello stabilirsi dello Stato di Israele sempre con la mezzaluna islamica come sfondo basilare: dallo sceicco Yassin, per cui la presenza ebraica era inaccettabile dalla "ummah", la comunità musulmana, fino a Hamas cui apparteneva il terrorista Masbach abu Sabich, di 39 anni, che ieri ha colpito. Sparando all'impazzata sulla folla ha ucciso prima una signora di 60 anni, un'impiegata della Knesset, Levana Malhi, nonna di sei nipoti; e poi, spargendo feriti, colpendo un ufficiale di polizia di 29 anni, la cui misera giovanissima moglie piange alla radio la morte del suo eroe "senza il quale il mondo non potrà più esistere". Così è il terrorismo: attacca la civiltà democratica, le sue regole, i suoi affetti colpendo a caso e contando sulla conseguente distruzione della struttura politica e religiosa nemica. Spesso, dal Papa alla Mogherini, quando si elencano i Paesi colpiti dal terrorismo, Israele non c'è, nonostante le migliaia di morti innocenti sugli autobus, nei caffè, per strada..[...]
Recensione al libro di Ugo Volli "Israele. Diario di un assedio".
domenica 9 ottobre 2016 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 09 ottobre 2016Un
lavoro monumentale da studioso e da cronista, indispensabile per chi
voglia capire di che pasta è fatto l'odio antisraeliano che respiriamo
ogni giorno. Volli, con l'appoggio di Angelo Pezzana, fondatore di Informazione Corretta,
ha raccolto i suoi scritti dal 2009 alla fine del 2015. La smaliziata
analisi di Volli mette in rapporto l'«Eurabia» terrorizzata, imbelle,
ingiusta con i buoni e generosa con i cattivi, e la caterva di ignobili
bugie con cui Israele viene coperta giorno dopo giorno. E scopre senza
pietà il verminaio antisemita.
Con i pacifisti al potere il mondo è sempre più vicino alla guerra
domenica 9 ottobre 2016 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 09 ottobre 2016Ogni tanto lo ammette anche il Papa, perfino Kerry talvolta si piega all'idea, e accade persino di vedere Obama preoccupato: viviamo ormai in un mondo in guerra. In linea di massima però il messaggio va contromano rispetto a questa schiacciante realtà. La realtà dovrebbe essere maestra di vita: invece nel mondo di oggi non accade. Il pacifismo oltre che l'ideologia inventata dal mondo comunista nel 1952 dichiaratamente come arma per vincere lo scontro con l'imperialismo è diventato un costume politico invincibile, non c'è chi non si dica pacifista, e con esso si moltiplicano le guerre.[...]