Il Giornale
Si incendia il Medio Oriente. Abbattuto un F-16 israeliano
domenica 11 febbraio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 11 febbraio 2018 E' cominciata alle 4:00 di mattina fra venerdì e sabato l'evento bellico che cambia le regole del gioco mettendo Israele faccia a faccia con l'Iran, anche se con l'intermediazione della complicità di Assad con gli Ayatollah. Un'operazione audace da parte israeliana in risposta a una provocazione iraniana, che è costata la perdita di un F16 nelle prime ore della mattina. Un grosso drone ultimo modello, esempio dell'impegno tecnologico e strategico del regime iraniano si avventura nel cielo israeliano del Golan e della Galilea. Un'impresa che se fosse riuscita avrebbe rappresentato una vittoria e uno sberleffo da parte dell'alleanza Iran-Hezbollah-Assad, mentre sullo sfondo la Russia diventa parte di uno scontro forse troppo caldo per Putin. Un elicottero Apache si leva in volo e neutralizza il drone, i cui resti danno ai portavoce israeliani la sicurezza che si tratti di un aereo iraniano. I siriani rispondono mandando gli abitanti del nord di Israele nei rifugi, fra sirene e scoppi.[...]
Ma il sultano sta tirando troppo la corda
lunedì 5 febbraio 2018 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 05 febbraio 2018 Il presidente Recep Tayyp Erdogan è abituato a farla franca. Da tempo dice e fa qualsiasi cosa senza vergogna, viola i diritti umani dei suoi cittadini, ha schiere di giornalisti in galera, violenta la sua stessa folla quando manifesta e si ribella, e accusa gli Stati Uniti di essere autoritari e terroristi, spinge il suo popolo sempre più avanti nella stretta dell'integralismo islamico... E tuttavia può contare sul pregiudizio positivo che disegna la Turchia come un mediatore fra occidente e il mondo islamico arabo in memoria di Kermal Ataturk, che lui ha seppellito per sempre; adesso, bombarda facendo decine di morti tra la popolazione di Afrin, un'enclave curda siriana, e si vanta di stare battendo il terrorismo dell'Isis, di cui invece, palesemente, i curdi sono i peggiori nemici; aggredisce ogni minuto Israele e gli ebrei con evidenti toni antisemiti, accusando lo Stato Ebraico di essere "uno Stato terrorista" e gli americani di essere "perpetratori del medesimo bagno di sangue", proclamandosi difensore islamico di Gerusalemme, ruggendo che Trump avrebbe dovuto telefonargli prima di fare una scelta tanto sbagliata, e che lui ha i suoi piani per come portare la sua ambasciata a Gerusalemme... Eppure gli si dà credito e spazio. [...]
«Shoah, non c'entriamo» La Polonia vara la legge che indigna Israele
venerdì 2 febbraio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 02 febbraio 2018 Il Senato polacco è andato fino in fondo sull'onda della spinta nazionalista, che da sempre eccita il popolo polacco in modo poetico quanto illusorio e alla fine bugiardo. Ieri, senza riguardo per la storia, il Senato ha votato dopo qualche giravolta una legge per cui "chiunque dichiari pubblicamente e contrariamente ai fatti che la Nazione polacca o la Repubblica di Polonia è responsabile o corresponsabile per i crimini nazisti commessi dal Terzo Reich… O di altri crimini che costituiscono crimine contro l'umanità o crimini di guerra o chiunque altrimenti diminuisca le responsabilità dei veri perpetratori di tali crimini è condannabile a multa o alla prigione fino a tre anni".[...]
Da Gerusalemme a Davos la rivoluzione di Donald
domenica 28 gennaio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 28 gennaio 2018 Solo 72 ore dopo il discorso di Pence alla Knesset che ha stabilito un primato nella solidarietà americana con Israele (la vostra battaglia è la nostra battaglia" e "quest'aprile (nel 70enario) festeggerete il giorno in cui rispondete alla domanda biblica: può un Paese nascere in un momento, una nazione sorgere in un giorno?” Davos ha segnato un passo ulteriore nella strada della proposta americana di considerare il processo di pace in Medio Oriente ex novo, abbandonando la strada inutile di Gerusalemme divisa fra Israele e palestinesi. E' una rivoluzione politica e conoscitiva che sembra prendere velocità: mentre la stampa internazionale si esercitava nelle ore scorse sull'isolazionismo americano, di fatto l'amministrazione Trump muoveva passi innovativi nella politica mondiale di cui il Medio Oriente è da decenni un punto focale.[...]
Pence commuove Israele: "Gerusalemme è vostra"
martedì 23 gennaio 2018 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 23 gennaio 2018 Ieri alla Knesset, il Parlamento israeliano, abbiamo contato una ventina di standing ovation dell'assemblea e una protesta durissima di un gruppo parlamentare. E anche se molti media si sono affannati a descrivere il successo del vicepresidente americano Mike Pence come un abbraccio fra destre, quella del governo di Netanyahu e quella dei repubblicani di Trump, gli applausi a scena aperta sono pervenuti dai banchi del governo e dell'opposizione. Un vero amico per Israele è importante fino a essere commovente dopo gli anni duri di Obama; ed è fondamentale in una continua lotta contro la delegittimazione e la criminalizzazione non solo da parte dei palestinesi ma di molti Paesi musulmani e spesso anche europei che un amico ti stimi apertamente. È una vera spinta alla pace. Invece non è un caso che nelle stesse ore, come in una commedia su un palcoscenico girevole, Abu Mazen abbracciasse la Mogherini un po' imbarazzata, chiedendo che l'Europa proclami lo Stato Palestinese. Ma senza successo. Chi ha protestato duramente alla Knesset, con una scena che ricordava il Parlamento italiano, sono stati i tredici parlamentari della Lista Unita araba: hanno tirato fuori dei cartelli con la scritta «Gerusalemme è la capitale della Palestina».[...]
"Stop a pellicole, registi e attori israeliani". E il Libano vieta l'ultimo film di Spielberg
giovedì 18 gennaio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 18 gennaio 2018 Mentre si avvicina il Giorno della Memoria l'antisemitismo impazza come unico segno di unità e di coerenza storica del mondo islamico, ma ci si può sempre contare anche in Europa. L'ultimo episodio è una rottura di tutti i codici di civiltà: il boicottaggio del film adesso su tutti gli schermi del mondo, protagonisti Tom Hanks e Meryl Streep: il comitato di censura del Libano l'ha escluso sulla base della decisione di boicottare Israele che vige nei Paesi della Lega Araba dai tempi di Adamo ed Eva. La ragione è l'odio istituzionale verso l'ebreo più integralmente holliwoodiano che si possa immaginare, Steven Spielberg.[...]
Abu Mazen predica la distruzione di America e Israele
martedì 16 gennaio 2018 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 16 gennaio 2018
Pare che subito dopo il discorso della distruzione tenuto domenica sera al Comitato Centrale Palestinese Abu Mazen abbia detto ai suoi, alla Mukata, "Potrebbe essere l'ultima volta che mi vedete qui". Tristezza, sconfitta, abbandono. E' il tredicesimo anno, compiuto proprio ieri, di una presidenza senza successi, di cui mai si sono rinnovate le votazioni dal 2005, quando fu eletto all'indomani dell'Intifada. Domenica ha festeggiato il compleanno maledicendo Trump al culmine di un lungo e stravagante discorso: "Yihareb beitak" ovvero che "venga distrutta la tua casa". Un linguaggio da suk, adattato al tono da Götterdämmerung: le deiezioni sono state tante da far pensare a uno sbotto di età avanzata.
Quella di Abu Mazen è di 82 anni, e in molti si sono chiesti, dopo il discorso di domenica, se non sarebbe il tempo di pensare alla pensione. Il discorso dettato dalla frustrazione, dal fallimento, tuttavia ripete i leitmotiv della politica di Abu Mazen: il rifiuto, il negazionismo, il diniego della legittimità della presenza ebraica.[...]
Il Talmud «italiano», seconda tappa La saggezza rabbinica, ora, è meno misteriosa
martedì 16 gennaio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, January 16, 2018Il Talmud è misterioso, il Talmud è complicato, è la miniera di una saggezza che è sembrata nei secoli un'autentica magia, un mondo di sottigliezze causidiche inconoscibili se non agli adepti, tanto da generare insieme ammirazione, invidia, diffidenza, maldicenza. Invece alla fine è un viaggio nella descrizione molto concreta del mondo, elevata tuttavia da una divina ispirazione spirituale, e quindi con un risvolto psicologico che a volte toglie il fiato. [...]
Diretto ma pragmatico Così "The Donald" cambia il Medio Oriente
lunedì 15 gennaio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 15 gennaio 2018Se il mondo non fosse così distratto, e certo non a torto, dalla valanga di notizie trash che sommergono i giornali con sesso e sbotti verbali impensabili, ci si accorgerebbe che il Medio Oriente sta prendendo strade nuove e diverse dal passato. L'abbraccio, ieri, forte e prolungato all'aeroporto di Delhi fra il premier indiano Narendra Modi e quello israeliano Benjamin Netanyahu non avrebbe mai potuto aver luogo senza un cambiamento di scenario complessivo. L'India è un leader del campo "non allineato", Israele dovrebbe esserle invisa per tradizione. E senza un cambio di scenario internazionale mentre si disegnano nuove alleanze, probabilmente l'esplosione spettacolare sabato, della grande galleria di Hamas che portava i terroristi da Gaza non solo in Israele ma anche in Egitto non avrebbe avuto luogo. Sono quattro gallerie saltate per aria in due mesi: una minaccia molto consistente a Hamas, che, in questo caso, sembra contenere anche un implicito silenzioso consenso egiziano.[...]
"Rivolta in Iran, furia ayatollah. Ahmadinejad è in manette"
lunedì 8 gennaio 2018 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 08 gennaio 2018Sembra uno scherzo: Mahmoud Ahmadinejad sarebbe stato messo agli arresti domiciliari a Shiraz per incitamento al disordine. E il ministro dell'Intelligence ha dichiarato: «Tutto è nato da una sedizione interna». E nessuno ha fatto fatica a pensare che si tratti proprio dell'ex presidente. È un paradosso immaginare che nell'ambito della repressione contro la folla scesa in piazza per chiedere la libertà, sia stato rinchiuso anche il peggiore ex leader dell'Iran più duro, un vero fanatico, intento durante il suo mandato dal 2005 al 2013 a costruirsi la bomba atomica per distruggere Israele e per fare a pezzi l'odiata America, e dedicatosi nel frattempo alla maggiore repressione religiosa dei propri concittadini.[...]