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Se Gerusalemme è solo araba l'Unesco non è dell'umanità

giovedì 27 ottobre 2016 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 27 ottobre 2016

Ieri dopo la risoluzione del World Heritage Committee con cui l'UNESCO ha dichiarato ancora la distruzione di Gerusalemme come luogo di nascita del monoteismo di Abramo regalandolo al solo retaggio musulmano, Netanyahu ha richiamato l'ambasciatore di Israele. E' un segnale per tutto il mondo: è un sentito "basta"alla perversione internazionale che cancella la storia, sottrae col sotterfugio i diritti,rende buoni gli aggressori e aggredisce i buoni. E' il segno della destrutturazione, della fine dell'organizzazione nata per proteggere la cultura mondiale e invece dedita a distruggerla. Il fallimento dell'Unesco è tale da farci pensare che sia arrivato il momento di sperare nella fine dell'Unesco, e anche delle sue organizzazioni sorelle, le molte altre agenzie dell'ONU, gonfie di funzionari, di corruzione, dominate da una lobby antisemita cui negli anni si sono aggiunti al blocco islamico con quello che era un tempo il blocco comunista e terzomondista, varie pavide nazioni europee. L'ambasciatrice Crystal Nix Hiness ha dichiarato che pensa si tratti di una risoluzione che creerà un incendio. Come se non mancassero nel mondo gli attentati in nome della Moschea di Al Aqsa. Ma il tetto stavolta si è crepato sotto il peso eccessivo dell'antisemitismo facendo prevedere il crollo definitivo. Ieri mattina invece di parlare l'ambasciatore israeliano Carmel Shama Hacohen ha gettato nel cestino della spazzatura la risoluzione in cui il Monte del Tempio a Gerusalemme, cioè il cuore della storia ebraica, viene dichiarato solo islamico col nome di al Ahram al Sharif, soltanto il nome arabo.

La crepa si è mostrata al momento del voto: sulla scia delle dichiarazioni di Italia, Messico e Brasile, che tuttavia non partecipavano al voto perché non sono membri della commissione i palestinesi e i giordani avevano messo in guardia i 21 stati membri della commissione: se la risoluzione non sarà accolta all'unanimità senza voto, bombarderemo l'UNESCO di risoluzioni e "dovremo ritirarci da ogni linguaggio consensuale". L' hanno scritto in una lettera in cui chiedevano a tutte le delegazioni di comunicare il loro consenso già martedì pomeriggio. Ma i voti segreti a favore sono stati 11, astenuti 8, contrari 2 e 1, la Giamaica, assente. Se valessero gli astenuti, i contrari e gli assenti, l'antisemitismo dell'Unesco avrebbe perso. Il voto è segreto. Certo tutti gli stati arabi più Vietnam e Cuba (vecchia alleanza sovietica!) hanno votato a favore, e fra gli Europei, la Polonia, la Finlandia, la Croazia e il Portogallo si sono astenuti. Il resto si saprà nelle prossime ore. Intanto l'Italia ha dichiarato che la prossima volta voterà "No".

Intanto, veramente si sente rassicurato o protetto, da un'organizzazione come quella, chi può pensare che salverà la sua storia, la sua tradizione, le sue piazze, i suoi pittori? I più di mille siti nelle sue liste oltre che delle immense distruzioni in Siria e in Iraq, soffrono anche sul fronte della sistematica razzia architettonica che distrugge i più bei paesaggi urbani: se ne lamenta con una lista di delusioni Oliver Wainwright sul Guardian britannico un anno fa, citando Londra e Dresda, ma anche la rinuncia a proteggere la natura, come è successo in Oman quando l'Unesco ha dovuto togliere un pregiato parco di antilopi dalla lista perché il governo gliene ha tolto il 90 per cento.

Spesso per avere il timbro dell'Unesco, i Paesi si affrettano in restauri hollywoodiani e gonfiati, come accadde a Pechino con la Città Proibita mentre gli abitanti venivano cacciati dai quartieri circostanti per una sommaria risistemazione con bar e pub. Anche la Grande Muraglia ha subito la stessa sorte, ne è rimasta ormai solo un terzo. Le Cascate del Niagara sono punteggiate di alberghi e ristoranti, la città Sacra di Angkor Wat in Cambogia ha ormai per periferia una specie di Las Vegas a Siem Reap... All'Italia, col patrimonio, che abita ogni borgo e paesaggio, dovrebbe importare più che a tutti gli altri che i scenario della cultura sia pulito.

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Sandro , Italia
 sabato 29 ottobre 2016  15:17:20

forse a questo punto, bisognerebbe addirittura uscire dall'ONU. sempre se questo Governo si sveglia



piero , Southampton Inghilterra
 venerdì 28 ottobre 2016  11:54:48

Gentile Signora Nirenstein. Il mondo, e` diventato pieno di matti,che vogliono cambiare tutto e tutti alle loro imagini, tutti dovranno essere Arabi tutti maligni come loro.Il UNESCO deve essere cambiato, non posso capire chi li lascia fare questa ingiustzzia , il danno che fanno, e` roba che solo Hitler la faceva. Questi crimini non hanno il diritto di esistere, e quelli che aiutano questi vili sono piu` viliacchi di loro, perche`sono assassini anche loro.



Sandro961 , Torino/Italia
 giovedì 27 ottobre 2016  20:49:33

Un certo sig. Giorgio La Pira, conosciuto come sindaco di Firenze negli anni 50, in un suo celebre discorso, ebbe a parlare di "popoli fratelli (la famiglia di Abramo!) del Medio Oriente".....http://giorgiolapira.org/it/content/da-gerusalemme-la-pace-del-mondoSessant'anni dopo circa, arrivano queste emerite teste d'uovo e si permettono di mettere in discussione un principio ormai universalmente accettato. Su che base, solo il diavolo lo sa.



maria angela gobbi , colico-Italia
 giovedì 27 ottobre 2016  12:49:03

Il miglior commento sarebbe "No Comment"Uno studente -perfino delle elementari-sarebbe bocciato se sostenesse una bestialità simile.L'unesco è un coacervo di ignoranti ,di plagiati, ecc eccNon so cos'altro aggiungere...mag



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